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Autore: Chione regina della neve    20/04/2019    2 recensioni
Salve, vorrei solo chiedere a chi avrà la bontà di recensire, di essere clemente, pur non escludendo critiche di sorta.
La storia ruota attorno alle biblioteche magiche, luoghi di conoscenza e potere, custodite da coloro che si sono dimostrati degni, per cuore, per capacità o per entrambi : I bibliotecari.
In particolare, sulle vicende che vedranno coinvolta, la giovane bibliotecaria Alisia e i suoi amici.
Ovviamente senza tralasciare l'immancabile antagonista.
Ci saranno azione, colpi di scena e vari misteri da svelare.
Non mancheranno però i problemi di tutti i giorni, in un susseguirsi di situazioni paradossali.
Alcuni dei quali, toccheranno profondamente il cuore di Alisia, cambiando in parte o in toto la sua visione del mondo sotto quell'aspetto.
Non credo mi divulgherò oltre.
Lascerò a voi lettori scoprire il tutto leggendo.
Spero di essere riuscita a incuriosirvi almeno un po, recensite numerosi\e non siate timidi\e
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
Capitoli:
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Alisia era diretta al palazzo reale, per discutere con Catherine, in merito alla faccenda del presunto essere caduto dall'Eterium.
Era riuscita a rimandare l'incontro fino al giorno successivo, per potersi occupare al meglio della situazione nella città bassa, anche se alla fine, il suo aiuto era stato più che altro un supporto, per una situazione già pienamente sotto controllo.
Ma sapeva che anche la sua amica di sempre, sarebbe stata d'accordo con lei: prima di ogni altra cosa, veniva il bene del popolo.
Un piccolo rinvio, era accettabile.
Non era raro, data la sua indiscussa abilità, che la giovane bibliotecaria, venisse chiamata a corte, per fornire consulenze, svolgere ricerche, o incarichi d'alto profilo.
O persino per essere presentata a dignitari, o figure di spicco estere, in visita alla città.
Ancor più spesso, accadeva che fosse Catherine ad andare da lei, anche solo per semplici visite.
Purtroppo, la visita di quella mattina, rientrava nella prima categoria, e data la portata della cosa, era meglio affrettarsi.
Arrivata a palazzo, le guardie si preoccuparono di scortarla e annunciare il suo arrivo.
Catherine la accolse subito, per poi chiedere alla servitù di lasciarle sole, in modo da non essere trattenute da meri formalismi.
La giovane sovrana sorrise allegra alla sua amica, per poi pronunciarsi
<< Grazie d'essere venuta, non credo esista qualcuno più qualificato di te, o di cui possa fidarmi di più, per cose riguardanti l'arcano e la sua cultura >>.
Alisia accennò un sorriso e un leggero inchino.
<< Grazie amica mia, ma credo che ora sia meglio discutere, sul reale e ben più importante motivo per cui sono qui >>.
La sovrana fece un cenno d'assenso, e con un gesto ampio e lento della mano, traccio in aria un cerchio, che lentamente, insieme col formarsi del cerchio stesso, materializzò una lente.
La lente si mosse a mezz'aria, posizionandosi in modo, che le due amiche potessero vedere assieme.
Cominciarono poi a manifestarsi delle immagini.
Prima riguardanti gli avvenimenti del giorno precedente, lo squarcio sull'Eterium e la creatura che ne precipitava.
Subito dopo, la lente mostrò una delle stanze del palazzo, dove all'interno, seduto su una sedia di fronte alla porta, stava l'essere caduto dall'Eterium.
Un ragazzo, quasi certamente loro coetaneo, ma assai più alto e massiccio della media.
La pelle appena appena abbronzata, tonica attorno ai muscoli, visibili anche sotto i vestiti che gli erano stati dati.
I capelli corti e un po arruffati, di un castano scuro dai toni ramati.
Il viso dai tratti morbidi ma decisi, coperti da un accenno di barba, su cui i toni ramati dei capelli spiccavano maggiormente.
Infine c'erano gli occhi, di una particolare sfumatura di verde, simile a quella che si vedrebbe osservando un bosco dall'alto.
La giovane bibliotecaria osservò attentamente il ragazzo, per poi asserire 
<< Se è davvero lui ciò che è caduto dall'Eterium . Come raramente è accaduto in vita mia, non so spiegarmi un simile evento >>.
La regina si fece pensierosa, per poi avanzare un ipotesi
<< C'è la possibilità che sia una creatura dell'Etrium sotto mentite spoglie ? Forse esiste un modo per annullare, o sovvertire le regole di un evocazione >>.
Alisia scosse la testa 
<< No, le creature dell'Etrium non hanno bisogno, oltre a non essere in grado di cambiare forma. La loro aura è troppo riconoscibile, per chiunque abbia un minimo di conoscenza sulle evocazioni, e quella non può essere camuffata . Per quanto riguarda i limiti, o le leggi di un evocazione, al di fuori di un faro da evocazione, è praticamente impossibile sovvertirle, o anche solo piegarle>>.
Catherine si fece pensierosa, per poi rivolgersi ad Alisia.
<< Allora, che ci faceva lui nell'Eterium ?>>
Alisia sospirò 
<< Non ne ho idea, e onestamente non riesco a spiegarmelo. Per quanto ne so il passaggio dall'Eterium al nostro mondo è a senso unico; nessuna creatura del Materium : il nostro mondo,  dovrebbe essere in grado di passare nell'Eterium : il mondo extra materiale>>.
Chiuse gli occhi qualche secondo per raccogliere le idee
<< Non resta che interrogarlo direttamente >>
La giovane sovrana scosse la testa, per poi accennare un sorriso.
<< Ci ho già pensato io, il colloquio è durato più di due ore, ma non sembra avere alcuna memoria del periodo precedente alla caduta,  e ancor meno di come sia finito nell'Eterium, o di quanto tempo ci sia rimasto; in compenso ho potuto constatare una notevole intelligenza. La memoria sarà pure a zero, ma la sua mente funziona benissimo>>.
 Alisia parve rincuorarsi della cosa prima di proseguire.
<< Allora non credo ci sia altro da fare, se non attendere nuovi sviluppi negli eventi, sperando che tutto vada per il meglio, sarebbe comunque più saggio tenerlo sotto controllo per un po>>. 
Catherine fece un sorriso furbo e compiaciuto prima di proferire le seguenti parole 
<< Mi fa piacere sapere che la pensi così, perché ho pensato di affidarlo a te >>.
Alisia rimase immobile per qualche istante, cercando di elaborare al meglio quanto le era appena stato detto.
Si ricompose quasi subito, per poi guardare stupefatta e nervosa la sua cara amica.
La tensione iniziò ad aleggiare nella stanza, Catherine sapeva di averla fatta arrabbiare, anche per questo aveva mandato via la servitù, in modo da permettere alla sua amica di sempre di esprimersi liberamente; ma era anche certa che un giorno l'avrebbe ringraziata.
Alisia prese un profondo respiro prima di pronunciarsi.
<< Posso sapere cosa ti è passato per la testa per favore ? >>.
Catherine mantenne una calma disarmante.
<< Molto semplice mia cara, da oggi, il signorino piovuto dal cielo è sotto la tua responsabilità, perché con l'autorità a me conferita, lo nomino tuo assistente >>.
La bibliotecaria dovette prendersi qualche secondo per metabolizzare quell'informazione 
<< Scusa un secondo per favore, ho sentito bene ? Sei per caso impazzita improvvisamente ?>>
La giovane sovrana allargò un gran sorriso.
<< Affatto. L'ahi visto bene ? Alto, muscoloso, dal portamento fiero, un fusto insomma; inoltre non ha ne ricordi ne altro, puoi plasmarlo come preferisci. Inoltre è vero che ti serve un assistente, anche solo per compagnia, a volte mi chiedo come fai a stare in quel posto immenso senza impazzire >>.
Alisia aveva già raggiunto il punto limite della sua pazienza, seppur assai rari, i confronti con la sua amica storica erano imprese quasi insostenibili.
<< Senti Catherine, per quel che ne sappiamo, potrebbe anche essere un terribile assassino, mi spieghi come ti vengono certe idee ?! E poi, anche fosse, il fatto che mi serve un assistente non è poi tanto urgente>>.
La regina la guardò di sottecchi, come a volersi accertare che stesse parlando sul serio.
<< Ah si, sbaglio, o hai cento ordini di incantesimi botanici; In più, c'è la guardia cittadina, che chiede quell'incantesimo della pelle di pietra, e se non sbaglio sei rimasta indietro con la tua adorata sperimentazione >>.
La bella bibliotecaria si sentì punta nel vivo da quell'evidenza, ma non volendo darla vinta alla sua amica, mantenne orgogliosamente la sua posizione.
<< Sai, non è cortese impicciarsi dei fatti degli altri >>.
Catherine stirò un mezzo sorrisetto, e con una punta d'orgoglio ribatté.
<< Io sono la regina qui, tutte le informazioni passano attraverso me. Inoltre, non è che serva molto per sapere quel che succede alla gente >>.
L'amica rispose con una punta di pepe nella voce.
<< Sai, fra sapere e immischiarsi c'è una piccola differenza >>.
La regina sorrise, la conosceva bene e sapeva di star cominciando a sortire effetto, anche se probabilmente ce l'avrebbe avuta con lei per un po.
<< Oh lo so, ma resta il fatto che nonostante il tuo ruolo, non puoi opporti alla mia autorità, quindi sei pregata di annuire, e scortare i tuo nuovo assistente alla biblioteca reale magica. E grazie mia dolce amica>>.
Alisia sbuffo con un po di stizza.
<< Alcune volte sei davvero antipatica. E comunque no, non voglio e non accetterò un assistente>>.
In risposta l'amica si fece più seria.
<< Puoi metterlo alla prova. Dagli un compito, sono sicura che ti sorprenderà. In fondo è uscito da una spaccatura nel cielo qualcosa dovrà pur dire >>.
La bibliotecaria rispose, il tono leggermente alterato, possibile che Catherine non vedesse la pericolosità o le possibili implicazioni negative di quella faccenda ?
<< Te lo dico io cosa vuol dire : Guai >>.
Catherine, sorrise divertita 
<< Come se a te non piacessero i guai >>.
Poi si rabbuiò un po mentre aggiungeva 
<< E almeno avresti un vero metro di paragone per fare un confronto con … Quello >>.
Alisia reagì bruscamente a quella fastidiosa affermazione, la odiava quando tirava in ballo quell'argomento.
<< Stai lontana dalla mia vita privata chiaro ? >>.
La regina alzò gli occhi al cielo un po alterata.
<< Andiamo, è un idiota, lo so io e lo sai tu; sai che ti voglio bene, tanto bene, e sono tua amica, e come amica è giusto che ti dica ciò che penso. E io penso che tu stia sprecando tempo ed energie con un animale incapace di pensare >>.
La bella bibliotecaria si alterò ulteriormente mentre rispondeva
<< Sta lontana dalla mia vita privata. Mi sono spiegata ? E se proprio ci tieni a mr smemorato  prendilo al tuo di servizio >>.
In tutta risposta la giovane sovrana si impuntò.
<< Mi costringi a ripetermi, che tu lo voglia o no non puoi opporti a un mio ordine e ti prego di non costringermi a far diventare questo un ordine. In oltre è un po difficile stare fuori dalla tua vita privata visto che amoreggi con una delle mie guardie >>.
Alisia si sentì leggermente scottata, era vero, Catherine cercava sempre di avere cura di lei, senza sfruttare la sua autorità, si conoscevano fin da bambine, era come una sorella … Un po troppo zelante. 
<< Senti, non per essere scortese, ma io un aiutante non lo voglio. Tanto più che non sappiamo nulla di lui >>.
Catherine fece un sorriso appena accennato.
<< Pensaci, ha la testa completamente vuota, potresti crearti un obbediente schiavetto personale. O, se questa prospettiva non è di tuo interesse, almeno fallo per me, prometto che non farò più commenti su … Ludkar, ma ti prego almeno di provare, sono tre giorni che non mangi e due che non dormi. Per favore >>.
La bibliotecaria guardò per qualche istante la sua amica storica, che ora mostrava la sua preoccupazione per lei e si mordicchio lievemente l'interno delle labbra prima di rispondere.
<< Al primo sgarro trovo il modo di rimandarlo da dove è venuto. Mi sono spiegata ? >>.
La regina fece un sospiro di sollievo.
<< Va bene hai la mia parola, ma ti prego, almeno prova. Non voglio vederti deperire fino all'osso sapendo che si poteva evitare >>.
Alisia sbuffo.
<< Io provo, ma come ti ho già detto : Uno sbaglio e se ne va >>.
La sovrana sembrava starsi infervorando.
<< Farò in modo di farlo mummificare vivo se ti fa arrabbiare, ma te ne prego, basta una prova >>.
La bibliotecaria nonostante la reticenza alla fine fece un profondo sospiro decidendo di accettare, era evidente che Catherine fosse davvero preoccupata per lei.
<< Va bene, ma gli concedo due settimane di prova. Non un giorno di più >>.
Catherine sorrise leggermente rincuorata.
<< Ma dovrai essere onesta, se fa un buon lavoro dovrai tenertelo, ok ?  >>
La più minuta annuì.
<< Va bene. In caso contrario te lo prendi tu >>.
L'altra fece un sorrisetto 
<< Non c'è problema >>.
Si strinsero la mano, per poi scambiarsi un sorriso, e fu Alisia la prima a parlare.
<< Perfetto, abbiamo un accordo. Come si chiama ? >>.
La regina mostrò un leggero imbarazzo, sapendo che la sua risposta non sarebbe piaciuta ad Alisia, e si prese un momento prima di rispondere.
<< Non ne ho idea, non lo sa nemmeno lui >>.
Alisia fece una lieve smorfia ironica.
<< Direi un ottimo inizio >>.
La regina la guardò con un gran sorriso per poi dire.
<< Prova a sceglierglielo tu un nome >>. 
Alisia si sorprese per un secondo, a quanto pare quella era la giornata delle richieste fuori dall'ordinario.
<< Tu l'hai trovato dopo che è caduto quindi è compito tuo >>.
La regina fece un mezzo sorriso puntandole contro l'indice.
<< Si. Ma l'incantesimo che lo ha portato qui è opera tua quindi è compito tuo >>.
Alisia decise di rinunciare, ormai era chiaro che quella, sarebbe stata un di quelle giornata in cui Catherine l'avrebbe spuntata a più riprese.
Ma non per questo si sarebbe fatta trasportare senza dire la sua e esprimere tutto il suo disappunto. 
<< Uffa. E va bene. Prova a chiamarlo così, vediamo se il nuovo nome gli va bene >>.
La giovane regina sorrise gentilmente, e rispose pacatamente.
<< Non credi di essere un po troppo prevenuta ?>>
Forse lo era, questo Alisia era disposta ad ammetterlo, ma era meglio rischiare di risultare antipatici che bersagli facili, ci sarebbe stato tempo in seguito per chiedere scusa se necessario.
<< E tu un po troppo ingenua per essere una regina ? >>.
In tutta risposta Catherine sospirò pazientemente.
<< A me non sembra cattivo, fin ora ha sempre agito con calma pazienza e rispetto >>.
A questo punto Alisia ne era certa la sua amica di una vita stava tentando di condurla alla pazzia.
<< E non hai pensato che potrebbe essere così proprio perché non ricorda nulla ? >>.
La sovrana non potendo resistere decise di lanciare una frecciatina.
<< Lo vedi che sei d'accordo con me ? >>.
La bella bibliotecaria ignorò il sarcasmo rimbeccandola in risposta.
<< Credo tu non abbia capito.  Chi ci dice che se e quando recupererà la memoria non diventi il peggiore dei nostri incubi ? >>.
A quel punto Catherine non fece altro se non rispondere candidamente all'amica.
<< Se questo dovesse accadere, possiamo sempre chiuderlo in una segreta a vita, oppure se lo vedi strano puoi annichilirlo tu stessa >>.
Alisia si sorprendeva sempre a sentirla parlare così, alle volte dimenticava di stare parlando con un autorità assoluta in quella parte del mondo … Per lei ordinare un esecuzione era persino più facile che bere un bicchiere d'acqua.
<< E a te questo starebbe bene ? >>.
L'altra annui quasi con disinteresse.
<< Certo se è un pericolo per il regno o per te, lo processiamo e lo facciamo sparire >>.
La bibliotecaria aveva ormai esaurito gli argomenti, cosa che era successa solo in rare occasioni e solo ed esclusivamente con Catherine , decise quindi di accettare il suo destino.
<< Va bene. Hai vinto. Ora portalo qui, mi rifiuto di dargli un nome che potrebbe non piacergli. Sia chiaro questo è il primo e ultimo favore che gli concedo >> .
La giovane sovrana annui, e dopo uno schiocco di dita, nella stanza fece il suo ingresso un esserino alto all'incirca novanta centimetri, leggermente grassoccio ma non troppo. 
Il viso rubicondo e leggermente paffuto, la pelle di un rosa quasi acceso, coperto da una lunga barba riccioluta color grano come i capelli, su cui letteralmente crescevano fiori di vari colori.
I grandi occhioni erano di un particolare fucsia che a tratti pareva fluorescente, tipico di uno gnomo.
Vestiva di arancione, e portava  un ridicolmente lungo cappello viola, con un pesante campanellino che faceva ricadere la punta alle sue spalle fino al pavimento.
Questo fece un profondo inchino nel presentarsi.
<< Desiderate mia signora ? Come posso servirla in modo da rendermi utile a lei e alla bibliotecaria  ? C'è qualche incarico che necessita la mia supervisione o assistenza ?>>.
La regina fece un cenno di benevolenza allo gnomo prima di dire.
<< Grazie Blatero, ti prego potresti portare qui il nostro ospite? >>.
Quello si inchinò di nuovo
<< Sarà presto fatto, eseguirò il compito quanto prima, per soddisfare la richiesta e sarò di ritorno prima di subito >>.
Detto questo si congedò, e neanche tre minuti dopo Blatero fu di ritorno, con al seguito il famigerato  giovane.
Alisia lo osservò un momento, di persona sembrava persino più imponente, ma … gentile.
Decise di sopprimere quel pensiero, e di agire in modo da poterlo analizzare in modo distaccato 
<< Sei tu quello piovuto da cielo ? >>.
Ovviamente lei lo sapeva già ma voleva accertarsi di quanto fosse cosciente della sua situazione.
Quello si fece avanti con calma e si fermo a circa un metro e mezzo di fronte a lei facendo un accenno di inchino.
<< Si vostra grazia, vi ho anche vista prima di perdere conoscenza ed essere scortato qui, evidentemente non è stato reciproco >>.
Alisia lo guardo per un lungo momento, cercando di carpire qualcosa di più di quel curioso soggetto, senza però alcun successo.
<< Lascia perdere, sarai il mio assistente per due settimane. Ora considerando che non posso certo  chiamarti fischiando, hai qualche preferenza per un nome o posso darti quello che voglio? >>.
Il ragazzo sembrò pensarci qualche momento  per poi fare un lieve sorriso.
<< Preferirei il mio, ma purtroppo non lo ricordo, quindi se lo desidera può fare come preferisce >>.
La bibliotecaria si prese un lungo momento per osservarlo …  E in quel lungo momento capi di trovarsi di fronte a un altra persona  che sarebbe stata capace di farle esaurire gli argomenti.
Solo che non sapeva se quella fosse una cosa buona.
<< Allora, finché non ti tornerà in mente il tuo vero nome, ti chiamerai Theo. Ti va bene come nome? >>.
Il ragazzo fece un sorriso compiaciuto.
<< Si mi piace molto, la ringrazio della sua gentilezza >>.
Anche lei era soddisfatta e con un cenno d'assenso disse.
<< Bene, domattina presentati qui, così inizieremo le tue due settimane di prova >>.
A quelle parole Catherine intervenne in un lampo.
<< Mi spiace mia cara, ma quando ho detto che è tua responsabilità. Include anche provvedere all'alloggio >>.
La bibliotecaria rimase di stucco, tanto da rimanere in silenzio alcuni minuti.
<< Stai scherzando spero ?! Non basta che lo accolga nel mio santuario ?! >>.
La regina fece un sorriso furbo, aveva già la risposta pronta a quella domanda.
<< Il tuo santuario è in tutto e per tutto un abitazione di lusso dal quarto piano in su, ed è stata progettata quasi 46 secoli fa, per ospitare il bibliotecario dell'epoca con la sua famiglia ed eventuali ospiti. Quindi, hai spazio più che in abbondanza, considerando che vivi sola >>.
Alisia avrebbe voluto ribattere, ma alla fine decise di non farlo, in fondo una qualunque stupidaggine fatta da Theo, avrebbe significato la sua immediata eliminazione.
<< Voglio che tu tenga a mente che mi devi un enorme favore >>.
Prese un respiro per poi tornare a rivolgersi al ragazzo.
<< Theo, adesso ti faccio vedere dove starai, e bada bene a non toccare niente senza permesso. Chiaro ? >>.
Il ragazzo fece un cenno di assenso, ma volle comunque chiarire la sua posizione.
<< Se mi è concesso esprimermi con franchezza, non sono un bambino, non ho memoria alcuna certo, ma le mie facoltà mentali ci sono ancora tutte, detto questo, prometto comunque di limitarmi al mio ruolo di assistente, senza interferire in alcun modo coi suoi programmi >>.
Alisia tacque per un momento, quel ragazzo sapeva di certo come parlare, ed anche piuttosto bene a quanto sembrava.
Ma lei non intendeva certo dargliela vinta.
<< Sarà meglio per te >>.
Catherine intervenne con un lieve sorriso rivolgendosi ad Alisia.
<< Dai non essere scorbutica, in fondo, si sta comportando in modo ineccepibile, anche se gli stai parlando in modo tanto scortese >>.
La bella bibliotecaria guardò la sua amica per qualche istante e con un lieve sospiro assenti. 
<< Vedrò se riesco ad ammorbidirmi, ma non garantisco >>.
Notando l'alterazione nel tono di voce la regia volle provare ad ammorbidirla un po.
<< So che sei solo arrabbiata, ti conosco troppo bene e da troppo tempo, normalmente sei dolce e tenera >>.
Alisia la guardò storto per un minuto prima di rispondere.
<< E non indovini perché sono arrabbiata ? >>.
La regina fece un leggero sorriso furbetto.
<< So per certo che un giorno non potrai fare a meno di ringraziarmi >>.
La più minuta capì subito a cosa si stesse riferendo.
<< Non tirare troppo la corda della mia pazienza >>.
La regina fece un lungo sospiro e un mezzo sorriso.
<< Va bene, ma ora è meglio che voi due andiate. Hai tanto da spiegare a Theo sui suoi nuovi compiti >>.
Alisia guardò il ragazzo qualche secondo e dopo aver guardato un momento anche la giovane sovrana, si avvicinò a Theo per scortarlo alla biblioteca.
<< Va bene. Andiamo Theo. Hai tanto da fare e da sapere e prima inizieremo con le spiegazioni e le faccende, meglio sarà per tutti >>.



Alisia preferì mantenere il silenzio mentre si dirigevano alla biblioteca, e ringraziò mentalmente qualsiasi entità in ascolto, che il ragazzo avesse optato per fare lo stesso.
Arrivarono in breve tempo, e Theo rimase impressionato davanti alla maestosità della biblioteca reale magica, fermandosi qualche minuto per ammirarla.
Osservò la grande struttura con molta attenzione, dalla base alla cima, distinguendo subito dove le due strutture : La biblioteca e la casa del suo custode si separavano.
<< Aveva ragione a definirla “Il mio tempio”. Si riesce quasi ad avvertire un aura di sacralità attorno a questo posto; e non è solo perché è pervaso di magia pura >>.
La ragazza rimase leggermente sorpresa.
<< Riesci a sentirlo ? >>.
Theo annuì lasciando Alisia ancor più sorpresa.
<< E' una dote rara. E denota grande abilità e molto potere … Bene ...Ti saranno utili per lavorare qui >>.
Lo precede aprendo il grande portone per accoglierlo all'interno.
<< Accomodati. Questa sarà la tua nuova casa per le prossime due settimane. Rinnovo il mio invito a fare attenzione a quello che fai>>.
In risposta Theo annui piano, e fece per entrare, e la ragazza fu sollevata nel vedere che le difese magiche non si innescavano, voleva dire che non aveva cattive intenzioni.
Ma rimaneva la possibilità che fosse così, proprio per la sua mancanza di memoria, non restava che sorvegliarlo attentamente, e agire di conseguenza.
Fatti pochi passi oltre la soglia, il ragazzo caduto dall'Eterium, cominciò a sentire un leggero sfarfallio, dapprima leggerissimo, che andò ad aumentare, man mano che in giro per quella sala enorme, cominciavano a far capolino piccolissime figure umanoidi.
Le suddette dopo un breve momento di curiosità si palesarono raggruppandosi attorno al ragazzo.
Si trattava di creaturine alte fra i 5 e gli 8 centimetri, la cui corporatura e i tratti del viso erano delicatissimi.
Dalle apparenze femminili, i loro corpi brillavano di luce propria, una luce dai toni bianchi azzurri, che si faceva di un blu molto più intenso negli occhi, mentre i capelli erano così bianchi da accentuare la propria luminosità.
Sulle loro schiene stavano delle ali simili a quelle di una farfalla, leggermente appuntite, ma del tutto trasparenti, pressoché identiche per consistenza e delicatezza a un sottilissimo velo di seta.
Una di queste si avvicinò e si mise a osservarlo curiosa, avvicinandosi lentamente per poi toccargli il viso appoggiandosi su un zigomo.
Le piccole creaturine giravano lentamente intorno al nuovo arrivato come ad esaminarlo, per poi posarsi su di lui iniziando a comportarsi affettuosamente emettendo dei versetti leggermente acuti ma non per questo fastidiosi, sembrava di sentir pigolare dei pulcini.
La bibliotecaria si fermò a osservare la scena per un paio di minuti, lasciandosi scappare un lieve sorrisetto senza volere.
Era una scena molto carina a cui assistere.
Si ricompose quasi subito, riprendendosi mentalmente per quella reazione e rivolgendosi così alle creaturine, che ora s'erano ammassate in sciame sul nuovo arrivato che pareva al contempo allegro e confuso.
<< Ragazze, un po di contegno, è un ospite temporaneo, affezionarsi troppo non è bene, se ne andrà quanto prima e non vorrei la prendeste a male >>.
Le creaturine si allontanarono tornando lentamente ai loro nascondigli in giro per la biblioteca lievemente contrariate.
Alisia osservò il ragazzo un momento, che a sua volta osservava le creaturine rintanarsi, e pareva che stesse già studiando la posizione di alcuni anfratti.
<< Non c'è bisogno di alterarsi, sono solo pixie, amano i posti e le persone con alte concentrazioni di magia, e sono amichevoli e curiose per natura, ora il punto è: Sono attirate da te perché piaci loro, o perché anche tu come la biblioteca e i bibliotecari sei pervaso dalla magia ?>>.
Theo rimase in silenzio con un lievissimo sorriso per un breve momento, per poi concentrarsi sulla bibliotecaria.
<< Potrebbero benissimo essere entrambi >>.
La bella bibliotecaria fece un lieve sbuffo divertito per poi schiarirsi la voce fare 
<< Benvenuto alla Biblioteca reale magica. Dalla sua creazione 4600 anni fa, qui sono state esplorate, studiate e ampliate arti arcane di ogni sorta. Dalla semplice levitazione, all'alchimia, alla manipolazione della materia e dell'energia, fino alle pratiche di Archetipi Arcani; o magia primordiale per i profani, con uno studio purtroppo non ancora abbastanza approfondito sul controllo del flusso arcano allo stato puro; o sempre per i profani arcano trascendentale >>.
Mentre la ragazza parlava così, il nuovo assistente ammirava la magnificenza dell'interno di quel luogo, quasi perdendosi a osservare l'infinità di scaffalature smisurate, ricolme di tomi curati in modo reverenziale e questo senza contare le scaffalature più piccole che fluttuavano in giro per quell'immenso salone;  insieme a innumerevoli stanti ricolmi di pergamene allineate con cura, a cui solo il più ottuso fra i presuntuosi non avrebbe riservato la sua ammirazione.
Ad Alisia non sfuggì il suo sguardo, quasi perso in cerca di particolari.
<< Bene, sembra che tu abbia un vivo interesse per tutto. Anche questo è un bene, perché il tuo primo incarico, sarà catalogare e ordinare, secondo uno schema che includa almeno tre criteri di classificazione, il contenuto di questi >>.
Al suo comando tre delle scaffalature fluttuanti discesero al suolo, mostrando quanto di più simile a dei giganteschi porta spezie dai ripiani molto ampi
Riempiti con ogni sorta di ampolla di ogni forma e colore, che contenevano i liquidi più disparati, alcuni dei quali scoppiettavano in piccoli vortici contorti, rimescolandosi all'interno dei piccoli recipienti.
Theo restò interdetto guardando quella moltitudine di ampolle, pensando a un modo per catalogarle efficacemente
<< Non c'è problema, lasci pure fare a me non se ne pentirà >>.
Alisia lo guardò di sottecchi e scosse la testa.
<< Si vedrà, ora a lavoro, metà di quelle devono essere inviate a dei clienti. Alcuni dei quali importanti; quindi deve essere tutto pronto prima dell'alba. Buona fortuna >>.
Detto questo si allontanò lasciandolo solo.
Il giovane si mise ad analizzare la scaffalatura, leggendo velocemente le varie etichette, per poi gettare uno sguardo alla sconfinata serie di tomi.
Fra quel mare di conoscenza doveva esserci qualcosa che lo aiutasse in quel compito.
Si avvicinò a una delle scaffalature, in cerca di quel piccolo vantaggio.
Sarebbe stata una lunga notte.



Quel mattino Alisia si sveglio in uno stato vicino all'irritazione, certa di trovare il suo assistente temporaneo in uno stato pietoso, a causa della mancanza di sonno, e probabilmente avendo svolto un lavoro a malapena adeguato; se l'ava svolto.
Da un lato questo poteva rivelarsi un vantaggio si sarebbe potuta disfare di lui quanto prima, dall'altro non poteva non pensare al tempo che avrebbe perso, per far ordine dove lui aveva portato scompiglio.
Potete dunque immaginare il suo sconcerto, quando all'entrare nella sua sala da pranzo, venne accolta dal profumo di una colazione come non ne aveva viste da tempo.
La tavola era stata imbandita così bene che non pote fare a meno di inghiottire a vuoto.
Da del semplice pane con carne e formaggio di diverse varietà ancora fumante a varie emulsioni di noci e frutta con brioche o biscotti di differente forma e preparazione a bevande sia calde che fredde di vario genere.
Theo stava li, educatamente seduto e in attesa.
Quando la vide si inchinò lievemente, e con un gesto parlò.
<< Ben svegliata, mi sono preso la libertà di preparare da mangiare con quello che ho trovato in dispensa, e se mi è concesso, trovo molto ingegnoso l'aver incantato la stanza di modo che sia sempre fredda abbastanza da conservare le scorte più a lungo, mi complimento>>.
Alisia non sapeva cosa dire; era sicura lo avrebbe trovato in uno stato non dissimile da quello di un morto vivente.
Invece lo aveva davanti, fresco come un giglio, davanti a una colazione il cui solo profumo aveva accelerato la sua salivazione, come se non avesse una sola preoccupazione.
Guardò da lui alle pietanze in tavola prima di concentrare la sua attenzione sul ragazzo e domandare.
<< Potrei avere una qualche spiegazione ? Credevo di averti dato tutt'altro compito>>.
Theo non parve neanche prendere in considerazione l'affermazione nel  rispondere 
<< L'incarico che mi ha assegnato è già stato portato a termine da diverse ore. Ho persino avuto tempo di fare poche ore di sonno, e poi dedicarmi a questo >>.
La giovane rimase interdetta per un breve momento, prima di guardarlo seriamente indurendo lo sguardo, assolutamente scettica della veridicità di quanto il ragazzo affermava.
Prese posto a tavola, e con voce calma, ma che denotava la sua alterazione si pronunciò.
<< Vedremo quanto sarà buono il tuo operato. Anche se non mi aspetto nulla di straordinario >>.
Per il momento quella discussione venne lasciata da parte, in favore di poter gustare quella colazione dall'aspetto tanto invitante. 
Alisia si dispose a mangiare, quando portò alla bocca il primo boccone, la sua attenzione si sposto rapidamente dalla colazione al suo assistente in prova e ritorno.
<< Quando questa prova si sarà conclusa, ti consiglio di prendere in considerazione l'idea di farti assumere come cuoco in qualche taverna, e quasi certamente nessuno potrebbe opinare sulla tua competenza in tal senso >>.
Theo rimase in silenzio, indeciso su come reagire a quanto appena sentito; se da un lato poteva dirsi moderatamente irritato per l'assunzione a priori del suo fallimento, dall'altro non disdegnava un complimento, inoltre lui stesso non poteva assumere con certezza un eventuale successo.
Optò per mantenersi neutrale, e quantomeno tentare di dimostrare che la giovane fosse in torto.
La bella biliotecaria, dopo tre giorni avendo mangiato poco e male, si sentiva praticamente rinata dopo quel lauto pasto.
Ok era obbligata ad ammetterlo : Assistente o no era necessario trovare il tempo per nutrirsi adeguatamente.
Preferibilmente se di quella qualità squisita
Ovviamente tale considerazione non avrebbe mai lasciato la sua mente ne tanto meno la sua bocca in presenza del ragazzo.
Durante il pasto mantenne il silenzio, grata che lui avesse optato per fare altrettanto, intenzionata a non incoraggiare alcun genere di coinvolgimento, sia esso anche minimo.
Almeno finché non fosse stata certa, di potergli concedere fiducia senza pentirsene mortalmente.
Finita la colazione, si dispose a scendere ai piani inferiori, seguita da Theo, per accertarsi che tutto nella biblioteca fosse in ordine; oltre ovviamente a controllare che il lavoro del suo assistente fosse stato fatto com'era suo dovere.
Quando si fermò dinanzi alle scaffalature che la sera prima aveva disposto per riordinare si rese conto con un colpo d'occhio che queste erano in perfetto ordine, e non le ci volle che qualche minuto per identificare il semplice ma funzionale sistema per classificazione.
<< Interessante,  sei andato oltre lo schema a tre livelli che ti avevo chiesto, ordine alfabetico in linea, ordine di efficacia in colonna, ordine di proprietà lasciando un ripiano  vuoto a ogni nuova tipologia  di pozioni, ordine di intensità di effetti in fila. Ovvero quelle di intensità minore occupano sempre un posto davanti a quelle di intensità maggiore quindi quelle che vedo davanti a me sono le più blande quelle che vedo alla fine del ripiano sono le più potenti … Mh disposizione curiosa ma efficace >>.
Prestò attenzione al lavoro svolto qualche altro istante, notando poi un apparente incongruenza fra una scaffalatura e l'altra.
<< Hai considerato ogni scaffalatura come una griglia separata ma conservando il senso di continuità. Quindi, ogni ripiano delle altre due, contiene pozioni con effetti sufficientemente simili da appartenere alla stessa classe; al contempo sufficientemente distinti da appartenere una categoria a se. Col metodo che hai adottato consideri entrambe le cose mantenendo comunque un ordine lineare >>.
Analizzò nuovamente la disposizione.
<< Devo rettificare, è geniale, e consente un margine di selezione più che sufficiente per trovare quello che cerchi con relativa facilità se hai dimestichezza >>.
Theo sorrise lievemente, e con un leggero inchino disse.
<< Spero che questo sia un inizio per dimostrare la mia competenza >>.
Lei lo guardò di sottecchi con solo un lieve cenno di irritazione.
<< Si vedrà, per ora ti sei dimostrato di una qualche utilità nell'organizzazione minore e in cucina; ammetto senza riserve che la seconda cosa mi ha soddisfatto più della prima >>.
Ben lungi dall'essere scoraggiato da tal commento l'aspirante assistente sorrise.
<< Conto di riuscire a dimostrarmi soddisfacente in qual si voglia attività mi verrà richiesto di eseguire dimostrando di essere l'ideale per il ruolo>>.
Alisia fece un leggero sbuffo a metà fra lo scetticismo e un sorriso soffocato.
A questo punto si trattava di veder se sarebbe stato capace di dare veridicità alle sue parole.

  
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