Note: La matematica in Giappone è studiata in modo più avanzato rispetto all’Italia e gli studenti indirizzati in facoltà in cui è importante si preparano anche per quella successiva. L’inserimento della formula mi aveva fatto perdere il documento, quindi ho preferito rimetterla con testo usuale.

 

È la quinta sera, questa settimana, che sto cercando di determinare il motivo dei nostri scambi in modo scientifico.

Ho ipotizzato che si attivino dopo determinate esperienze che viviamo nel corso della giornata, quando ci addormentiamo in un preciso stato emotivo e se mangiamo cibi specifici, ma non ho trovato riscontri validi in nessuna delle tre ipotesi.

Stasera voglio fare ricerche sul momento della giornata: sono qui, alla mia scrivania, per applicare le mie abilità matematiche in qualcosa di diverso dall’architettura.

Ho identificato diverse costanti tramite le iniziali per rappresentare il numero di scambi già avvenuti, i giorni trascorsi dal primo, la distanza in ore dell’ultimo scambio con il precedente

e l’orario in cui dovrei dormire domani per risvegliarmi nel suo corpo.

Il suo caldo, soffice corpo vellutato…

Mi manca! Non mi basta più leggere ripetutamente le note che mi ha lasciato sul telefono, voglio riaffondare le sue dita nei suoi seni come se li attraversassi. Voglio accarezzare di nuovo le sue gambe nella vasca da bagno dalle caviglie a dove si uniscono.

Voglio rivedere il suo sorriso e, conseguentemente, ampliarlo subito dopo.

Attraverso alcune serie telescopiche ridotte a somma parziale, sono finalmente arrivato a questa formula algebrica:

 

(s/g)+(d/s)-[(s-1)/g]-[d’/(s-1)]=[(s²+gd)/gs]-[(s-1)²-gd’]/(gs-g)=[(gs-g)(s²+gd)-gs(s-1)²-g²sd’]/g²s²(1+ -s^-1)=o

 

dove d’ è la distanza in ore tra il terzultimo e il penultimo scambio.

Se ricordo bene e tutte le variabili sostituite sono esatte, domani dovrei essere addormentato tra le 15:07 e le 15:22 per ritrovarmi ad Itomori con successo.

Eppure, il sonno ce l’ho adesso.

Dopo tutti gli straordinari che mi fa fare Mitsuha, lo studio e le faccende domestiche, sono a pezzi. Questa settimana è anche peggio perché sto usando le mie energie mentali nelle ricerche sugli scambi. Non so proprio come farò a prendere sonno domani pomeriggio: stanotte e domani mattina dormirò abbondantemente!

Mi alzo e vado in cucina per preparare del caffè, in modo da posticipare le ore in cui dormirò. Ho aspettato apposta il fine settimana. Devo indurre il mio corpo a svegliarsi dopo le 15:22, con qualunque mezzo!

Bevo ben tre tazze di caffè, poi torno in camera e mi rimetto alla scrivania per riprendere lo studio trascurato. Ma, nemmeno a mezza pagina, i miei occhi si chiudono.

La mattina dopo, controllo l’orario sullo schermo del telefono: non è nemmeno l’alba.

Così mi palpo i seni per consolarmi.

Eh?!