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Autore: Dilo_Dile2000    02/04/2019    3 recensioni
Cosa spinge una giovane a fuggire dalla propria famiglia e da coloro che ama? Perché vuole spingersi fino a Gondor quando potrebbe salpare per Aman ed evitare il più grande conflitto della Terra di Mezzo? Questa è la storia di Melyanna, del suo passato, dei suoi dolori e di ciò che l'ha trasformata da ragazza a guerriera. Per questa storia seguirò principalmente il libro, tranne in alcune parti che sarà indispensabile trarre qualcosa dal film.
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DAL XXII CAPITOLO:
"-Se la guerra terminerà in favore del bene, allora vi rincontrerete sulle bianche spiagge del Reame Beato. Ma se la missione fallisse e tu dovessi trovare la morte...- Un brivido mi corre lungo la schiena -Qualsiasi siano i sentimenti che prova per te, forse solo al di là del mare potrebbe trovare requie alle sue pene.-"
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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RICOMINCIARE


 

-Sono stato il primo?- Sussurra Legolas con il volto premuto sul mio petto. Sorrido e affondo il naso tra i suoi capelli, ma non rispondo.

-Avanti, so che no è così- Arrossisco leggermente al ricordo di quei giorni lontani.

-Provai per Aglar un tenero affetto e i suoi baci pudici e lievi addolcivano un poco i miei dolori. Di Mornon condividevo una sofferenza bruciante e sentimenti di incomprensione; durante i nostri incontri fugaci ci sentivamo capiti, uniti. Ma non è mai stato come con te.-

Legolas ride sommessamente e alza la testa, guardandomi negli occhi. -Siamo stati degli sciocchi.- Riprende mestamente. -Ci siamo fatti trascinare chi non poteva completarci e li abbiamo illusi, siamo stati male e abbiamo fatto soffrire, solo perché non abbiamo voluto dare ascolto a noi stessi. Noi, che sapevamo leggerci nell'animo, non abbiamo capito la cosa più importante.-

-Non volevamo accettare i nostri sentimenti.- Stavolta sono io a guardarlo, e affondo le dita tra i suoi capelli, sciogliendoli la treccia e accarezzandogli la nuca; lui chiude gli occhi e mi lascia fare.

-Tu quando l'hai capito?- Domanda di nuovo, muovendo appena le labbra.

-Non lo so... Forse l'ho sempre saputo.- Legolas si irrigidisce, come a rendersi conto di quante volte, in mia presenza, si sia dimostrato più che amichevole con qualche fanciulla o l'abbia seguita con lo sguardo. -Non hai alcuna colpa. Come avresti potuto immaginarlo? Ero molto giovane e mi sentivo così insignificante che neanche speravo di essere ricambiata.-

-Io invece ho soffocato a lungo i miei sentimenti: innamorarmi di te sembrava la più lontana delle ipotesi, insomma, ti ho vista crescere... È strano.-

-Non così strano, dopotutto. Non sono più una bambina.- Legolas scioglie la stretta dai miei fianchi e si siede, poggiando la mano destra sul terreno e allungando le gambe; nei suoi occhi si riflettono le stelle e le sua pelle risplende di luce lunare. Il suo sguardo mi accarezza le gambe, i fianchi...

-Legolas...- Mi siedo anche io e subito mi attira a sé in un bacio impetuoso, mentre le sue braccia mi cingono la schiena. Quando mi lascia, tutto il mio corpo trema e il viso avvampa.

-Legolas... Io...- Balbetto e anche lui arrossisce, evitando il mio sguardo. -Non ci sono ancora abituata...-

-Perdonami.- Mi prende una mano e la tiene nelle sue. -Ma sento che potrei perderti da un momento all'altro. Adesso noi siamo qui, sotto questo cielo limpido che sembra proteggerci, come se non ci fosse nessuna guerra, nessuna battaglia disperata, e invece la notte sta per finire e non sappiamo se la prossima alba sarà portatrice di morte o di speranza. Sento che ho ancora così tante cose da dirti, non voglio che continui a vedermi come un... Come un...- Serra le palpebre e qualche lacrima bagna le sue ciglia. Allungo la mano libera sulla sua guancia e le dita si inumidiscono. -Melyanna... Vorrei poterti spiegare tutto.-

-Anche io ho molto da raccontarti. Abbiamo ancora tempo.- Lui mi guarda di nuovo e i suoi occhi esprimono tutti i sensi di colpa, tutto il dolore che ha provato nel farmi soffrire. Poso un lieve bacio sulle sue labbra e mi siedo di fronte a lui a gambe incrociate. -Allora, chi comincia?-

*

-Entra, Legolas.- Elrond, seduto di fronte al fuoco, mi invita ad accomodarmi sullo scranno accanto a lui. Guardo titubante il breve tratto che mi separa dall'ingresso delle sue stanze, poi avanzo e mi sistemo dove mi ha indicato. Il volto del signore di Imladris non è sereno, le sopracciglia aggrottate incupiscono la sua fronte candida, le labbra sono immobili e serrate.

-Ti ho fatto chiamare- Esordisce dopo alcuni attimi di silenzio -Per parlare di colei che a entrambi sta a cuore.-

-Cosa è successo a Melyanna?- Domando allarmato, ma Elrond posa una mano sulla mia spalla, tranquillizzandomi.

-Melyanna sta bene, ma è il suo cuore che mi preoccupa. Cosa sa della missione?-

-Io le ho solo detto che dovrò partire, il resto lo ha appreso da sé.- Mi guarda con aria grave, come per volersi accertare della veridicità delle mie parole. Subito il mio pensiero va a Melyanna, al suo sguardo ostinatamente imperturbabile che mi ha rivolto quando le ho annunciato la mia partenza e alle lacrime che le sono salite agli occhi.

-Ho voluto dirglielo subito, non mi sembrava giusto tenerla all'oscuro.-

-Non è solo di questo che voglio parlare.- Elrond si alza in piedi e rimane di fronte al comino: la luce calda del fuoco ombreggia il suo volto, facendolo sembrare ancora più accigliato. -Da quanto tempo Melyanna è innamorata di te?-

Sobbalzo sulla sedia e il mio cuore batte più veloce. -Melyanna innamorata... di me?- Balbetto, in misto di confusione e turbata felicità. -No, vi state sbagliando: la amo come si ama una sorella prediletta, ed così anche per lei, ma non c'è niente di più.- Le mie parole sembrano non convincere il signore di Imladris, come non riescono a convincermi di non aver mai cercato con occhi impazienti la forma adorabile delle labbra di lei, di non mai provato brividi improvvisi e piacevoli quando, negli abbracci, il suo corpo morbido aderiva al mio ed io sfioravo i suoi fianchi con la punta delle dita.

Elrond mi fissa dubbioso mentre il mio viso si arrossa sempre di più, ma non controbatte, né fornisce argomentazioni alla sua affermazione.

-Temo che lei possa fuggire seguirvi di nascosto.- Esordisce dopo qualche secondo di silenzio. -Non me lo ha detto apertamente ma, nel suo sgomento, non ha potuto celarmi i suoi pensieri.-

I miei ricordi tornano a più di settant'anni fa, alla battaglia alle pendici di Erebor, e all'orrore e alla morte passati sopra di noi; Melyanna ne è rimasta così turbata da essersene voluta andare da Bosco Atro, lontana da tutto ciò che potesse ricordarle quei giorni tremendi. Non era pronta per una battaglia del genere, qualcosa in lei è appassito, la sua allegria, sempre più rara dopo la morte dei genitori, è sparita completamente. Questa guerra va ben oltre le nostre capacità: la nostra unica speranza è questa missione disperata da cui non sappiamo neanche se ne usciremo vivi. non posso permettere che riviva di nuovo tutto quel dolore.

-Non ho il cuore di tenerla segregata, né servirebbe a molto, temo, ma lei deve rimanere al sicuro, qui a Imladris.- Elrond si alza in piedi e si volta verso il camino, nascondendomi il suo viso. -Sua madre mi fece promettere, quando ormai sapeva che a sua anima non sarebbe rimasta a lungo sulla terra, che l'avrei protetta ad ogni costo da una morte come quella di suo padre e che, quando i tempi fossero divenuti bui, l'avrei fatta salpare per Aman1 il prima possibile. Ho già rischiato abbastanza lasciando che partisse per Bosco Atro, anni fa.- Torna a guardarmi, con occhi carichi di apprensione. -Presto molti della mia gente lasceranno Imladris per recarsi ai Porti Grigi: lei deve partire con loro, Legolas, ma non darà ascolto a me.-

-Come posso io trattenerla?- Gli domando, mentre mi asciugo una lacrima prima che possa bagnarmi la guancia.

-Lei non vuole seguire la Compagnia, vuole seguire te. Sei l'unico che sa parlarle e che lei ascolta: trova un modo, qualsiasi, per farla rimanere a casa. Non voglio perdere anche lei.- Le sue parole, da severe che erano, si sono trasformate in una supplica.

-Farò tutto il possibile, mio signore, anche se potrei non rivederla più.- Mi alzo, portandomi di fronte a lui.

-Se la guerra terminerà in favore del bene, allora vi rincontrerete sulle bianche spiagge del Reame Beato. Ma se la missione fallisse e tu dovessi trovare la morte...- Un brivido mi corre lungo la schiena -Qualsiasi siano i sentimenti che prova per te, forse solo al di là del mare potrebbe trovare requie alle sue pene.-

Abbasso il capo annuendo, poi mi congedo, augurandogli una notte serena.

-Buona fortuna, Thranduillion2- Mi dice quando sto per attraversare la soglia.

-Grazie signore- Rispondo, e mi allontano con il cuore greve.


 

 

***

1 Aman: a ovest dela Terra di Mezzo, "al di là del mare", ospita il Reame Beato, dimora dei Valar.
2 Thranduillion: in sindar il suffisso -ion significa "figlio di", quindi letteralmente "figlio di Thranduil"



NOTE DELL'AUTRICE:
È passato di nuovo ancora troppo tempo e questo capitolo non mi piace un granché, ma ve lo dovevo. Non è un periodo bellissimo per me ed è stato difficile finire questo capitolo, ma scrivere mi aiuta un po' e forse riuscirò a pubblicarne un altro in tempi più brevi.
Nel prossimo capitolo, i nostri eroi saranno finalmente usciti da Rohan (finalmente) e si avvicina un momento cruciale per la storia, ma non posso dirvi nulla. Per quanto riguarda il personaggio di Mornon, è già stato nominato in capitoli passati ma non pretendo che ve lo ricordiate: per ora vi basta sapere che è un elfo silvano di Bosco Atro e vorrei approfondirlo, prima o poi.
Vorrei ringraziare ArUmOsS94 per aver inserito la mia storia tra le preferite, _Kassandra_ per averla messa tra le ricordate, Fedezammilepetiteauteur e di nuovo 
ArUmOsS94 per seguirla. Ringrazio inoltre tutti coloro che continuano a leggere e a recensire nonostante io non mi stia comportando bene nei vostri confronti.

Alla prossima (spero presto)
Diletta

 

   
 
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