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Autore: Katarastella    13/04/2019    0 recensioni
Appena catapultata nel nulla più assoluto. Alla ricerca di speranza e di aiuto. Non sa dove si trova e in che periodo si trova.
Tutto dipende da quella stupida scelta. Quella potrà essere la sua salvezza o la sua rovina.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Oh merda! Oh merda!» mi giro e mi rigiro su me stessa, chiudo e riapro gli occhi nella speranza che il panorama cambi ma così non accadde. Sono in mezzo ad una desolazione desertica. Quello che vedo sono solo cespugli secchi e terra arida, quasi sabbiosa. Metto una mano sopra gli occhi per coprirli dal sole accecante.
«Ma dove cazzo sono capitata?! » okay niente panico, sei solo appena stata buttata in un posto che non conosci e in momento della giornata che non è quello in cui ti trovavi poco fa. In somma, nulla di grave no?
Inizio a camminare dirigendomi verso il nulla augurandomi che in quella direzione ci sia qualcuno a cui possa chiedere aiuto.
Cammino da ore eppure non vedo ancora nessuna forma di vita. Il sole è davvero tremendo e il mio vestiario non è d’aiuto con questo clima. Indosso un paio di jeans aderenti, una maglietta nera con su scritto “Prova a toccarmi e sei un uomo morto.”.
Il nero ma perché diamine ho scelto di indossare una maglietta nera oggi! Potevo mettermi una bella maglia bianca e arieggiante invece di questa. Poi non parliamo delle Converse arancioni che non sono esattamente le scarpe ideali per camminare molto. Almeno prima di uscire stamattina avevo avuto l’idea geniale di farmi una treccia francese invece di lasciarmi i capelli sciolti, il lato negativo però è che avendo i capelli castani scuro la testa si surriscalda di più.
Non ce la faccio più. Sto morendo di sete e sono davvero stanchissima. A giudicare dalla posizione delle poche ombre di cespugli che vedo direi che sono le quattro del pomeriggio circa. Alzo lo sguardo e quello che vedo mi sembra davvero un miraggio. A pochi metri da me c’è un oasi con una pozza d’acqua e ombra. OMBRA!! Inizio a correre come una matta, mi butto sulla sponda della pozza e ci butto dentro la testa per rinfrescarmi e per bere allo stesso tempo. Non mi interessa sembrare un animale, al momento penso solo alla goduria del acqua a contatto con la mia testa bollente.
Dopo essermi dissetata e rinfrescato mi guardo in giro furtivamente per controllare che non ci sia nessuno ma poi mi rendo conto di essere ridicola, è logico che non ci sia nessuno, sono in mezzo al nulla. Anche se forse non è un idea geniale decido di farla comunque. Inizio a togliermi i vestiti finche non rimango nuda come un pulcino. Metto il primo piede nell’acqua, poi il secondo, poi di nuovo il primo finché non mi ritrovo completamente immersa in quella beatitudine liquida. Mi metto nella posizione del morto e inizio a far mulinare le mani per rimanere a galla. È davvero una meraviglia questa pozza. Immergo tutto il corpo fino all’ultima punta della treccia e riemergo con un sonoro respiro.
Però appena tiro su la testa mi pento di non aver dato ascolto a quella vocina nella mia testa che mi diceva che era una pessima idea. Perché non le do mai retta?
Davanti a me ci sono tre uomini con addosso delle vecchie armature che si erano chinati per riempire le borracce. Hanno tutti e tre gli occhi sgranati ma quello di mezzo appena vede che divento la rappresentazione di un peperone rosso scoppia in una risatina che mi fa solo innervosire di più. Mi rimmergo completamente coprendomi i seni e mi giro dandogli la schiena. Ora come cavoli faccio ad uscire senza mettere in mostra tutto il mio corpo?
«E tu chi saresti? Volevamo solo far riposare i cavalli e riempire le borracce ma credo che abbiamo trovato qualcosa di più interessante. Tranquilla nessuno dei miei soldati ti toccherà con un solo dito. » Mi giro e vedo che sulla sua faccia è apparso un sorriso dolce e rassicurante, che mi possa fidare di lui?
«Ora però dobbiamo trovare un modo per farti uscire senza dare spettacolo, non trovi? »

   
 
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