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Autore: Mr Lavottino    02/04/2019    2 recensioni
Zoey è stata appena lasciata da Mike, suo ragazzo storico. A farne le spese è Gwen, sua amica, la quale riceve ogni giorno chiamate da parte sua, durante le quali lei non fa altro che piangere e lamentarsi. Così una sera decide di far uscire l'amica di casa.
Nel bel mezzo della serata, Gwen decide di lasciare la rossa da sola per provarci con un ragazzo e lei, arrabbiata, alza un po' troppo il gomito.
Per una serie di coincidenze, Zoey verrà rapita da Duncan, autore di una rapina e fuggitivo, e da quel momento la rossa diverrà ostaggio del punk.
DAL TESTO:
"Zoey non sapeva precisamente come era finita in quella situazione. Una marea di ipotesi, tutte piuttosto irrilevanti, le attraversarono la mente venendo però immediatamente accantonate da quella parte di buon senso a cui si sentiva ancora strettamente legata.
Era a lei che si affidava ogni qual volta un dubbio le sfiorava la mente. Riflettendoci con calma, e con la dovuta attenzione, riusciva sempre a trovare una soluzione che le andasse bene, eppure questa volta era diverso. Sentiva in cuor suo che, qualunque fosse stata la sua mossa, avrebbe sbagliato comunque.
Com'era cominciato tutto? Con un sbronza."
Genere: Avventura, Azione, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris McLean, Duncan, Noah, Scott, Zoey | Coppie: Bridgette/Geoff
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale
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Zoey non sapeva precisamente come era finita in quella situazione. Una marea di ipotesi, tutte piuttosto irrilevanti, le attraversarono la mente venendo però immediatamente accantonate da quella parte di buon senso a cui si sentiva ancora strettamente legata.
Era a lei che si affidava ogni qual volta un dubbio le sfiorava la mente. Riflettendoci con calma, e con la dovuta attenzione, riusciva sempre a trovare una soluzione che le andasse bene, eppure questa volta era diverso. Sentiva in cuor suo che, qualunque fosse stata la sua mossa, avrebbe sbagliato comunque.
Com'era cominciato tutto? Con un sbronza. Una sbronza causata da quell'idiota dalle personalità multiple che, di punto in bianco, aveva deciso di trasferirsi in Europa per un motivo nemmeno ben precisato. Mike era stato chiaro. Aveva detto quelle parole senza il minimo ripensamento, guardandola fissa negli occhi senza staccarli da lei nemmeno per un secondo.
Concluso quello che doveva dirle, l'aveva salutata rapidamente per poi allontanarsi dal bar in cui si erano dati appuntamento. L'unica cosa che la rossa aveva potuto fare era osservare la sagoma del suo, ormai ex, ragazzo scomparire tra l'enorme folla del corso di Toronto.
Da quel, drammatico, giorno si erano susseguiti numerosi pianti, accompagnati da chiamate ad intervalli di sessanta minuti a Gwen, sua migliore amica. Si era sfogata in tutti i modi possibili finché, dopo l'ennesimo disturbo causato alla dark, questa l'aveva invitata a bere qualcosa in un pub.
E lì, precisamente in quel luogo trasandato e pieno di persone non molto raccomandabili, o più specificatamente nel parcheggio, aveva incontrato il ragazzo che le aveva completamente stravolto l'esistenza.
Si era ubriacata, eccome se l'aveva fatto. Quei bicchierini di troppo l'avevano lentamente accompagnata verso il magico mondo dell'alcol, dove l'unica preoccupazione era quella di non vomitare.
Eppure mai e poi mai avrebbe immaginato di risvegliarsi in un auto a lei sconosciuta, il cui autista, ovviamente a lei sconosciuto, aveva addosso un passamontagna. Il tutto in una strada a lei sconosciuta. Non riusciva a formulare nemmeno due pensieri in coda per via del mal di testa e l'estrema indifferenza dell'"autista", sempre che così si potesse definire, non era di alcun aiuto.
- E... tu chi... sei?- domandò, mantenendo gli occhi quasi chiusi per via del fastidio che la luce le provocava. L'uomo misterioso ci mise un po' a rispondere, come se fosse indeciso sul da farsi.
- Oh, non lo ricordi già più? Beh, meglio così. - quelle parole non fecero altro che confondere ulteriormente la rossa, fin troppo piena di pensieri sparsi e poco riallacciabili tra di loro per via della più completa assenza di alcun elemento temporale tra di loro. In sostanza, erano tutti un'accozzaglia di cose che non era nemmeno certa fossero accadute.
- Cosa intendi dire?- si stava massaggiando le tempie cercando di estrapolare i fatti avvenuti in quelle ore finché, quasi all'improvviso le venne un flash.
- Tutto a posto?- domandò il ragazzo, rivolgendole un'occhiata piuttosto distratta e svogliata.
- Un milione di dollari e un portafogli.- a quelle parole seguì un'inchiodata improvvisa del mezzo che la costrinse a tenersi aggrappata alla maniglia per evitare di venire scaraventata fuori dal veicolo.
- Cazzo! Qui le cose si mettono male!- con un gesto secco della mano si tolse il passamontagna, rivelando il suo volto ad una Zoey più che sbalordita. "Gwen se ne innamorerebbe subito!", fu quello il primo pensiero che le passo per la testa.
Occhi celesti, capelli tinti di verde, piercing e pizzetto. Decisamente un "Bad Boy" con le b maiuscole. L'espressione sul suo volto appariva leggermente preoccupata.
- Tutto bene?- domandò la rossa, alzando un sopracciglio. Tentò di essere la più cordiale possibile, cosa strana visto che la persona affianco a lei era con molta probabilità un sequestratore, o almeno così se lo era immaginato.
- Perché diavolo non risponde!?- il punk ripose il telefono nella tasca sbattendoselo sulla coscia con fare arrabbiato. Digrignava i denti e, ogni due per tre, bestemmiava.
- Senti, potresti spiegarmi cosa sta succedendo?- la rossa cercò, con tono moderato, di estrapolargli qualche informazione utile.
- Che sono nella merda. Mettiti l'anima in pace ragazzina, mi toccherà portarti dietro per un bel po'.- il punk premette l'acceleratore con il piede e, senza badare alla presenza al suo fianco, iniziò una corsa suicida verso un luogo non ben definito, o almeno questo era quello che Zoey era riuscita a capire.
- Ma sei matto?!- strillò la rossa osservando le immagini visibili dal finestrino sbiadirsi fino a diventare irriconoscibili. Sentiva l'alcol bevuto la sera prima risalirle lentamente lo stomaco e, come se quello non bastasse, non le era ancora passato il mal di testa post sbornia. Eppure Duncan, aveva ipotizzato che quel "Duncan Nelson" di cui si ricordava vagamente dovesse essere lui, non sembrava accorgersene più di tanto oppure faceva semplicemente finta di non vederla.
- Devo arrivare da Geoff il prima possibile.- le rivolse un'occhiata di sfuggita, quasi come se non le dovesse spiegare nulla. Ormai si sentiva sull'orlo del baratro. Un altro minuto su quell'auto e avrebbe vomitato anche gli organi interni.
Senza dire nulla, si aggrappò alla maglietta del ragazzo e lo tirò a sé, costringendolo a guardarla. Fu solo dopo aver visto il suo volto pallido che si decise a rallentare fino a raggiungere una velocità media di cinquanta chilometri orari, permettendole quindi di reprimere il coniato ricacciandolo giù.
- Dimmi... che diavolo... sta succedendo.- il suo respiro si era fatto affannoso e smorzato. Duncan non poté far altro che accostare la vettura in un parcheggio di un supermarket per spiegarle cosa era accaduto la sera prima, ovvero il momento in cui quella stramba avventura aveva avuto inizio.
- Diavolo, non so nemmeno da dove incominciare. Innanzitutto dovresti evitare di bere se non reggi l'alcol.- il volto di Zoey si arrossò istintivamente, portandola ad abbassare lo sguardo - Ieri sera, verso la mezza notte, ti sei infilata nella mia macchina e hai visto la valigia- si fermò un istante per indicarla - piena di soldi e, come se non bastasse hai sbirciato nel mio portafogli. Così hai iniziato a minacciarmi di denunciarmi alla polizia. Non ho potuto far altro che portarti con me. - terminata la spiegazione, la rossa capì di essere più confusa di prima.
- Sei serio?- domandò, giusto per confermare si trattasse della verità.
- Assolutamente.- tagliò corto l'altro, ricambiando le sue occhiate.
- Ma come ho fatto ad entrare dentro la tua macchina?- a quella domanda il punk sobbalzò leggermente, cercando di sviare l'argomento.
- Era... aperta. Ma ciò non toglie che tu abbia compiuto un reato!- strillò il moro, afferrando ancora più saldamente il volante.
- Io? Un reato? Ma se tu hai una valigia piena di soldi dentro macchina! E sono più che certa che non siano i tuoi.- controbatté Zoey, indicando la prova.
- Comunque sia, non posso lasciarti andare. Sarebbe pericoloso se tu parlassi.- la sua espressione ritornò seria spaventando leggermente la rossa. Quegli occhi celesti e quell'inclinazione delle sopracciglia rendeva il suo volto inquietante, al punto che non poté far altro che distogliere lo sguardo.
- Pensi seriamente che tenterò di scappare?- disse quella frase con un tono bassissimo, dato che era ancora intimidita dal punk. Questo nemmeno le rispose, si limitò ad alzare leggermente la sua felpa con fare noncurante. Incastrata dove la cintura, c'era una pistola, con tutta probabilità, vera - Va bene, ho capito.- ridacchiò nervosamente per qualche istante, per poi concedersi un profondo sospiro seguito da una piccola goccia di sudore che le percorse tutta la fronte fino a caderle sui pantaloni.
La sola vista di quell'arnese l'aveva portata a rivalutare completamente la situazione in cui si trovava. Che poi, infondo, sapeva di essere stata troppo spensierata fino a quel momento. Un uomo che guida una macchina messa piuttosto male, con un passamontagna ed una valigia piena di soldi sui sedili posteriori doveva per forza di cose avere una pistola.
- Ti invito quindi a non fare cazzate.- detto ciò le rivolse un'occhiata gelida che le fece tremare lo stomaco . Per la prima volta nella sua intera vita stava sperimentando quella sensazione chiamata paura, data per scontata fino a quel momento come una normalissima sensazione da film horror.
- Su, vieni con me. Andiamo a comprare del cibo. Il viaggio è ancora lungo.- Duncan, dopo essersi messo un paio d'occhiali, scese dall'auto fermandosi poi appena fuori lo sportello per aspettare la ragazza.
 
 
ANGOLO AUTORE:
Non so perché ho deciso di pubblicare questa storia, soprattutto perché mi ero ripromesso di farlo solo dopo averla completata.
È un progetto a cui sto lavorando da un annetto buono e, vista la moria generale del fandom, aveva pensato di interromperlo. Però in questo modo non sarei soddisfatto, perché di pagine ne ho scritte un bel po' e lasciarlo a marcire non mi piace come idea.
Pertanto ho voluto provare a pubblicare il prologo per capire se questa piccola (ma lunga) storia possa interessare qualcuno. Ammetto che scriverla è difficilissimo, soprattutto perché c'è da soffermarsi sulle descrizioni ed io non me la cavo proprio benissimo con quelle, ma allo stesso tempo è una soddisfazione immensa perché è la storia più lunga che io sia riuscito a scrivere.
Sin da quando ho aperto questo profilo ho sperato di riuscire a pubblicare una storia lunga e continua, però mi sono sempre fermato con quelle ad OC di dieci capitoli circa.
Spero vivamente che possa essere di vostro gradimento!
   
 
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