L’immortale Ban
Ban udì dei passi alle sue
spalle, mentre era intento a fissare
le fiamme, che si riflettevano nei suoi occhi.
S’irrigidì, piegando le labbra
in un sorriso, mostrando i denti aguzzi e candidi.
“L’altra non
c’è?” domandò una voce.
Ban scattò i piedi, la
cicatrice sul suo collo rischiarata
dalla luce rossastra del falò.
“Supponevo tu potessi
uscire quando volevi dalla tua gabbia,
principe dei demoni. Questo mi fa chiedere come mai di solito ci stai
buono
buono” disse.
“Morgana, come la chiami
tu, ha fatto degli ottimi sigilli,
ma non ha tenuto conto che mi sono lasciato uccidere per farmi
catturare. Ogni
volta che muoio divento più potente” rispose,
accarezzandosi l’elsa di giada
verde che teneva sulle spalle. “Ho visto che cucinavi, muoio
di fame” disse,
indicando un cosciotto che rosolava sulla fiamma.
“Non divido”
disse Ban. Si mise a correre verso di lui, con
le braccia penzolanti.
Meliodas lo guardò con
aria interessata, fece un sorriso
infantile.
< Voglio essere prigioniero.
Nella speranza di proteggere
quel poco di umano che mi è rimasto >
rifletté.
“Sai, sei parecchio
divertente” disse Ban. Lo raggiunse con
una testata al petto.
Meliodas volò
all’indietro e aprì un cratere per terra, con
le mani si diede la spinta e saltò in piedi. Lo raggiunse
correndo e lo colpì
al collo con un calcio rotante, Ban rise, mentre rotolava via
spezzandosi una
serie di ossa. L’onda d’urto aveva sollevato
polvere tutt’intorno.
Ban si rimise in piedi, Meliodas lo
raggiunse con un calcio
al volto, spezzandogli la spina dorsale e facendo ricadere
all’indietro la
parte superiore del suo corpo.
“Sei resistente per essere
un umano” disse quest’ultimo.
Ban si raddrizzò,
allargando le braccia.
“Io sono
l’immortale Ban” si presentò, le sue
iridi color
ametista luccicarono. “Colui che per la sua avarizia ha
lasciato che andasse
distrutta la foresta delle fate.
Meliodas saltellò sul
posto.
“Oh, un peccato.
Esattamente quello che cercavo” sussurrò.
Schivò una serie di pugni, sentendo l’altro ridere
fragorosamente. “Fammi
mangiare e tornerò nella mia cella prima che torni la
strega” promise.
“Fammi divertire con questo
scontro, e dividerò con te la
mia cena” rispose Ban. I ritti capelli argentei ondeggiavano
ai suoi movimenti.
“Affare fatto”
rispose Meliodas. Le iridi verde scuro si
tinsero di riflessi più chiari.