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Autore: Jo The Strange    17/04/2019    5 recensioni
[BrianxChrissie]
Chrissie rimase interdetta nel vedere il ragazzo riccio salutarla con un cenno e proseguire per la sua strada: lei si era presa la briga di fare la prima mossa, attraversare tutto il campus per incontrarlo e lui la ripagava così?
“Certo che sei proprio un tipo bizzarro, Brian May” pensò Chrissie, prima di fare dietrofront e ritornare sui suoi passi "Ma adoro le persone bizzarre"
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brian May, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 16: Side To Side

   

25 Novembre 1971


-Buongiorno, professor Lovell. Voleva vedermi? -domandò Brian, facendo capolino dalla porta dell’ufficio.

Non appena vide il giovane dottorando, sul volto dell’uomo si formò un grande sorriso: -Ah, Brian. Accomodati pure, ragazzo –

Brian fece come gli era stato detto e prese posto su una grande poltrona di pelle scura, di fronte alla scrivania del suo professore. Quando la segreteria dell’università lo aveva contattato, dicendogli che il signor Lovell voleva vederlo, Brian era rimasto parecchio colpito. Qualche settimana prima, difatti, il professore gli aveva chiesto di poter dare un’occhiata alla sua prima stesura della tesi di dottorato, giusto per controllare che fosse partito con il piede giusto, e Brian era stato ben felice che una mente eccelsa come il professor Lovell si fosse interessato al suo lavoro. Forse, quella mattina, avrebbe finalmente avuto un responso.

-Dunque, Brian – iniziò il professore -Ho dato uno sguardo alla tua tesi e devo ammettere che sono rimasto piacevolmente colpito. Non sono molti gli studenti che decidono di buttarsi a capofitto in argomenti complessi come le velocità radiali della nube zodiacale –

Il ricciolo accennò un sorriso, riempiendosi d’orgoglio: -La ringrazio, professore –

Il signor Lovell afferrò un fascicolo di carte dalla copertina in cartoncino giallastro, lo aprì e iniziò a sfogliarlo: -Trovo che la tua tesi sia una delle più interessanti che mi siano capitate fra le mani negli ultimi anni, anche se ci sono alcune parti che mi piacerebbe tu rivedessi, prima del colloquio finale –

Brian annuì, constatando tristemente che tutte le parti che andavano ricontrollate erano quelle che aveva scritto durante il mese di ottobre, quando si era praticamente chiuso in casa a deprimersi per ciò che Chrissie aveva fatto.

-Credo che questi due paragrafi possano essere approfonditi meglio e che la conclusione debba essere più riassuntiva, ma, per il resto, la trovo eccellente – asserì Il professor Lovell, stringendo la mano al ricciolo.

Brian fece per alzarsi, ma l’uomo lo fermò, richiamando la sua attenzione: -Un’ultima cosa, Brian. Non ti ho fatto venire qui solo per parlare della tesi –

-Ah, no? – domandò il ricciolo, piuttosto confuso.

Il professor Lovell appoggiò i gomiti sulla scrivania, intrecciando le mani sotto al mento: -Brian May, tu sei uno degli studenti più brillanti che io abbia mai avuto il piacere di incontrare in questi miei ventisei anni di carriera. Una mente come la tua non si trova facilmente, perciò, una volta ottenuto il dottorato, mi piacerebbe che tu venissi a lavorare al mio laboratorio di ricerca a Jodrell Bank, nel Cheshire –

Brian rimase imbambolato, con la bocca semiaperta e lo sguardo da stoccafisso, per almeno dieci secondi buoni. Non riusciva a crederci. Il professor Lovell, un astronomo e fisico di fama mondiale, voleva che LUI lavorasse al suo laboratorio.

-Dovrei… Dovrei trasferirmi nel Cheshire e lavorare al centro di ricerca a tempo pieno? – balbettò Brian, ancora sotto shock.

Il professor Lovell annuì: -Certamente. Il laboratorio coprirà ogni genere di spesa, se è questo che ti preoccupa. Avrai un’abitazione per te e la tua compagna e anche un’automobile nuova –

Il ricciolo sgranò nuovamente gli occhi, colpito dall’ennesima notizia bomba della giornata. Avere una casa già pagata e persino una nuova automobile era un lusso che in pochi potevano permettersi. Probabilmente con quel lavoro avrebbe anche guadagnato uno stipendio abbastanza dignitoso per avere un futuro solido con Chrissie.

-E’ un’offerta meravigliosa, professor Lovell, io non so come ringraziarla per avermi preso in considerazione per questo progetto – biascicò Brian. Quella era l’occasione della sua vita.

Il signor Lovel annuì, facendogli segno di tacere: -Voglio essere completamente trasparente con te, Brian: questo lavoro occuperà la tua testa giorno e notte e talvolta richiederà dei sacrifici, primo fra tutti il tempo libero. Se hai degli hobby che oggi ti occupano più di un’ora al giorno, temo che dovrai abbandonarli –

Le ultime parole del professor Lovell furono come una pugnalata in pieno petto. Quell’offerta era troppo bella per non contenere almeno una fregatura.

Doveva rinunciare alle sue passioni? Cosa ne sarebbe stato della sua carriera da musicista?

-Non devi darmi una risposa adesso – aggiunse l’uomo, notando lo sgomento sul viso di Brian -Ti do tutto il tempo che ti serve per pensarci. Quando avrai preso la tua decisione, sai dove trovarmi –

Brian accennò un sorriso, parecchio scosso. Strinse la mano al professor Lovell e uscì dallo studio.

-Allora? Che ti ha detto? – domandò Chrissie impaziente. Quando notò l’espressione catatonica sul viso del ragazzo, cambiò completamente tono: -Bri, stai bene? –

Il ricciolo scosse la testa, respirando profondamente: -Il professor Lovell mi ha fatto una proposta assurda, ma preferirei parlarne più tardi –

Chrissie corrugò la fronte, preoccupata. Era strano vedere Brian così turbato dopo un colloquio con un professore. Sperò solo che il signor Lovell non gli avesse completamente bocciato la tesi di dottorato, visto tutto il tempo che il suo ragazzo aveva speso per prepararla.

-D’accordo, come vuoi – disse lei -Sicuro di stare bene? –

Brian annuì, accennando un sorriso e lasciandole un casto bacio a fior di labbra: -Adoro quando ti preoccupi per me –

Chrissie sorrise, accarezzandogli il viso con il dorso di una mano: -Io mi preoccupo sempre per te –

-Hai fame? – domandò Brian, cambiando completamente registro – Tra poco è ora di pranzo –

-Veramente avrei le prove con le ragazze tra mezz’ora, ma... direi che uno spuntino non può che farmi bene – concluse Chrissie, seguendo Brian verso la caffetteria del dipartimento.

Dopo aver preso da mangiare, entrambi si misero alla ricerca di un tavolo libero in cui pranzare. Era l’ora di punta e quasi tutti i posti della caffetteria erano occupati da studenti affamati.

Stavano per rassegnarsi al fatto che avrebbero mangiato sulle scale, quando una voce squillante attirò la loro attenzione: -Ehilà, Brian! –

Una ragazza dai lunghi boccoli fulvi e gli occhi da gatta agitò un braccio per salutare il giovane, invitandolo a raggiungerlo al tavolino dov’era seduta.

Non appena riconobbe quei capelli rossi, a Chrissie si gelò il sangue: era la ragazza che aveva visto quella sera, al bar dell’università, insieme a Brian.

“Calma, non farti prendere dalla gelosia. E’ solo una sua amica, solo un’amica. Spero…”

-Oh, ciao Helena! – disse Brian, accennando un sorriso piuttosto imbarazzato.

-E’ un po’ che non ci si vede. Come stai? – domandò lei, candidamente.

Brian fece spallucce, osservando l’espressione indecifrabile sul viso di Chrissie: -Abbastanza bene. E tu invece? –

-Non c’è malaccio –

-Posso presentarti la mia ragazza? Lei è Chrissie – disse Brian, cercando di rendere partecipe della conversazione anche lei -Chrissie, ti presento Helena. E’ una collega di Roger appassionata di fisica e matematica-

La rossa tese una mano con un sorriso sornione e Chrissie gliela strinse, biascicando un “piacere” sottovoce: -Allora è lei la brunetta che ti ha rubato il cuore,
eh? –

Brian si voltò verso la sua ragazza, accennando un sorriso dolce: -E’ proprio lei –

-Beh, complimenti – asserì Helena, assumendo un’espressione di sfida -Sei riuscita a conquistare l’astrofisico più sexy dell’intero Imperial College –

Chrissie strabuzzò gli occhi, colpita da tanta franchezza, mentre Brian desiderò solamente sotterrarsi. Pregò che la sua ragazza non si fosse ingelosita, dal momento che non aveva per niente voglia di passare la serata a litigare con lei.

-Io, ehm, credo di dover andare – balbettò Chrissie. Era evidente che quella rossa volesse chiacchierare da sola con Brian e che la sua presenza fosse di troppo -Ho le prove con le ragazze, non voglio fare tardi. E’ stato un piacere conoscerti… Helena –

-Ti aspetto a casa? – domandò Brian, accarezzandole una guancia per poi lasciarle un bacio sulle labbra. Voleva constatare da vicino se ci fosse traccia di
invidia negli occhi della sua ragazza.

Chrissie annuì, ricambiando il bacio: -Certo, vieni da me per cena… e per il dopo





-Ti ho detto di no, Sheryl. E’ fuori questione – gridò Charlie.

La bionda incrociò le braccia al petto: -Tu non vuoi aggiungere questa canzone alla scaletta perché sai benissimo che farebbe sfigurare i tuoi pezzi –

-Porca puttana, Sheryl, non è affatto vero – riattaccò la ragazza asiatica -Semmai è la tua canzone ad essere improponibile! –

Chrissie entrò nella stanza tutta trafelata, ansimando per la corsa che aveva appena fatto: -Lo so, sono in ritardo. Che succede qui? –

Rachel accennò con la testa alle due ragazze che stavano litigando pesantemente: -Indovina? –

-Oh, benarrivata, principessa – biascicò Charlie, velenosa -Ti sei persa, per caso? –

Chrissie alzò gli occhi al cielo, estraendo la sua chitarra dalla custodia e collegandola all’amplificatore: -Vaffanculo, Charlie. Ero dal professor Lovell con Brian. Comunque, che state facendo voi due? –

-Charlie non vuole inserire la mia nuova canzone nella scaletta – si lamentò Sheryl, sbattendo un piede per terra.

L’asiatica alzò le mani in segno di resa: -Mi rifiuto di suonare una canzone che parla delle scopate che ti fai con Roger –

Chrissie spalancò gli occhi per la sorpresa: -Come, scusa? –

-Hai sentito bene – riprese Charlie, sbattendole in mano un foglio di carta stropicciato -Sheryl si è messa a scrivere una canzone che parla delle “cavalcate” che lei e il suo biondino si fanno notte e giorno –

Lo sguardo della brunetta passò da Charlie alla sua migliore amica, la quale rispose con una semplice alzata di spalle.

-Insomma, che cavolo vuoi, Charlie? Chrissie può scrivere tutte le canzoni deprimenti che le pare sui suoi ex mentre io non posso metterne in scaletta nemmeno una che parla di qualcosa che mi fa stare bene? – sbottò la bionda, paonazza in viso.

-Ti rendi conto di tutte le puttanate che stai dicendo? Sono due cose diverse! Nelle sue canzoni, Chrissie non ha mai parlato di… queste cose -

La brunetta alzò gli occhi al cielo e fece segno con le mani di tacere. Detestava quando le sue amiche litigavano: -Volete smetterla?! Fatemi dare un’occhiata a questo stramaledetto testo e poi vedremo cosa fare-

Una volta aperto il foglio contenente il testo della canzone e gli accordi per chitarra, Chrissie iniziò ad analizzarlo scrupolosamente, sollevando un sopracciglio ogni volta che vi trovava allusioni sessuali e termini scurrili, ovvero ogni tre parole, circa.

“I've been here all night
I've been here all day
And boy, got me walkin' side to side

This the new style with the fresh type of flow
Wrist icicle, ride dick bicycle
Come true yo, get you this type of blow
If you wanna menage I got a tricycle”


-Come cavolo ti è venuto in mente di scrivere una canzone del genere? – domandò Chrissie, scioccata.

Sheryl sbuffò, strappando di mano il foglio all’amica: -Se devi dire che ti fa schifo, fallo e basta. Sono stufa di sentire certe cattiverie gratuite –

-In realtà, io la trovo geniale –

Sheryl, Rachel e, soprattutto, Charlie credettero di aver sentito male.

-Sul serio. Non c’è niente di male in questa canzone, al diavolo tutti i pregiudizi. Già mi immagino il riff di chitarra – Chrissie afferrò la sua Stratocaster, la accordò rapidamente, alzò al massimo il volume dell’amplificatore e iniziò a suonare, producendo un suono aggressivo e graffiante.

“I'm talkin' to ya
See you standing over there with your body
Feeling like I wanna rock with your body
And we don't gotta think 'bout nothin'
I'm comin' at ya
'Cause I know you got a bad reputation
Doesn't matter, 'cause you give me temptation
And we don't gotta think 'bout nothin' “


-Ci servirà una base forte, quindi chitarra e basso – riprese Chrissie, entusiasta -Tu, Rachel, suonerai l’accompagnamento, mentre io farò la parte della melodia. Per questo pezzo, batteria e basso dovranno essere un vulcano d’energia, la voglio super aggressiva –

Sheryl iniziò a saltellare e ad applaudire, emozionata per il piano della sua migliore amica: -È esattamente così che la immaginavo –

Charlie incrociò le braccia al petto, un’espressione imbronciata sul viso. Cercò sostegno in Rachel, ma anche la polistrumentista pareva oramai stuzzicata all’idea di suonare quel pezzo come lo aveva pensato Chrissie.

-Eddai, Charlie – incoraggiò la brunetta -Abbiamo bisogno di te per rendere questo pezzo una bomba –

L’asiatica sbuffò: -Risparmiatevi le stronzate. Sarà meglio per voi che questa canzone venga uno spettacolo, altrimenti vi prendo a calci in culo –


-Sempre raffinata, tesoro – biascicò Rachel, accogliendo l’amica in un grande abbraccio di gruppo.

Chrissie appoggiò una mano sulla spalla di Charlie, scrutandola per bene negli occhi: -Verrà una figata, te lo posso assicurare. Alla fine, sono sicura che dovremo ringraziare tutte Roger per l’ispirazione…-





Brian si accasciò di fianco a Chrissie, ansimando. Erano entrambi sudati e accaldati dopo l’ennesimo giro di valzer di quella nottata.

-Cavolo, quando hai detto “ci vediamo per cena e per il dopo” non immaginavo di certo questo - biascicò il ricciolo, cercando di riprendere fiato.

-E cosa pensavi? – domandò Chrissie, tra un respiro e l’altro -Che avremmo giocato a carte? –

Brian si fiondò di nuovo sulla ragazza, iniziando a farle il solletico ovunque, conscio del fatto che non ci fosse parte del corpo in cui lei non lo soffrisse: -Sei proprio una sporcacciona, Chrissie Mullen –

-Smettila, Bri! Così rischio di schiattare! – biascicò la brunetta, sentendo il respiro mozzarsi per le eccessive risate.

Brian mollò la presa e la ragazza si accoccolò accanto a lui, stringendosi al suo petto: -Non so che cosa ti ha fatto venire tutta questa voglia, ma la prossima volta avvisami, così mi preparo –

Chrissie soffocò una risata, ripensando alle prove di quel pomeriggio con le Dark Shore e alla canzone ideata da Sheryl.

-È una lunga storia – disse -Prima o poi te la racconterò –

Chrissie appoggiò la testa sulla spalla del ragazzo, iniziando a disegnare dei piccoli cerchi sul suo petto ossuto. All’improvviso, le venne in mente il viso di Helena, la sua disinvoltura nei confronti di Brian e il fatto di averli visti insieme quella sera, quando si erano lasciati.

-Ehi, Bri – iniziò, titubante -Posso farti una domanda? –

Brian colse immediatamente l’antifona: -Stai per chiedermi tutto quello che c’è da sapere su Helena, non è vero? –

Chrissie sollevò la testa, fissandolo dritto negli occhi. A volte era seriamente convinta che il suo ragazzo avesse trovato un modo per leggere nella mente delle persone e non glielo avesse detto: -Non è per gelosia, voglio che questo sia chiaro. È solo che ricordo di averla vista insieme a te, quella sera di ottobre, al bar dell’università… -

-Sarò sincero con te, anche se temo che non ti piacerà ascoltare tutta la storia – asserì Brian.

“Oh, Dio…”

-Ho conosciuto Helena durante il mese di ottobre. È stato Roger a presentarmela, credeva che conoscendo una ragazza con la mia stessa passione per la fisica sarei riuscito a superare la depressione dopo la nostra separazione. Abbiamo iniziato a chiacchierare più frequentemente e, alla fine, le ho chiesto di uscire –

Chrissie sapeva bene che non poteva affatto biasimarlo. In quel momento, loro non stavano insieme, perciò Brian era liberissimo di frequentare chiunque volesse.

-Siamo usciti insieme una sola volta, ovvero quella famosa sera, al bar. Io ero tranquillo, mi sentivo meglio, solo che quando ti ho visto… Dio, quando ti ho visto ho capito che stavo sbagliando tutto –

La brunetta gli accarezzò una guancia, invitandolo a guardarla negli occhi: -Ehi, non è successo niente. Stai, tranquillo –

Brian scosse la testa, sentendo che di lì a poco sarebbe scoppiato in lacrime: -No, Chrissie. Purtroppo, qualcosa è successo. Qualcosa di cui non vado affatto fiero –

“Se l’è portato a letto, ne sono sicura”

-Quella sera, quando ti ho vista correre fuori, sono uscito anche io dal bar. Pensavo di trovarti lì, ma purtroppo te n’eri già andata. Helena mi ha raggiunto,
non mi ha dato molto tempo per le spiegazioni e mi ha baciato. Siamo andati a letto insieme, Chrissie –

“Ecco, appunto”

Un velo di tristezza attraversò gli occhi della brunetta, la quale cercò, con scarsi risultati, di mascherare il fastidio che in quel momento provava per quell’ochetta rossa.

-Ti prego, non prenderla male -sussurrò Brian, seriamente dispiaciuto -Non volevo che succedesse. Io ero convinto che quella fossi tu, non lei –

Chrissie scosse la testa, allontanandosi leggermente dal ragazzo: -Ti prego, Bri. Non inventarti queste stronzate. Non sono arrabbiata perché sei andato a letto con lei, te lo giuro –

-Non è una stronzata – riprese il ricciolo -È la verità. Io ero talmente ridotto male che la mia mente ha iniziato a giocarmi brutti scherzi. Non è un caso che, la mattina dopo, io abbia preso la mia roba e sia scappato. Non mi ero reso conto, fino a quel momento, che quella non fossi realmente tu. Forse è stato uno scherzo del mio subconscio, il quale mi avvertiva che, per quanto ci provassi, i l’unica ragazza giusta per me eri tu –

Chrissie gli accarezzò il viso, invitando Brian a calmarsi: -Ehi, ehi. Stai tranquillo, è tutta acqua passata. Spero solo che tu abbia chiarito con lei –

Il ricciolo annuì: -Certo che ho chiarito. So che ti può sembrare una ragazza un po’ superficiale, però ti posso assicurare che è davvero intelligente e,
soprattutto, che per me è solo un’amica con cui poter discutere di teoria delle stringhe, buchi neri e tutte quelle cose che di solito definisci noiosissime –

-Perché lo sono! – esclamò Chrissie, scoppiando a ridere -Mi fido di te Bri. Se mi dici che tra te e lei non c’è niente, allora ci credo –

-Te lo giuro – concluse Brian, baciandola dolcemente.

Chrissie si aggrappò al suo collo, approfondendo il bacio e circondando il bacino del ragazzo con le sue gambe.

-Cambiando completamente discorso – sussurrò la brunetta, mentre Brian le lasciava una scia di baci sul collo -Cosa ti ha detto il professor Lovell, questa mattina? –

Il ricciolo sollevò la testa per un secondo, prima di attirare nuovamente la ragazza a sé: -Niente di cui al momento io abbia voglia di parlare. Che ne dici, invece, di passare ad un secondo round? -


Spazio Autrice:

Buonasera, carissimi lettori!
Come sempre aggiorno ad orari improponibili, ma suppongo che oramai non ci facciate nemmeno più caso.
Rieccoci qui, con un capitolo un po' più spicy degli altri. Il tanto temuto confronto fra Chrissie ed Helena è finalmente arrivato ma, come abbiamo visto, la nostra protagonista ha reagito nel modo migliore possibile, senza sbraitare nè uccidere nessuno. Alla fine della fiera, Chrissie non è una stupida ragazzina gelosa, perciò non mi sembrava corretto farla incavolare come una iena per una cosa del genere, facendole anche risuonare nell'anticamera dell'orecchio
quel campanellino che la avverte che solo 2 mesi prima era stata lei a fare una bella cazzata.
Piccola nota storica: il professor Bernard Lovell, celeberrimo astronomo e fisico inglese, ha realmente chiesto a Brian di poter lavorare con lui presso il suo centro di ricerca, tuttavia, come possiamo dedurre dalla ventennale carriera dei Queen, il nostro ricciolino preferito ha preferito continuare a percorrere altre strade.
Per quanto riguarda la scelta musicale di questa settimana, mi sono buttata a capofitto su un brano che io, personalmente, amo alla follia, ovvero "Side To Side" di Ariana Grande, sebbene io abbia un rapporto di odio/amore nei confronti della sua interprete. Essendo l'originale un brano pop/reggae, ho preferito utilizzare la versione realizzata dagli Jotun Studios, per questo capitolo. Vi lascio, as usual, il link della playlist di spotify in cui trovate l'originale e vi aggiungo anche il link Youtube per coloro che fossero interessati a sentire la versione che io ho immaginato essere suonata da Chrissie.
Madonna, quanto sono logorroica...
Vabbè, passiamo ai ringraziamenti! Per farvela breve, ringrazio tutti quanti, indistintamente. Grazie di cuore a coloro che recensiscono, leggono, aggiungono la storia alle preferite e alle seguite, davvero, non so cosa farei senza di voi.
Detto ciò, vi auguro una serena Pasqua e vi do appuntamento al prossimo mercoledì!
Un bacione,
                    Jenny

LINK "SIDE TO SIDE" JOTUN STUDIOS: 
https://www.youtube.com/watch?v=p3Z3MiJsJNk
LINK PLAYLIST SPOTIFY:  https://open.spotify.com/user/21ekfspbopztn5dsisbmousna/playlist/5GFxDwTiDkQmFO9kNAJt1E?si=sIa169fvRfehW5NZAgFY6g
 
   
 
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