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Autore: Elgul1    06/04/2019    16 recensioni
In un mondo popolato da esseri sovrumani sta alla polizia cercare di garantire una sorta d'equilibrio, ma quando è la legge ad essere braccata, chi si occupa dell'ordine? Un nemico invisibile inizia a dare la caccia ad ogni eroe che lotta per la giustizia e la polizia brancola nel buio più totale. Starà a Steve e una squadra di agenti scelti scoprire chi si nasconde dietro queste morti brutali e i motivi che guidano il killer verso un piano malvagio e ambizioso.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Detestava i posti affollati. Troppa calca, troppi possibili nemici e, in caso d'emergenza, le vie d'uscita sarebbero state bloccate dalla gente impaurita. 
- Odio questo posto.- Pensò fissando disgustato la fontana del centro commerciale zeppo di gente accaldata e la musica in sottofondo che veniva dai negozietti. Nonostante il caos del giorno prima la gente aveva ancora voglia di divertirsi e fare spese? Non capiva questi atteggiamenti così assurdi.

" Vuoi muoverti?!" Esclamò la voce perentoria di Knife poco più avanti a lui e distogliendolo dai suoi pensieri.
" Spiegami perché sono dovuto uscire di casa..." Mormorò afflitto Justice che, con un cappello in testa e degli occhiali da sole, nascondeva il suo volto nell'affollato centro commerciale. 
" Perchè mi servivano delle cose e perché, mi annoiavo!" Replicò l'altra che, indossando la maschera olografica, aveva cambiato coloro dei capelli e anche l'aspetto esteriore del viso apparendo così con dei folti capelli biondo cenere, un viso pieno di lentiggini e con qualche anno in meno. 
 
" E chi dovrebbe pagare per queste cose che dovresti comprare?" Domandò al culmine di un esaurimento l assassino.
Lo aveva costretto ad alzarsi intimandogli di seguirla altrimenti avrebbe fatto qualcosa per finire in prima pagina. Se fosse stato possibile l'avrebbe legata e imbavagliata ma, data la missione in comune, non poteva rischiare di perdere un aiuto.
- Ricattatrice.- Pensò fra sè e sè lui mentre lei gli sorrise fermandosi davanti a un negozio di vestiti. " Ma tu, ovvio." Rispose con una giravolta per poi entrare dentro. Lui la guardò sbuffando. - Si sarà una lunga giornata.- Pensò entrando di malavoglia dentro quel posto.
 
 
-
 
 
Steve e gli altri due agenti si trovavano nella sala riunioni già da circa mezz'ora in attesa, che Walter, arrivasse.
 " A che ora ti ha detto che sarebbe venuto?" Domandò Shoan a Steve intento a mandare un messaggio a Thomas. 
" Alle 16 se tutto andava bene." Rispose lui annoiato. La porta si spalancò mostrando la piccola figura del super con l'affanno e un portatile sotto il braccio sinistro.
 " Scusate il ritardo." Borbottò mettendo il computer sul tavolo per poi accenderlo. 
" Come mai ci hai messo così tanto?" Chiese Erika irritata dal ritardo.
 " Ho dovuto compilare diverse scartoffie per potervi mostrare questa cosa e spero che ne valga la pena." Disse lui a mo di spiegazione mentre finiva di collegare tutti i fili.
 " Ma non dovremmo parlare solo di quello che avete scoperto al mercato e della fuggitiva." Disse Erika ancora perentoria.
" Ci arriveremo. Prima devo assolutamente parlarvi di questa cosa che, penso, possa c'entrare con le nostre indagini." Dichiarò apertamente Walter.
 " Che intendi col centrare con le nostre indagini?" Domandò totalmente confuso Steve. Alex aveva parlato di fornirgli spiegazioni su quello accaduto ieri ma non che, questo, fosse parte del loro caso. Walter si bloccò per qualche secondo. " Quando sono tornato a casa, ieri sera, non riuscivo a dormire..." Cominciò a dire serio. " Dodici fury che sbucano dal nulla? E' impossibile e se fosse tutto collegato? Questo mi sono chiesto così ho pensato di mostrarvi una cosa su cui ho lavorato nell'ultimo anno e mezzo e che ci ha fornito molto aiuto a preventivare la minaccia dei fury." Concluse. 

Il proiettore si accese illuminando la parete bianca emostrando un computer mastondotico all'interno di una stanza poco più grande di quella.

 " Cosa sarebbe questa cosa?" Domandò incuriosito Steve fissando il gigantesco computer macinare dati.
 " Quello che state vedendo è  Gehirn. Un dispositivo che, controllando le onde cerebrali, in un raggio di cinquanta chilometri è capace, in determinati casì, di localizzare i fury prima che essi si risveglino." Spiegò brevemente. 
" Ma, i fury non derivano da cose come lo stress e simili?" Chiese abbastanza confuso Shoan. 
" Come vi avranno spiegato all'accademia questi  casi nascono a causa di forti stress ma, non è del tutto così..." Spiegò Walter serio in viso rispodendo al giovane. " I motivi principali sono dovuti al cambiamento delle onde cerebrali dei singoli individui in seguito a fenomenti non del tutto compresi ancora." Mormorò brevemente lui lasciando, ancora perplesso, il trio di agenti.
 " Ehm cosa..." Disse alzando la mano Shoan come se fosse a scuola.
Walter si mise una mano sulla testa esasperato. " Si, forse dovrei spiegarmi meglio mostrandovi il grafico..." Borbottò cambiando immagine sulla parete bianca col proiettore portatile. " Queste che vedete sono le onde cerebrali di una persona normale..." Sullo schermo apparve un cervello che emetteva delle onde azzurrine. " Come potete vedere è tutto nella norma un cervello completamente sano..." Un altro apparve sulla destra con delle onde rosse che facevano su e giù." Questo è quello di un super da come notate è molto più in movimento di uno normale per via dei poteri che scorrono al suo interno e infine questo è quello di un fury..." Un terzo cervello apparve sulla sinistra con delle onde nere che oscillavano su e giù a un ritmo serrato. " Tutto il sistema è sballato movimenti, pensiero tutto è completamente in malora. Non sappiamo come mai accada questo sconvolgimento e ancora ci stiamo lavorando in maniera ininterrota." Concluse spegnendo tutto.
 " E tutto questo cosa starebbe  a significare per la nostra indagine e per quello che è successo l altro giorno?" Domandò Steve cercando di venire a capo di quelle spiegazioni così al di sopra delle sue conoscenze.
 " E' solo un ipotesi ma ritengo, che il fenomeno dei fury, non sia del tutto frutto del caso..." Mormorò brevemente. 
" Intendi dire che qualcuno potrebbe provocare il fenomeno?!" Esclamò Shoan stupefatto della cosa.
 Walter annuì serio in viso. " Si, o almeno ipotizziamo così. I risultati sui corpi dei fury morti e a quelli catturati in vita non hanno dato frutti perciò resta ancora qualcosa di impossibile da definire." Rispose il vecchio.
" Ora che ci hai spiegato questo tuo pensiero. Possiamo sapere quello che avete scoperto durante la vostra scorribanda in coppia?" Domandò Erika intromettendosi nel discorso e stufa di tutte quelle spiegazioni da mal di testa.
 
 
-
 
 
Justice se ne stava accanto a una parete a mani incrociate e osservava la figura esile della sua compagna intenta a guardare gli abiti esposti in un altro dannato negozio.
" Dimmi un'po come ti chiami?" Chiese Knife a un tratto incuriosita mentre fissava alcuni jeans strappati in più punti.
" Il mio nome non deve interessarti." Replicò lui serio e freddo. Viveva senza lasciare alcuna traccia se qualcuno l'avesse catturata e lei avesse cantatato per lui sarebbe stata la fine.
" Sei proprio una noia..." Borbottò lei arraffando un paio di pantaloni che sembrava calzargli a pennello e mettendoli sotto braccio.
  " Solo perché quel tizio ha detto che dobbiamo conoscerci non vuole dire che io voglia farlo..." Disse schiettamente lui disincrociando le  braccia dal petto e spostandosi dal muro.             
 " Tu sai tutto di me..." Replicò lei stizzita. " Hai letto i miei dossier, sai dei miei poteri e io di te cosa so?" Aggiunse imperterrita.
Odiava quella situazione lui è vero l'aveva tirata fuori da quel dannato carcere ma meritava almeno un minimo di considerazione. 
" Il minimo indispensabile e tanto ti deve bastare..." Annunciò lui seccato. " E adesso andiamocene non voglio finire i miei soldi." Borbottò ancora dirigendosi a passo svelto verso la cassa.
 " Tiranno..." Sussurrò la donna seguendolo di malavoglia e gonfiando le guance irritata. 
" E non ho letto tutto di te." Replicò di rimando lui. " Ho solo letto la parte che mi interessava nulla di più." Aggiunse a mo di spiegazione mentre la cassiera passava gli articoli sul lettore. 
" Ah sisi certo immagino!" Sbraitò lei uscendo dal negozio furiosa.
 Justice sospirò. - Il peggior incarico della mia vita.- Pensò fra sè e sè mentre seguiva quella pazza lungo la corsia del centro commerciale.  " Puoi chiamarmi Justice comunque." Disse a un certo punto sospirando e sperando così di darle un contentino.
 Lei si girò di scatto alzando un sopracciglio e fissandolo storto. " Dicevi che non dovevo sapere il tuo nome prima..." Replicò stizzita
 " Ho cambiato idea ok?" Disse lui innervosito dalla sua risposta. 
" Piuttosto l'altra te ancora non si è palesata come mai?" Domandò cercando di cambiare discorso. Lei si sedette su una panchina accanto alla fontana muovendo avanti e indietro le lunge gambe.
" Karen può percepire tutto quello che le succede attorno e ha anche i ricordi di quello che faccio io. Se ancora non è uscita è perché ha troppa paura di quello che sta capitando." Spiegò brevemente con uno strano tono di voce. Justice annuì.
" Nel caso, dovesse apparire, come dovrei comportarmi con lei?" Chiese. Lei lo fissò per qualche istante. Come se si sentisse a disagio a parlare dell'altra se.
" Stendila il prima possibile..." Rispose dura. " E' una tale fifona che potrebbe fuggire oppure mettersi nei casini perciò, per stanotte, dovrai come minimo legarmi." Aggiunse con un tono ancora più freddo e irritato.
" Ok, se lo dici tu." Mormorò lui di rimando sedendosi a debita distanza da lei.
 " So che non dovrei farti domande personali ma dove hai imparato a combattere così?" Chiese la donna. " Ho visto come ti muovi e, riuscire a entrare in una prigione di massima sicurezza e senza alcun problema, sono curiosa." Aggiunse sempre stando con lo sguardo su di lui. 
" Sono stato addestrato sin dalla più tenera età. Fare cose come quelle che mi hai visto fare per me è la cosa più  naturale del mondo." Rispose lui semplicemente.
 " E tu invece?" Chiese lui a sua volta. " Come può una studiosa avere simili capacità di combattimento?" 
Lei sorrise sadica e ammicando rispose: " Molta pratica. Ho ucciso tante persone ma, quelli che più di tutti mi hanno dato soddisfazioni sono stati i super che hanno tentato di fermarmi. Mi sono dovuta adattare." Lui annuì senza fare altre domande. Comprendeva come ci fosse riuscita affrontando combattimenti sempre più duri si riusciva a creare i metodi migliori per creare un modus con cui lottare.
" Io e te abbiamo proprio qualcosa che non va..." Disse all'improvviso Knife. Distogliendo lo sguardo da lui e osservando un padre con la propria figlia in fila per comprare un gelato e avvertendo il desiderio spasmodico di uccidere. " Ci troviamo qui e parliamo di come eliminare la gente e cosa ci ha portato a essere così." Mormorò ancora con uno strano tono nella voce da cui sembrava esserci del rammarico. 
" Questo è quello che siamo. Noi uccidiamo per soppravvivere e per andare avanti. Non c'e niente di sbagliato." Rispose semplicemente Justice alzandosi dalla panchina. " Adesso sarà meglio rientrare il cliente potrebbe chiamare da un momento all'altro. Muoviti." Le disse ancora avviandosi verso l'uscita. Knife lo guardò per qualche istante ancora abbastanza stupita da quella risposta poi, prendendo le buste, si avvio in silenzio andandogli dietro. 
 
 
-
 
 
" Credo che sia una storia più da film che qualcosa uscito fuori dalla realtà..." Mormorò ancora incredula Erika dopo il racconto prima di Steve su quello successo al mercato e poi la parte di Walter su quanto emerse al colloquio con il venditore che aveva lasciato di sasso tutti e tre. 
" Se fosse un film sicuramente avrebbe un gran successo." Disse in risposta Shoan abbozzando una risata e beccandosi un occhiataccia da Erika per il commento poco opportuno. 
" A parte gli scherzi credo che, questa voce, sia da verificare." Ammise Steve ancora perplesso da quel racconto. " Hai cercato la notizia in rete oppure su dei rapporti per confermarla?" Domandò ancora. 
Lui scosse la testa. " Con la questione dei fury non ho chiuso occhio mi spiace." Borbottò. 
" Non ti preoccupare, ricercherò io queste notizie. Sicuramente ci sarà una spiegazione plausibile." Rispose di rimando. Ancora stentava a credere a una cosa simile poteva essere in grado di affrontare un super di classe I o II da soli ma così tanti insieme? Era qualcosa che non stava in piedi. " E riguardo a Knife cosa credete che voglia da lei?" Chiese Erika interrompendo il suo flusso di pensieri. 
" E' una super di classe II perciò forse ha bisogno di lei per qualcosa." Propose Shoan.
 " Potrebbe anche essere ma, si da il caso, che è completamente imprevedibile. Ho letto la sua cartella. Dubito che, il nostro uomo, riesca a controllare un simile elemento." Replicò convinto Walter. " Forse, l'aver preso con se quella donna, potrebbe essere un grosso errore. Dozzine di pattuglie la stanno cercando perciò non sarà molto libero di muoversi." Suggerì Steve.
" Anche se fosse un errore adesso abbiamo contro una pazza del mio stesso livello e un altro pazzo che da solo è capace di affrontare a mani nude un super di classe II le cose si stanno complicando..." Rimarcò Erika. " Qualcuno ha idee su come agire." Mormorò Walter. " Direi di consultare le videocamere di sicurezza della prigione oltre anche a quelle dei dintorni. Forse è rimasto qualcosa da qualche parte." Propose Steve ricevendo segni d'assenso. " Io e Shoan ci occuperemo di vedere le telecamere magari troviamo qualcosa." Disse subito Erika. Non gli andava di stare di nuovo in pachina e ne di andare a parlare con familiari e simili.
 " Ok, d'accordo. Vi avrei mandati laggiù in ogni caso." Replicò Steve convinto alzandosi in piedi. " Perché tu che devi fare?" Gli domando lei piuttosto confusa.
" Voglio vederci chiaro su questa storia che Walter ci ha raccontato. Perciò andrò a sentire un'po in giro. Forse qualcuno dei bassifondi sa qualcosa oppure magari la notizia è finita sui giornali." Rispose convinto mettendosi in piedi. " Molto bene, se voi vi occuperete di questo io vedrò di capire cosa è successo in questi dodici sciroccati." Ammise Walter.
" Ok, ci troviamo qua domani l'altro. Teniamoci in contatto e, per qualunque evenienza, troviamoci subito." Mormorò ancora Steve mentre, anche gli altri, si preparavano a uscire dalla porta. Stava per avviarsi fuori quando sentì una mano sul suo braccio come per bloccarlo. Si girò trovandosi davanti la figura di Erika che lo guardava. " Prima che tu te ne vada, ho bisogno di parlarti Steve." Disse lei lasciando di sasso l uomo.










ANGOLO DELL AUTORE: Eccomi col nuovo capitolo :D in anticipo rispetto al solito. Come capitolo è solo transitorio mi spiace dopotutto il caos degli scorsi capitoli. La rubrica dei super, per ora, è ferma per via dei pochi visti per ora.
Ci vediamo nel prossimo con il ritorno di un super elettrico alla prossima.
   
 
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