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Autore: biatris    12/04/2019    0 recensioni
Claire continuava a fissare Marco. Come poteva quell’uomo essere il ragazzo che lei aveva avuto come alunno pochi anni prima? Già, pochi anni prima, ma le sembrava un’epoca lontanissima.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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MARCO POV
Erano passati già quindici giorni. Quindici giorni in cui non l’aveva toccata nemmeno per sbaglio. Vivevano nella stessa casa, ma continuavano a comportarsi da amici, come se nulla di più fosse mai accaduto. Marco guardò Matilde giocare con Filippo. Claire era ancora al lavoro ed era andato lui a prendere i due bambini all’asilo. Li aveva portati a casa ed ora aspettavano il ritorno di Claire, che nel frattempo era passata al supermercato a fare la spesa. Poi lui sarebbe andato a lavorare, mentre lei sarebbe rimasta a casa.
-Dad, what’re you thinking about? – chiese all’improvviso Matilde.
Marco sorrise. Trovava incredibile come ogni volta sua figlia capisse i suoi stati d’animo.
-Nothing – rispose solo -Don’t worry, honey –
Niente, ormai gli veniva automatico negare qualunque problema. Continuò a fissare i bambini. Matilde gli sorrise e continuò a giocare.
Claire arrivò poco dopo. Lo salutò e così fece con i due bambini. Marco la osservò. Sembrava strana. Era più allegra del solito, ma questo non significava per forza una cosa buona.
-Claire, tutto bene? – chiese infatti.
Lei annuì.
Stettero insieme per il poco tempo restante. Marco avrebbe voluto passare molto più tempo con quella che adesso considerava la sua famiglia. Non vedeva l’ora che arrivasse il suo turno di riposo il giorno successivo. Il tempo che concedeva loro era sempre troppo breve.
Quando Marco uscì per recarsi a lavorare sospirò. Il tempo che passava con Claire era troppo breve, si disse.
 
CLAIRE POV
Era passata al supermercato a fare la spesa. Aveva comprato anche un dolce da mangiare il giorno seguente, quando Marco avrebbe avuto il suo turno di riposo dalla pizzeria. Le pesava non riuscire mai a stare insieme. Si chiese se quella situazione di stallo che si era creata sarebbe mai cambiata. Ormai iniziava a pesarle, ma il fatto che si incontrassero così poco non la aiutava ad uscire da quel limbo.
E probabilmente anche Marco se ne era accorto. Quando era tornata a casa le aveva chiesto se tutto andasse bene e lei aveva prontamente annuito. Si era resa conto anche da sola di quanto non fosse credibile, ma non avrebbe mai voluto impensierire Marco più di quanto già non fosse in pensiero.
Lo vide uscire poco dopo. Avrebbe voluto passare molto più tempo con lui. Sospirò. Sapeva che al momento era difficile, ma sperò che le cose migliorassero.
-Maman, tu penses à quoi? – le chiese Filippo.
Claire sorrise. Quel piccolo uragano la stava aiutando un sacco ad andare avanti.
-Rien – disse sorridendo – Je voudrais passer plus de temps avec vous – ammise poi.
Il bambino le si avvicinò e la abbracciò.
-Maman, je t’aime bien – le disse.
Ti voglio bene. Quante volte avrebbe voluto dirlo anche lei, e invece si era trattenuta? Forse avrebbe dovuto iniziare a dirlo più spesso.
-Anch’io – sussurrò -Anch’io ti voglio bene piccolo –
Vide Matilde fissarli, sorridere e continuare a giocare tranquillamente.
 
MARCO POV
Era tornato a casa tardi. Quel giorno c’era un sacco di gente in pizzeria. Fece per entrare in camera sua e di Matilde senza far rumore, ma fu fermato da qualcosa. Dei singhiozzi, ne era sicuro. Venivano da una delle altre due camere. Inizialmente pensò che Filippo stesse piangendo, ma poi si disse che no, non era possibile, Claire se ne sarebbe accorta. Rimaneva solo un’opzione.
Sapeva che sarebbe accaduto. In fondo Claire aveva versato un sacco di lacrime inizialmente, poi più niente. Era come se avesse messo a tacere i suoi sentimenti per non urtare chi le stava attorno.
Aprì lentamente la camera della stanza di Claire e la trovò là. Era sdraiata sul letto e singhiozzava sommessamente. Gli fece una tenerezza infinita.
Si avvicinò e si sedette sul letto.
-Claire, cosa succede? – chiese.
La donna lo fissò.
-Vattene – disse solo.
Lui sospirò. Sapeva che prima o poi sarebbe accaduto e non sarebbe stato facile.
-Non me ne andrò. Dimmi qual è il problema- rispose.
Claire tirò su con il naso, poi scosse la testa.
-Non c’è nessun problema – negò.
Marco sorrise. Se non fosse stata una situazione di quel tipo sarebbe anche stato divertente.
-Claire, per piacere, mi guardi? – chiese allora.
Fu come se avesse scoperchiato il vaso di Pandora. Tutti i sentimenti che la donna aveva tenuto rinchiusi in sé stessa lo investirono come un uragano.
-Lasciami stare! Tanto non puoi capire! – lo travolse – In fondo tu non aspettavi altro che Luca si togliesse di mezzo per avere campo libero. Hai sempre mirato a quello. Ora l’hai ottenuto, non sei felice? –
Marco la lasciò sfogare. Non credeva, però, che avrebbe fatto così male.
-Claire – la interruppe – Per piacere, guardami –
Lei lo fissò.
-Io non ho ottenuto un bel niente – disse – Se ho ottenuto qualcosa allora lo abbiamo ottenuto tutti e due. Altrimenti ho perso qualcosa –
Lei sembrò inferocita.
-Ah sì, e sentiamo, cosa avresti perso? – urlò -Io ho perso mio marito! Io ho quasi perso mio figlio!-
Solo allora Marco capì che non gli restava molto da fare.
-Io ho perso te! – gridò facendola tacere – E ti perdo ogni giorno quando tu ti ostini a non farmi entrare nel tuo mondo! Quando ti trinceri dietro ad una maschera di indifferenza! Quando mi dici che tutto va bene ed invece non va bene nulla! Non puoi andare avanti così, Claire! Hai bisogno di aiuto! –
-Taci, taci, taci! – cercò inutilmente di fermarlo lei.
Non avrebbe taciuto. Non questa volta. Si fermò e la vide finalmente piangere. La strinse mentre lei versava lacrime fino a non averne più. Poi, quando fu più calma, la fece voltare verso di sé.
-Ti sei sfogata? – chiese.
Claire sembrò riprendersi da un sogno.
-Io…Scusa – sussurrò.
Marco sorrise. Il lavoro da fare era ancora molto, ma sicuramente aveva fatto un passo importante verso l’accettare tutto quello che nell’ultimo mese le aveva sconvolto la vita.
-Non preoccuparti. Ce la faremo, insieme. Andremo avanti e io sarò qui con te – le sussurrò all’orecchio –
Claire annuì.
-Promettimi una cosa però – le chiese.
Lei lo fissò. sembrava confusa.
-Se avrai bisogno di aiuto lo chiederai – disse Marco.
Claire sospirò. Non le aveva lasciato scelta, lo sapeva bene Marco, ma era l’unico modo che aveva per assicurarsi che tutto andasse bene.
-Lo farò, te lo prometto – acconsentì lei.
 
  
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