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Autore: Gulash    03/04/2019    0 recensioni
Hogwarts!AU
M.A.S.C.A.R.A.
Modi Ammissibili per Stregare o Colpire Amici Razzisti poco Amichevoli
(dal capitolo 2)
La sola presenza di Magnus gli porta alla mente i ricordi dell'anno passato, quando erano una coppia, quando ancora poteva baciarlo e chiamarlo suo. Sarebbero dei bei ricordi, alcuni dei più belli che abbia mai avuto, se non fosse per la malinconia che gli causano. Ricorda il giorno in cui Magnus l'ha lasciato, all'improvviso, dal nulla. Ricorda di aver trattenuto a stento un pianto, ma di essersi lasciato sfuggire qualche lacrima.
Ricorda il sentimento di tristezza, di fallimento, che l'hanno accompagnato per giorni. Diamine, che l'accompagnano ancora adesso.
Si costringe ad essere il più freddo possibile: è comunque un Lightwood, e non perderà la dignità davanti a Magnus Bane. Non di nuovo.
Tassorosso!Alec Serpeverde!Magnus
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Angolino Gulash:

questa fict era andata persa su un pc che pareva essere morto e che l’altro giorno è tornato alla vita manco Lazzaro, quindi, dopo averla riletta velocemente, ho deciso di postarla.

Ora, è evidente che l’ordine della fenicie è il mio libro preferito della saga di Harry Potter, questa fict riprende un boootto di roba da lì. Spero non vi annoi, perché c’è un botto di trama qua e là e le interazioni Malec almeno per ora sono abbastanza ridotte (in questo primo capitolo c’è solo un Alec che sogna ad occhi aperti, ma va beh).

Difenderò Alec tassorosso fino alla morte, perché sebbene sia coraggioso e molto intelligente, la sua lealtà è la qualità che preferisco sopra tutte. Inoltre, da quando pottermore mi ha smistato in tassorosso ho intrapreso l’ardua missione di elevare questa benedetta casata, perché sapete che c’è? Dietro a tutti ‘sti eroi grifondoro c’è sempre un amico tassorosso (coff coff, Samwise Gange, vero eroe del signore degli anelli). Magnus è palesemente un serpeverde, e porta molto bene il verde, quindi, ecco.

Cooomunque, spero che vi piaccia! Fatemi sapere per eventuali errori, o se qualcosa viene spiegato male, o se allungo troppo alcune scene!



 

Capitolo 1: ritorno ad Hogwarts
 

Starkwheather prende le redini di Hogwarts!

La scuola di Magie e Stregonerie di Hogwarts ha un nuovo preside, Hodge Starkweater. A lasciargli il posto l-ex dirigente Imogen Herondale, oramai in età di pensionamento. Il cambio della guardia non poteva avvenire ad un momento più favorevole! Infatti, e lo ricordiamo per i lettori che hanno passate le ultime settimane al San Mungo in uno stato comatoso, giusto tredici giorni fa veniva eletto al Ministero della Magia Valentine Morgenstern … Morgenstern, uomo dalla brillante carriera, si è presentato con un programma innovativo per risolvere i problemi del Mondo della Magia britannico una volta per tutte, ed ognuno di noi in redazione confida fortemente nelle sue capacità di leader …  E pare che, almeno sull’educazione dei nostri figli, stia avendo la meglio! Infatti lui e Starkweater sono amici e colleghi di vecchia data, una coppia meravigliosa per un vero rinnovamento dalla vecchia guardia!

La Gazzetta del Profeta, Art. mattutino dell’01/09/2018

 

“Non ci posso credere!”

“Oh! Per Merlino Isabelle, che hai da urlare?”

“Ma l’avete letto? Sapevamo che la Gazzetta del Profeta è al soldo del Ministero, ma questa è pura e semplice adulazione. E per di più verso un politico tanto spregevole come Morgenstern”

Jonathan ed Alexander Lightwood si girano a guardare la sorella, impegnata ad agitare per aria l’ultima copia del giornale.

 Essere in viaggio verso Hogwarts è sempre un bel momento dopo ogni estate. C’è un forte senso di liberazione che cresce proporzionalmente alla distanza tra loro e Villa Lightwood: si allontanano dal luogo che più li reprime, mentre si avvicinano all’unico posto che gli abbia mai concesso la libertà di essere sé stessi.

“Sei come al solito esagerata, Izzy” commenta Jace “Certo Valentine è un po’ troppo estremista, ma passerà come sono passati tutti quelli prima di lui.” Suo fratello non ha alcun interesse verso le dinamiche politiche, questo è certo.

Jace è il ragazzo d’oro della famiglia, diretto a piedi pari verso una carriera di successo come giocatore di Quidditch professionista. Maryse e Robert Lightwood sono estremamente orgogliosi di lui: Jace ha avuto successo nel recare onore alla famiglia dove lui ed Isabelle hanno fallito. Certo, se al ragazzo è concessa la libertà di scegliere la professione è solo a causa di Alec: il primogenito dovrà seguire le orme di suo padre in una carriera al ministero, perché è quello che nelle famiglie nobili ci si aspetta.

“Tu proprio non vuoi capire” borbotta la sorella, ed il ragazzo sente di doverle dare ragione. Anche a lui quel Valentine non piace. Lo ha sentito alla radio qualche volta: usa termini come “mezzosangue” e fa comizi dove propone sistemi finanziari palesemente a favore dei ricchi. Ovviamente i loro genitori sono suoi aperti sostenitori.

Più di tutto, però, ad Alec non piacciono i cambiamenti. E questo nuovo preside, il signor Starkwheather, potrebbe cambiare la sua scuola, fino ad allora diretta dalle mani più che affidabili della nonna di Jace, Imogen Herondale.

“Come dici tu Isabelle. Ora, Alec, tu lo sai che sei come un fratello per me vero? È importante che te lo ricordi, perché non avrò pietà con te al torneo di quest’anno” il ragazzo accetta volentieri il cambio di discorso, per allontanare quell’atmosfera cupa che si era fatta largo fra i tre “Quest’anno non vincerete come l’anno scorso, Jace. Noi Tassorosso vi faremo neri”

“Credici fratello, credici”

 

Quello stato di tensione ritorna violentemente una volta arrivati ad Hogwarts e sistematesi per cena nella Sala Grande. All’inizio sembra andare tutto bene: lui ed i suoi fratelli si sono accomodati ai tavoli delle loro casate (Serpeverde per Isabelle, Grifondoro per Jace e Tassorosso per lui).

Alec ha preso posto vicino ai suoi amici, Lydia e Simon, che hanno subito cominciato a bombardarlo di parole. A seguire il cappello parlante ha recitato il suo poema ed ha smistato i ragazzini del primo anno, ognuno dei quali ha ricevuto un potente applauso di benvenuto dai tavoli delle case. Per ultimo, il nuovo preside prende parola per il discorso di inizio anno.

“Benvenuti a tutti, nuovi e vecchi studenti di Hogwarts” seguono delle frasi che sono un misto di parole vuote dove l’uomo si presenta. La differenza netta tra lui e la preside Herondale è evidente: a Starkweater manca quell’eleganza formale, colmata però da parole di brillante saggezza, che la donna esibiva senza alcuna fatica. Il nuovo preside è un uomo sulla quarantina, con il naso aquilino e capelli che già tendono verso il grigio. Non vi è nulla di speciale in lui, nessuna caratteristica prominente.

“Quest’anno ovviamente alcune cose cambieranno qui. È opinione mia e del Ministro che per troppi anni ad Hogwarts sia regnato un, passatemi il termine ragazzi, casino assurdo. È ora di riportare l’ordine, per assicurarci di rendere questa istituzione che è la scuola grande come era un tempo, prima che politiche libertine prendessero piede e ne distruggessero l’onore e la tradizione”

Ecco, questo è il preciso momento in cui la tensione torna a farsi largo tra le membra di Alexander. Lui non è un esperto di politica o di battaglie sociali, come invece è sua sorella, ma la ridondanza di termini come “onore” e “tradizione”, nella sua esperienza, non è mai positiva. “Onore”, per esempio, è la parola preferita di suo padre. Quella che viene sputata fuori con veemenza quando Alec fa qualcosa che lo delude. “Tradizione” è la preferita di sua madre, e di solito si inserisce in frasi terrificati come “Isabelle, indosserai un corsetto per la festa dai Varlac, è tradizione” o “Alexander, farai tu il discorso al funerale del nonno Augustus terzo, è tradizione”.

Lo sguardo accigliato di Lydia, dall’altra parte del tavolo, fa pensare che anche lei non sia felice di questo discorso. Starkweater continua con qualche altra frase, lette rigorosamente dai fogli. Imogen ci cercava ad uno ad uno con lo sguardo, pensa Alexander infantilmente.

 A fine discorso, finalmente possono tutti cominciare a mangiare e la sala irrompe nel solito chiacchiericcio.

Simon si getta sulle lasagne come se la sua vita ne dipendesse. Alec e Lydia hanno entrambi perso l’appetito e si limitano a fissarlo accigliati.

“Cosa?” domanda lui, che già ha il naso sporco di ragù.

“Come fai ad essere tranquillo dopo quel discorso?” domanda Lydia, quasi urtata da un Simon allegro come al solito. Alexander ci ha messo un po’ a capirlo, il ragazzo, ed ancora di più a diventarci amico. Tuttavia, Simon possiede quel fascino da ragazzino chiacchierone a cui è difficile resistere, e già al secondo anno avevano cominciato a sviluppare quella grande amicizia che tutt’ora sussiste.

Nel guardarlo parlare a bocca piena, con pezzi di lasagna che ritornano nel piatto dalla sua bocca, Alec pensa che dovrebbe seriamente pensare di farsi nuovi amici. O abbandonare la vita sociale definitivamente.

“Perché? Che ha detto?”

“Oh, ma davvero! No Alec, io non ce la posso fare, prova a spiegarglielo tu”

“Si beh …” comincia lui, non del tutto sicuro di cosa effettivamente Starkweater abbia detto “una serie di cose sull’onore e sulla tradizione. Oh, e di rendere Hogwarts grande come era un tempo”

“Oh, e che c’è di male?”

Lydia, nel bel mezzo di assaggiare il suo primo boccone di carne, lascia cadere la forchetta nel piatto con un forte CLANG! e si mette a scuotere la testa con forza.

Alec ci riprova: “è in combutta, cioè no, lui è con Valentine. Ha le sue stesse idee, ecco”

“Oh, beh, capisco adesso” annuisce Simon con fare convinto “Valentine è un dannato pazzo”

Su questo Lydia non ha nulla da ridire. Alec si ritrova a pensare come la sua migliore amica e sua sorella siano di fatto due persone molto affini: ragazze forti con un’attenzione alla realtà che non ha mai riscontrato in nessun altro. L’argomento della discussione cambia ed Alec si ritrova libero da qualsiasi preoccupazione pseudo politica, contento di essere tornato ad Hogwarts con i suoi amici.

Siccome però quest’anno deve proprio cominciare con il piede sbagliato, Alec non fa in tempo a far vagare lo sguardo per la sala che lo vede.

Magnus Bane è seduto al tavolo dei Serpeverde e chiacchiera con i suoi amici Catarina e Raphael. Ride spensierato a qualcosa che lui non può sentire, accompagnando ogni smorfia, ogni parola, con un’energia corporea che Alec gli ha sempre invidiato. Il colletto della camicia è aperto, esponendo la pelle bianca ed immacolata. È bello come la prima volta che Alec l’ha visto.

Lui e Magnus non si scambiano una singola parola da più di quattro mesi. Il tassorosso ha provato a dimenticarsi di lui, ha provato a lasciarsi la loro storia alle spalle. Ha, ovviamente, fallito.

Distoglie lo sguardo prima che qualcuno lo noti: ha ancora abbastanza dignità da non farsi beccare a fissare il ragazzo che gli ha spezzato il cuore quattro mesi prima.

 

La mattina del primo giorno avviene la distribuzione degli orari.

La professoressa Gray, docente di trasfigurazione, consulta uno ad uno gli studenti. La speranza che pervade il corpo studenti è quella di ricevere orari pieni di pause: è il sesto anno, molte discipline non sono più obbligatorie.

L’anno scorso Alec ha ottenuto ottimi punteggi ai G.U.F.O.: oltre ogni previsione in cura delle creature magiche e difesa contro le arti oscure, eccellente in tutte le altre materie tranne che in Storia della Magia, dove ha ricevuto uno scadente.

Quando finalmente è il suo turno con la professoressa, la donna ci impiega ben poco a dargli il suo orario “Deduco che vorrai continuare cura delle creature magiche, non è così?” domanda.

Lui annuisce “Quello che non mi spiego, Signor Lightwood” commenta “è perché tu voglia continuare pozioni. L’anno scorso ai G.U.F.O. hai ottenuto un buon risultato, non c’è dubbio, ma a sentire il professor Monteverde è stata tutta fortuna.”

“Professoressa, mi serve pozioni se voglio entrare al Ministero” spiega il giovane con una scrollata di spalle: è il motivo per cui al quinto anno si è praticamente annullato come persona pur di raggiungere un buon voto agli esami.

“Non sapevo volessi lavorare al Ministero” replica la donna, arcuando un sopracciglio con fare perplesso “Non fraintendermi, è una carriera che potresti intraprendere. Ma il professor Garroway non fa che vantarsi della tua incredibile abilità con le creature magiche. Davo per scontato che stessi pensando ad una carriera in quel campo”

“La mia famiglia ci tiene”

Tessa Gray lo scruta per un istante con fare pensieroso, prima di rifilargli il suo orario.

“La tua famiglia dovrebbe essere orgogliosa del figlio che ha già, non augurarsene uno diverso. Buon anno signor Lightwood1

“Buon anno a lei professoressa”

 

 

1Frase brutalmente copiata dai libri di Harry Potter, se non sbaglio la McGranitt la diceva a Neville.

   
 
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