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Autore: The_Storyteller    03/04/2019    0 recensioni
Ovvero come il più impreparato dei dalish divenne l'Araldo di Andraste prima e l'Inquisitore poi.
In questa serie di storie vi racconterò le cose più strane e divertenti successe durante la mia seconda run, grazie ad alcuni glitch e situazioni surreali accadute in vari momenti.
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cassandra Pentaghast, Inquisitore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Dunque, ricapitoliamo: sono l’unico sopravvissuto di un conclave di sham’len, non ricordo assolutamente nulla se non delle cose schifose che mi inseguono, una donna luminosa e tanto verde. In più la mia mano sinistra spara fulmini verdi che fanno un male cane e una shem per poco non mi ammazza. E altri shem mi avrebbero sicuramente ammazzato se non ci fosse stata lei... Mythal, cos’ho fatto per meritarmi tutto questo?”

Ecco ciò che pensava Taliesin Lavellan, mentre la Cercatrice Pentaghast lo accompagnava a uno squarcio vicino. Alzò lo sguardo, osservando preoccupato l’enorme apertura che feriva il cielo. Ripensò ai suoi fratelli, fortunatamente sani e salvi con il resto del clan, nei Liberi Confini: vedeva lo sguardo di disapprovazione di Linassan e il sorriso di Dirthara, riusciva a sentire i racconti della Guardiana e le risate dei suoi compagni cacciatori. Oh Numi, quanto gli mancavano...

 

Una scossa improvvisa gli partì dalla mano sinistra, cogliendolo di sorpresa. Si accasciò per il dolore, mentre la luce verdastra scintillava come se fosse viva. Taliesin respirava affannosamente, tentando di nascondere la sua paura per quella cosa sconosciuta. Stava per rialzarsi, quando l’umana si avvicinò per aiutarlo.

- Le pulsazioni si stanno facendo più frequenti.- disse lei, sorreggendolo per le spalle, poi continuò per la strada. Per un secondo, all’elfo parve di vedere negli occhi della donna una certa preoccupazione.

- Più il Varco si allarga, più squarci compaiono e più demoni giungono nel nostro mondo.- aggiunse lei, aspettando che la raggiungesse.

- Come sono sopravvissuto all’esplosione?- chiese Taliesin.

- Dicono di averti visto... Uscire da uno squarcio e subito dopo perdere i sensi. Dicono di aver visto una donna nello squarcio alle tue spalle. Nessuno sa chi fosse. Il resto della valle è stato raso al suolo, incluso il Tempio delle Sacre Ceneri. Lo vedrai presto con i tuoi occhi.- spiegò Cassandra mentre raggiungevano un ponte.

 

Taliesin cominciò ad attraversare il ponte di pietra, quando una roccia proveniente dal Varco si abbatté sulla struttura, mandandola in frantumi.

“Fenedhis!” pensò l’elfo cadendo rovinosamente sulla superficie ghiacciata di un corso d’acqua, e si guardò intorno confuso.

La sua attenzione cadde su altre rocce che piovevano dal cielo a poca distanza da lui e Cassandra.

“Fenedhis!!” Taliesin imprecò in silenzio spalancando gli occhi, non appena dalla luce verdastra si materializzò un demone. Non ne aveva mai visto uno così vicino, e la cosa non gli piaceva per niente.

 

- Resta dietro di me!- esclamò Cassandra sguainando spada e scudo, correndo verso il mostro. Taliesin la osservò allontanarsi, decisa e combattiva. Che sguardo risoluto, che prontezza di riflessi...

Tutto a un tratto, a nemmeno due metri da lui, l’acqua ghiacciata cominciò a ribollire di verde.

“FENEDHIS!!!”. Un altro dannatissimo demone! E lui era anche disarmato!

“Mythal ti prego, aiutami!” implorò nella mente l’elfo, sfiorandosi la fronte decorata coi rami della Protettrice. Si guardò intorno alla ricerca disperata di qualcosa con cui difendersi, quando vicino ai resti di un carro notò un paio di pugnali. “Grazie Numi!” Taliesin corse verso le due lame, giusto in tempo per affrontare un secondo demone apparso dall’ammasso verde.

- Andruil, guida la mia mano!- invocò il dalish, e affrontò l’ombra. Fortunatamente quel mostro era piuttosto lento, e Taliesin ne approfittò per scivolare al suo lato e colpirlo mortalmente ai fianchi. Un altro paio di fendenti e il demone scomparve con un lugubre lamento. Alzò lo sguardo e vide che anche Cassandra aveva sistemato il suo avversario.

 

- È finita.- commentò Taliesin. Cassandra si avvicinò rapidamente a lui, la spada ancora sguainata.

- Abbassa l’arma. Subito.-gli intimò.

“Per la coda del Temibile Lupo, mi prendi in giro?!” pensò Tal.

- Un demone mi ha attaccato. Cosa avrei dovuto fare?- ribatté un po’ risentito. Se non avesse trovato quei pugnali sarebbe diventato la merenda di quell’ombra.

- Non è necessario che tu combatta.- replicò la donna.

- Vuoi dire che non succederà mai più?- chiese lui scettico. Lo sguardo di Cassandra si rilassò, e tirando un sospiro la guerriera rifoderò la spada.

- Hai ragione- ammise. - Io non posso proteggerti e non posso pretendere che tu resti alla mercé di chi ci attacca.- aggiunse poi. Si allontanò di qualche passo, poi si girò verso di lui. - Dovrei tener conto del fatto che non hai provato a fuggire.- disse con un tono più conciliante. Taliesin accennò un sorriso di ringraziamento, poi proseguirono nella valle. Prima non aveva notato che quella donna aveva dei meravigliosi occhi castani...

   
 
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