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Autore: Nope1233    01/04/2019    1 recensioni
- Ricordo bene quel periodo. Quello dove eravamo bambini e giocavamo alle cose più disparate senza nemmeno pensarci troppo.
Nè io, né Kacchan e nemmeno Izuku avevamo ancora sviluppato i nostri quirk e vivevamo ancora spensierati immaginando quello che saremmo potuti essere una volta cresciuti. Tutti e tre volevamo diventare eroi di alto livello.
Ricordo anche la prima volta che Kacchan mi rivolse la parola. Eravamo nel cortile dell'asilo e con i suoi soliti toni stava minacciando un bambino di mandarlo all’ ospedale. Non conoscendo nè lui nè la vittima mi buttai in mezzo difendendo il malcapitato. Mi parai davanti a lui con le braccia aperte e fissavo Kacchan con aria di sfida. 
Quest'ultimo si avvicinò con aria di superiorità e cercò di colpirmi. Schivai il colpo e con uno sgambetto lo feci cadere a terra. Sembrava arrabbiato, ma a me non importava.
“così impari brutta testa gialla!” dissi quasi urlando.
Riuscii ad intravedere un sorriso beffardo sotto quei ciuffi biondi mentre si rialzava e poi si mise a ridere.-
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hitoshi Shinso, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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T/N's POV
 

Uscii dall'ufficio del preside con il cuore in gola e mi diressi a passi lenti verso la mia classe.

Ripensando a tutto quello che era appena successo sentii alcune lacrime pregarmi per avere la possibilità di liberarsi, ma le trattenni il più possibile.

Probabilmente ci sarebbe stato un modo per risolvere quella orrenda situazione.

Arrivata in aula mi sedetti al mio banco tenendo la testa bassa sotto agli sguardi interrogativi dei mie compagni. Dopo aver tirato fuori dallo zaino il mio quaderno per prendere appunti sulla lezione, alzai gli occhi verso Kacchan. Mi stava osservando con occhi corrucciati sorreggendo il mento su una mano e poco dopo lo vidi voltarsi per cercare qualcosa nella tasca.

'Cosa è successo? Non mi piace il cazzo di muso che hai.' mi scrisse poco dopo via messaggio.

'Ne parliamo dopo.' risposi in maniera sintetica per poi tornare a seguire la lezione, ma ci guadagnai solo un'altra occhiata truce da parte del biondo che cercai in tutti i modi di ignorare.

Quando le lezioni della mattina terminarono lasciando spazio alla pausa pranzo, Katsuki si avvicinò a larghe falcate afferrandomi per un braccio e trascinandomi nel corridoio in direzione del cortile.

"K-Kacchan, guarda che ce la faccio a camminare da sola!"

"Zitta e muoviti."

Giungemmo finalmente nel retro della scuola e solo allora il ragazzo mi liberò posizionandosi davanti a me.

"Allora?" disse con tono solenne incrociando le braccia.

Presi un respiro profondo e gli raccontai tutto quello di cui i professori avevano discusso con me nell'ufficio del preside e per tutto il tempo il ragazzo mi ascoltò con gli occhi sbarrati, misti tra rabbia e incredulità.

" E niente, nei prossimi giorni dovrò prendere un aereo per tornare a casa in Italia in modo da..."

"CHE COSA?! STAI SCHERZANDO, VERO?!" gridò Katsuki afferrandomi nuovamente il braccio.

"N-No, purtroppo..." mormorai abbassando lo sguardo.

"COL CAZZO CHE TE NE VAI, SONO STATO CHIARO?!"

"K-Kacchan, non credo di avere libertà di scelta in merit..."

"STICAZZI! SE DICO NO È UN NO! A COSTO DI FAR ESPLODERE TUTTI I CAZZO DI AEREI DEL GIAPPONE!"

"Per favore, calmati un at..."

"NO! TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE MI STAI CHIEDENDO?"

"N-Non ti sto chiedendo niente..."

"È INVECE SI! MI STAI CHIEDENDO DI PASSARE I PROSSIMI ANNI DELLA MIA VITA SENZA DI TE E QUESTO NON LO ACCETTO! MI SEMBRA DI ESSERE STATO ABBASTANZA LONTANO DAL TUO CULO IN QUESTI ANNI E TU NE VUOI ALTRI? SII ONESTA! "

" N-No... Ovvio che no. "

" ALLORA RIBELLATI, CAZZO! " sbottò afferrandomi entrambe le spalle. "IMPUNTATI! FAI QUALCOSA! FAMMI VEDERE CHE CI TIENI ALMENO LA METÀ DI QUANTO CI TENGO IO!"

Quelle parole mi ferirono nel profondo, ma avevano perfettamente senso anche se la verità era ben altra. 
Ci tenevo da morire al pensiero di restare al suo fianco, ma allo stesso tempo l'idea di incontrare quell'uomo mascherato mi spaventava parecchio e Kacchan lo sapeva fin troppo bene.

"E SE IL PROBLEMA È QUEL PEZZO DI STRONZO MASCHERATO, VADA A FARSI FOTTERE! NON RIESCI DAVVERO A RENDERTI CONTO DI QUANTO TU SIA FORTE?! PER NON PARLARE DI QUANDO SIAMO INSIEME?! DOVRESTI SOLO AVERE UNA VOGLIA MATTA DI INCONTRARLO PER FARGLI IL CULO A STRISCE E VENDICARTI DEGLI ANNI DI MERDA CHE TI HA FATTO PASSARE! "

Aveva ragione. Di nuovo.

Ma qualcosa dentro di me mi informava di quanto invece le cose sarebbero andate nel peggiore dei modi ed io non avrei potuto fare nulla per evitarlo.

Avevo gli occhi al limite del pianto ed il ragazzo lo notò per poi prendere un respiro profondo e cingermi entrambe le guance con i palmi delle mani.

"T/N. Pensi che abbia detto una valanga di stronzate?" domandò con tono serio.

Scossi la testa in un cenno negativo ed il ragazzo sospirò chiudendo gli occhi per poi tornare ad osservarmi con occhi addolciti rispetto a quelli di qualche secondo prima.

"Tu... Ci tieni a stare con me, non è vero?" domandò.

"O-Ovvio che si! Che domande fai? "

"Allora cerchiamo una soluzione a questo casino. In fretta." annunciò liberandomi dalla sua presa.

Dopo di che, abbassò il suo zaino dalla spalla e tirò fuori due bento ben confezionati.

"Me li ha dati la tua vecchia prima di uscire." disse porgendomeli entrambi. "Và a sederti tra gli alberi ed inizia a mangiare, io arrivo subito."

Presi i bento ed osservai il ragazzo allontanarsi in direzione dalla scuola. Più si avvicinava all'edificio più accelerava visibilmente il passo mentre stringeva con forza i pugni per poi nasconderli nelle tasche. Lo vedevo che era teso e comprendevo appieno la sua ansia in merito alla situazione, ma la cosa che mi preoccupava di più era che probabilmente non avremmo risolto nulla e me ne sarei dovuta andare comunque.

Mi sedetti tra gli alberi ed aprii il primo bento iniziando a mangiare nonostante avessi lo stomaco chiuso lasciando che il mio sguardo vagasse tra le chiome colme di foglie scosse da una leggera brezza.

Nonostante avessi mangiato con calma, quando conclusi il mio bento, Kacchan non era ancora tornato e mi feci mille domande su dove potesse trovarsi. Conoscendolo, pensai che si fosse catapultato dal preside per imprecare come solo lui sapeva fare riguardo alla mia partenza e sperai che fosse andato tutto per il meglio.

Poco dopo, sentii un tonfo provenire da qualche parte tra gli alberi e mi alzai per andare a controllare.

Vidi Katsuki a testa bassa dopo aver tirato un forte pugno ad uno dei tronchi ed era intento a respirare pesantemente. Riuscii a notare che le sue spalle tremavano con scosse irregolari e mi si strinse il cuore davanti a quella visione. Gli sfuggì un lieve gemito e, con mia enorme sorpresa, compresi che stava piangendo.

Non l'avevo mai visto in quello stato e mai mi sarei aspettata di vederlo. Così vulnerabile, ma comunque così orgoglioso da cercare di mantenere un basso tono di voce per non farsi sentire da nessuno; tutto per causa mia.

Mi avvicinai lentamente e quando fui a pochi passi da lui, Katsuki si voltò di scatto.

"CHE CAZZO VUOI? CHI TI HA DETTO DI..."

Si bloccò quando finalmente notò che sul mio viso era spuntato un sorriso dolcissimo e carico di amore nei suoi confronti.

"C-... CHE CAZZO È QUEL SORRISO?! TI PARE IL MOMENTO DI SORRIDERE COME UN EBET..."

Mi precipitai su di lui abbracciandolo con forza lasciando che il mio viso sprofondasse nella sua divisa per poter godere del suo profumo e lo sentii irrigidirsi come se quel contatto lo avesse infastidito.

" Sto davvero con il ragazzo migliore del mondo..." sospirai accarezzando il suo petto con la guancia e riuscii a percepire l'indecisione di Katsuki nell'allontanarmi o meno, ma lo strinsi ancora di più nel mio abbraccio.

"Tks..." sbuffò Kacchan scuotendo la testa di lato. "Sei... Sei un'idiota..."

"Oh, lo so benissimo..."

"Basta che tu sia la mia idiota. Non mi interessa altro."

"La penso come te..."

"Allora se proverai ad andartene sappi che ti farò male."

"Oh, oh." dissi alzando lo sguardo ed osservandolo con occhi maliziosi. "In quale senso, Kacchan?"

Qualche linea di rossore comparí istantaneamente sul viso del ragazzo e provò ad allontanarmi senza avere successo.

"MA SEI SCEMA? TI PARE IL MOMENTO?!" sbottò, ma quello che ci guadagnò fu solo una mia risata a denti stretti. "TI FA RIDERE LA COSA?!"

"Ahah! Abbastanza, direi."

Katsuki si staccò definitivamente ed iniziò a camminare verso il punto in cui avevo lasciato i bento.

"Ho fame. Muovi il culo." disse a testa bassa.

"Katsuki."

Il ragazzo si voltò di poco nella mia direzione lanciandomi un'occhiata corrucciata.

"Ho detto di muoverti, T/N. La pausa è quasi..."

"Grazie. Grazie per tutto quello che provi per me. Ti amo tanto." dissi con un lieve sorriso.

Kacchan tornò subito a guardare davanti a sé, ma ebbi la sensazione che stesse sorridendo quando riprese a camminare.

"Anche io, T/N. Anche io..."

- - -

Le lezioni del pomeriggio passarono particolarmente lente quel giorno e quando finalmente la campanella suonò ci riversammo tutti in cortile per tornare a casa.

In quel momento mi tornò in mente Hitoshi e l'occhiata che ci eravamo dati di sfuggita quella stessa mattina. Avrei voluto chiarire con lui alcune cose sia nel caso fossi dovuta partire sia se fossi riuscita a rimanere: l'idea che provasse odio nei miei confronti mi terrorizzava.

Noi della 1A eravamo stati i primi ad uscire e fu allora che mi fermai di colpo rivolgendo a Katsuki un grande sorriso.

"Ho dimenticato una cosa in aula, aspettami qui! Arrivo subito!" dissi iniziando a correre verso la classe.

"Non metterci troppo!" gridò il biondo con aria corrucciata.

Facendo slalom tra la folla di studenti, cercai senza sosta il volto di Shinso e non ebbi risultati finché non giunsi davanti alla classe della sezione ordinaria. Diedi un'occhiata all'interno e finalmente vidi la suo chioma viola muoversi leggermente mentre Hitoshi inseriva le sue cose nello zaino dandomi le spalle.

Portai una mano sullo stipite della porta e mi schiarii la voce.

"Shinso..." lo chiamai, ma il ragazzo mi ignorò completamente.

Fu allora che con il cuore in gola feci il mio primo passo all'interno dell'aula, ma Shinso si gettò lo zaino su una spalla e mi superò come se nulla fosse. Mi voltai di scatto e lo fermai trattenendolo per una manica, ma il ragazzo non accennò a voltarsi.

"S-Shinso, io..." mormorai a testa bassa. "Ecco, io vorrei scambiare due parole con..."

"Dove ho sbagliato?" domandò abbassando lo sguardo.

"C-Che intendi dire?"

"Voglio sapere in che cosa ho sbagliato, T/C." sbottò voltandosi finalmente verso di me ogni mostrandomi degli occhi stropicciati da un forte malessere. "Non valgo abbastanza? Mi trovi orrendo? Pensi che io sia un povero sfigato? Hai paura di me?"

Ad ogni domanda si era avvicinato sempre di più costringendomi ad indietreggiare fino a che non andai a scontrarmi contro uno dei banchi bloccando ogni via di fuga da quegli occhi penetranti.

" C-Cosa ti fa pensare che... " mormorai con un lieve sorriso di circostanza.

" Te lo chiedo per favore." disse appoggiando le mani sul banco a cui ero appoggiata ed abbassando la testa. "Sii onesta con me. Devo... Devo sapere cosa ha quel tipo che io non ho... Ho bisogno di saperlo, poi non ti stresserò più, lo giuro."

Era davvero dolcissimo in tutta quella sua insicurezza e mi ritrovai a sorridere di cuore.

"Tu non hai nulla che non va. Sei davvero dolce, comprensivo e il tuo buon cuore va oltre ogni logica, quindi non colpevolizzarti per questo."

"E allora perché..."

"Sono innamorata di quel ragazzo da tanti anni, Shinso. Per quanto mi sia sforzata di odiarlo o dimenticarlo non ci sono mai riuscita, va... Va oltre ogni mia comprensione. Non hai alcuna colpa."

Il ragazzo tolse le mani dal banco raddrizzando la schiena e continuando a scrutare il pavimento con aria sofferente.

"Dici... Dici davvero?" domandò.

"Certo che si! Mi piacerebbe tornare a parlare con te come quando ci siamo conosciuti... Mi trovo bene in tua compagnia."

Scese un pesante silenzio e ne approfittai per osservare ogni lineamento del viso del ragazzo stretti in un' espressione contrita. Emanava una strana dolcezza ed ero certa che se i miei sentimenti verso Katsuki non ci fossero mai stati gli avrei dato sicuramente una possibilità, ma amavo troppo quel biondino isterico per poterci pensare seriamente.

"Lascia... Lascia che ci pensi un po', per favore..." mormorò poco dopo.

"Certamente..."

Quando il ragazzo si voltò per dirigersi verso il corridoio, entrambi ci bloccammo nel vedere Katsuki intento ad osservarci sullo stipite della porta con le mani in tasca ed un'aria furente.

Già riuscivo a sentire le sue urla rimbombarmi nella testa, ma con mia enorme sorpresa non avvenne nulla del genere.

Shinso fece finta di nulla e proseguí la sua camminata verso la porta superando Kacchan che gli lanciò subito un'occhiataccia.

"Ci vediamo." salutò Hitoshi sparendo nel corridoio mentre gli occhi di Katsuki lo seguirono per tutto il tragitto.

Quando riportò lo sguardo su di me, il biondo prese ad avvicinarsi a larghe falcate nella mia direzione ed io scattai sulla difensiva portando le mani davanti al petto.

"K-Kacchan, non è come pensi! Giuro che non è successo nul..."

Il ragazzo mi baciò con foga trattenendo il mio viso contro il suo dopo avermi afferrato la testa con entrambe le mani e poco dopo la sua lingua giunse in maniera prorompente per cercare la mia. Ci baciammo per infiniti secondi che parvero ore e subito dopo il ragazzo allontanò le mie labbra dalle sue continuando a stringere la mia testa tra le mani e mi osservò con occhi corrucciati.

"Ti lascerà in pace adesso?" chiese a denti stretti.

"Beh, io... Io gli ho detto come stanno le cose e..."

"Si, l'ho sentito."

"Ecco... Quindi credo che andrà tutto per il meglio d'ora in poi, ma non voglio perderlo come amico."

"Tks." sbuffò il ragazzo dandomi un leggero schiaffetto sulle guance. "Come ti pare, ma se cambierà idea e proverà ad allungare le mani, lo ammazzerò seduta stante. Già quando l'ho visto così vicino, mi era salita una gran voglia di farlo saltare in aria."

"Ti ringrazio per non averlo fatto, Kacchan... E non credo che Shinso farebbe qualcosa di tanto meschino."

"Sarà meglio per lui. Ora andiamo." concluse afferrandomi un polso ed iniziando a trascinarmi verso l'uscita.

Il fatto di non aver urlato e di non aver nemmeno provato ad attaccare Shinso, erano state enormi prove di fiducia da parte di Katsuki e non potevo che apprezzare quel suo gesto dal più profondo del cuore.

- - -

Una volta arrivati a casa della mia Maestra, la trovammo intenta a preparare la cena e ci accolse a braccia aperte. Ci sedemmo entrambi al tavolo della cucina per raccontarle del dialogo avvenuto con il preside quella mattina, ma scoprimmo che era già stata contattata telefonicamente dalla scuola.

"Beh, credo sia la cosa migliore per te, T/N." disse la mia Maestra.

"COL CAZZO!" sbottò il biondo scattando dalla sedia. "LEI NON DEVE ANDARE DA..."

"Calma, calma..." sospirò la donna portando entrambe le mani sotto al mento. "So bene che nessuno di voi è d'accordo con questa decisione e penso che ci sia un modo per convincere il vostro preside a fare un eccezione."

"E sarebbe?"

"Temo che sia un'idiozia. Preferirei parlarne prima con AllMight se possibile, ma credo che sia l'unica opzione che abbiamo e gradirei anche un vostro parere. "

"Certo. Ci dica tutto." dissi iniziando finalmente a vedere un barlume di speranza in fondo a quel tunnel oscuro in cui mi trovavo dove fino a quel momento temevo di non avere alcuna via d'uscita.

   
 
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