Anime & Manga > D'Artagnan
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Autore: lmpaoli94    16/04/2019    1 recensioni
Nella sua casa in mezzo alla città, Aramis si sentiva molto solo.
Nemmeno la compagnia dei moschettieri riusciva a metterlo su di morale.
Dentro di lui il suo segreto lo stava corrodendo.
Solo il suo capitano conosceva il suo timore, ma in un giorno come tanti non poteva mai credere che la sua vita potesse prendere un pericolo inaspettato.
Aramis doveva guardarsi dietro le sue spalle, soprattutto dai suoi più grandi nemici…
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dopo il suo consueto allenamento, Aramis era pronto per tornare a casa.
< Aramis, che ne dici di venire con noi a farci una bevuta insieme? > gli domandò Porthos.
< Magari un’altra volta. Sono molto stanco. >
< Andiamo, puoi riposarti tutto il pomeriggio. Perché sei così diffidente negli ultimi tempi? >
< Non è così. >
< Allora dimostralo venendo con noi. >
< Avanti Aramis, ruberemo poco del tuo tempo. >
< Va bene. Vi raggiungerò più tardi. Adesso ho un assoluto bisogno di farmi un bagno. >
< Ah, no! Non ci freghi. Se te ne vai a casa, non terrai parola alla tua promessa. > replicò D’Artagnan
< Ma vi ho detto che verrò! Perché siete così insistenti? >
< Moschettieri, oggi Aramis non sarà dei vostri > fece il Capitano De Tréville piombando nella loro conversazione < Mi ha promesso di aiutarmi a sistemare la mia biblioteca e avrà tanto lavoro da fare. >
< Ma come? Proprio oggi? >
< Mi dispiace ragazzi, ma dovrete riunirvi un’altra volta. >
< Va bene, fa lo stesso. Ci vediamo domani gente > rispose D’Artagnan scomparendo al trotto.
< Aramis? >
< Cosa c’è, Athos? >
< Sei sicuro che vada tutto bene? >
< Certo che sì. Mai stato meglio. Mi dispiace per oggi, ragazzi. >
< Non ti preoccupare. Sarà per un’altra volta. Andiamo, Porthos. >
< Sì, arrivo. >
Una volta che Aramis rimase solo con il suo Capitano, lo fissò con sguardo confuso.
< Capitano, non ricordavo di avervi promesso una cosa simile. >
< Infatti non mi avete promesso niente, Aramis. L’ho solo fatto perché ti vedevo in difficoltà con i tuoi amici. Spero di non aver fatto male. >
< Certo che no, anzi… >
< Molto bene. Adesso puoi andare a casa tranquillo. >
Ma Aramis non se la sentiva di andarsene a casa.
< Capitano? >
< Ditemi. >
< Potrei parlare in privato con voi? >
< Certo. Venite nella mia stanza. >
Da qualche tempo a questa parte, Aramis non si sentiva più lo stesso.
Il suo passato lo continuava ad ossessionare, facendolo sentire fuori dal mondo.
< Athos aveva ragione, Aramis: secondo lui c’è qualcosa che non va’. >
< E credo che potete immaginare benissimo cosa mi affligge… >
Prima di rispondere, De Tréville fece un respiro profondo.
< Manson ha avuto quello che si meritava, Aramis. Non riesco a capire perché sei così serio. >
< Sì, ma a parte voi, nessuno conosce il mio segreto. >
< E con questo? Avete paura che qualcuno vi giudichi malamente? >
< Le persone possono essere molto crudeli, Capitano. Soprattutto i propri amici. >
< Ascoltatemi > replicò il Capitano mettendogli le mani sulle spalle < Io invece sono convinto che se ne parlerai a cuore aperto, vedrai che non ti giudicheranno. Anzi, avranno un profondo rispetto per te. Quale donna può vantarsi di diventare un moschettiere? Nessuna. Tu sarai la prima e unica donna, te lo garantisco. >
< Ma questo a me non interessa. Voglio solo sentirmi libera. >
< E lo sei, Aramis. Soltanto che non te ne rendi conto. >
Senza sapere cosa dire, Aramis rimase a fissare il suo Capitano con sguardo confuso.
< Pensa alle mie parole e dammi retta. >
< D’accordo. Vedrò che posso fare. >
< Brava. È così che ti voglio… Adesso vai. È una bellissima giornata e sarebbe un peccato sprecarla in questa stanza chiusa. >
< Avete ragione. Ci vediamo domani, Capitano > replicò Aramis dopo aver ritrovato il sorriso.
 
 
Dopo il suo colloquio con il suo Capitano, Aramis si sentiva più sollevato.
“Non vedo l’ora che sia domani per poterne parlare con i miei compagni.”
Dopo essersi spogliata, era pronto per farsi il bagno.
Ma un rumore nelle vicinanze attirò la sua attenzione.
“Chi potrebbe mai essere?”
Insospettita, si mise qualcosa addosso per coprirsi e si armò della sua spada.
Con uno scatto fulmineo, Aramis aprì la porta, ma non c’era nessuno.
“Eppure mi era sembrato di sentire qualcuno…”
Appena richiuse la porta, vide che nella sua dimora era entrato una piccola scimmietta.
< Ciao, piccolina. Che cosa ci fai qui? > gli domandò la donna.
Ma la scimmietta si limitò a rispondere con un verso incomprensibile.
< Devi far parte del circo che stanno montando in città… Hai forse fame? Vieni, ti do qualcosa da mangiare. >
Ma alla scimmietta non gli interessava mangiare.
Una volta che andò dietro ad Aramis, gli tirò il telo che la stava coprendo.
< Ma cosa stai facendo? > domandò la donna con tono gioioso.
Dopo essere riuscita nel suo intento, la scimmietta scappò come spaventata.
< Ma adesso dove te ne vai? > replicò la donna dopo essersi affacciata alla finestra.
Ma niente, la scimmietta era scomparsa nel nulla.
Dopo che richiuse la sua finestra, Aramis iniziò il suo bagno come se non fosse successo nulla.
Ma non si poteva mai immaginare che dopo essersi mostrata alla finestra sarebbero iniziati i suoi guai.
< Allora Pepe, hai visto Aramis senza vestiti? > domandò la donna con tono grave.
Sentendo parlare la donna, la scimmia capiva bene le sue parole, facendo un segno d’assenso con la testa.
< Ed è come penso io? >
Dopo un attimo di esitazione, la scimmietta acconsentì una seconda volta con la testa.
< Milady, non vorrai mica credere a quella scimmietta, spero. >
< Conte Rochefort, questa scimmietta come la definite con disprezzo, mi è stata molto utile un sacco di volte, sapete? >
< Andiamo è ridicolo! Aramis non può essere una donna! >
< Invece è così. C’è sempre stato qualcosa in lei da farmi pensare… E adesso che ho le prove, posso dire di aver avuto ragione. >
< Per me non è detta l’ultima parola. Come possiamo credere ad una scimmietta? >
< Voi potete credere quello che volete… Adesso riuscirò a smascherarla definitivamente e a deriderla dinanzi al Re e a tutta la popolazione francese, facendola vergognare di un simile atto. >
   
 
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