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Autore: ali04    11/04/2019    4 recensioni
Gli dei del Monte Olimpo raggiungono una piccola isola nel Mar Giallo per portare a termine una missione: ritrovare Eros, il dio dell'amore, rapito da Crono e dai Titani e nascosto tra i mortali.
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
(πρόλογος)
 
 
Un lampo di luce. Poi un altro. Ed un altro ancora. 
Vari lampi si concentrarono in un'unica direzione: il Monte Olimpo. 
Il cielo era furioso, in tempesta. Quegli strani raggi, simili a fulmini, non destarono sospetti in chi, uscendo dalla propria casa o affacciandosi alla finestra, alzava lo sguardo verso il cielo, ma tutto ciò non era casuale: aspettavano sempre il cattivo tempo per riunirsi, così che i loro movimenti non insospettissero i mortali.
La sala in cui si sarebbero riuniti era di forma circolare. Grandi finestre permettevano una visuale dall’alto del mondo mortale, almeno in una giornata serena. Con quel tempo si vedevano solo nuvoloni scuri e minacciosi, lampi e pioggia fitta. Le rifiniture in oro delle finestre davano alla sala un’aria maestosa e sfarzosa.  Delle colonne bianche erano posizionate in circolo e, se si guardava verso l’alto, non si poteva scorgerne la fine.
Il pavimento era un enorme mosaico colorato: esso rappresentava uno degli avvenimenti di cui loro andavano più fieri: la sconfitta di Crono e dei Titani.
Il soffitto, invece, era un cielo sereno, in netto contrasto con ciò che si poteva vedere al di là delle finestre. L’azzurro del cielo ogni tanto veniva coperto da delle candide nuvole, ma non diventava mai minaccioso.
Alla sala si poteva arrivare attraversando una porta così grande che nessun mortale avrebbe nemmeno potuto immaginarla. Era in legno massiccio e anch’essa rifinita d’oro. Di questo materiale erano anche i due battenti e le maniglie.
Appena si entrava, si poteva notare subito una cosa: nella sala c’erano degli eleganti troni, posizionati a formare un cerchio.
Uno di essi era elevato da un piedistallo ed era grande il doppio degli altri, li sovrastava. Era in oro e le sue lavorazioni rappresentavano fulmini di varie grandezze e rivolti verso varie direzioni. Lo schienale non permetteva di certo la comodità, non avendo nessun cuscinetto a proteggere dal materiale dorato.
Solo il sedile aveva un morbido appoggio di un rosso acceso.
Un altro trono in oro era alla destra del primo, ma più piccolo ed elegante, adatto ad una donna. Questo era evidentemente più comodo, avendo degli appoggi morbidi anche sullo schienale e sui braccioli.
Alla sinistra del grande trono in oro, ce n'erano due in argento, uno accanto all’altro: il più vicino aveva lavorazioni rappresentanti grandi onde e l'altro, poco più lontano, teschi umani ed animali.
Quest'ultimo restava spesso, o per meglio dire sempre, vuoto. Ma in quelle riunioni era necessaria anche la presenza del suo proprietario, perciò non era abbandonato come al solito. 
Gli altri dieci troni erano di varie forme, materiali e grandezze, ma nessuno superava per maestosità il grande trono in oro o gli altri tre accanto.
Uno ad uno, essi iniziarono ad essere occupati e ciò succedeva ogni volta che un lampo di luce illuminava il cielo.
Ognuno si sedette al suo posto in rispettoso silenzio, prima dell'arrivo del loro padre.
Erano otto quelli occupati, quando arrivò colei che sedeva il piccolo trono in oro. Si stava ancora accomodando quando insieme arrivarono i proprietari dei due troni in argento. 
Quando furono tutti seduti, arrivò anche lui e prese posto sul suo grande trono in oro: Zeus.
Alla sua destra sedeva sua moglie, Era, la regina degli dei.
Invece, alla sua sinistra, c'erano i suoi due fratelli: Poseidone e Ade. 
Quando la riunione iniziò, solo due dei troni erano ancora vuoti.
Uno non distava molto da quello di Zeus ed era di un bianco candido, con delle piccole ali posate ai lati dello schienale, sui braccioli e anche sulle gambe.
Il secondo, invece, era dalla parte opposta della sala e, dalla sua postazione, Zeus poteva vederlo di fronte a sé: era forse il trono più piccolo. Il suo schienale formava un cuore, unica decorazione presente.
- Come ben sapete - iniziò Zeus, con voce tonante - Le difficoltà di questa missione ci stanno sfidando come non era mai accaduto. È necessario che discutiamo della strategia da utilizzare, perché così non è possibile continuare. 
Vari cenni di assenso confermarono a Zeus che tutti lo stavano ascoltando ed erano d'accordo con lui. 
- Atena - il padre degli dei richiamò l'attenzione di una dei suoi figli, la più preparata a rispondere alle sue domande. - Voglio un riepilogo della situazione.
Atena, dea dell'intelligenza, si alzò dal suo trono e parlò.
- Circa 50 anni fa, i titani rapirono Afrodite ed Eros, gli dei dell'amore. Il loro scopo era lasciare il Monte Olimpo e gli dei senza amore. Dopo molte ricerche tra i mortali, siamo riusciti a trovare Afrodite.
Lanciò un'occhiata alla diretta interessata, che stava alzando gli occhi al cielo.
- Mi ero trasfigurata in un'attrice parigina. Era una vita bellissima. - disse, con una punta di amarezza nella voce e, poi, ignorò volutamente lo sbuffare di Atena.
- Dicevo, abbiamo trovato Afrodite e l'abbiamo riportata con noi, ma ora... - si interruppe e il suo sguardo si posò su uno dei due troni vuoti, quello più piccolo - Non riusciamo a trovare Eros.
- Abbiamo cercato in tutti i continenti! - esclamò Ares, il dio della guerra, mentre Atena srotolava al centro della stanza una pergamena, con raffigurato il mondo dei mortali.
- Forse qualcuno non ha cercato bene. - disse Apollo, dio dell'arte e del sole, lanciando un'occhiata eloquente ad Ares.
- Già, tu, perché eri troppo occupato a fare strage di cuori tra i fanciulli mortali. - rispose il dio della guerra, mentre i suoi occhi sembravano voler incenerire il fratello.
- Basta! - intervenne Zeus, per fermare la disputa prima che potesse degenerare - Abbiamo una missione da compiere e vi voglio tutti concentrati. 
- L'avevo detto io che avevamo sbagliato a dividerci per cercare. - protestò Efesto, dio del fuoco.
- Ma così abbiamo controllato più territorio in meno tempo. - spiegò Demetra, la dea dell'agricoltura.
- Perciò ora cosa facciamo? Sono stanco di stare qui con voi. Voglio fare ritorno negli Inferi. - sbottò Ade, dio della morte, accarezzando uno dei teschi in argento che componevano il suo trono.
- Dobbiamo ricominciare le ricerche dall'inizio? 
- Non possiamo farlo.
- Abbiamo già cercato.
- Forse non è nel mondo dei mortali. 
Zeus faceva scorrere lo sguardo nella stanza, ascoltando le proteste e le proposte degli altri dei. Avevano cercato con attenzione, ma di Eros nessuna traccia. Forse Crono e gli altri Titani l'avevano nascosto meglio, visto che erano riusciti a ritrovare Afrodite in poco tempo.
Solo in quel momento, però, il dio si accorse del secondo trono vuoto.
- Dov'è Ermes? 
- Felice che vi siate accorto solo ora della mia assenza, padre.
Ermes stava entrando proprio in quell'istante nella grande sala. Le ali ai suoi piedi ancora sbattevano dopo la lunga corsa.
Il messaggero degli dei si inchinò davanti al padre e poi alzò lo sguardo, mentre sul suo viso appariva un ghigno trionfante.
- Credo di averlo trovato.
Esclamazioni di sorpresa riempirono la sala, ma a Zeus bastò alzare una mano, per far sì che tutti si zittissero.
- Hai trovato Eros?
Ermes si alzò e si avvicinò alla cartina che Atena stava esaminando.
- Più che altro, ho trovato il luogo in cui l'hanno nascosto. 
Detto ciò, toccò con il dito un preciso punto della cartina, nel Mar Giallo. 
- È diventato un pesce? - chiese Apollo, alzandosi per vedere.
- Non dire sciocchezze, fratellone - lo redarguì Ermes, togliendo il dito, che nascondeva una piccola isola.
- Si è trasfigurato in un'isola? - chiese allora Ares e, sia Ermes che Atena, alzarono gli occhi al cielo.
- No, si è trasfigurato in un umano che vive in quest'isola della Corea del Sud. 
- Abbiamo già cercato in Asia. - disse Artemide, la dea della caccia.
- Come l'hai scoperto? - chiese Poseidone, facendo finalmente sentire la sua voce profonda.
- Ho interrogato gli oracoli - spiegò Ermes - Cosa che avrebbe dovuto fare Apollo. 
- L'ho fatto! - protestò il diretto interessato - Io stesso sono un oracolo, ma non ho sentito nessuna energia particolare venire da quell'isola.
- C'è un motivo per cui ci sono riusciti solo adesso - continuò Ermes - Ed è perché lì, oltre ad Eros, ci sono anche alcuni dei Titani. 
- Cosa?! - tuonò Zeus, alzandosi dal suo trono.
- Non sanno né quanti, né quali. Ma hanno sentito una grande energia, quindi Crono è sicuramente tra loro. 
Il padre degli dei tornò a sedersi e scambiò uno sguardo con la moglie: tutto si stava complicando. 
- Perciò cosa facciamo? - chiese Artemide, guardando Atena che, essendo anche la dea della strategia militare, aveva probabilmente già elaborato un piano.
- Dobbiamo scendere nel mondo mortale e andare su quest’isola. Nonostante sappiamo dov'è Eros, dobbiamo andare tutti perché la presenza dei Titani rende chiaro il fatto che non ci lasceranno portarlo con noi tanto facilmente.
- Perché non hanno messo tutto questo impegno anche con me? - si lamentò Afrodite, ma nessuno le prestò attenzione. 
Nella sala si alzò un vociare tanto odiato da Zeus, che fece sentire nuovamente la sua voce.
- Silenzio!
A questa sua esclamazione, un tuono ruggì nel mondo mortale.
- Dobbiamo essere organizzati e portare a termine la missione nel minor tempo possibile. 
- Nonostante ciò che ha detto Atena, io propongo di formare una squadra - disse Efesto - Sapendo il luogo preciso dove si trova, possono andare i più forti di noi a riprenderlo. 
- Quindi io! - esclamarono in coro Apollo e Ares.
- Bene - disse Ade, alzandosi dal suo trono - Visto che sappiamo dov'è, non è più necessaria la presenza di tutti noi. Io torno negli Inferi. 
- No! - sbottò Zeus - Andremo tutti. 
- Non è necessario - protestò Artemide - Non dovete scomodarvi ancora, padre. 
- Su quell'isola, ci sono i Titani e c'è Crono. - Zeus fece scorrere lo sguardo tra i presenti nella stanza - Pensate che sapere dove Eros si trovi renderà tutto molto più semplice? Crono è lì con lui per impedirci di salvarlo. Solo se stiamo uniti e lavoriamo insieme potremmo sconfiggerlo.
- Sempre con questo spirito di squadra - Era sospirò - Passi troppo tempo tra le mortali. 
Zeus ignorò il commento della moglie e guardò gli altri Dei, uno ad uno.
- Zeus ha ragione - disse Poseidone, alzandosi dal suo trono - Non dobbiamo sottovalutare Crono né la difficoltà della missione. Andremo tutti in quest'isola, troveremo Eros e lo riporteremo nel Monte Olimpo. Fine della riunione.
Detto ciò, Poseidone lasciò la stanza, senza dare a nessuno il tempo di fermarlo. 
- Fine della riunione. - ripeté Zeus, accasciandosi sul suo grande trono. 
Sapevano tutti cosa sarebbe presto successo.
La trasfigurazione in esseri con sembianze umane; il viaggio verso il mondo mortale ed, in particolare, verso la Corea del Sud; una nuova identità e nuove bugie per gli uomini; la ricerca di Eros, che stava diventando via via più complicata. 
Zeus, quando fu solo nella sala, rifletté sulle prossime mosse. La sua priorità era, non solo trovare Eros, ma anche non perdere nessuno degli altri Dei.
E con Crono in gioco, le cose si complicavano enormemente.
 

 
ZEUS: Padre e re degli dei. Dio del cielo, dei tuoni e dei fulmini, dell’ordine e della giustizia.
Primogenito di Crono, vince la battaglia contro i Titani e, aiutato dai fratelli li manda nel Tartaro.
È sposato con Era, da cui ha un figlio: Ares. Gli altri figli, tra cui Apollo, Artemide, Atena e Ermes, sono tutti frutto di relazioni con donne mortali, dee o semidee.
 
POSEIDONE: Dio del mare, dei fiumi, dei laghi, delle alluvioni, dei maremoti e dei terremoti.
È secondogenito di Crono, che ha contribuito a mandare nel Tartaro.
 
ADE: Dio degli Inferi e della morte. Ha abbandonato il suo regno solo due volte: la prima per curare una grave ferita, la seconda per rapire Persefone, che poi ha portato con sé negli Inferi e ha sposato.
Terzogenito di Crono.
 
APOLLO: Dio della musica, delle arti, della bellezza maschile, del sole e delle arti mediche.
È figlio di Zeus, nato da una delle sue amanti, Leto. È un oracolo e ha una sorella gemella: Artemide.
 
ARES: Dio della guerra e della violenza.
Figlio di Zeus ed Era, è il dio più affascinante e bello, ma per questo è spesso in lite con Apollo, convinto di essere lui il più bello.
 
DIONISO: Dio del vino e delle feste, della follia, del caos, delle droghe e dell’estasi.
Appena nato è affidato alle cure di Ermes, che lo fa crescere dalle ninfe dei boschi.
 
EFESTO: Dio del fuoco e dell’artigianato.
È il fabbro degli dei e lavora nella sua fucina insieme ai Ciclopi.
È brutto, ma molto muscoloso e forte. Spesso cammina con un bastone a forma di martello, perché è zoppo.
 
ERMES: Dio dei viaggi, dei commerci e dell’atletica.
 È il messaggero degli dei e figlio di Zeus e di una delle sue numerose amanti.
È uno dei pochi che può entrare ed uscire dagli Inferi a suo piacimento.
 
ERA: Regina degli dei, del parto e del matrimonio.
È la moglie di Zeus, di cui è incredibilmente gelosa. La sua gelosia, appunto, ha ispirato molte leggende.
 
AFRODITE: Dea dell’amore, della bellezza e del desiderio.
La sua bellezza sconvolge le menti degli uomini e degli dei, ma solo due dee non ne vengono influenzate: Atena e Artemide.           
 
ATENA: Dea dell’intelligenza, della tessitura e della strategia militare.
La leggenda narra che nacque dalla testa di Zeus ed è la sua figlia prediletta.
 
ARTEMIDE: Dea vergine della caccia, degli animali e della luna.
È la sorella gemella di Apollo ed è la personificazione della luna crescente.
 
DEMETRA: Dea del grano, del raccolto, dell’agricoltura e della crescita.
È la madre di Persefone (la regina degli Inferi) ed è in grado di provocare carestie sulla terra.
 
EROS: Dio dell’amore fisico e del desiderio, è ciò che fa muovere verso la bellezza.
È una divinità primordiale senza genitori. È il protettore dell’amore omosessuale e il simbolo dell’amore e dell’amicizia tra uomini.
 

Ed eccomi qui, tornata con una storia incentrata sulla mia Otp suprema: la Baekyeol.
Stavolta ho voluto affrontare una storia mooolto più complessa delle precedenti e, prima di iniziare, ho dovuto studiare ed informarmi parecchio sugli dei e sulla mitologia dell'antica Grecia.
Sono già parecchi mesi che ci sto lavorando ed ora mi sento pronta per condividerla con voi.
Voglio però iniziare scusandomi per eventuali errori o disattenzioni. La mitologia greca è davvero difficile e ricordare o fare attenzione a tutto è quasi impossibile.
Sarò più precisa e attenta possibile, ma perdonate eventuali sviste.
Al contrario, i gradi di parentela tra gli Dei li ho di proposito non seguiti alla lettera. Molti li ho tenuti come sono davvero, altri no, per evitare ci fossero troppi incesti nella storia. 
Bene, non mi resta che da dire una cosa: buona lettura e buona avventura, spero che la storia vi piaccia e che mi farete sapere il vostro parere!
   
 
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