Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: ghostmaker    19/04/2019    0 recensioni
A.D. 2110, l'anno in cui tutti i popoli deposero le armi scegliendo la pace come sentimento guida per la costruzione di un futuro prospero per l'intera umanità, ma la Terra non poteva guarire dalle ferite inferte dalla III° Guerra Umana e lo sforzo degli scienziati si indirizzò verso la conquista dello spazio conosciuto. Là fuori però c’erano altri popoli, pianeti disabitati, un mondo da scoprire e da conquistare, ma proprio la “conquista” divenne di nuovo una parola sinonimo di guerra. Molte cose accaddero in poco più di quattrocento anni, nuove guerre e nuove alleanze, ma soprattutto ci fu la firma di un patto tra tutte le popolazioni umane e aliene. Tutte? Non proprio perché delle rivolte armate stavano mettendo in pericolo nuovamente la pace. A.D. 2537, oggi…
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Universal Wars - Trilogia'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
6° Capitolo – Il destino dei vinti



L'Impero si era impadronito di tutti i pianeti del Regno Sayan e teneva segregata la Regina Lia nelle celle del suo castello, ma la flotta reale non era stata spazzata via completamente come credevano i vincitori. Sukrit era riuscito a riorganizzare le fila con le poche astronavi rimaste e dopo una fuga strategica in cui era riuscito a ripararsi nelle vicinanze di Giove e lì si congiunse con l'ultima astronave da guerra della flotta di Urano sulla quale c’era il principe.
Ilian corse incontro al duca. «Per fortuna ci sei anche tu. Dopo le esplosioni temevo di non rivederti».
«C’è mancato davvero poco ma ora dobbiamo pensare a come liberare la Regina».
«Ho un’idea, però temo che le spie dell'Impero abbiano già comunicato la nostra posizione ai nemici» disse Ilian.
Il principe aveva ragione; la rete spionistica imperiale si era attivata e Jakall si apprestava a lasciare l’orbita di Saturno per raggiungere i fuggiaschi.

L’astronave Prometeus era in pieno assetto di guerra quando alcune navi, recanti bandiere pirata, uscirono dall’iperspazio proprio dove li attendeva Douglas. I cannoni dell’astronave della Federazione spararono centrando in pieno ogni bersaglio e, per completare l’opera, il comandante si apprestava a fare uscire i caccia bombardieri ma Manary urlò: «Comandante, altre astronavi a dritta…»
Purtroppo si erano accorti troppo tardi. Un colpo terribile sfondò una delle paratie esterne della Prometeus che per un attimo sembrò rovesciarsi su se stessa, un’altra bordata colpì in pieno la poppa causando un incendio nella sala motori e il terzo colpo subito dall’astronave terrestre causò una scarica elettrica generale che fece esplodere tutti i pannelli della cabina di comando. Douglas, tramortito, si alzò in piedi chiamando i suoi ufficiali uno a uno e si accorse che il solo Manary non rispondeva così, evitando di bruciarsi, raggiunse la postazione dell’addetto radio trovando il soldato riverso a terra. Il comandante s’inginocchiò per tenergli la mano avendo capito che quell’uomo non sarebbe sopravvissuto.
Con un filo di voce Manary chiese: «Mi dica comandante, io... sono stato bravo con il cappuccio in testa?»
«Sei stato eccellente. Tu e quei due piloti avete fatto un ottimo lavoro. Il “pacco” sarà quasi arrivato a destinazione» rispose Douglas senza tradire le proprie emozioni.
«Quel... Hiei... ha visto che ero dentro la navetta?»
«Sì, non è riuscito a nascondere la sua curiosità e ha creduto di vedere Adler».
Manary, con l’ultimo sospiro, ringraziò il suo comandante che lo salutò militarmente nonostante la battaglia fosse ancora in corso.
I caccia nemici iniziarono a girare intorno alla Prometeus che, come un gigante ferito, reagiva con tutte le armi ancora disponibili poi, all’improvviso, la battaglia finì e la flotta nemica sparì così com’era arrivata.
Devono aver scoperto l’inganno pensò Douglas.

Sull’astronave Dedalus il presidente Hogan era a colloquio con i piloti Durin e Fabrix mentre l'astronave stava per raggiungere Giove.
«Avete fatto un ottimo lavoro ragazzi, mi congratulo con voi. Ora sentiamo cosa ha da dire il nostro ospite».
Hogan tentò ad avvicinarsi all’uomo incappucciato, ma egli fece un gesto della mano per tenere lontano il federale poi, continuando a fissare lo spazio disse: «La vostra Prometeus è salva; loro hanno scoperto l'inganno ma non ci attaccheranno, siamo troppo vicini al nostro obiettivo, ma siamo ancora troppo lontani per fermare gli eventi. Dobbiamo raggiungere subito il Principe Ilian».
Hogan ordinò di aumentare la velocità perché l'uomo incappucciato, Adler, era il Priore della religione del Primo Sole e aveva doti di preveggenza.
 
Nel castello reale di Saturno, la Regina Lia fu portata al cospetto dell’Imperatore che, vedendola, disse: «State bene maestà? Spero di sì perché dovrete essere in forze per assistere alla disfatta del tuo popolo, alla caduta finale del tuo esercito!»
Kherkan fece una pausa per bere un liquore poi, avvicinandosi alla Regina, le disse a un orecchio: «Si sono radunati vicino a Giove e c'è tuo figlio tra loro».
Gli occhi di Lia s’illuminarono alla notizia ma Kherkan la voleva sottomettere anche nello spirito così disse: «Ilian rimarrà in vita solo se tu firmerai la resa incondizionata e ordinerai ai tuoi soldati di arrendersi».
Lia, con disprezzo, rispose: «No, mai!»
«Che cosa risponderai quando sarà ancora tuo figlio in pericolo di vita », disse Kherkan prima di ordinare a Sarto: «Procedi come previsto».
Le flotte unite di Repubblica e Impero si scagliarono contro i ribelli che risposero al fuoco avversario. Le astronavi iniziano a cannoneggiarsi ripetutamente, i piloti con i caccia svolazzano in mezzo al fuoco rischiando la vita senza mai indietreggiare, e Ilian, parti con la sua astronave per colpire direttamente quella di Sarto. Le due navi, quasi affiancate, si cannoneggiavano a ripetizione ma le difese degli scudi reggevano a entrambi, però Ilian, come sempre in modo impulsivo, non aveva considerato le altre forze sul campo e si ritrovò accerchiato dall’ammiraglia di Jakall e dall’astronave di Lesnar mentre Sukrit rimase isolato impegnato dalla flotta imperiale di Cain.
Su Saturno Kherkan porse un foglio alla Regina. Lia si accorse che non era solo per la resa ma che scritto c’era qualcosa che non poteva aspettarsi: in quel foglio si parlava di matrimonio, di unione tra le due grandi famiglie Kilrathi e Sayan di vincolo imprescindibile per ottenere la salvezza del figlio. Lei rifiutò di nuovo così Kherkan ordinò a Sarto. «Usa la Weapon X!»
Lia sentì quella parola terribile che significava distruggere sia l'astronave di Ilian sia l'intero pianeta, non poteva accettare uno sterminio per colpa sua così e con le lacrime agli occhi firmò il documento.
Kherkan strappò dalle mani della Regina il foglio e lo fece controfirmare da Manola come testimone poi, con la massima calma ordinò a Sarto: «Procedi».
Lia aveva sperato inutilmente che l'Imperatore fosse magnanimo e, affranta, cadde sulle ginocchia pregando la Dea Solare. Per la prima volta Lia udì la voce della Dea.
«Lia, il tuo popolo vivrà ma del tuo unico figlio non so dirti ».

Sul campo di battaglia giunse a tutta velocità l’astronave Dedalus e il suo capitano
Hogan, si mise in contatto con tutte le forze presenti. «Qui astronave Federale in missione umanitaria. Abbiamo ascoltato i vostri messaggi con attenzione scoprendo che state violando i Patti Quadrilateri con l'uso della Weapon X».
Sarto ordinò l’attacco prima di rispondere a Hogan. «Signore, queste armi sono state usate dal Regno Sayan per distruggere Deserticos e noi contraccambieremo le loro azioni. Sono stati i primi e noi saremo…»
Prima che Sarto finisse di parlare due colpi precisi scagliati dall’astronave imperiale colpirono la nave del principe Ilian che si disintegrò all’istante.
Sukrit, poco distante dall’esplosione, s’inginocchiò e piangendo ordinò di cessare il fuoco contro le astronavi di Cain mentre sulla Dedalus, Hogan si batteva il petto per non essere giunto in tempo. Angler iniziò a pregare ad alta voce la sua Dea per farle accogliere tra le sue braccia il prode principe appena scomparso.

La guerra, ora, era davvero finita.


***


Erano passati quindici giorni dalla fine delle ostilità e durante questo tempo l’Impero aveva creato un governo provvisorio sui pianeti conquistati mettendo Cain come amministratore generale ma il fatto più importante fu il matrimonio tra l’imperatore Kherkan e la Regina Lia che si celebrò su Idargos. Alla presenza dei rappresentanti della Federazione Terrestre e della Repubblica Autonoma fu pronunciato l’epilogo della guerra, Williamson, affranto, osservava Lia pronunciare i voti di fedeltà verso Kherkan e in cuor suo malediva l’imperatore che si stava prendendo con la forza la donna che lui aveva amato in gioventù e che lasciò per iniziare la carriera politica e militare.
Pochi giorni dopo fu sancito un patto tra le nuove Tre Nazioni mentre la rettifica dei nuovi confini territoriale avvenne il giorno seguente su Plutone. I capi militari Sayan sconfitti evitarono la pena capitale per l’intervento del presidente venusiano Hogan che ottenne per loro la prigionia a vita in luoghi parzialmente tranquilli mentre Sukrit, responsabile anche del governo del regno, fu rinchiuso nella Colonia Penale che era stata nelle mani della Federazione fino alla cessazione delle ostilità. Kaplan, console del Regno, poté ritornare al lavoro su Giove con adeguata scorta ma sotto la bandiera della Federazione Terrestre. La Repubblica guadagnò Urano che fu messo sotto il loro controllo mentre Sarto divenne gerarca di Nettuno. Gli ultimi passi verso il futuro furono fatti in una conferenza speciale sulla Terra nella quale si decise la smilitarizzazione di Mercurio, solo dopo che la Federazione Terrestre ottenne la possibilità di mantenere una stazione armata nell’orbita del pianeta in sostituzione di quella che era esplosa per l’attacco dei pirati, infine l’Impero Kilrathi diede in concessione Giove e i suoi satelliti naturali alle organizzazioni dedite allo sviluppo tecnologico e alle multinazionali del commercio.

Era finita la guerra, ma il pirata Andrew stava continuando la propria per trovare la sua nave rubata. Senza trovare tracce sui pianeti della Federazione Terrestre, Andrew, ancora a bordo dell’Aurora, aveva deciso di tentare la fortuna sui pianeti della Repubblica Autonoma.
Hartigan disse: «Mi stanno chiedendo il motivo del nostro arrivo».
«Di a quelli di Gavilon che siamo qui per vendere il nostro carico» rispose Andrew al compagno.
Demon s’intromise dicendo: «L’Aurora doveva scaricare su Urano e…»
«Questa è bella, il signor Demon ha delle pretese», disse Schyry ridacchiando. «Senti capitano; e se invece di bruciarlo lo vendessimo come schiavo?»
«Ha ragione Schyry. Al mercato nero di Gavilon comprano di tutto!» sentenziò  Hartigan.
Andrew attese di ottenere il permesso d’atterraggio e poi sorrise. «Dai ragazzi, non fatelo spaventare», e puntando la pistola contro la fronte di Demon, aggiunse: «ci serve ancora, per ora».

Tra tanti lutti una buona notizia arrivava dal centro di malattie mentali, dove Betta, ancora in convalescenza, stava parlando con un uomo. «Sì signore, mi sento bene, ora ho vaghi ricordi dell'attacco che subimmo. Vedo delle astronavi da guerra, ma non sono pirati, non hanno i vessilli delle colonie, c'è qualcosa che non distinguo ancora».
«Non ti preoccupare figliola, ti aiuterò io a ritrovare la memoria perduta con l’aiuto della Dea Solare» disse Angler.
«Ho sempre creduto che ci fosse qualcuno che guidasse gli esseri umani e forse ciò che stavo cercando, era proprio la Dea».
«Io credo fortemente che lei stia per tornare tra noi in carne e ossa e quando il momento sarà giunto, tutti i popoli finalmente troveranno la pace».



The end?!










N.d.A.
Con questo capitolo si chiude la prima serie di “Universal Wars”. Dalla prossima settimana inizierò a pubblicare la seconda serie formata da cinque puntate.




Credits
- Il Regno Sayan è un omaggio ai guerrieri Sayan dell'Anime Dragonball.
- I tre pianeti della Repubblica Autonoma: Gavilon è un omaggio all'Anime Star Blazers, Maxtor e un omaggio alla casa produttrice di Hard Disk esterni, Pentium è un omaggio al processore creato dalla Intel Corporation.
- Weapon X è un omaggio al personaggio Wolverine dei fumetti prodotti dalla Marvel.
- La stazione spaziale Voyager è un omaggio ai due satelliti lanciati dalla NASA alla scoperta dello spazio profondo.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: ghostmaker