Fandom:
Naruto
Rating: Verde
Personaggi/Pairing: Shikamaru Nara, Asuma Sarutobi
Tipologia: Flashfic
Genere: Sentimentale, malinconico
Avvertimenti: Modern!AU
Note: Partecipante alla «Colomba Express"
challenge del gruppo FB
SasuNaru Fanfiction Italia.
Prompt/Relazione: Asuma
e Shikamaru rapporto familiare maestro/allievo
Disclaimer: Personaggi,
luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da
cui ho elaborato
la seguente storia, non mi appartengono.
Dedicata
a Alixia, la malcapitata che mi è stata assegnata. Con tanto
amore per te.
SILENTLY, I CARE ABOUT YOU
«Nara-kun?»
«Sì,
Sarutobi-sensei?»
Mentre
camminavano lungo il marciapiede che
costeggiava la strada fuori dall'edificio scolastico, il professor
Sarutobi
rivolse il proprio sguardo allo studente che teneva il passo al suo
fianco, ne
scrutò la folta zazzera nera spettinata e
sospirò, seriamente preoccupato per
il giovane Nara-kun.
«Sei
un ragazzo molto intelligente e dotato, perché
non sfrutti le tue capacità? È già la
terza volta in un mese che Ino-kun viene
a cercarmi perché sei stato chiamato in presidenza per aver
saltato l'ora di
Economia Domestica per andare a dormire sul tetto.» disse
l'uomo, tirando
fuori dalla tasca una sigaretta per poi accenderla.
Accanto
a lui, Shikamaru Nara, suo studente, ragazzo
brillante ma famoso in tutto l'istituto per essere il più
grande indolente mai
visto - camminava con le mani immerse nelle tasche, lo sguardo fisso
davanti a
sé e l'aria apparentemente annoiata.
«Non
mi va di farlo.» replicò questi, calciando una
pietra trovata sul proprio cammino.
«Perché?»
«Preferirei
non parlarne.»
«Ha
a che fare con la foto che tieni
nell'armadietto?»
Shikamaru
non rispose ma un lieve abbassarsi delle
sue spalle fece capire al professore che doveva aver indovinato.
«Lo
immaginavo, Kurenai-sensei me l'ha detto. È tuo
padre, vero? Tu vivi con Aburame-kun e la sua famiglia, no?»
Con
un mezzo sorriso, Sarutobi-sensei imboccò la
strada che portava a casa Aburame mentre Shikamaru, seguendolo,
annuiva: «Sì,
mio padre, il padre di Choji e quello di Ino erano molto amici,
quando… il
padre di Choji ha sfidato quello di Ino a morra cinese per prendermi
con sé.
L'ha spuntata e vivo con loro. Con loro non mi manca niente.»
«Ma?»
«Eh?»
«Sento
che c'è un ma.»
«Non
mi va di parlarne, glielo ho detto.» Il tono di
Shikamaru si era fatto impercettibilmente più brusco,
spingendo Sarutobi a fare
un passo indietro: «D'accordo,» disse quest'ultimo,
vedendo in lontananza
l'abitazione della famiglia Aburame, presto si sarebbero salutati e lui
voleva
ancora dire qualcosa al suo allievo, e lo fece proprio sulla soglia del
cancello, mentre i lampioni intorno a loro si accendevano e in
lontananza
sentiva il treno delle 19:45 passare dalla stazione in disuso del
quartiere
senza fermarsi.
Lo
fece poggiandogli una mano sulla spalla nella
sera primaverile che avanzava mentre il ragazzo era voltato, il viso
rivolto
alla porta di casa: «Nara-kun… Shikamaru. Un
genitore dovrebbe poter vedere il
proprio figlio crescere.» Iniziò lui a voce bassa,
«Stargli vicino, guidarlo.
Ma a volte non è possibile. Se mai vorrai parlarmene, io ti
starò ad ascoltare.
Sai dove trovarmi.»
Interrompendo
il contatto con il ragazzo più
giovane, Sarutobi fece per voltarsi e tornare sui propri passi, quando
la voce
di Shikamaru lo bloccò con il piede a mezz'aria proprio
mentre stava per uscire
dal cancello.
«Sensei,
domani è libero per una partita a shogi?»
Asuma
Sarutobi non si voltò ma le sue labbra si
distesero in un sorriso: «Certamente. Ho qualche nuova
strategia da farti
vedere.»
«Allora
verrò in ufficio da lei dopo la lezione di
Economia Domestica.»
«Ti
aspetto.»
«Buonanotte,
sensei.»
«Buonanotte.»