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Autore: Anown    08/04/2019    1 recensioni
Capita di incontrare insegnanti bizzarri, pazzi, particolari... quello che Harold si ritrovò di fronte a quell'incontro genitori e insegnanti forse era più strano degli altri.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harold, Nuovo Personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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L'orario di ricevimento del signor Troublemeyer era cominciato già da un po'. Il maestro aveva fatto chiamare praticamente tutti i genitori dei suoi alunni di prima elementare, essendo molto preoccupato per la situazione della sua classe. Ma fino a quel momento i genitori che era entrati, dopo avergli dato una rapida occhiata avevano girato i tacchi e se ne erano andati, qualcuno ridacchiando persino... "Maleducati! Ed io che mi preoccupo per il futuro della loro progenie... Faranno parte di quelli che hanno pregiudizi contro la gente bassa? Dovrebbero estinguersi tutti! Sarà il primo punto della mia lista per quando salirò al potere!" pensò l'ometto rotondetto, ma a risaltare del suo insolito aspetto erano anche altri dettagli. I capelli del maestro, neri e pettinati all'indietro presentavano diverse meches violacee.
Finalmente entrò un altro genitore. Anche lui aveva l'aveva guardato stupito in un primo momento ma alla fine era rimasto. Il signor Troublemeyer aveva riconosciuto la bambina di carnagione scura dai capelli arricciati lunghi fino alle spalle che un paio di fermagli verdi ai lati che cercavano di tenere giù in ordine. L'alunna era un soggetto abbastanza promettente, peccato che non avesse alcuna intenzione di impegnarsi nonostante tutte le opportunità che le avesse dato... Per quel che riguardava il padre, era un quattrocchi caucasico, piuttosto alto ma magrolino, probabilmente in modo eccessivo. Portava i capelli raccolti in una coda rossa che cendeva poco oltre la base del collo. "Sarà mica un hippie? Ah, ecco il problema! Dannati pacifisti mangia fiori!” rabbrividì ripensando ai suoi genitori. “Però sembra essersi fatto la barba da poco... gli hippie di solito non dovrebbero lasciarla incolta?" l'uomo aveva qualcosa di familiare, gli diede un'altra occhiata. “Oh! Interessante...” ghignò.
Il padre e la bambina di somigliavano un po' malgrado i colori molto diversi e la costituzione più robusta di lei. Avevano lo stesso naso affilato, le stesse orecchie e probabilmente lo stesso apprezzamento per gli indumenti sul blu.
-Buon giorno signor maestro!- lo salutò per prima la bambina.
-Salve, piacere di conoscerla. Sono Harold McGrady, il padre di Brooke.- si presentò l'altro sedendosi di fronte a lui. “Ha uno stile... uh... particolare?” pensò Harold.
-Proprio come pensavo, hi, hi...- ridacchiò malignamente l'uomo lasciando l'altro un po' perplesso.
"Beh... questo è un incontro genitori-insegnanti, io mi sono presentato qui con la Brooke... non mi sembra proprio una grandissima intuizione..." cercò di cancellarsi quella smorfia dalla faccia e di tornare a prendere sul serio quell'omino con... una gran voglia di ridere come l'antagonista di qualche cartone animato? “Forse i capelli non sono la cosa più strana...” L'insegnante gli porse la pallida mano paffuta.
-Sono felice che sia venuto qui. Io sono il signor Troublemeye... Max Troublemeyer...- disse sorridendo e aspettando qualcosa, forse un riconoscimento da parte di Harold... che però non arrivò... era un po' deluso, finse di tossire, per dargli altro tempo ma niente.
-Allora, di cosa voleva parlarmi signor Troublemeyer?- il maestro ricominciò a ghignare innervosendolo abbastanza.
-Oh... ora comincerà...- sussurrò la bambina dando al padre una veloce occhiata come per prepararlo a qualcosa.
-Bene signore... a quanto so, sua figlia era una bambina terribile all'asilo... zuffe con gli altri bambini...-
“Erano loro a cominciare...” si giustificò mentalmente Brooke.
-Gavettoni con aggiunta di fango...-
“Si chiama legittima vendet... difesa... legittima difesa...”
-Una gomma da masticare nei capelli di un'altra bambina...-
-Eh... avevo sbagliato bersaglio...- sussurrò arrossendo un po' imbarazzata, era improbabile che i due l'avessero sentita.
-Signore, questo era all'asilo.- disse Harold cercando di non spazientirsi.
-Perfetto, perfetto...- annuì sospirando il maestro. -Il classico genitore iperprotettivo per cui il figlio deve essere bravo per forza! È così che li rovinate... dannato hippie...- continuò con tono rassegnato.
-No, non sono affatto...! Eh, hippie?- cercò di non innervosirsi mentre Max lo guardava dall'alto in basso... si era messo in piedi sulla sedia per qualche strano motivo. -E' che non dovrebbe giudicarla per il fatto che veniva richiamata spesso in passato, non è affatto educativo.- era quasi come se lo stesse richiamando.
-Perchè? Lei è un educatore?- chiese beffardo Max.
-Non do così per scontato che gli insegnanti, anche alle elementari e all'asilo, siano buoni educatori... ho le mie motivazioni.- commentò infastidito. Non che fosse ancora infastidito dal ricordo della maestra che lo mandava dal preside dopo aver fatto stabilire dei nidi di ragni sotto il banco del bullo che lo trattava come un sacco da box ma... “Se si fosse degnata di ascoltarmi non mi sarei dovuto occupare di lui da solo. Finchè non ti vengono lasciati lividi, l'essere isolato, le percorse e gli insulti vanno bene, degli innocui ragnetti che servivano solo per spaventarlo no... mah! Il mio per loro era bullismo psicologico, oh poverino... MAH!!” beh, forse il ricordo lo infastidiva ancora...
-Ha faccende in sospeso con gli insegnanti delle elementari?- domandò curioso Max.
-Certo che no!- negò infastidito.
-La capisco! Io odio ancora quella maestra che mi umiliava davanti alla classe facendomi leggere ad alta voce e dicendo “Vedete bambini come non sa leggere Max?!” e poi tutti annuivano, per alcuni era anche divertente... Non capiva che ero dislessico perchè era convintissima che la ragione era che fossi un bambino svogliato e stupido...- si sfogò.
-Capitava lo stesso a me con quello di educazione fisica! Parlava sempre di quanto fossi imbranato, mi affibbiava nomignoli, diceva che ero peggio dei bambini più piccoli di me e provava a dimostrarlo mettendoci a confronto nelle gare... Così non incoraggi il bambino a fare meglio!- esclamò aspro. -In compenso fai sentire gli altri bambini autorizzati a deridere chi è meno capace, se lo fa un adulto allora è giusto farlo...- sospirò.
-Esatto! Anzi, poi non vuoi impegnarti perchè tanto è inutile, sei un incapace! Io smisi di leggere a casa, tanto se leggevo il testo solamente a scuola il risultato era lo stesso.-
-La capisco. Invece io ci provai con lo sport ma quello non si accontentò neanche quando incominciai col pattinaggio artistico, diceva che se ero veramente un uomo dovevo provare con l'hockey!- ad un certo punto i due si ricordarono della bambina.
-Eh... potete continuare, mi piace ascoltare i vostri traumi infantili...- disse interessata.
-Ecco... comunque... Brooke ha forse fatto qualcosa di male di recente?- acquisì una leggera nota di sfida nella sua voce, era piuttosto sicuro che la bambina non avesse fatto nulla.
-Infatti! È proprio questo il problema!- disse l'uomo agitandosi sulla sedia.
-Infatti, quindi... eh... come scusa?- nel mentre la bambina sospirò.
-Le ho anche offerto varie opportunità per comportarsi male... le ho lasciato delle gomme da masticare, delle puntine che per i piani di un piccolo malvagio in erba possono sempre servire, fango, insetti... ma lei nulla! Capisce la tragedia?!-
-Ehm... forse ho capito male...- “No, mi sa di no...”
“Visto papà? Io cerco di fare la brava e questo vuole di portarmi sulla cattiva strada. È fastidioso non saper usare la telepatia...”
-Sono davvero molto preoccupato per questa classe, sono praticamente tutti degli angioletti! Si rende conto di quanto è preoccupante la situazione?!- disse drammatico Max.
-Sicuro...-
-Sua figlia è fra i pochi alunni ad avere una buona predisposizione alla malvagità, è un fiore del male promettente... no aspetta! Forse erba cattiva suona meglio...- rimuginò serio. -Perchè le tarpate le ali in questo modo invece di favorire la sua vera natura? Non vi sentite in colpa, genitori degeneri?- Harold rimase ad ascoltarlo quasi affascinato da quanto fosse assurdo il suo discorso... non sapeva come rispondergli. La bambina invece faceva del suo meglio per trattenere le risa. Osservandola, Harold credeva di capire perchè la figlia avesse preferito chiamare lui per quell'incontro anziché la madre... “Leshawna probabilmente sarebbe scoppiata a ridergli in faccia e infine lo avrebbe mandato al diavolo e accusato di averle fatto perdere tempo... Forse Brooke preferisce evitare di mettersi contro questo qua, è già strano di suo.” l'uomo sospirò “Anche se il problema è che non mi sembra proprio idoneo all'insegnamento... deciderò cosa fare tornato a casa.”
-Dica la verità, è colpa della madre?- Harold trattenne le mani dietro la schiena per sicurezza. -Una predisposizione al male l'avete entrambi pur essendo così legati alle apparenze... ma lei dei due mi dava l'impressione di essere la più ipocrita... quella che fa il buono e il cattivo tempo, ma che siccome fa la simpatica e se la prende con i reietti non preoccupa nessuno...-
“Sono confusa... dal suo punto di vista sta dicendo qualcosa di positivo o negativo sulla mamma?!” si chiese Brooke molto infastidita. “Devo cercare di dargli un calcio o no?”
-Ma lei come si permette...- disse Harold minaccioso... l'ultima volta che qualcuno aveva apertamente parlato male di Leshawna davanti a lui non era finita bene... ma ora non era più un ragazzino, non poteva fare qualcosa di tanto stupido, così tenne bloccate le mani schiacciandole con la schiena contro la sedia per essere certo di non doversi preoccupare di qualche riflesso che lo portasse suo malgrado a colpire l'uomo.
“E' indifeso e più idiota che cattivo probabilmente... non posso colpirlo, darei anche un pessimo esempio alla bambina! Ho sempre pensato che a rischiare di finire in una situazione del genere sarebbe stata Leshawna...” ripensò al discorso sui genitori troppo protettivi. “Forse tendo effettivamente a prendere le difese dei miei cari anche nel modo sbagliato...” notò con fastidio “Ehy... ma stava parlando come se ci conoscesse?” ci arrivò con un certo ritardo. “Qualcuno si ricorda ancora di A tutto reality?” era sorpreso e non troppo sicuro di come doveva prendere la cosa. “Aspetta un momento...”
-Lei... avevi partecipato ad A tutto reality?- Max salì in piedi sulla cattedra con un grande sorriso.
-Esatto! La prima apparizione della mia malvagia figura in tv!- disse fiero.
-La prima? Ne hai avute altre?- domandò Harold curioso. Max non rispose e si rimise composto sulla sedia. -Lo prenderò per un no...-
-Ma... Di che parlate?- domandò la bambina sospettosa.
-Niente!- si affrettò Harold prima che fosse Max a dire qualcosa “E' troppo piccola per sapere e o vedere qualcosa di tanto diseducativo come A tutto reality!”
-Beh... comunque mi fa piacere che lei abbia trovato un aspirazione oltre a fare il malvagio... ma dovremmo andare ora...-
-No, si sbaglia. Ho solamente deciso di unire il mio talento naturale con i bambini...-
“...Il suo cosa?”
-...Con i miei piani di dominio del mondo, così ho deciso di formare giovani menti malvagie pronte a conquistare la terra! Muhahaha! Mi sono reso conto di essere stato molto egoista in passato, ma col tempo ho capito di dover gioire delle scintille malefiche presenti nei cuori altrui, sopratutto nei bambini sono da coltivare e indirizzare!- disse particolarmente ispirato.
-E la preside e i suoi colleghi sono al corrente di tutto ciò?- vista la facilità con cui spiattellava I suoi progetti non lo avrebbe stupito. Max lo ignorò.
-McGrady, McGrady... è proprio un peccato, il suo potenziale malvagio sembrava buono...-
-G...grazie? Ma che dico?!- si mise le mani nei capelli disordinandoli. -Ero solo arrivato al limite, capita quando ci sente schiacciati.- cercò di giustificarsi. Mentre Brooke ascoltava incuriosita e piuttosto spaesata.
“Si doveva parlare di me, perchè mi escludono ora?”
-Non devi vergognarti!- disse accigliato. -Poi il fatto che il male provenisse da una fonte inaspettata come un patetico nerd era positivo...-
-Beh, immagino che lei fosse mr popolarità...- ma di nuovo Max sembrava completamente per i fatti suoi.
-Le sarebbe bastata più concentrazione! Qualche abilità fisica c'era pure... doti più raffinate rispetto all'essere un volgare energumeno come sua mo...-
-Bene signore, dobbiamo proprio andare ora!- disse frettoloso l'uomo cercando di sfuggire al prudere delle sue mani. “Ma cerca di provocarmi di proposito?” sbuffò “Visto il tipo sarebbe anche plausibile... forse cerca di tirare fuori la mia cattiveria o qualcosa del genere...”
-Aspetti un attimo.- Harold cercò di farsi forza e resistere.
“Lashawna lo avrebbe già ammazzato...” non sapeva neanche lui se lo stava pensando con invidia.
-Prima mi dica...- disse con tono serio. -Com'è che ha preso questa brutta strada... com'è diventato un hippie?!-
-Non lo sono...- era rassegnato, la bambina ridacchiò.
-Pa', pa', è per i capelli...- gli fece segnale la bambina.
-Immaginavo... lui invece sarebbe un punk, un emo o un goth?-
-Eh?- esclamò contrariato il maestro.
-Sul serio ora dovremmo andare...-
-Ok, fate pure. Non siete più i miei ostaggi per oggi.- disse Max con un sorriso amichevole.
-Cos...? Eh, lasci perdere...-

-Liberi finalmente.- disse sommessamente Brooke, una volta uscita dall'aula, preoccupandosi che il maestro non la sentisse.
-Già.- il padre concordò. -Tranquilla, non sei costretta a venire con me la prossima volta.- “Io non sarò così fortunato...” pensò scocciato.
-Lo so, ma volevo vedere la tua reazione.- confessò la piccola con un sorrisetto. -Papà, non ho capito... io ho preso la mia predisposizione malvagia da te?- chiese disorientata la bambina -Eri tu ad essere dispettoso e vendicativo da piccolo? Ho sempre creduto che potesse essere la mamma quella.-
-N-no... beh anche... per la mamma non lo so...- rispose indeciso. -Non hai alcuna predisposizione malvagia, Brooke, indipendentemente dalla mamma e da come ero io da piccolo o da adolescente, stai tranquilla.- la tranquillizzò carezzandole il capo.
-Però ho sempre pensato che quella spaventosa fosse la mamma, sopratutto quando torna a casa da lavoro ha un aura assassina! Anche quando sei irritabile non riesco a vederti così spaventoso.- ridacchiò.
-E' solo molto stressata... sembra che la classe a cui deve fare supplenza sia la peggiore della sezione delle medie... beh, suppongo che al signor Troublemeyer piacerebbe!- scherzò l'uomo. “O forse scapperebbe se avesse a che fare con una vera classe indisciplinata... sembra avere un concetto molto romantico della malvagità... Cattivo o no, è da tenere d'occhio...”
-Papà, sei preoccupato? A che pensi?- domandò incuriosita.
-Nulla, non preoccuparti.- sorrise l'uomo entrando in macchina.


Angolo dell'autrice:
Un oneshot un po' stupida, nata da un idea un po' stupida... è che mi ispira molto l'idea di Max che si occupa di marmocchi, non mi interessa molto come personaggio... è troppo... troppo esagerato... e in realtà non mi interessa particolarmente nessuno di quella stagione, ma mi ha fatto abbastanza tenerezza durante la sfida con i bambini... E mi piace scrivere di momenti familiari... tutto qua.
Non so quanto questa oneshot possa interessare... Poco? Niente? Eh... la speranza è l'ultima a morire, spero possa piacere comunque. I pareri sono sempre ben accetti.
Se avete mai visto i Fantaeroi forse il cognome Troublemayer vi sarà familiare, è ripreso proprio da lì. Come personaggio Max mi sembra adatto a questo tipo di cartone quindi ho trovato adatto questo cognome.
  
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