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Autore: Talitha_    13/04/2019    3 recensioni
Post Oblivio e Silencer!⁣

«Le parole che Luka le aveva rivolto quel pomeriggio l’avevano mandata in subbuglio. E non perché provasse sentimenti nei suoi confronti, assolutamente. Luka per Marinette era solo ed esclusivamente un amico. Il punto, ciò che l’aveva mandata più in confusione, era che nessun ragazzo prima le aveva rivolto parole del genere».
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Anamnesi

 

“Sono a casa!” esclamò Marinette, dirigendosi velocemente verso camera sua. Non aveva voglia di parlare con i suoi genitori. Si sarebbero senz’altro accorti delle guance paonazze e del respiro affannato. 

“Tutto bene, tesoro? Com’è andato il concorso a cui tu e i tuoi amici avete parteci...?”  

Sua madre non fece in tempo a finire la frase che Marinette aveva già chiuso la botola di camera sua. Sabine sospirò. 

“Ah, mi ero dimenticata quanto fosse complicato avere quindici anni...”

 

Una volta assicuratasi che sua madre non l’avrebbe seguita fino in camera, Marinette si mise il pigiama e si sciolse i capelli. 

Dal display del telefono vide i numerosi messaggi che le aveva inviato la sua amica Alya, venuta a sapere da misteriosi e a dir poco efficienti fonti ciò che era accaduto durante il pomeriggio. 

“Ancora in compagnia di Mister-Smalto-Nero, eh?”

“Non mi dire che ora la tua bussola ha completamente cambiato direzione...”

“Lo devo prendere come un sì questo tuo silenzio?”

“Non è che il cattivo ti ha preso la voce?”

“Chi tace acconsente”

“Non preoccuparti, tesoro. Ladybug porterà tutto alla normalità”

“Ci sei??”

“O forse sei troppo impegnata a decidere quale destinazione scegliere...”

“Marinette?!”

“Hai capito Mister-Smalto-Nero... si è pure dichiarato... note musicali e sincere melodie. Si è proprio dato da fare, il ragazzo” 

Spiritosa Alya. Marinette stava per spegnere il telefono quando...

“Sai, oggi Adrien mi ha chiesto di te...”

Come, cosa, dove, quando, perché?!

“Scherzavo!! Scommetto che ci sei cascata”

“D’accordo ragazza, a quanto pare il ben tenebroso ha fatto breccia nel tuo cuore più di quanto ti aspettassi. Per oggi sei giustificata, ma domani voglio che mi racconti ogni singolo particolare.”

Almeno Alya era riuscita a strapparle un sorriso. E a farla smettere di pensare alle parole di Luka. 

Marinette si osservò a lungo allo specchio. Gli occhi azzurri erano pieni di confusione, i capelli sciolti le incorniciavano disordinatamente il volto, le guance erano tinte di un rosso scarlatto. 

“E un’altra giornata è finita” esclamò, buttandosi sul letto. 

 

 

´Tu es une fille extraordinaire, Marinette. Claire comme une note de musique, sincère comme une mélodie. Tu es la chanson que j’entends dans ma tête depuis notre premier rencontre.´

 

‘Sei una ragazza straordinaria, Marinette. Chiara come una nota musicale, sincera come una melodia. Sei la canzone che sento nella mia testa dal nostro primo incontro.’

 

 

Le parole che Luka le aveva rivolto quel pomeriggio l’avevano mandata in subbuglio. Non perché provasse dei sentimenti per Luka, assolutamente. Luka per Marinette era solo ed esclusivamente un amico.

Il punto, ciò che l’aveva più mandata in confusione, era che nessun ragazzo prima d’ora le aveva rivolto delle parole del genere. Nessun ragazzo si era mai innamorato di lei.*

Chat Noir, ovviamente, non contava. Lui era innamorato di Ladybug, un’eroina forte e sicura di sé, che ha sempre l’idea giusta al momento giusto. Un momento... Dov’è che aveva già sentito questa frase?

“Tutto bene, Marinette?” chiese la piccola Tikki, ridestandola dai suoi pensieri. 

“Eh... Cosa? Ah sì, tutto bene. È solo che non riuscivo a ricordare quando... Oh, non fa niente, sicuramente non era nulla di importante...” farfugliò Marinette. 

“Sicura di stare bene?” domandò nuovamente Tikki, leggermente preoccupata: “Sai che puoi confidarti con me, Marinette. Riguarda per caso ciò che ti ha detto Luka oggi pomeriggio?”

“Oh Tikki, per favore, non voglio più pensarci. Luka per me è solamente un amico. La mia reazione è dovuta semplicemente al fatto che... beh, sai com’è, non sono molto abituata a certi tipi di... ehm... discorsi. Io, insomma... beh, si è fatto tardi” rispose cercando di accampare una scusa, fallendo inesorabilmente. “Sarà meglio andare a dormire. Buonanotte Tikki!” E, detto ciò, spense la lucina, affondando la testa nel morbido cuscino e cercando di svuotare la sua mente da ogni pensiero. Invano. 

 

 

‘Marinette, mon nom c’est Marinette Dupain-Cheng.’

‘Eh bien, enchanté, Marinette. Adrien Agreste.’

‘Ravie de faire ta connaissance, Adrien’

 

‘Marinette, il mio nome è Marinette Dupain-Cheng.’

‘Piacere, Marinette. Adrien Agreste.’

‘Piacere di conoscerti, Adrien.’

 

 

Il loro primo incontro... non era andato di certo così, eppure, non poteva essere solo un sogno. Era così... reale.

 

 

‘Je ne cacherais pas mon identité à celle que j’aime.’

 

‘Non nasconderei mai la mia identità a colei che amo’

 

 

Ma quando aveva pronunciato queste parole? Marinette non ne aveva la minima idea. Il che era alquanto strano. Certo, lei era una ragazza goffa e impacciata, ma mai si sarebbe dimenticata una frase del genere. Soprattutto se detta da Adrien. 

 

 

‘Je n'ai aucune idée de ce qu'est le hakuna matata, mais je te fais confiance’

 

‘Non ho la minima idea di cosa sia l’hakuna matata, ma mi fido di te’

 

 

Chat Noir? Quando... No, non era più Chat Noir, ora era di nuovo Adrien. 

 

 

‘Tu as toujours la bonne idée au bon moment’

 

‘Hai sempre la buona idea al momento giusto’

 

 

Ma cosa...?

 

 

‘Avec ta permission, Ma Lady’

 

‘Col tuo permesso, Milady’

 

 

Non si ricordava di aver sentito pronunciare una frase del genere da Chat Noir. 

“Che diamine sta succedendo?!”

Marinette corre, corre, scappa via. Voci su voci. Labbra su guance e su labbra. Guance infuocate. Mani intrecciate. Adrien, Chat Noir, e di nuovo Adrien. I polmoni bruciano. Si deve fermare. Ma dove andare? 

Non vede niente, qualcosa le offusca la vista. Ma cosa?

 

“Marinette, svegliati! Marinette?” 

Una voce lontana. Una voce dolce e calda. Tikki. 

Marinette schiuse piano gli occhi. Il sole era già alto. 

La fronte era imperlata di sudore. La testa le pulsava. 

“Tikki?” chiamò con un filo di voce. 

Ora ricordava. 

“Tikki, è tutto vero?”

Il piccolo kwami era visibilmente preoccupato. Non capiva cosa fosse successo. “Marinette, sei sicura di star bene? Forse è meglio se torni a dormire, magari sei solo stanca...”

“Tikki” la interruppe “ dimmi la verità: Adrien e Char Noir... sono la stessa persona?”

 

 

‘Pas besoin de mémoire pour savoir que je suis amoureux de cette fille.’

 

Non ho bisogno di alcuna memoria per sapere che amo questa ragazza’

 

 

“Sai, Plagg, ho fatto un bel sogno stanotte.” 

Adrien entrò in bagno. Prese lo spazzolino e ci spalmò sopra il dentifricio. 

“Ah sì?” chiese distrattamente il kwami, addentando una fetta di Camembert. 

“Eh sì, proprio un bel sogno” ripeté Adrien. 

“Anzi, non esattamente un sogno” aggiunse infilando lo spazzolino in bocca. “Un’anamnefi, come firebbe il caro, fecchio Plafone.” 

“Una che..? chiese Plagg, improvvisamente interessato. 

“Un’anamnefi, Flagg, è un ricorfo” farfugliò. 

Aprì il rubinetto e si sciacquò la bocca. Poi continuò: “Qualcosa che la mia anima sa, ma che ha bisogno di un po’ di tempo per ricordare. Beh, forse non c’entra molto con Platone, però...”

“Aspetta un momento” lo interruppe il kwami, “non starai per caso dicendo che...” Lasciò la frase a metà. Non aveva il coraggio di andare avanti. 

Adrien sorrise. Senza la minima esitazione prese in mano il telefono e mandò un messaggio alla protagonista dei suoi pensieri. 

“Buongiorno, Milady. Ti va di andare a scuola insieme, stamattina? Dovrei parlarti.”

“Anche io ho cose molto importanti da dirti, mon minou.”

 

Marinette sorrise. Alya avrebbe dovuto aspettare un po’ per il suo racconto dettagliato, quella mattina. 

 

 

 

‘Ces deux-là sont faits l’un pour l’autre’

 

Quei due sono fatti l’uno per l’altra’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Nino può essere considerato un caso a parte xD

 

 

 

Angolo autrice:

Buonasera lettori!! Spero che la mia piccola fan fiction vi sia piaciuta. Ho sempre immaginato un’infinità di modi in cui Adrien e Marinette potessero scoprire le loro rispettive identità segrete, e sono arrivata alla conclusione che la “rivelazione” debba essere soltanto una conferma di ciò che i loro cuori sanno già. In questa storia, però, non è proprio così. Spero comunque che possa piacervi. 

E sappiate che ogni critica o consiglio saranno ben accetti. 

A presto! 

Talitha_

 

 

   
 
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