Capita di incontrare insegnanti bizzarri, pazzi, particolari... quello che Harold si ritrovò di fronte a quell'incontro genitori e insegnanti forse era più strano degli altri.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harold, Nuovo Personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
L'orario di ricevimento del signor Troublemeyer era cominciato
già da un po'. Il maestro aveva fatto chiamare praticamente
tutti i genitori dei suoi alunni di prima elementare, essendo molto
preoccupato per la situazione della sua classe. Ma fino a quel momento
i genitori che era entrati, dopo avergli dato una rapida occhiata
avevano girato i tacchi e se ne erano andati, qualcuno ridacchiando
persino... "Maleducati! Ed io che mi preoccupo per il futuro della loro
progenie... Faranno parte di quelli che hanno pregiudizi contro la
gente bassa? Dovrebbero estinguersi tutti! Sarà il primo
punto della mia lista per quando salirò al potere!"
pensò l'ometto rotondetto, ma a risaltare del suo insolito
aspetto erano anche altri dettagli. I capelli del maestro, neri e
pettinati all'indietro presentavano diverse meches violacee.
Finalmente entrò un altro genitore. Anche lui aveva l'aveva
guardato stupito in un primo momento ma alla fine era rimasto. Il
signor Troublemeyer aveva riconosciuto la bambina di carnagione scura
dai capelli arricciati lunghi fino alle spalle che un paio di fermagli
verdi ai lati che cercavano di tenere giù in ordine.
L'alunna era un soggetto abbastanza promettente, peccato che non avesse
alcuna intenzione di impegnarsi nonostante tutte le
opportunità che le avesse dato... Per quel che riguardava il
padre, era un quattrocchi caucasico, piuttosto alto ma magrolino,
probabilmente in modo eccessivo. Portava i capelli raccolti in una coda
rossa che cendeva poco oltre la base del collo. "Sarà mica
un hippie? Ah, ecco il problema! Dannati pacifisti mangia
fiori!” rabbrividì ripensando ai suoi genitori.
“Però sembra essersi fatto la barba da poco... gli
hippie di solito non dovrebbero lasciarla incolta?" l'uomo aveva
qualcosa di familiare, gli diede un'altra occhiata. “Oh!
Interessante...” ghignò.
Il padre e la bambina di somigliavano un po' malgrado i colori molto
diversi e la costituzione più robusta di lei. Avevano lo
stesso naso affilato, le stesse orecchie e probabilmente lo stesso
apprezzamento per gli indumenti sul blu.
-Buon giorno signor maestro!- lo salutò per prima la bambina.
-Salve, piacere di conoscerla. Sono Harold McGrady, il padre di
Brooke.- si presentò l'altro sedendosi di fronte a lui.
“Ha uno stile... uh... particolare?”
pensò Harold.
-Proprio come pensavo, hi, hi...- ridacchiò malignamente
l'uomo lasciando l'altro un po' perplesso.
"Beh... questo è un incontro genitori-insegnanti, io mi sono
presentato qui con la Brooke... non mi sembra proprio una grandissima
intuizione..." cercò di cancellarsi quella smorfia dalla
faccia e di tornare a prendere sul serio quell'omino con... una gran
voglia di ridere come l'antagonista di qualche cartone animato?
“Forse i capelli non sono la cosa più
strana...” L'insegnante gli porse la pallida mano paffuta.
-Sono felice che sia venuto qui. Io sono il signor Troublemeye... Max
Troublemeyer...- disse sorridendo e aspettando qualcosa, forse un
riconoscimento da parte di Harold... che però non
arrivò... era un po' deluso, finse di tossire, per dargli
altro tempo ma niente.
-Allora, di cosa voleva parlarmi signor Troublemeyer?- il maestro
ricominciò a ghignare innervosendolo abbastanza.
-Oh... ora comincerà...- sussurrò la bambina
dando al padre una veloce occhiata come per prepararlo a qualcosa.
-Bene signore... a quanto so, sua figlia era una bambina terribile
all'asilo... zuffe con gli altri bambini...-
“Erano loro a cominciare...” si
giustificò mentalmente Brooke.
-Gavettoni con aggiunta di fango...-
“Si chiama legittima vendet... difesa... legittima
difesa...”
-Una gomma da masticare nei capelli di un'altra bambina...-
-Eh... avevo sbagliato bersaglio...- sussurrò arrossendo un
po' imbarazzata, era improbabile che i due l'avessero sentita.
-Signore, questo era all'asilo.- disse Harold cercando di non
spazientirsi.
-Perfetto, perfetto...- annuì sospirando il maestro. -Il
classico genitore iperprotettivo per cui il figlio deve essere bravo
per forza! È così che li rovinate... dannato
hippie...- continuò con tono rassegnato.
-No, non sono affatto...! Eh, hippie?- cercò di non
innervosirsi mentre Max lo guardava dall'alto in basso... si era messo
in piedi sulla sedia per qualche strano motivo. -E' che non dovrebbe
giudicarla per il fatto che veniva richiamata spesso in passato, non
è affatto educativo.- era quasi come se lo stesse
richiamando.
-Perchè? Lei è un educatore?- chiese beffardo Max.
-Non do così per scontato che gli insegnanti, anche alle
elementari e all'asilo, siano buoni educatori... ho le mie
motivazioni.- commentò infastidito. Non che fosse ancora
infastidito dal ricordo della maestra che lo mandava dal preside dopo
aver fatto stabilire dei nidi di ragni sotto il banco del bullo che lo
trattava come un sacco da box ma... “Se si fosse degnata di
ascoltarmi non mi sarei dovuto occupare di lui da solo.
Finchè non ti vengono lasciati lividi, l'essere isolato, le
percorse e gli insulti vanno bene, degli innocui ragnetti che servivano
solo per spaventarlo no... mah! Il mio per loro era bullismo
psicologico, oh poverino... MAH!!” beh, forse il ricordo lo
infastidiva ancora...
-Ha faccende in sospeso con gli insegnanti delle elementari?-
domandò curioso Max.
-Certo che no!- negò infastidito.
-La capisco! Io odio ancora quella maestra che mi umiliava davanti alla
classe facendomi leggere ad alta voce e dicendo “Vedete
bambini come non sa leggere Max?!” e poi tutti annuivano, per
alcuni era anche divertente... Non capiva che ero dislessico
perchè era convintissima che la ragione era che fossi un
bambino svogliato e stupido...- si sfogò.
-Capitava lo stesso a me con quello di educazione fisica! Parlava
sempre di quanto fossi imbranato, mi affibbiava nomignoli, diceva che
ero peggio dei bambini più piccoli di me e provava a
dimostrarlo mettendoci a confronto nelle gare... Così non
incoraggi il bambino a fare meglio!- esclamò aspro. -In
compenso fai sentire gli altri bambini autorizzati a deridere chi
è meno capace, se lo fa un adulto allora è giusto
farlo...- sospirò.
-Esatto! Anzi, poi non vuoi impegnarti perchè tanto
è inutile, sei un incapace! Io smisi di leggere a casa,
tanto se leggevo il testo solamente a scuola il risultato era lo
stesso.-
-La capisco. Invece io ci provai con lo sport ma quello non si
accontentò neanche quando incominciai col pattinaggio
artistico, diceva che se ero veramente un uomo dovevo provare con
l'hockey!- ad un certo punto i due si ricordarono della bambina.
-Eh... potete continuare, mi piace ascoltare i vostri traumi
infantili...- disse interessata.
-Ecco... comunque... Brooke ha forse fatto qualcosa di male di
recente?- acquisì una leggera nota di sfida nella sua voce,
era piuttosto sicuro che la bambina non avesse fatto nulla.
-Infatti! È proprio questo il problema!- disse l'uomo
agitandosi sulla sedia.
-Infatti, quindi... eh... come scusa?- nel mentre la bambina
sospirò.
-Le ho anche offerto varie opportunità per comportarsi
male... le ho lasciato delle gomme da masticare, delle puntine che per
i piani di un piccolo malvagio in erba possono sempre servire, fango,
insetti... ma lei nulla! Capisce la tragedia?!-
-Ehm... forse ho capito male...- “No, mi sa di
no...”
“Visto papà? Io cerco di fare la brava e questo
vuole di portarmi sulla cattiva strada. È fastidioso non
saper usare la telepatia...”
-Sono davvero molto preoccupato per questa classe, sono praticamente
tutti degli angioletti! Si rende conto di quanto è
preoccupante la situazione?!- disse drammatico Max.
-Sicuro...-
-Sua figlia è fra i pochi alunni ad avere una buona
predisposizione alla malvagità, è un fiore del
male promettente... no aspetta! Forse erba cattiva suona meglio...-
rimuginò serio. -Perchè le tarpate le ali in
questo modo invece di favorire la sua vera natura? Non vi sentite in
colpa, genitori degeneri?- Harold rimase ad ascoltarlo quasi
affascinato da quanto fosse assurdo il suo discorso... non sapeva come
rispondergli. La bambina invece faceva del suo meglio per trattenere le
risa. Osservandola, Harold credeva di capire perchè la
figlia avesse preferito chiamare lui per quell'incontro
anziché la madre... “Leshawna probabilmente
sarebbe scoppiata a ridergli in faccia e infine lo avrebbe mandato al
diavolo e accusato di averle fatto perdere tempo... Forse Brooke
preferisce evitare di mettersi contro questo qua, è
già strano di suo.” l'uomo sospirò
“Anche se il problema è che non mi sembra proprio
idoneo all'insegnamento... deciderò cosa fare tornato a
casa.”
-Dica la verità, è colpa della madre?- Harold
trattenne le mani dietro la schiena per sicurezza. -Una predisposizione
al male l'avete entrambi pur essendo così legati alle
apparenze... ma lei dei due mi dava l'impressione di essere la
più ipocrita... quella che fa il buono e il cattivo tempo,
ma che siccome fa la simpatica e se la prende con i reietti non
preoccupa nessuno...-
“Sono confusa... dal suo punto di vista sta dicendo qualcosa
di positivo o negativo sulla mamma?!” si chiese Brooke molto
infastidita. “Devo cercare di dargli un calcio o
no?”
-Ma lei come si permette...- disse Harold minaccioso... l'ultima volta
che qualcuno aveva apertamente parlato male di Leshawna davanti a lui
non era finita bene... ma ora non era più un ragazzino, non
poteva fare qualcosa di tanto stupido, così tenne bloccate
le mani schiacciandole con la schiena contro la sedia per essere certo
di non doversi preoccupare di qualche riflesso che lo portasse suo
malgrado a colpire l'uomo.
“E' indifeso e più idiota che cattivo
probabilmente... non posso colpirlo, darei anche un pessimo esempio
alla bambina! Ho sempre pensato che a rischiare di finire in una
situazione del genere sarebbe stata Leshawna...”
ripensò al discorso sui genitori troppo protettivi.
“Forse tendo effettivamente a prendere le difese dei miei
cari anche nel modo sbagliato...” notò con
fastidio “Ehy... ma stava parlando come se ci
conoscesse?” ci arrivò con un certo ritardo.
“Qualcuno si ricorda ancora di A tutto reality?”
era sorpreso e non troppo sicuro di come doveva prendere la cosa.
“Aspetta un momento...”
-Lei... avevi partecipato ad A tutto reality?- Max salì in
piedi sulla cattedra con un grande sorriso.
-Esatto! La prima apparizione della mia malvagia figura in tv!- disse
fiero.
-La prima? Ne hai avute altre?- domandò Harold curioso. Max
non rispose e si rimise composto sulla sedia. -Lo prenderò
per un no...-
-Ma... Di che parlate?- domandò la bambina sospettosa.
-Niente!- si affrettò Harold prima che fosse Max a dire
qualcosa “E' troppo piccola per sapere e o vedere qualcosa di
tanto diseducativo come A tutto reality!”
-Beh... comunque mi fa piacere che lei abbia trovato un aspirazione
oltre a fare il malvagio... ma dovremmo andare ora...-
-No, si sbaglia. Ho solamente deciso di unire il mio talento naturale
con i bambini...-
“...Il suo cosa?”
-...Con i miei piani di dominio del mondo, così ho deciso di
formare giovani menti malvagie pronte a conquistare la terra! Muhahaha!
Mi sono reso conto di essere stato molto egoista in passato, ma col
tempo ho capito di dover gioire delle scintille malefiche presenti nei
cuori altrui, sopratutto nei bambini sono da coltivare e indirizzare!-
disse particolarmente ispirato.
-E la preside e i suoi colleghi sono al corrente di tutto
ciò?- vista la facilità con cui spiattellava I
suoi progetti non lo avrebbe stupito. Max lo ignorò.
-McGrady, McGrady... è proprio un peccato, il suo potenziale
malvagio sembrava buono...-
-G...grazie? Ma che dico?!- si mise le mani nei capelli disordinandoli.
-Ero solo arrivato al limite, capita quando ci sente schiacciati.-
cercò di giustificarsi. Mentre Brooke ascoltava incuriosita
e piuttosto spaesata.
“Si doveva parlare di me, perchè mi escludono
ora?”
-Non devi vergognarti!- disse accigliato. -Poi il fatto che il male
provenisse da una fonte inaspettata come un patetico nerd era
positivo...-
-Beh, immagino che lei fosse mr popolarità...- ma di nuovo
Max sembrava completamente per i fatti suoi.
-Le sarebbe bastata più concentrazione! Qualche
abilità fisica c'era pure... doti più raffinate
rispetto all'essere un volgare energumeno come sua mo...-
-Bene signore, dobbiamo proprio andare ora!- disse frettoloso l'uomo
cercando di sfuggire al prudere delle sue mani. “Ma cerca di
provocarmi di proposito?” sbuffò “Visto
il tipo sarebbe anche plausibile... forse cerca di tirare fuori la mia
cattiveria o qualcosa del genere...”
-Aspetti un attimo.- Harold cercò di farsi forza e resistere.
“Lashawna lo avrebbe già ammazzato...”
non sapeva neanche lui se lo stava pensando con invidia.
-Prima mi dica...- disse con tono serio. -Com'è che ha preso
questa brutta strada... com'è diventato un hippie?!-
-Non lo sono...- era rassegnato, la bambina ridacchiò.
-Pa', pa', è per i capelli...- gli fece segnale la bambina.
-Immaginavo... lui invece sarebbe un punk, un emo o un goth?-
-Eh?- esclamò contrariato il maestro.
-Sul serio ora dovremmo andare...-
-Ok, fate pure. Non siete più i miei ostaggi per oggi.-
disse Max con un sorriso amichevole.
-Cos...? Eh, lasci perdere...-
-Liberi finalmente.- disse sommessamente Brooke, una volta uscita
dall'aula, preoccupandosi che il maestro non la sentisse.
-Già.- il padre concordò. -Tranquilla, non sei
costretta a venire con me la prossima volta.- “Io non
sarò così fortunato...”
pensò scocciato.
-Lo so, ma volevo vedere la tua reazione.- confessò la
piccola con un sorrisetto. -Papà, non ho capito... io ho
preso la mia predisposizione malvagia da te?- chiese disorientata la
bambina -Eri tu ad essere dispettoso e vendicativo da piccolo? Ho
sempre creduto che potesse essere la mamma quella.-
-N-no... beh anche... per la mamma non lo so...- rispose indeciso. -Non
hai alcuna predisposizione malvagia, Brooke, indipendentemente dalla
mamma e da come ero io da piccolo o da adolescente, stai tranquilla.-
la tranquillizzò carezzandole il capo.
-Però ho sempre pensato che quella spaventosa fosse la
mamma, sopratutto quando torna a casa da lavoro ha un aura assassina!
Anche quando sei irritabile non riesco a vederti così
spaventoso.- ridacchiò.
-E' solo molto stressata... sembra che la classe a cui deve fare
supplenza sia la peggiore della sezione delle medie... beh, suppongo
che al signor Troublemeyer piacerebbe!- scherzò l'uomo.
“O forse scapperebbe se avesse a che fare con una vera classe
indisciplinata... sembra avere un concetto molto romantico della
malvagità... Cattivo o no, è da tenere
d'occhio...”
-Papà, sei preoccupato? A che pensi?- domandò
incuriosita.
-Nulla, non preoccuparti.- sorrise l'uomo entrando in macchina.
Angolo dell'autrice:
Un oneshot un po' stupida, nata da un idea un po' stupida...
è che mi ispira molto l'idea di Max che si occupa di
marmocchi, non mi interessa molto come personaggio... è
troppo... troppo esagerato... e in
realtà non mi interessa particolarmente nessuno di quella
stagione, ma mi ha fatto abbastanza tenerezza durante la sfida con i
bambini... E mi piace scrivere di momenti familiari... tutto qua.
Non so quanto questa oneshot possa interessare... Poco? Niente? Eh...
la speranza è l'ultima a morire, spero possa piacere
comunque. I pareri sono sempre ben accetti.
Se avete mai visto i Fantaeroi forse il cognome Troublemayer vi
sarà familiare, è ripreso proprio da
lì. Come personaggio Max mi sembra adatto a questo tipo di
cartone quindi ho trovato adatto questo cognome.