Primo piano sfuocato, con ombre
I. I wanna be a real fake
La Dama di Picche si lasciò cadere sulla poltrona, affrettandosi a scollare quell’orrendo naso.
«Sono esausta» gemette la Dama di Quadri liberandosi delle ridicole orecchie.
«È degradante» commentò la Dama di Fiori slacciando il finto seno «A volte dimentico di avere dei piedi!».
Il Re di Quadri grugnì il suo assenso, spogliandosi dell’enorme pancia.
«Vorrei potermi liberare di questo fardello» disse il Re di Fiori «E non alludo soltanto al mio triplo mento».
«Ma certo! Sveliamo l’inganno! Il fossato accoglierà volentieri le nostre teste!» gesticolò la Dama di Picche.
«Il Giorno Gioiglorioso è prossimo» disse poco convinta la Dama di Quadri.
Un mormorio riempì la stanza. Babbasso la mapocciona caledetta.
II. Warmth
La Regina Rossa aveva decretato che poteva svolgere la sua mansione di custode, anche con un occhio soltanto.
(Era cosa risaputa che Sua Altezza avesse un debole per tutto ciò che era diverso e deforme.)
Ma era arrivata la ragazza, febbricitante e spaventata, gli aveva riportato l’occhio, benché ormai vitreo e cieco. Gli aveva soprattutto riportato un po’ umanità, il calore di un corpo, illusione di non essere solo una bestia.
Era sempre stato il guardiano perfetto – veloce, spietato, possente – per l’arma perfetta: sapeva riconoscere il perfetto cavaliere. Cuore puro, mente lucida. Quando la ragazza aprì gli occhi le guarì la ferita e le consegnò la chiave.
Occhio per occhio.
III. Il Fante di Senza-Cuore
Quando si era reso conto della sua presenza – difficile evitarlo data la stazza – Stayne ne era rimasto folgorato. Era tutto ciò poteva desiderare, tutto ciò che la dannata Regina di Cuori non era.
Pacata, composta, bella e proporzionata.
Un barlume di normalità in una corte di fenomeni da baraccone, qualcuno con cui avrebbe potuto sentirsi di nuovo uomo e non un burattino al servizio della Regina di Cuori, colei che disprezzava quasi tanto quanto il proprio volto sfigurato.
Ma Ehm, Ehm era la scena mancante al suo Compendio, la regina per suo regno, il giorno in cui quell’enorme testa avesse capitolato e lui avesse ottenuto ciò che più desiderava: Sottomondo.
***
L’idea originaria di questa raccoltina-ina-ina era di dar voce ad alcuni personaggi sullo sfondo, ma per qualche ragione si è trasformata in un pamphlet contro la Regina Rossa. Sono soltanto alcuni pensieri che l’aver rivisto il film mi ha suscitato, spero possiate gradirli :)
Il primo titoletto viene dalla canzone “Teen Idle” di Marina & The Diamonds ed era una vita che volevo usarlo.
Il terzo invece è frutto del mio pessimo humor (così come la conclusione della seconda drabble, ora che ci penso).
Grazie per la lettura ♥
~Ink