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Autore: shirley jane    14/04/2019    5 recensioni
Saeko ha un nuova missione per Ryo e Kaori, stavolta devono fingersi due ricchi cugini venuti da chissà dove.
Ma qual è lo scopo di questa recita e chi devono proteggere in realtà?
Davvero è un caso così semplice o c'è di più?
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Mick Angel, Nuovo personaggio, Ryo Saeba, Saeko Nogami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Ciao a tutti!
Eccomi qui con una nuova fanfiction, questa volta però si tratta di una storia a più capitoli.
Saeko non la smette di coinvolgere gli amici nei suoi incarichi, cosa avrà architettato?
Spero che vi piaccia, farò del mio meglio!
A presto! :)



Naturalmente i personaggi di City Hunter e il manga stesso non mi appartengono. Gli altri personaggi, ovvero quelli non presenti già nel manga, sono frutto dell'immaginazione.

Il profumo delle verdure grigliate arrivò piacevolmente alle narici di Kaori, la colazione era quasi pronta. Sorrise compiaciuta, la cucina era imbandita di ciotole che contenevano riso al vapore, salmone in padella, sottaceti e verdure grigliate. L'aspetto era invitante e il profumo delizioso, a Ryo sarebbe piaciuto, pensò con tenerezza.
Mentre cucinava i raggi del sole inondavano la stanza di luce, rendendo la giornata migliore solo per quello e lei non aveva potuto fare a meno di mettersi a canticchiare quasi inconsciamente, immersa in quell'atmosfera di calma e serenità.
Qualcuno bussò alla porta dell'appartamento e la ragazza guardò l'orologio, erano le 8.50, chi poteva essere a quell'ora? Si avviò verso la porta, ma quando l'aprì desiderò aver ignorato il visitatore e non avere aperto.
"Buongiorno Saeko..." mormorò appoggiando una mano alla porta, l'altra su un fianco, lo sguardo dubbioso.
"Oh, buongiorno Kaori!" cinguettò la poliziotta con un ampio sorriso. "Arriva un profumo squisito fino a qui, sai? Hai preparato la colazione?"
"Uhm, già..." borbottò l'altra.
Perché Saeko era così gentile e sorridente? Questa cosa non la convinceva per nulla, ormai la conosceva troppo bene.
"Che cosa vuoi?"
"Non mi inviti nemmeno a fare colazione?"
"Se sei venuta qui non è per questo, giusto?"
"E va bene, hai ragione" confessò la donna alzando le mani, ormai Kaori la conosceva bene. "Devo chiedere un piccolissimo favore a te e Ryo".
Un favore? Se pensava di coinvolgerli di nuovo in uno dei suoi casi si sbagliava di grosso, stavolta non ce l'avrebbe fatta!
"Non mi fai entrare? Non vorrai far sapere a tutto il palazzo quello che ho da dirti".
Kaori sospirò e si fece da parte: "Va bene, entra". Si rimproverò subito dopo, conosceva i suoi trucchetti e permettendole di entrare era già cascata in uno di quelli.
"Avanti, siediti" disse Saeko dopo averlo fatto a sua volta, battendo una mano sul divano accanto a sé. "Ryo dov'è, non c'è?"
"Lascia perdere Ryo, penserò io a riferirgli tutto".
Saeko era nervosa, Kaori le stava dando del filo da torcere. Se almeno lì ci fosse stato lo sweeper avrebbe potuto provare a convincere almeno lui con uno sguardo languido, anche se non era più tanto sicura che quegli espedienti avrebbero ancora funzionato.
"Non pensi che voglia sentire di persona cosa ho da dire?" tentò di nuovo.
"Insomma Saeko, parla!" si spazientì l'altra. "Ti ho già detto che Ryo non c'è!"
In realtà stava solo dormendo nella loro camera, ma sapeva che se fosse intervenuto lei sarebbe stata molto più malleabile e francamente non aveva voglia di farsi fregare nuovamente dalla maggiore delle sorelle Nogami.
"Va bene, mi arrendo, non arrabbiarti! Ho un incarico per voi..."
Ryo si svegliò, si passò le mani tra i capelli e aggrottò la fronte, due voci femminili lo avevano appena destato. In una di queste riconobbe subito quella di Kaori e infatti, appena allungò il braccio, accanto a sé sentì solo le lenzuola fredde. L'altra voce invece sembrava appartenere a Saeko. Guardò l'orologio e vide che erano le 9 di mattina, perché la poliziotta era lì a quell'ora?
"No, Saeko, scordatelo!"
"Dai, Kaori, sii buona!"
"Ho già detto di no!"
Ryo si sedette sul letto, che diamine stava succedendo tra quelle due? Si affacciò al piano inferiore senza farsi vedere e quando vide Saeko con le mani congiunte che cercava di convincere Kaori a fare qualcosa, mentre lei se ne stava a braccia conserte, decise di intervenire.
Si vestì e scese in sala: "Ehi, che succede qui?"
Gli occhi di Saeko s'illuminarono appena lo vide e subito gli andò incontro:  "Ryo, ho un favore da chiederti!" disse sbattendo le ciglia.
"Non provarci!" disse Kaori mettendosi tra i due, allargando le braccia come per fare da barriera al suo socio. "Questa volta non accetteremo uno dei tuoi strampalati incarichi!"
Ryo fece un mezzo sorriso perplesso, quella scena era quasi esilarante.
"Se accetterete c'è un grande compenso per voi!"
Le braccia di Kaori tremarono leggermente quando sentì quelle parole, tuttavia non si mosse dalla sua posizione di protezione. Quella donna non poteva più fare leva sul suo fascino per convincere il suo socio, perché adesso Ryo era il suo uomo, quindi per qualsiasi altra donna nei dintorni era off-limits da quel punto di vista.
"Grande... quanto?" provò a chiedere in ogni caso.
Una scintilla di vittoria passò negli occhi di Saeko: "Molto grande, si tratta di una famiglia piuttosto facoltosa. Avete mai sentito parlare degli ereditieri Furukawa?"
Kaori rifletté, quel nome non le era nuovo.
"E' la famiglia proprietaria della lussuosa catena di alberghi Furukawa".
Sorrise, ora ricordava! Spalancò gli occhi, dovevano essere ricchi sfondati. Abbassò lentamente le braccia e si avvicinò alla poliziotta: "A quanto ammonta, esattamente, il compenso?"
Saeko sorrise e le sussurrò la cifra in un orecchio. Kaori sgranò di nuovo gli occhi color nocciola, impressionata, poi la bocca si allargò in un ampio sorriso. Allungò la mano verso la donna: "Affare fatto!" esclamò, ma prima che le loro mani potessero toccarsi intervenne Ryo.
"Aspettate un attimo!"
Anche lui la conosceva bene, ben più della sua socia e in tutta quella storia c'era qualcosa che non quadrava, era impossibile che tutto fosse così limpido come voleva far  loro credere. Se il compenso era davvero così alto, significava che il tutto non era tanto semplice e non si sarebbe rivolta a loro, invece di affidare l'incarico alla sua squadra di poliziotti.
"Racconta, in cosa consiste precisamente l'incarico?"
Saeko ebbe l'impulso di battere un piede a terra per la frustrazione. Se fino a qualche minuto prima aveva desiderato intensamente l'arrivo di Ryo, adesso voleva che fosse rimasto dov'era.
"Si tratta solo di proteggere qualcuno che sta ricevendo delle minacce. Tutto qui, roba di routine per voi".
"E perché non te ne sei occupata tu direttamente?"
"Be', perché..." la detective tentennò. "Oh Ryo! Avanti, sono un sacco di soldi, vuoi davvero pensarci così tanto?"
"Saeko, tu sai bene che io non accetto incarichi da uomini..."
Kaori lo fulminò con lo sguardo, che cavolo stava dicendo? Ancora con quelle sciocchezze?
"E chi ha detto che è un uomo?" Saeko cercò qualcosa nella borsa e gli porse una foto.
"Ma che..." Ryo guardò la foto con uno sguardo a dir poco basito, mentre Kaori sbirciò con curiosità, era sconcertante!
"Sì, esatto, questo è il vostro cliente".
"Ma è un cane!" esclamarono i due sweeper.
L'amica si allungò sulla foto e gliela strappò di mano: "Oh, scusatemi!" ridacchiò. "Questo è Tiger, l'ho adottato giusto una settimana fa".
Ryo e Kaori per poco non caddero a terra: "Saeko!" esclamarono.
"Scusate, ho preso la foto sbagliata".
Cercò di nuovo nella borsa e ne estrasse un'altra.
"Insomma, ci prendi in giro?" esclamò lo sweeper. "Avevi detto che il cliente non era un uomo, questo cosa ti sembra?"
Lei si finse sorpresa: "Ma io credevo che ti riferissi solo a uomini giovani, forti e attraenti, perché chiaramente hai paura che possano soffiarti Kaori sotto il naso".
Kaori arrossì, mentre Ryo non sapeva se sentirsi arrabbiato, imbarazzato o semplicemente perplesso.
"Questo è solo un vecchietto innocente" continuò la poliziotta. "Anche se a Kaori piacciono gli uomini un po' più vecchi di lei..."
"Ma cosa dici?" la interruppe l'uomo. "Stai insinuando che sono vecchio?"
"Ma no, ovviamente! Stavo solo dicendo che Kaori è un po' più giovane di te, tutto qua".
La situazione stava degenerando, Ryo si sentiva profondamente offeso per essersi sentito dare del vecchio, lui... che aveva giusto poco più di trent'anni! Saeko non sapeva più come tornare al punto focale, ma ci pensò Kaori a farlo.
"Calmati Ryo, non sei vecchio, stai tranquillo" lo rincuorò. "Saeko, spiegaci bene cosa dovremmo fare, poi decideremo".
Lui si sentiva ancora offeso, ma decise di ascoltare la sua socia e si calmò.
"Come vi ho accennato si tratta di proteggere una persona, si tratta del signor Kento Furukawa, l'erede più anziano della compagnia Furukawa. Ha 70 anni e detiene le quote maggiori dell'impero alberghiero, è chiaro che l'eredità che ha in mano è enorme ed evidentemente qualcuno aspira a possedere quel patrimonio. Il signor Furukawa ha dei problemi di salute che si stanno aggravando e il medico ha detto che se continuerà così non ci vorrà molto prima che il testamento venga aperto, ma qualcuno sta cercando di accelerare tutto questo".
"Quindi il nostro compito sarebbe quello di vigilare sulla sua vita?" chiese Kaori.
"Esatto, almeno fino a quando non avremo scoperto chi è l'artefice di tutto, ma non è solo questo il vostro obbiettivo. Non potrete presentarvi come delle semplici guardie del corpo, attirereste dei sospetti e il colpevole potrebbe decidere di velocizzare le cose ancora di più, quindi dovrete fingervi due nipoti venuti da lontano".
"E non pensi che in questo modo saremmo sospetti?" le chiese Ryo. "Voglio dire, all'improvviso spuntano due nipoti da chissà dove!"
"Sì, certamente sarete sospetti, ma è quello che vogliamo. Il colpevole non si aspetta la vostra entrata in scena e prima di agire di nuovo vorrà studiarvi, capire se siete un pericolo per il suo scopo e il suo piano avrà un cambio di direzione inaspettato".
"Il tuo piano sembra davvero perfetto" ammise l'amico. "Ma se non andasse tutto come hai perfettamente previsto?"
"Gli imprevisti sono la vostra specialità, o sbaglio?"
Ryo e Kaori si guardarono perplessi, certamente, quello risolveva ogni dubbio...
"Ricordate bene che le uniche persone che sono a conoscenza di questo piano siete voi, io, il signor Kento e suo figlio Hiroshi".
"Come fai a essere sicura che non sia proprio il figlio l'artefice?" le chiese Ryo.
Saeko sorrise, si aspettava quella domanda: "Ovviamente è stato il primo indiziato, per chi mi prendi? Però ho fatto fare delle indagini molto accurate, l'ho fatto sorvegliare giorno e notte, inoltre è stato proprio lui a venire a chiederci aiuto".
"Potrebbe essere una trappola".
"Quell'uomo era disperato, Ryo. Credimi, nemmeno il miglior attore potrebbe fingere così bene come ha fatto lui, era davvero sconvolto".
L'uomo la guardò non del tutto convinto, poi le chiese: "E' tutto qui quello che dobbiamo fare?"
"Dovrete andare a vivere a casa del signor Furukawa, almeno fino a quando non avremo risolto il caso. Questi sono per voi" passò loro due fascicoli. "Ci sono tutte le informazioni per le parti che dovrete interpretare. Kaori, tu sarai Akane Furukawa, 25 anni, la nipote più giovane. Ryo, tu invece sarai Shun Furukawa, 35 anni. Shun e Akane sono i nipoti di due cugini del signor Kento, sono a loro volta cugini e hanno deciso di trascorrere un periodo a Tokyo per stare vicino al parente malato".
"Un attimo..." fece Ryo. "Mi vuoi spiegare perché Kaori in questa messinscena ha solo 25 anni e io ben 35? Io ho al massimo 32 anni!"
"Finiscila di fare tante storie" sospirò la sua compagna, stufa di tutti quei capricci. "Quando dovremmo iniziare?"
"Uhm... domani!" Saeko andò verso la porta, l'aprì e portò dentro due valigie. "Vi ho già preparato i bagagli, non siete sollevati di non doverci pensare? La famiglia Furukawa è molto altolocata, così ho preparato qualche abito adatto all'ambiente per voi".
I due la guardarono perplessi, da dove diamine aveva tirato fuori quelle valigie?
"Questo è tutto, per ora. Ci vediamo domani, vengo a prendervi io".
Detto ciò la poliziotta sparì velocemente, prima che qualcuno potesse cambiare idea.
"Perché ho l'impressione che ci abbia di nuovo fregato?" chiese Kaori.
"Perché è quello che ha appena fatto!" esclamò Ryo. "Kaori, capisci? 35 anni! Ma io non sono così vecchio!"
La donna si mise una mano sulla fronte e scosse la testa, quei due erano l'uno peggio dell'altra.
"La colazione si sarà raffreddata, ormai" brontolò Kaori. "Se non fosse stato per quella donna..."
Ryo l'abbracciò da dietro, appoggiando il viso al suo collo: "Mi dai un bacio?" le chiese.  "Ho bisogno di riprendermi, vecchio io, un giovane attraente come me!"
Lei era già nervosa, non c'era bisogno che ci si mettesse anche lui con le sue lamentele: "Insomma, la vuoi finire con questa storia? Non sei vecchio, vogliamo andare a fare colazione?"
L'uomo fece un sorriso soddisfatto: "Sei così affamata? Forse è perché non mi hai ancora dato il bacio del buongiorno" mormorò prima di baciarle il collo.
"Sei proprio un presuntuoso!" esclamò la sua compagna, ma sospirò quando sentì le sue labbra su di lei.
"Lo so, ma è anche per questo che ti piaccio, o sbaglio?"
Kaori si girò per guardarlo in faccia, lo fissò in silenzio per qualche secondo, infine gli prese il viso tra le mani e lo baciò, mentre lui la stringeva a sé.
"Sai una cosa, Ryo? Certe volte detesto darti ragione!"
   
 
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