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Autore: Fiore di Giada    21/04/2019    1 recensioni
Your cruel device, 
Your blood like ice. 
One look could kill, 
My pain, your thrill. 
[Poison/1997/ Alice Cooper]
La battaglia è conclusa.
Il silenzio, interrotto dal cupo rimbombo di un terremoto, opprime il Santuario.
Doko di Libra, con passo lento, si avvicina.
La pena stringe il suo cuore con mano d’acciaio.
Sion, in piedi tra le rovine, è a poca distanza.
La veste d’armi violacea ricopre le sue membra, gonfie d’apparente giovinezza.
I lunghi capelli biondi sono scarmigliati dal vento, risuonante tra le rovine.
Ma lui sa.
Niente di quanto vede è reale.
L’anima di Sion è prigioniera in un corpo spettrale, privo di calore.
Quella vita apparente presto si dissolverà.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aries Shion, Libra Dohko
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Your cruel device, 
Your blood like ice. 
One look could kill, 
My pain, your thrill. 



La battaglia è conclusa.

Il silenzio, interrotto dal cupo rimbombo di un terremoto, opprime il Santuario.

Doko di Libra, con passo lento, si avvicina.

La pena stringe il suo cuore con mano d’acciaio.

Sion, in piedi tra le rovine, è a poca distanza.

La veste d’armi violacea ricopre le sue membra, gonfie d’apparente giovinezza.

I lunghi capelli biondi sono scarmigliati dal vento, risuonante tra le rovine.

Ma lui sa.

Niente di quanto vede è reale.

L’anima di Sion è prigioniera in un corpo spettrale, privo di calore.

Quella vita apparente presto si dissolverà.



I wanna love you, but I better not touch (don't touch) 
I wanna hold you, but my senses tell me to stop 
I wanna kiss you, but I want it too much (too much)

I wanna taste you, but your lips are venomous poison 



Giunge presso l’amico.

Sion si gira e i suoi occhi di topazio azzurro si riflettono nelle iridi smeraldine del compagno.

Accenna ad un debole sorriso.

Quanto tempo… – mormora. Finalmente, può deporre quella maschera di traditore.

Nulla ha più importanza.

Lo sguardo vellutato del compagno rompe le difese della sua mente.

E ricordi di un tempo passato, dolci e amari, lo sommergono.

Allunga le braccia e le sue mani si appoggiano sul volto del santo di Libra.

Le lunghe dita ne disegnano i contorni, accarezzano le guance, prive di barba, sfiorano le palpebre, ornate da lunghe ciglia ricurve.

Sono passati anni… Eppure tutto è rimasto uguale. – mormora, il tono pacato.

Doko non si muove, le labbra frementi e il respiro accelerato. Quel tocco delicato brucia sulla sua pelle.

Dovrebbe allontanarsi, ma non può.

Il suo corpo è prigioniero delle mani gentili del suo antico compagno d’armi.

Desidera quelle attenzioni, a cui ha anelato per tanto, troppo tempo.

Mi sei mancato… – confessa, inerme. Sul viso di Sion, scintillante d’un biancore perlaceo, spiccano gli occhi, ardenti di desiderio.

La mia stessa bramosia…, pensa. Quel sentimento, prima sepolto, è riemerso con una forza irresistibile.

E la brama di quel contatto arde nel suo corpo.

Il veleno della perdita annienterà il suo cuore, ma non gli importa.

Ti prego… – supplica, la voce tremante.

Sion, con un cenno del capo, annuisce e lo abbraccia.



You're poison runnin through my veins 
You're poison, I don't wanna break these chains. 



Qualche istante dopo, lo bacia.

Doko sbarra gli occhi, sorpreso dall’impeto del compagno, poi si abbandona a quell’assalto.

Vorrei che non finisse mai…, pensa. Nelle labbra di Sion si mescolano miele e veleno, ma a lui non importa.

La consapevolezza della perdita futura ha il sapore del fiele, ma sfiora appena la sua mente.

Quei momenti di felicità saranno gli ultimi.

Appoggia le mani sulle spalle dell’antico saint di Aries e le immerge nella folta chioma bionda. In quel momento, gli sembra di ripetere gesti antichi, di cui credeva perduta la memoria.

Se non fossi saint di Athena, ti chiederei di uccidermi e di portarmi con te…, pensa. Ha creduto di avere superato il dolore di quella perdita, tredici anni prima.

Si è imposto di andare oltre i suoi sentimenti dilaniati, per permettere alla giustizia di trionfare, ma il suo stoicismo si è dissolto, davanti al suo resuscitato amico, ormai privo della sua finta identità di specter.

Vorrebbe seguirlo, anche se sa che non può.



Your mouth, so hot 
Your web, I'm caught 
Your skin, so wet 
Black lace on sweat 



Con premura, Sion scosta Doko da sé, ma non allontana le mani dalle sue spalle.

Non pensarlo nemmeno. Almeno, non ora. – mormora, il tono triste. Il saint di Libra non gli ha detto nulla, ma la sua mente ha percepito il suo dolore.

Quanta pena è sedimentata nel suo cuore, in quei lunghi anni di lontananza?

Abbassa la testa e le sue labbra, di nuovo, si impadroniscono di quelle dell’amico.

Doko chiude gli occhi e le sue lunghe dita si appoggiano sulle spalle del compagno. Di nuovo quel veleno stilla nel suo corpo e incendia il sangue.

Il suo corpo brama quel tossico, perché gli conferma la vicinanza di un compagno a lungo atteso.

I hear you calling and it's needles and pins (and pins)
I wanna hurt you just to hear you screaming my name
Don't want to touch you but you're under my skin (deep in)
I wanna kiss you but your lips are venomous poison
You're poison, running through my veins
You're poison
I don't want to break these chains
Poison



Le mani di Sion scivolano sui fianchi dell’amico.

Il corpo di Doko trema di voluttà, poi si stringe a quello dell’amico in un abbraccio disperato, greve di amore e pena.

Qualche istante dopo, il guerriero di Aries allontana la bocca da quella del compagno.

Ti amo… – confessa. Quell’estremo contatto, nel quale si mescolano amarezza e dolcezza, consumerà i loro cuori, ne è sicuro.

Ma non può rinunciare a quei baci, ardenti d’amore e sofferenza.

Quel veleno è la sua vita, ma è anche la sua condanna.


Your mouth, so hot 
Your web, I'm caught 
Your skin, so wet 
Black lace on sweat 


Sion accenna ad un sorriso e lo stringe a sé.

Aspira con piacere il profumo selvatico dei capelli del suo antico compagno.

I ricordi degli anni perduti risplendono d’un nitore crudele nella sua mente.

Perché il loro legame si è ricostruito in questo modo crudele e doloroso?

Quanti sbagli ho commesso…, pensa. Ai suoi orecchi giunge il basso rombo del crollo delle strutture millenarie del Santuario, che collassano su se stesse, come consumate da un’intima agonia.

Il vecchio guerriero trema e stringe con più forza le braccia attorno al corpo del suo antico compagno. Sa che quello è un addio, venato di rimpianti e amarezza.

Ma spera, in un tempo non remoto, di poterlo reincontrare.

Non vuole che il loro amore, un tempo così saldo, si tinga dei colori della menzogna e del rimpianto.

I hear you callin and it's needles and pins (and pins) 
I wanna hurt you just to hear you screaming my name 
Don't wanna touch you, but you're under my skin (deep in) 
I wanna kiss you, but your lips are venomous poison 
You're poison runnin through my veins 
You're poison, I don't wanna break these chains 
Poison 

Ti amo anche io… – mormora Sion. Non ha mai parlato in maniera tanto limpida, ma, in quel momento, si sente affrancato dalle catene del suo carattere chiuso e schivo.

Ha sempre cercato di mostrare con le azioni i suoi sentimenti d’amore per il custode della Settima Casa dello Zodiaco.

Ma, in questo supremo istante, tutto gli appare privo di senso.

La sua bocca, di nuovo, si avventa su quella del compagno, bramosa, famelica, crudele.

Anche lui brama godere di quegli ultimi, dolci istanti d’amore velenoso.

Non vuole lasciare solo il suo amato.

Ma sa che è il destino crudele e straziante di chi persegue l’ideale della giustizia.


One look (one look), could kill (could kill), 
My pain, your thrill. 


Allontana un poco il volto di Doko e lo scruta.

Nessuna ruga segna la perfezione di quel volto dai lineamenti cesellati, su cui risplendono gli occhi di giada, lucidi di lacrime.

Un singhiozzo risuona sulle labbra dell’antico santo di Aries. Certo, la giovinezza sfolgora nell’intera figura del suo compagno, ma il suo cuore è oppresso dal peso di due secoli di amarezza e solitudine, malgrado la nascita di una nuova generazione di santi.

Mi dispiace… Perdonami. – mormora. Anche lui è colpevole, pur senza volerlo, della sofferenza del custode della Settima Casa.

E, in quei pochi istanti a loro concessi, desidera chiedere perdono.

Nulla deve restare sospeso tra di loro.

Il veleno non deve corrodere questi ultimi momenti di vicinanza.


I wanna love you, but I better not touch (don't touch) 
I wanna hold you, but my senses tell me to stop 
I wanna kiss you, but I want it too much (too much) 
I wanna taste you, but your lips are venomous poison 


Un mezzo sorriso solleva le labbra di Doko.

Non preoccuparti… – mormora, il tono pacato. Sion non ha certo voluto un simile dramma, anzi ha cercato di aiutare Athena.

Per la loro sacra, nobile causa non ha esitato a immolare la sua immagine immacolata di uomo e di santo.

Cosa può perdonare ad un uomo tanto meraviglioso?

Gli si avvicina e lo bacia ancora, con triste passione. L’addio è vicino e desidera godere di quei preziosi momenti di intimità.

Le labbra di Sion sono veleno, ma non gli importa.

La sofferenza gli dilanierà il cuore, ma la lontananza da lui è ben peggiore.

Una lieve gioia pervade il suo cuore. Le dita di Sion hanno aumentato la sua stretta.

Condivide anche lui questo pensiero.

E tale comunanza di sentimenti, ricordi e rimpianti attenua il dolore di una perdita inevitabile.


I wanna love you but I better not touch (don't touch)
I wanna hold you, but my senses tell me to stop
I wanna kiss you but I want it too much (too much)
I wanna taste you but your lips are venomous poison
Yeah, well I don't want to break these chains
Poison (poison)
Runnin' deep inside my veins
Burnin' deep inside my brain (poison)
Poisoning (poison)
I don't want to break these chains (poison)
Poison 
(Poison) I don't want to break these chains (poison)


Il corpo di Sion comincia a svanire, come se fosse composto di aria, in uno sfolgorio di luci dorate, come piccole lucciole in una notte estiva.

Doko si allontana di pochi passi. No, non deve piangere davanti a lui.

Non ha senso, sono entrambi santi di Athena.

Entrambi erano coscienti dell’ineluttabilità della loro separazione.

Eppure, questa coscienza non attenua l’amarezza e la crudeltà dell’addio.

Non vorrei che accadesse questo… – mormora Sion, in tono quasi di scusa.

Il guerriero di Libra annuisce.

Lo so. – lo conforta.

Sulle labbra sottili dell’antico santo di Aries si apre un sorriso sottile e sereno.

Grazie, amico mio…. – sussurra.

E il suo corpo, presto, si dissolve nella tenebrosità di una notte muta di stelle.


   
 
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