Anime & Manga > Georgie
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Autore: Francyzago77    20/04/2019    9 recensioni
Tornata in Australia, con il figlio avuto da Abel, Georgie cerca di ricominciare la sua vita serenamente con l'aiuto di Arthur. Ma il passato ritorna e metterà scompiglio nel suo tormentato cuore.
La maggior parte dei personaggi qui trattati non mi appartengono, sono proprietà di Mann Yzawa. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro,
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Maria Dangering
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
 
“Dovunque io sia, il posto in cui ritornerò sarà accanto a te”… e lui Abel c’era sempre, nei pensieri, nei luoghi, nei passi, in ogni azione che Georgie faceva. Era trascorso quasi un anno dal suo ritorno in Australia con il piccolo Abel Junior e la vita di Georgie era ripresa lentamente ma con molta serenità anche grazie alla presenza di Arthur.
La fattoria Buttman era ritornata quella di una volta: un luogo tranquillo, produttivo e laborioso. Le festose grida di Abel Junior echeggiavano nell’aria e sembrava ascoltare ancora le vocine allegre di Georgie, Abel ed Arthur bambini.
Lo zio Kevin, ormai anziano, si era trasferito a vivere in paese e aveva ceduto una parte delle sue terre ad Arthur il quale era divenuto uno dei coltivatori più apprezzati della zona.
Georgie e il piccolo si erano stabiliti alla fattoria di Kevin mentre Arthur viveva nella vecchia casa. Non avevano ritenuto opportuno stare sotto lo stesso tetto ma condividevano tutto e si sostenevano a vicenda in ogni situazione. Arthur era il fratello gentile, protettivo, affettuoso di sempre e ora anche uno zio esemplare per il piccolo Abel. Certo, le sevizie e la prigionia di Londra lo avevano segnato profondamente ma la calda terra australiana, il lavoro e l’affetto di Georgie e del piccolino  lo facevano sentire un uomo nuovo: era come rinascere una seconda volta. E poi rilevare ed ampliare la fattoria di papà Eric era sempre stato il suo sogno e si stava realizzando pienamente.
Georgie aveva ripreso il suo lavoro di sarta e, dopo l’esperienza con le nobili inglesi, aveva portato in Australia la moda londinese e i suoi abiti spopolavano tra le ragazze della città.
Oggi era un grande giorno: il conte Gerard arrivava con la nave per riabbracciare la figlia e il nipotino.  Georgie, Arthur e Abel Junior si dirigevano verso il porto per andare ad accoglierlo.
-Sono molto felice di conoscere tuo padre – disse Arthur – e spero si fermi con noi per lungo tempo.
-Sicuramente un paio di mesi – rispose Georgie – poi si deciderà cosa fare.
Il carro avanzava lentamente verso il porto ed Arthur, in cuor suo, aveva il timore di perdere Georgie un’altra volta.
Trovarono il conte Gerard già sulla banchina, tra la folla, con un bagaglio in mano ed un sorriso in volto. Abbracci, baci e saluti affettuosi caratterizzarono quell’incontro. Abel Junior era così entusiasta di aver rivisto il nonno che per tutto il tragitto dal porto al carro volle stare in braccio a lui.
- Arthur -  disse Fritz- sono contento di vederti così in forma e ristabilito.
-Grazie conte Gerard – rispose il ragazzo – purtroppo l’unica volta che ci siamo incontrati non ero nel pieno delle mie facoltà mentali …
Il pensiero andava sempre lì, a Londra, a quella cella, allo scambio tra i due fratelli, al volo nel Tamigi, ad Abel …
Il viaggio fu abbastanza lungo e Fritz era incantato dal paesaggio che gli si mostrava intorno. Purtroppo l’Australia era per lui terra di amari ricordi: la deportazione, la morte dell’adorata moglie Sophie, la perdita di Georgie, ma ora era tornato in quel continente con un altro animo e con la certezza che tutti i suoi affetti più cari erano lì.
Il conte si sistemò a casa di Georgie, poi andò con figlia e nipotino a cena da Arthur alla fattoria. Per l’occasione c’era anche lo zio Kevin, tutto vestito a festa ed emozionato di far la conoscenza di un conte! Fu una bella serata, allegra, spensierata. Dopo cena Fritz volle uscire ad osservare il cielo stellato. Georgie rimase in casa con il figlioletto e lo zio Kevin mentre Arthur uscì per parlare da solo con il conte.
-E’ bello il cielo d’Australia – esordì Fritz – le stelle non sono le stesse che si vedono a Londra.
-Mio fratello è morto sotto quel cielo – disse Arthur – e non ha mai più potuto vedere queste stelle del Sud, non me lo posso perdonare.
-No- rispose il conte – tu non devi sentirti in colpa, è stato quel dannato Dangering la causa di tutte le nostre peripezie.
-Ma mio fratello è morto per salvare me – disse il giovane – non posso dimenticare.
-Ascolta – disse Fritz – ora voi siete la mia famiglia, siete il futuro, dobbiamo guardare avanti insieme. Io sono tornato per rimanere.  
 
 
 
 
 
   
 
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