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Autore: ballerina 89    21/04/2019    3 recensioni
Seguito della fanfiction "Il miracolo di Natale".
Ci eravamo lasciati con l'idea di Emma e Killian di adottare un bambino, ricordate? Bene, i nostri due eroi sono finalmente pronti a compiere il grande passo e regalare un fratellino o una sorellina alla loro piccola Hope.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV EMMA  (un anno dopo)
 
Non posso credere che sia già passato un anno dal suo arrivo. Sembra ieri che lo abbiamo portato a casa e invece è già un anno che riempie di gioia e disastri le nostre vite. Se ripenso a com'era la mia vita prima che lui arrivasse credo che la considererei incompleta. Certo, c'era già la mia piccolina a rendermi perfetta la giornata, ma ora che ho conosciuto anche lui sento come se fino ad allora mi fosse mancato qualcosa... è difficile da spiegare come sensazione ma una cosa è certa: non riuscirei più a tornare indietro. 
Sono successe molte cose in questo anno, ma quella che più mi rende orgogliosa sono i suoi miglioramenti in fatto di adattamento. Non appena l'ho conoscuto in istituto sembrava un bambino vivacissimo, pronto a mettersi nei guai un giorno si e l'altro pure, ma non appena lo portammo a casa lo vidi improvvisamente cambiare: era timido, insicuro e non combinava una marachella neanche per sbaglio. Pensai che magari fosse l'ambiente dell'orfanotrofio a renderlo così iperattivo e che magari in realtà era un bambino silenzioso e pacato, ma con il passare del tempo mi resi conto che qualcosa non andava... non riusciva a lasciarsi andare, era come se avesse paura di qualcosa. Provai a parlargli, volevo che capisse che con me poteva parlare di tutto, e solamente dopo qualche tentativo andato a male riuscii ad ottenere una risposta: aveva paura che se avesse combinato qualche marachella io e Killian lo avremmo riportartato in istituto come tutte le sue passate famiglie adottive e lui non voleva perchè si trovava bene con noi. Come immaginerete lo rassicurai dicendogli che non sarebbe successa per nulla al mondo una cosa del genere ma lui, traumatizzato dagli avvenimenti passati, non mi credette subito. Si convinse solamente quando si mise nei guai a scuola e mi mandarono a chiamare perchè lui, insieme ad un suo compagno, si erano divertiti ad alzare la gonna alla loro maestra, fortunatamente non mia madre, e a metterle la colla sulla sua sedia. Non appena mi vide entrare nella sua classe sbiancò, ma quando capì che oltre al rimprovero e alla piccola punizione che gli diedi non lo minacciai di mandarlo via si convinse di quanto detto in passato ed ecco finalmente che il mio piccolo combina guai Dave venne finalmente fuori. Un'altro ricordo meraviglioso che ho di lui è il giorno in cui per la prima volta chiamò me e Killian mamma e papà. Erano mesi che lo avevamo adottato e lui in tutto quel tempo non si era ancora abituato a me e Killian come figure genitoriali. Ci chiamava per nome e questo un pochino mi feriva... avevo paura che non si trovasse bene nella nostra famiglia e che non si fosse ambientato a dovere. Pensavo che magari avessi sbagliato qualcosa e invece mi sbagliavo: la sua era solamente insicurezza... non si sentiva all'altezza di chiamarci così perchè secondo lui non era possibile che due persone come me e Killian potessero perdere tempo con un bambino problematico come lui. Anche questa volta gli feci un bel discorsetto e devo dire che, non subito, ma anche questo andò a buon fine: dopo cinque mesi di convivenza arrivò finalmente il giorno in cui prima di andare a letto il piccolo Dave, venendo in cucina per augurarci la buonanotte, disse: " Buonanotte mamma.... buonanotte papà! Vi voglio bene."
- Oi amore... sto parlando con te! Ti sei incantata per caso? - ero talmente persa nei miei pensieri che non mi resi minimamente conto che Killian fosse entrato in cucina e mi stesse parlando.
- Ehm... Killian amore buongiorno! Non ti ho sentito arrivare! - risposi per poi avvicinarmi e baciarlo.
- Tesoro non vorrei insistere ulteriormente, ma sei sicura che sia tutto ok? 
- Ma certo tesoro, ero solamente distratta. Stavo pensando a come quest'anno sia volato in fretta. - sorrisi.
- E' già, l'ho pensato anche io sai? E' stato un anno ricco di emozioni.
- E speriamo sia solo l'inizio. - mi allontanai da lui per sistemare la tavola per la colazione. - Comunque... volevi dirmi qualcosa prima? - domandai.
- A dire il vero si... Dave andrà all'asilo tra poco mentre Hope passerà a prenderla Regina per portarla a giocare nella nuolva ludoteca... pensavo che magari, visto che siamo soli, potremmo approfittarne per divertirci un po, ti va? - nel formulare quella poco casta domanda si avvicinò pericolosamente a baciarmi il collo mentre le sue mani iniziarono a vagare sulle mie gambe. 
- Amore mi piacerebbe davvero molto ma lo sai: devo lavorare a quel caso che ti dicevo ricordi? E' una cosa importante, non posso permettermi distrazioni.
- Andiamo Emma! - brontolò - è piu di un mese che lavori a questo misterioso caso... è più di un mese che noi non... 
- Killiannnn!- esclamai evitandogli di concludere la frase. Sapevo già a cosa stesse alludendo.
- Che c'è! E' la verità. Si può sapere cosa c'è di così importante da risolvere che non ti permette neanche di rilassarti un po con tuo marito?
- Lo sai che non posso parlare del caso, neanche mio padre ne è a conoscenza. E' un caso che mi ha affidato il mio ex collega di Boston... quello con cui lavoravo mentre facevo la cacciatrice di taglie. Te ne parlerei molto volentieri se potessi ma fino a quando non troveremo quello che stiamo cercando non posso farlo. 
- E se ci volesse un anno intero? - si lamentò - Non ce la faccio più Emma ok? Passi gran parte della giornata fuori casa, nessuno sa dove sei e se stai bene, quando torni passi il pomeriggio con i bamini e quando loro vanno a letto ti metti in soggiorno a lavorare nuovamente al caso....
- TI senti trascurato non è vero? - chiesi dispiaciuta che si sentisse così. Lo amavo da impazzire e non volevo vederlo così sofferente. Purtroppo però non era dipeso da me e non potevo farci nulla.
- Non è un fatto di sentirsi trascurato... è che mi manchi... 
- Senti... - accorcai ulteriormente le distanza - Manca davvero poco... massimo una settimana e credo di riuscire a mettere la parola fine a questa stressante faccenda... forse anche prima. Ti chiedo di resistere ancora un pochino... ti prometto che mi farò perdonare per questa mia inaspettata assenza e che recupereremo il tempo perso. 
- Emma...
- Shhh... vedrai, l'attesa ne varrà la pena.- mi avvicinai al suo collo e lo baciai con delicatezza: partii da li per poi risalire fino in cima all'orecchio e scendere qualche minuto dopo sulla sua bocca. Anche a me mancava da morire il suo corpo ma non potevo assolutamente permettermi di cedere. 
- Mamma! - ero talmente presa che non mi accorsi neanche che Dave era entrato in cucina - Devi smetterla di baciare papà! Non sei tu che devi baciarlo per prima... è lui che deve baciare te. E' lui il maschio. - disse convinto
- Ah si? E spiegami tesoro: solo i maschi quindi hanno il diritto di prendere l'iniziativa per baciare qualcuno? - domandai sorridendo sapendo già che quelle stupide teorie gliele aveva inculcate Killian.
- Si! Le femmine devono solamente lasciarsi baciare da noi maschi. Tutte tranne Hope naturalmente: papà ha detto che lei non deve ne baciare ne essere baciata.
- Ma davvero? - feci finta di essere sorpresa per poi guardare mio marito.  - Ma che accidenti gli racconti...
- Gli insegno le basi amore! - rispose con orgoglio. 
- Dave tesoro, ignora quello che dice papà. Nella vita ognuno è libero di prendere le proprie iniziative e questo vale anche nelle  situazioni amorose. Anche la donna può fare il primo passo sai? E senti questa: puo anche declinare l'invito di un ragazzo se non le interessata.
- Allora forse è per questo che Skyler mi ha dato uno schiaffo. - mi rispose imbronciato incrociando le braccia al petto.
- Skyler, La tua amichetta? Ti ha dato uno schiaffo? - domandai sorpresa. 
- Le ho dato un bacio e lei mi ha dato uno schiaffo. Forse voleva essere lei a baciarmi per prima... oppure sa che sono già fidanzato sia con Abigail che con Ava. 
- E bravo il mio campione!!!! - si congratulò Killian con un sorrisetto davvero odioso. C'era da rimproverarlo no da lodarlo.
- Dave ma non si fanno queste cose. - dissi dolcemente
- Uh uh.... Dave, mi sa proprio che hai fatto ingelosire la mamma. 
- Ma finiscila Killian! -lo imbruttii - Dave amore, non puoi avere contemporaneamente due fidanzatine... e sopratutto non puoi andartene in giro a baciare ogni singola amichetta. E' normale che poi loro ti schiaffeggino. Bisogna portare sempre rispetto tesoro e così tu in questo modo non lo stai facendo capisci? 
- Ma papà ha detto...
- No no no no no! Non voglio neanche saperlo cosa ti ha raccontato papà, posso solo immaginare. Pensaci... Sarebbe giusto secondo te se papà se ne andasse in giro a cercare nuove fidanzate? - vedo Killian ridersela alla grande... tze, me l'avrebbe pagata.
- No mamma! Papà non deve trovare altre fidanzate.Tu sei la sua unica donna. - rispose convinto - Ho capito il mio sbaglio adesso, oggi a scuola rimedierò mamma. Scusami. 
- Non devi scusati di nulla, è papà che deve farlo - scoppiammo a ridere tutti e tre - Avanti, vai a fare colazione che la scuola ti aspetta. 
Facemmo colazione tutti e tre insieme, all'appello mancava solamente Hope che da brava dormigliona qual'era  ancora era nel mondo dei sogni, dopodichè mi preparai per accompagnare Dave a scuola ed andare a lavoro. 
- Aspetta un secondo, ho dimenticato di dirti una cosa- esclamò Killian - Ha chiamato Regina ieri sera mentre eri impegnata a far addormentare Hope... ha detto di ricordarti che la prossima settimana, in occasione di Pasqua, ci sarà la sua consueta caccia alle uova di famiglia. 
- UUUU... vero! Grazie di avermelo ricordato - gli diedi un ultimo bacio - Ora scappo però o farò tardi; Ti amo ti amo ti amoooooo!
***
La caccia alle uova di Pasqua... come acciedenti avevo fatto a dimenticarlo? Sono anni che Regina organizza questa giornata per Neal, Ronald e Hanry, che ormai è un ometto che presenzia solamente per mangiare cioccolato, con l'arrivo della piccola Hope la cosa non ha fatto altro che prendere vita ancora di più e credo che quest'anno con Dave tra di noi la cosa non sarà da meno. Avevamo avuto modo di festeggiare solo una festività insieme, il Natale, quella sarebbe stata la sua seconda festa in famiglia e volevo che fosse indimenticabile. La festività coincideva anche con  lo scadere del mio famoso caso quindi ci sarebbe stato doppiamente da festeggiare. A quel pensiero una "malsana" idea mi balenò alla mente e senza raggionarci neanche un secondo di più, mi affrettai a prendere il mio cellulare e inviare un sms a Regina.

                                                     

Non mi sarei mai aspettata che mi cedesse l'incarico così su due piedi, è evidente che ha capito che voglio fare tutto questo per Dave, quel ragazzino aveva conquistato nel vero senso della parola il cuore di tutti e non potevo che esserne felice.In realtà sto facendo tutto questo anche per un'altro motivo ma come si suol dire... dettagli.  Presi il mio maggiolino e pensando a come organizzare il tutto uscii da storybrooke per occuparmi ancora una volta del mio caso. Fu una mattinata a dir poco faticosa, avevo mal di schiena, mal di testa, mal di tutto. L'unica cosa che avrei voluto fare era mettermi a letto e dormire fino all'indomani ma non potevo, mancavano pochi giorni alla caccia alle uova e io dovevo ancora organizzare il tutto. Presi Dave da scuola, visto che Killian era a lavoro, Hope da Regina e insieme ai miei adorati bambini andai a fare compre. Prendemmo uova di cioccolato già preconfezionate, uova normali da poter far decorare ai bambini, pennarelli, tempere, stancil per la fase decorativa e non per ultimo comprammo un quantitativo di cioccolato in grado forse da sfamare l’intera Storybrooke. I bambini si divertirono molto nello scegliere le uova, ma quello che preferirono di più, sopratutto Hope, fu aiutarmi a mettere nel carrello quelle grandi tavolette di cioccolato. La mia piccina infatti era talmente euforica per tutto quel cioccolato che mentre ero distratta riuscì addirittura ad aprirne una confezione e mangiucchiarserla di "nascosto" sporcandosi naturalmente tutta. Suo fratello naturalmente, come al suo solito, la copri e né approfitto allo stesso tempo per mangiarne un po’ anche lui. Risultato di quella marachella? Avrei dovuto metterli sani sani nella lavatrice per torgliergli tutta quella cioccolata di dosso. Una volta a casa li mandai subito in bagno con Killian a ripulirsi  mentre io sistemai la spesa in un luogo a prova di bambino e di mio marito. Anche lui era un golosone di prima categoria. Finito con la spesa mi dedicai alla cena, apparecchiai la tavola e attesi che scendessero al piano di sotto.
- No no no! - disse mia figlia togliendo da davanti a se il piattino.
- Hope è buna la pappa. Sono spinaci. - le spiegai cercando di imboccarla.
- E' bleaaahhhh! - che tradotto in linguaggio da adulto sarebbe "che schifo". Ma come dovevo fare con questa piccolina?
- Guarda invece tuo fratello che bravo? Sta mangiando tutto senza nessun capriccio. Assaggialo almeno, magari ti piace. - scosse la testa ripetutamente. - Va bene signorina... vorrà dire che lui riceverà tutte le uova che abbiamo preso più quelle degli zii e dei nonni, mentre tu niente. I bambini che non mangiano le verdure non possono magiare la cioccolata. - sgranò i suoi occhioni azzurri spaventata dalla cosa e proprio mentre feci finta di toglierle il piatto la vidi afferrarlo con entrambe le maninine e iniziare improvvisamente a mangiare. Bingo! - Ecco la mia brava bambina! - la lodai.
- Cioccolata io? - chiese speranzosa.
- Si furbetta, avrai la cioccolata anche tu!
- A proposito di cioccolata... - si intromise Killian - Regina mi ha detto che hai voluto prendere tu in mano le redini della sua caccia al tesoro... 
- Beh si, è la prima a cui parteciperà Dave e poi anche se Hope ne ha già vissuta una dubito che se la ricordi. Ora che è piu grandicella anche lei  di sicuro la vivrà più con spirito; volevo essere io a fargli avere questo bel ricordo. -spiegai. 
- Ma Emma... non hai tempo neanche per respirare a momenti, come credi di fare è?
- Ho le mie risorse tesoro. - sorrisi ma lui non ricambiò... brutto segno.
- Quindi fammi capire: hai tempo per dedicarti all'organizzazione della festa ma non hai tempo per stare con me? - disse guardandomi serio. No... non di nuovo ti prego...
- Ci sono i bambini Killian, non mi pare il momento di parlarne adesso. - gli feci notare.
- Allora vieni di la! - si alzò ed uscì dalla cucina. Dopo qualche minuto, visto che non lo avevo seguito, lo sentii chiamarmi dal salotto. - Allora??? Ti vuoi muovere?
- Mamma... papà è arrabbiato con te? - domandò Dave guardandomi preoccupato. Ci mancava solamente che mio figlio iniziasse a percepire la nostra tenzione.
- Ma no amore che dici, papà non ha ben capito una cosa. Aspettatemi qui ok? Torno subito. - diedi ad entrambi il dolce, l'unica cosa che li avrebbe tenuti zitti e buoni, dopodichè raggiunsi Killian. - Non cominciare a farti strani film per la testa ok? Io... . esordii per poi essere messa a tacere neanche quindici secondi dopo. 
- Non mi faccio nessun film Emma, quello che dico corrisponde alla realtà dei fatti! Ogni giorno hai una stupida scusa per non stare con me: prima il caso... ora questa dannatissima festa. Non sono stupido, ho capito che mi stai evitando; l'unica cosa che non ho capito è il perchè! 
- Non ti sto evitando amore davvero, ho solo un caso molto importante da seguire. Sono stressata, angosciata, vivo con la paura costante che tutto possa andare male e che la colpa sia mia. Preparare questa festa un po' mi aiuterà a non pensare. Lo farò insieme ai bambini e se ti va portai aiutarci anche tu. 
- Mi hai detto che non era un caso rischioso, e ora mi dici che hai paura che qualcosa potrebbe andare storto... che c'è  inizi anche a mentirmi? - era arrabbiato. - Non riesco ad accettare tutto questo! Fosse un caso di competenza dello sceriffo me lo sarei anche fatto andare bene ma questo è un lavoro extra che hai voluto iniziare di testa tua per fare felice un collega che anche non conoscendolo mi sta già antipatico. Hai una famiglia Emma,non dovrei ricordartelo io... non voglio assolutamente che tu metta in pericolo te stessa per uno stupido caso!
- Non è uno stupido caso, è una cosa seria Killian, si tratta di difendere l'incolumità di alcune persone, non posso assolutamente tirarmi indietro! Non mi succederà nulla se hai paura di questo; devi avere fiducia in me.
- Puoi assicurarmelo? Puoi assicurarmi che non ti succederà nulla? -prese un respiro - Ogni volta che mi chiedi di stare al mio posto o non mi dici che succede è perchè dietro si cela qualcosa di grave. Sono frustrato dal fatto che è piu di un mese che non riusciamo a stare insieme è vero, ma quello che piu mi preoccupa è sapere che potresti essere in pericolo. - sorrisi dolcemente, non era arrabbiato allora, era semplicemente preoccupato.
- Puoi dormire su sette cuscini amore mio: non mi accadrà nulla.
- E come puoi saperlo con certezza è? - alzò un pochino la voce. - Le persone che stai difendendo sono in pericolo hai detto, giusto?
- Si...
- Come puoi dire allora che non ti succederà nulla. - sprofondò sul divano - Mi farai morire di crepacuore prima o poi se continui ogni volta a metterti nei casini. Ti piace il pericolo, lo so... l'ho sempre saputo, ma ora non c'è in gioco solo la tua vita ma anche quella mia e dei nostri bambini. Non voglio dovermi alzare una mattina e dire loro che è successo qualcosa di brutto alla loro mamma... ne morirebbero... io stesso ne morirei. - ammise.
- Vedo che riponi in me una fiducia disarmante. - dissi ironica trattenendo a stento una risata - Mi hai già data per spacciata! 
- Non c'è nulla da ridere! - brontolò
- Vediamo se riesco a farti capire qualcosa così... - mi sedetti accanto a lui - Tre anni fa mi è stata data una sentenza talmente spiacevole che in confronto la morte sarebbe stata una passeggiata: mi hanno diagnosticato un problema a livello strutturale che non mi avrebbe permesso di rimanere incinta nel 85% dei casi. Il restante 15% sarebbe comunque stato un enorme punto interrogativo in quanto ero soggetta ad una maggiore probabilità di aborto. Siamo riusciti, contro ogni aspettativa, a concepire il frutto del nostro amore e come se non bastasse un anno dopo abbiamo deciso di ampliare la nostra famiglia adottando un bambino. Sarei un'idiota, ora che ho la vera felicità tra le mani, a mettere la mia vita in pericolo. Niente conta di piu per me se non il sorriso dei miei due angeli e il tuo. - lo baciai - Quindi te lo ripeterò per l'ultima volta: non sono in pericolo. Resisti ancora qualche giorno, poi ti prometto di raccontarti per filo e per segno tutto ciò che adesso purtroppo non posso dirti. Se vorrai ti farò leggere anche tutti i documenti che ho tra le mani in modo tale da farti capire che non ti sto mentendo. Abbi fiducia in me! Vi amo Killian e nessuno mi porterà mai via da voi! 
Con quelle parole riuscii finalmente a convincerlo, rimase ugualmente  sul chi va la perchè si sa... Killian è Killian, ma almeno mi diede fiducia e non mi impedì di continuare a lavorare al caso, cosa che sono sicura inizialmente voleva fare. Ci concedemmo qualche minuto per noi, giusto il tempo di qualche carezza e qualche bacio, poi, proprio mentre la situazione si stava facendo più intensa dovetti fermarlo: non potevo prendermi troppe distrazioni e in più i bambini erano svegli e a pochi metri da noi.
- Non possiamo.... - dissi dolcemente staccandomi dal suo corpo.
- Si che possiamo.... mettiamo i bambini a letto e poi....
- Te l'ho detto amore non posso, non posso prendermi il lusso di distrarmi! 
- Mezz'ora! solo mezz'ora! - riprese a baciarmi con insistenza! " Emma non cedere.... Emma pensa ad altro, concentrati e non farti trasportare". Fu una violenza dovete credermi ma riuscii a controllarmi e ad allontanarmi ancora una volta da lui. - Sei una guastafeste! - si imbronciò facendomi ridere. - L'astinenza non fa per me Emma, dovresti averlo capito ormai.
- Ne ho una vaga idea - lo presi in giro
- Ecco, allora non venirti a lamentare con me se poi me ne troverò un'altra... - mi fece la linguaccia. - Sei stata avvisata.
- Provaci e ti ritroverai con due uncini, senza gambe e senza il tuo bel gioiellino. - lo minacciai - Andiamo fai il bravo... che saranno mai sette giorni. 
- Non sono questi sette giorni il problema... sono questi sette affiancati dall'intero mese già trascorso... - specificò
- Come sei fiscale! Se farai il bravò ti preparerò un uovo di pasqua personalizzato con una super mega sorpresa ok?
- Mi hai scambiato per Hope o Dave per caso? Non voglio l'uovo di cioccolata con una stupida sorpresa all'interno, voglio te!
- D'accordo capitano, avrai me ma ora basta frignare o davvero assomiglierai a Dave e Hope! - mi guardò brutto ma poi non potè far a meno di ridere, la crisi sembrava essersi ufficialmente risolta. 
***
Il pomeriggio seguente, subito dopo aver ripreso Dave da scuola, iniziai la preparazione delle uova di cioccolato. Sciolsi le tavolette comprate il giorno precedente e preparai gli stampini dove successivamente avrei fatto solidificare la cioccolata. Hope e Dave si improvvisarono piccoli chef e mi aiutarono a preparare, o meglio a mangiare, il tutto. 
- Allora miei piccoli aiutanti, sapete che ognuno di voi dovrà fare un piccolo regalino a qualcuno della famiglia vero? Avete già pensato a chi? - domanda scontatissima.
- Io lo farò alla mia bella sorellina Hope - rispose il mio ometto andando ad abbracciare la piccola di casa felicissima di quella risposta.
- Io a Dj. - rispose subito dopo continuando ad abbracciarlo. Dj, che stava per David Junior, era il modo in cui Hope chiamava suo fratello. Essendo piccolina non sapeva ancora parlare molto bene ma nonostante ciò Dave riuscì a trovare un modo per lei semplice di farsi chiamare. Solo Hope aveva il priviegio di chiamarlo in quel modo, se qualcn'altro provava a farlo lui si arrabbiava. 
- Ah si? e hai già in mente cosa regalargli? - corse fuori dalla cucina e tronò qualche minuto dopo con il suo orsacchiotto a forma di scimmia sul quale aveva messo una coroncina.
- quetto! - esclamò mostrandoci l'orsacchiotto. La faccia di Dave fu memorabile e io non potei trattenermi dal ridere.

- Amore ma non puoi regalare al tuo fratellino il tuo orsacchiotto.
- si!
- Ma cucciolina, non entrerà mai quel peluche nell'uovo. - cercai di spiegarle mentre suo fratello continuava a guardarmi come per dire "mamma ti prego falle cambiare idea."
- Quetto allora! - mi indicò la coroncina.
- La coroncina potrebbe anche entrarci amore  mio, ma non sarebbe più una sorpresa visto che lo hai detto davanti a Dave. Facciamo così: oggi pomeriggio, quando lui andrà a lezione di scherma con nonno, usciremo io e te per trovare il regalo giusto per lui. Lo farò scegliere a te ok?
- siiii! - rispose tutta felice per poi andare vicino a suo fratello - DJ metti quetto ora! - gli porse la coroncina
- Scordatelo! Non mi metterò mai una coroncina rosa in testa, è da femmina. Sono un pirata io! - rispose schifato - Togli quella cosa da vicino a me ok? - vidi Hope rimanerci molto male e iniziare a tirare su con il nasino... quello era un chiaro segno che stava per mettersi a piangere.
- Dj cattivo! - lanciò la coroncina a terra, offesa da quelle parole, e come preannunciato si mise a piangere. Dave sbiancò improvvisamente e cercò in tutti i modi di farla calmare.
- No no no no no, Hope ti prego non piangere! - le prese le manine che lei teneva sul suo visino e gliele spostò per poterla guardare meglio - Guardami, sto mettendo la tua bellissima coroncina vedi? - si fece ammirare - Come sto? - fece un giro su se stesso - Sono un principe adesso, ti piace? -i singhiozzi del pianto della piccola si calmarono piano piano trasformandosi nel giro di pochi secondi in dei gridolini di gioia.
- Siiiiii! Bello Dj! Bravo Dj! - cioè... avevo visto bene? Dave, un ometto tutto d'un pezzo, si era appena piegato per far felice la sua sorellina? Mmh dovevo andare in fondo a quella storia. Le vuole un gran bene, questo lo so, ma non si sarebbe mai spinto così oltre se non ci fosse qualcosa sotto. Dovevo scoprire cosa.
- Hope tesoro, perchè ora non prendi la tua coroncina, il tuo peluche e vai a rimetterli al loro posto? Qui in cucina, con tutta questa cioccolata pottebbero sporcarsi sai? Avanti, fa la brava! - era talmente tanto felice che suo fratello l'avesse accontentata che obbedì senza fare nessun capriccio lasciandomi sola con lui. - Tesoro, mentre continui a darmi una mano, possiamo parlare di una cosa? - chiesi sorridendogli, cosa che lui non ricambiò.
- Mamma scusami... mi dispiace che Hope si sia messa a piangere... io non volevo che succedesse! - scrutai attentamente il suo viso e li capii che avevo ragione, c'era qualcosa sotto: aveva paura e sapevo perfettamente che tipo di paura fosse. Anche io, come lui, sono stata adottata molte volte nella mia infanzia e anche a me è capitato di essere sempre riportata indietro... avrei potuto scommetterci, aveva paura di questo... aveva paura che io e Killian lo avremmo riportato in istituto.
-Vieni qui, sediamoci un attimo... 
- Lo... lo sapevo che eri arrabbiata... - abbassò lo sguardo - Ma... ma davvero non volevo farla piangere. 
- Dave ma che dici è? Io non sono minimamente arrabbiata... anzi, sono sorpresa di quello che hai fatto. - dissi positivamente.
- E allora perchè dobbiamo parlare? - chiese non capendo.
- Perchè sono un po' proccupata per te stellina mia. Non sei di certo il tipo che mette coroncine in testa tu... perchè lo hai fatto?
- Volevo che smettesse di piangere... è la mia sorellina.
-E tu sei proprio sicuro che sia solo per questo? Non è che per caso hai ancora paura di quella cosa di cui abbiamo parlato tempo fa? - abbassò ancora una volta lo sguardo. -  Dave, Dave, Dave... ma che devo fare con te è? Quante volte devo dirtelo? Io e papà non ti riporteremo mai e poi mai indietro, non importa quello che farai, sei parte della famiglia ora, con tutto ciò che questo comporta. Se non ti piace fare una cosa non sei costretto a farla, eccezione per quando andrai a scuola sia chiaro!- specificai - Se tua sorella ti fa un dispetto devi venire da me e parlarmene in modo che io possa rimproverarla... non devi fare quello che gli altri ti dicono solo per paura che non facendolo noi potremmo riportarti indietro... questo non succederà mai amore, mettitelo bene in testa. Neanche il giorno che ti stuferai di noi potrai andare via. - ironizzai un po facendolo finalmente sorridere - Ecco, così ti voglio:sorridente. - gli scompigliai i capelli.
- Non mi stancherò mai di voi! Vi voglio bene! 
- Anche noi te ne vogliamo tesoro - lo abbracciai - Ora però rimettiamoci a lavoro, abbiamo ancora molte uova da preparare.
Lavorammo per parte del pomeriggio dopodichè come concordato precedentemente con Hope, mentre Dave andò a lezione di scherma, noi due donnine andammo al negozio di giocattoli a scegliere il regalo perfetto per il nostro piccolo uomo di casa. Le mostrai, dopo aver girato tutto il negozio, tre cose che sarebbero potute piacere a Dave: un set da poliziotto con pistola e manette, una confezione di lego per costruire una nave pirata e un puzzle sui super eroi. La sua sorellina scelse la scatola dei lego senna esitazione esclamando un "Dj pilata!". Ottima scelta, avrei dovuto rimpicciolirlo un pochino con la magia almeno fino a quando non avesse rotto l'uovo, ma gli sarebbe di sicuro piaciuto quel regalo. 
Per scegliere il regalo di Hope invece chiesi direttamente a Dave, lui era più gradicello e di sicuro avrebbe scelto bene anche senza il mio aiuto. Optò per una valigetta da medico con tutti gli accessori e non potei far altro che sorridere a quel pensiero, mia figlia giocava sempre a far finta di essere un dottore ma nessuno di noi le aveva ancora mai regalato la giusta attrezzatura.  
   

Nei giorni seguenti, mi dedicai alla ricerca del regalo perfetto per mio marito. Avrebbe già ricevito una magnifica sorpresa, se il caso fosse finito nel migliore dei modi, ma sarebbe stato ugualmente carino regalare anche a lui un uovo personalizzato . Girai in lungo e in largo e alla fine, quando ormai avevo perso ogni speranza, trovai il regalo perfetto. Piu felice che mai tornai a casa dove avevo lasciato i bambini, compresi Neal e Ronald, a decorare le uova insieme a Regina. Nella mia cucina sebrava essere scoppiata una bomba: pennarelli buttati in ogni dove, uova ad asciugare su tutti i possibili ripiani e non per ultimo Hope era completamente imbrattata di colori a tempera. 
- State decorando le uova o voi stessi? - dissi indicando la piu piccola trattenendo a stento una risata. - Hope ma come ti sei combinata, hai finito le uova su cui disegnare? - le diedi un bacino.
- Ei sei tornata! - esclamò Regina sorridendo - Hanno voluto fare tutto da soli e questo è il risultato. - scrollò le spalle. - Tranquilla pulirò tutto io! 
- Ma figurati. Macelli a parte, come si sono comportati i miei cucciolotti?
- Dave e Hope benissimo...stanno decorando le uova da quando sei andata via, ma il tuo cucciolotto più grande invece.... beh mi ha fatto qualche battutina strana prima di andare via.
- Battutina? Che genere di battutina? - Dissi tornando immediatamente seria. Non ci avrà mica provato con lei? 
- Ma niente di  che a dire il vero, ha fatto delle allusioni che mi hanno fatto capire che avrei dovuto parlarti. - alzai gli occhi per aria. - Va tutto bene tra voi?
- Se solo si fidasse di me andrebbe molto meglio! - dissi mentre ci spostavamo in un angolo della cucina distante dai bambini, non volevo che ascoltassero.
- Dice  che ti vede strana, che la mattina esci prestissimo, anche più del solito, e non si sa mai dove vai,  che fai di tutto per evitarlo e che... beh che non condividete il letto da un bel po ormai. 
- Dormo con lui ogni sera Regina quindi poi star certa che non abbiamo litigato se è questo che pensi. 
- Non intendevo per dormire ma per altro... devo essere ppiu esplicita? - gesticolò con la mano.
- No... no grazie. - feci una pausa per poi riprendere qualche secondo dopo - Non riesco a capire perchè accidenti te l'abbia detto sai? Non dovrebbero essere tuoi problemi...che vuole fare, affliggere anche dei manifesti per caso? - mi alterai - Roba da pazzi! Io delle volte proprio non lo capisco. 
- Però! nonostante sia una tua scelta, l'andare in bianco ti rende nervosetta! - mi prese in giro
- Piantala. Come ho già detto a lui ho un caso da risolvere e non posso distrarmi.
- Scusa se te lo dico ma a me sembra una scusa... anche di notte pensi al caso? Andiamo...a chi vuoi darla a bere.
- E' la verità ok? Ho bisogno di stare per conto mio per poter far tutto nel migliore dei modi e per quanto riguarda la notte, proprio  perchè devo risolvere una cosa importante, vorrei quanto meno dormire... cosa che non succederebbe se mi dedicassi ad altre attività. Sa... Killian non è un tipo semplice da accontentare. 
- EMMAAA! Tienitele per te queste cose - rispose scandalizzata.
- sei tu che hai voluto sapere...Sei tu che mi stai facendo il terzo grado perchè non mi credi. Pensi che a me faccia piacere dormirgli accanto e far finta di nulla? Assolutamente no... non mi vedi come sono esaurita? Non posso fare altrimenti però! - spiegai per l'ennesima volta.
- Non è che non puoi... non vuoi, il che è diverso. Come trovi il modo di trascorrere del tempo con i vostri figli, se davvero lo vorressi , troveresti anche il tempo da dedicare a lui. Non so il perchè, ma ti sei creata questa scusa cosi stupida nel cervello che ormai ci credi solo tu. - sbuffò - Quanto tempo sprecato. A quest'ora chissà, magari avrei già avuto un altro nipotino. - ebbi un colpo al cuore a quella frase e lei si accorse immediatamente di aver esagerato. - Emma... io... oddio scusa non volevo. Non so cosa mi sia preso... non ho pensato alla vostra situazione... scusami ok? Sono stata una cafona. 
- Non fa nulla... so che non volevi. - risposi sinceramente.
- E' che sembra ancora così surreale sai? Poi con il fatto che Hope è qui... che dopo una lunga lotta siete riusciti a concepirla...
- Non devi giustificarti, so che non volevi ferirmi... e comunque Hope è stato un vero e proprio miracolo.
- Lo so - disse con tono di voce quasi impercettibile - Scusami ancora ok?  E per quanto riguarda la tua situazione con Killian fai finta che io non ti abbia detto nulla. Ho sbagliato a parlartene, hai ragione tu: non sono fatti miei.  
- Non sono affari tuoi è vero, ma non è stata colpa tua... è lui che non doveva parlartene. 
Chiudemmo l'argomento li, o almento così pensavo,e ci dedicammo anche noi alla decorazione delle uova, i bambini da soli non sarebbero di sicuro riusciti a terminare il lavoro entro l'ora di cena, erano troppo impegnati a farsi i dispetti con i colori a vicenda. Purtroppo per me però neanche un'ora dopo l'argomento di poco prima tornò ad essere al centro della nostra conversazione. 
- Ti ho ferita con quella battuta non è vero? - mi chiese vedendomi stranamente silenziosa. 
- No... sono solamente concentrata. 
- Bugiarda... te lo leggo in faccia, non sai mentire.
- Non mi hai ferita, quante volte devo ripetertelo? 
- E allora perchè stai così! Sembri un cane bastonato.
- Sto ripensando a tutta quell'assurda e orrenda storia ok? Non mi va ancora giù il fatto che non posso avere una vita come tutti gli altri e decidere in base ai miei desideri.
- Posso capirti... almeno tu un minimo di percentuale di riuscita ce l'hai...io... - la stoppai.
- Non voglio essere crudele ma c'è una differenza sostanziale tra me e te Regina: io non mi sono preocurata quello che ho da sola, il fato ha scelto per me e questo non mi sta bene. Avrei tanto voluto una famiglia numerosa ma purtroppo ho dovuto rinunciare all'idea. - ancora oggi mi chiedo: ma come ci eravamo finiti a quel discorso?
- Ma perchè ti butti giù così! Hai avuto Hope... se è successo una volta può risuccedere no? - odio queste frasi fatte... 
- No.  Ho fatto delle analisi  un anno fa, subito dopo l'arrivo di Dave, ma abbiamo scoperto che alcuni valori si sono abbassati. Ora sarebbe piu impossibile di prima... o meglio, ho le stesse possibilità di concepimento ma ho meno probabilità di portare a termine la gravidanza. Siamo giunti quindi alla conclusione di non riprovarci più, sarebbe un lungo calvario e non so se riuscirei a gestirlo. - non ne avevamo parlato con nessuno fino ad ora, non volevo che ci guardassero con occhi diversi, ma forse parlarne era l'unico modo per mettere quella discussione nel dimenticatoio per sempre.
- Non lo sapevo...scusa! Che ne dici se parliamo d'altro? La tua piccolina per esempio...  si sta mangiando tutte le tempere. - Guardai quella teppistella e scoppiai a ridere. Fortunatamente erano colori adatti ai bambini e di conseguenza non tossici perchè altrimenti sarebbe stato un vero problema. Chiudemmo definitivamente li la conversazione e mentre andai di sopra, a fare il bagnetto alla bambina, Regina non solo riuscì a terminare il lavoro di decorazione uova insieme al resto della ciurma, ma mise in ordine la cucina e come se non bastasse apparecchiò e servì in tavola la sua specialità: le lasagne.
- E queste? Da dove saltano fuori! - dissi non appena tornai al piano di sotto.
- Le ho preparate appositamente per voi prima di venire qui. Volevo ringraziarvi per aver dato modo anche a Ronald di partecipare alla decorazione delle uova. Ci teneva tantissimo.
- Sei stata gentile, grazie... perchè hai apparecchiato solo per quattro però? Non restate con noi?
- No, si è fatto tardi e ho promesso ha tua madre di riportare Neal in tempo per la cena... e poi, beh... non vorrei esserci quando scoppierà la terza guerra mondiale. - rise. Si riferiva al ritorno di Killian. Sapeva che gliene avrei cantate quattro per aver messo in mezzo nelle nostre discussioni la mia amica. - Ci vediamo domani magari ok? - annuii sorridendo e l'accompagnai alla porta. Feci cenare i bambini dopodichè li mandai a letto mentre io mi misi sul divano a fare un po di zapping nel mentre aspettavo che Killian rincasasse. Aveva fatto tardi per via di un guasto ad una delle navi del porto. Poverino... non fece neanche  in tempo a varcare la soglia di casa e salutarmi con un "ciao amore" che gli inveii contro. Come riuscii a mantenere la calma davanti alla mia amica quel pomeriggio non lo sapevo neanche io ma una cosa era certa: non riuscii a fare altrettanto con lui. Perchè si era azzardato a parlarne con lei? Cosa c'era di così difficile nella frase "ho bisogno di un po di tempo per me stessa" che non riusciva a capire? Pensava magari che fosse uno stupido capriccio che se esposto a terze persone sarebbe miracolosamente rientrato? Non sapevo neanche io perchè reagii così male so solo che quella sera finii per litigarci e lo spedii a dormire direttamente sul divano. Se non riusciva a capire che volevo stare per conto mio a parole forse lo avrebbe capito con i fatti. Fu una notte interminabile, ero arrabbiata con lui ma al tempo stesso mi mancava la sua presenza... la sua vicinanza... mi girai e rigirai nel letto per gran parte della notte poi finalmente riuscii a prendere sonno. Quando il mattino successivo mi svegliai trovai dalla sua parte del letto un vassoio con la colazione, una rosa e per finire un biglietto. 

" Ti desidero costantemente... è una mia debolezza... TU sei la mia debolezza; ma ti amo abbastanza da capire che anche tu delle volte hai bisogno dei tuoi spazi. Scusami se sono stato troppo invadente quando invece avevi bisogno di altro... scusami se non l'ho capito e ho pensato solo a me. Mi farò perdonare te lo giuro ma ti prego non farmi più dormire sul divano... non senza di te che che mi abbracci almeno. Ti amo. killian."

 
Non potei far a meno di sorridere e nel giro di un secondo ecco che tutta l'arrabbiatura venuta fuori il giorno prima svanì. Lo amavo troppo per essere arrabbiata con lui. Corsi fuori dalla stanza con l'intento di raggiungerlo al piano di sotto ma non appena aprii la porta della camera me lo ritrovai davanti. Non gli diedi neanche il tempo di dire "A" che mi avvinghiai al suo corpo come un coala e lo baciai con forse troppa foga. Dovevo recuperare tutti quei baci che per orgoglio non gli avevo dato la sera prima.
- Ohi calma signorina... - mi disse tenendosi alla ringhiera per non farci cadere entrambi - Ti sei alzata di buon umore vedo... - mi sorrise. 
- Ottimo umore direi... e tutto grazie a te - ripresi a baciarlo
- Ultimamente sei un po lunatica... e anche un po piu pesante... - aggiunse poggiandomi a terra e coprendosi il volto per paura di una sonora cinquina. - E' perchè non facciamo attività. - ontinuò a prendermi in giro non curante del pericolo in cui si stava mettendo - Ad occhio e croce avrai preso due o tre kg. 
- Vuoi morire adesso e velocemente o tra poco con molta molta calma? - lo minacciai - Ti semmbro forse ingrassata? - indicai il mio corpo.
- No... ma seppure gli effetti dell'astinenza non si vedono ad occhio nudo si sentono mia casa. - disse ridendo a quella sua stupida battuta. Lo ignorai volutamente, anche perchè altrimenti avrei dovuto ucciderlo. Mi vestii e dopo averlo salutato con un'altra serie di lunghi baci uscii per andare a lavoro. Erano i giorni decisivi per il caso... o sarebbe andato tutto molto bene o tutto molto male. 
***
POV KILLIAN
Furono i sette giorni più lunghi della mia vita, ma alla fine il tanto atteso giorno della caccia alle uova arrivò. Aspettavo quel giorno con impazienza ormai da troppo tempo tanto  che non mi sembrava ancora vero che fosse ufficialmente arrivato. Non che amassi la ricerca disperata delle uova di cioccolato sia chiaro, ma l'arrivo di quella giornata stava a significare per me una cosa soltanto: astinenza ufficialmente conclusa. A termine di quella giornata avrei di sicuro affibbiato i bambini ai miei suoceri in modo tale da avere casa completamente libera e poter così  finalmente dare una bella lezione a mia moglie. Come minimo non l'avrei fatta uscire dal letto per l'intero weekend. Aveva voluto torturarmi a modo suo? Bene... ora avrei ricambiato il favore e l'avrei torturata a modo mio. 
- Togliti quello stupido sorrisetto dalle labbra e aiutami a sistemare le uova in giardino prima che i bambini si sveglino e che arrivino gli altri.  - ordinò la mia bella mogliettina.
- Perchè mai dovrei smettere di sorridere... è la mia giornata oggi! - risposi con fare strafottente.
- Ah davvero? Strano... non mi risulta che sul calendario ci sia segnata una festa in tuo onore. 
- La mia festa sarà stasera... o meglio: ti farò la festa stasera. 
- Idiota! Dammi una mano e zitto se vuoi arrivarci a stasera. - wow! avrei dovuto ricordarmi di dire a Regina di non darle più l'incarico di occuparsi di qualcosa: era decisamente nervosetta e questo non giocava di certo a mio favore. Pur di non concludere anche quella giornata in bianco decisi di smetterla con le battute e aiutarla. Nascondemmo uova, di cioccolato e non, per tutto il giardino; dietro le piante, nelle aiuole, nella piscina con le palline di Hope e dovunque ci fosse spazio sufficiente per metterne uno. Ne avevamo nascosti talmente tanti che neanche per l'indomani avremmo finito di raccoglierle tutte. 
- Ora lo sai si che sono il più avvantaggiato di tutti e che sarà una passeggiata per me vincere questa stupida sfida? 
- La gara al maggior numero di uova trovate facciamola vincere ai bambini, per te c'è una sfida ben differente: Ho nascosto due uova per te conteneti delle sorprese speciali... l'ho nascoste questa mattina prima che ti svegliassi quindi escludo che tu sappia dove siano. Se le troverai entrambe vincerai il tanto atteso premio. - ammiccò.
- Avrò il mio premio anche se dovessi restarmene per tutto il giorno a girarmi i pollici non temere... non mi scappi di certo; però, visto che sono un gentiluomo, ti farò felice e mi metterò alla ricerca di queste due sorprese. Niente sarà paragonabile a stasera ma devo ammettere che sono ugualmente curioso di sapere cos'ha elaborato il tuo cervellino. 
- Cosa pensi possa essere? - Domandò accarezzandomi il viso per poi posare un tenero bacio sulle mie labbra.
- Spero qualcosa che si ricolleghi a questa sera. Un bel completino intimo che magari indosserai per farti perdonare... o... niente, lascia stare, non arriveresti mai a pensare così in grande - la presi in giro beccandomi uno schiaffo sulla spalla. 
- Tu dici? Mai sottovalutare una donna... sopratutto una come me. - ammiccò.
- Vedremo... - Smettemmo di battibeccare, o meglio...di flirtare, perchè era evidente che stessimo flirtando, e tornammo in casa a svegliare i bambini. Dave era già in piedi tanta era l'emozione per quella giornata mentre per Hope fu la solita tragedia di sempre. Neanche la cioccolata aveva la meglio sul suo voler dormire. Emma fece fare loro una colazione leggera, sapendo già che si sarebbero ingozzati di cioccolata per tutto in giorno, dopodichè aspettammo l'arrivo degli altri. L'appuntamento era fissato per le 10 del mattino ma gia alle 9 e 15 mia suocera bussò alla nostra porta con a seguito il caro David e il piccolo Neal. In un'altra occasione avrei maledetto la loro prematura intrusione, ma questa volta dovetti ringraziarli. I bambini, impazienti di iniziare, stavano diventando iperattivi e ingestibili... l'arrivo di Neal fu fondamentale per farli calmare almeno un pochino. Anche Regina, Robin e il piccolo Ronald arrivarono in anticipo e questo ci permise di iniziare la nostra giornata di festa prima del previsto.
- Allora... la maggior parte di voi sa già come funziona, ma ripeterò le regole per rifrescarvi la memoria e per far capire meglio a Dave cosa succederà da qui a breve. - disse Emma attirando l'attenzione dei bambini su di se. Quei gran furbetti stavano già all'allungando l'occhio in giro per capire dove potessimo aver nascosto le loro uova. - Ad ognuno di voi verrà consegnato un cestino di un colore diverso per identificarvi. Potete raccogliere tutte le uova che troverete sparse in giro tranne alcune. Ci saranno nel percorso delle uova speciali, una per ciascuno di voi, che saranno contraddistinte, per poterle riconoscere facilmente, da colori differenti. Per capire quale sarà la vostra dovrete fare riferimento al colore del vostro cestino. tutto chiaro?
- Siiiiiiiiiiiii!!!!!! - risposero i bimbi in coro.
- Molto bene, allora non mi resta altro che augurarvi buona fortuna: la caccia alle uova ha ufficialmente inizio.
Vidi i bambini iniziare a correre a destra e a manca, incuranti del pericolo, con l'intento di raccimolare quante piu uova possibili. Nel giro dei primi dieci minuti avevano già trovato più o meno cinque o sei uova a testa... tutti tranne Hope naturalmente, che poverina non appena ne trovava uno qualcuno più veloce di lei correva a rubaglierlo. Inizialmente non si perse d'animo e continuò il suo giro di perlustrazione più motivata che mai, ma poi, quando riuscì ad acciuffarne uno ma Ronald glielo strappò dalle mani, la piccola ci rimase talmente tanto male che lasciò cadere il cestino e si andò a sedere nella sua vasca delle palline dove iniziò a piangere. Regina che vide la scena andò immediatamente a rimproverare il piccolo Ronald mentre io cercai di raggiungere la mia principessa per confortarla. Non riuscii nell'intento perchè qualcuno mi anticipò: Dave. Non appena vide la sua sorellina piangere si precipitò da lei per controllare che tutto fosse ok. 
- Perchè piangi Hope? - chiese preoccupato il mio ometto.
- No uova iooooo! - rispose tirando su col naso.
- Non hai trovato le uova? Piangi per questo? 
- Lui preso uovo mioooo! Lui cattivoooo - indicò il piccolo Roland per poi piangere ancora più forte. A quelle parole Dave si arrabbiò: nessuno poteva far far piangere sua sorella e pensare di passarla liscia.
- RONALDDDDD! ridai immediatamente l'uovo a mia sorella! E' suo! - gridò
- No! Poteva tenerselo stretto! - rispose il bambino per poi tornare alla sua ricerca. Dave fece qualche passo verso di lui pronto per dirgliene quattro ma poi cambiò idea e tronò da sua sorella che nel mentre ontinuava a disperarsi. 
- Sorellina non piangere, mi è appena venuta un'idea. Ti aiuto io a cercare le uova ok? Sono sicuro che ne prenderai anche piu di Ronald. Allora, vuoi venire con me? - chiese allungandogli la mano.
- Dj bravoooooo! - esultò saltellando nella vasca delle palline tanto da smuovere qualcosa. La bimba non se ne accorse ma suo fratello si e si affrettò a controllare se avesse visto bene.
- Guarda qui Hope. E' un uovo questo. 
- Tuo? - domandò la piccina.
- No è tuo! Prendilo. - glielo consegnò facendole tornare il sorriso. - Dammi la manina adesso e andiamo, ce ne sono molte altre da cercare. 
Piano piano e facendo molta attenzione a non farla cadere l'aiutò a scendere dalla vasca delle palline e stretti mano nella mano iniziarono la loro ricerca di coppia. Li osservai da lontano e ci fu una cosa che piu di tutte mi fece tenerezza: ogni uovo che veniva trovato, indifferentemente se da Dave o da Hope, lui lo regalava a sua sorella. Non stava piu pensando a se stesso... stava pensando solo ed esclusivamente alla felicità della sua sorellina e io non potevo che essere orgoglioso di lui.
- Se rimarrai imbambolato a fissare la tua prole ancora per molto dubito che tu riesca a trovare la tua sorpresa. - mi riscosse dai miei pensieri Emma. Si era cambiata... adesso portava in dosso uno dei suoi soliti jeans con abbinata una delle mie magliette. Che fine aveva fatto il meraviglioso vestito che portava fino a poco prima?
- Che accidenti ti sei messa addosso! - esclamai guardandola contrariato. 
- Questa? - Indicò la maglia - E' la tua - rise.
- Questo lo avevo capito... ma perché! Dov'è finito il vestitino di prima?
- Non crederai mica che rovinerò il vestito di cioccolata? Lo sai si cosa succederà al termine della caccia al tesoro si? Come minimo verremo ricoperti tutti di cioccolata, era il minimo salvaguardare il mio bel vestito!
- E quindi hai ben pendato di rovinarmi la maglia... - costatai giocosamente.
- Tanto questa non la metti mai! - mi diede un bacio a stampo come a voler mettere fine quel giocoso scambio di battute e corse via a fare non so che cosa. Continuai a fissare i miei bambini da lontano che continuavano imperterriti la loro ricerca dopodiché mi misi anche io come anche gli altri adulti alla ricerca delle mie uova. Girai in lungo e in largo ma l’uovo contrassegnato con la carta verde non era da nessuna parte.
- Sicura che lo hai nascosto e che non te lo sei mangiato? - Raggiunsi mia moglie e continuai con il mio sarcasmo a farle battutuine.
- Cosa? - rispose cadendo dalle nuvole
- Il mio uovo!Qui non c’è!
- Sei proprio un uomo... non riesci mai a trovare nulla. Guarda meglio vedrai che prima o poi lo troverai. - ma quanto era odiosa quando faceva così? Mi feci una seconda camminata, cercando anche nei punti più nascosti, ma di quello che cercavo neanche l’ombra.
- Papy! - strillò tutta felice Hope vedendomi - Tante uova io! - Mi mostrò il suo cestino ormai pieno zeppo.
- Mamma mia quante ne hai prese amore! Brava bambolina!
- Voglio quello ola! - indicò in aria - Voglio quello papoooo! - alzai la testa per controllare di cosa stesse parlando e lo vidi... il mio uovo! Mia moglie aveva avuto la brillante idea di metterlo direttamente sopra un albero. Aaah quella donna voleva la guerra misà.
- Hope quello non possiamo prenderlo! - le disse suo fratello spiegandole le regole - Ma quello rosa li giù invece si! È il tuo! E' Quello personalizzato! Andiamo veloce - la prese per la manina e si allontanarono di corsa. Bene.... a noi due albero. Mi arrampicai come ero solito fare con l’albero maestro e con grande facilità raggiungi il mio “premio”. Tornai dagli altri e tutti insieme aspettammo che i bambini fossero stremati per dare il fine alla caccia alle uova!
- Bene bambini, venite qui! - disse Emma - vediamo cos'avete combinato e scopriamochi di voi sarà il vincitore! - ognuno di loro contò le proprie uova tranne la piccolina la quale venne aiutata da suo fratello che nonostante facesse l’asilo sapeva già contare.
- Mamma mamma, ha vinto Hope! Ne ha più di venti. - sapevamo tutti che la piccolina aveva preso le uova grazie a suo fratello e così oltre a lei, la vincitrice indiscussa, premiammo anche lui in quanto fu molto altruista. 
Fu finalmente il tempo di aprire le uova e scoprite le tante ambite sorprese. Per i bambini furono giochi,giochi e ancora giochi. Noi adulti, a differenza loro, spazzammo un po’ di più. Regina regalò a Robin un paio di occhiali da sole, mentre lui le donò una collana con all’interno una foto di loro due e Roland. Snow regalò a David un nuovo cellulare, visto che Hope qualche giorno prima glielo aveva rotto mangiucchiandoselo,
 
ma il regalo che ricevette in cambio non fu tanto della quale: mio suocero si presentò con solo delle presine da cucina. Fossi stato in lui mi sarei sotterrato. Arrivò finalmente il momento di aprire il mio uovo e di scoprire cosa ci fosse all’interno ma prima di farlo ne consegnai uno alla mia adorata mogliettina. Sapevo che mi avrebbe fatto un regalo, volevo ricambiare il gesto nonostante, per via dell'astinenza, non lo meritasse. 
- Non te lo meriteresti ma sono un gentiluomo! - le dissi porgendole l'uovo - Questo è per te! - Rimase sorpresa da quel gesto, non se lo aspettava minimamente
- Killian... come accidenti hai fatto? - domandò indicando l'uncino.
- La tua amica Regina mi ha dato una mano con l'assemblaggio ma per il resto ho fatto tutto da solo. E' una mia ricetta personale. Nel cioccolato c'è del peperoncino e del rum... sa è afrodisiaco... - ammiccai.
-  Non... non dovevi amore. Grazieeee! - ignorò la mia battuta e corse a darmi un bacio.
- Lo so amore, non avrei dovuto, ma vedi... niente è dato per niente:  mi ricompenserai stasera quando tu ed io...
- Tze... ti pareva? il solito pervertito! Sei riuscito rovinare anche questo momento dolce e romantico. - scoppiammo tutti a ridere. 
Scartai l’uovo e con l’aiuto della mia piccola lo aprii, Emma fece la stessa cosa aiutata da Dave! Entrambi rimanemmo piacevolmente colpiti dai nostri rispettivi regali. Io le avevo regalato un braccialetto di caucciù raffigurante la nostra famiglia: mamma papà e due bambini, mentre lei mi regalò una nuova fiaschetta per il rum con avanti una scritta simpatica e dietro le mie iniziali. 
 

Mi avvicinai  a lei per baciarla ma fummo interrotti dalle grida felici dei bambini. Avevano appena scartato alcuni dei loro regali. 
- Papà guarda! - esclamò Dave - E' una nave pirata da costruire! La costruiamo insieme? 
- Non potrei che esserne felice tesoro.
- Popy papyyyy! sono una dottolessa io! - anche la piccina venna a mostrarmi il suo regalo. - Vieni ti faccio la puntulina. 
- Perchè papà ha la bua? - chiese emma divertita. 
- si...
- Vedi? Anche nostra figlia sa che soffro di mal d'amore.
- Ma finiscila cretino! - Continuammo a guardare meravigliati le nostre piccole creature e ve lo giuro, se non avessi avuto altri programmi per la serata, credo proprio che non avrei voluto che finisse questa giornata, la loro felicità era qualcosa di spettacolare; purtroppo per loro però anche io avevo le mie esigenze.
- Amore non avevi detto che le sorprese per me erano due? Per caso l’altra è quella che penso già ? Se è così dimmelo che tagliamo la corda e....
- Mmmh ma per una volta, una sola, vuoi fare il serio? No, non è quello che pensi ma se guardassi attentamente dentro l’uovo magari riusciresti a scovare un indizio. - un indizio? Guardai l’uovo e frugando tra i pezzettini di cioccolata trovai un bigliettino.
“ il prossimo indizio lo potrai trovare addosso ad una persona che molto bene avvolte sai odiare”
No... non potevo crederci. Non lo aveva fatto sul serio. Non poteva essere arrivata a tanto.
- Emma... è uno scherzo vero? - le chiesi guardandola negli occhi.
- Assolutamente no... - rise in risposta
- Golddd? Hai nascosto un indizio addosso al coccodrillo? E lui si è prestato a questa cosa? - scrollò le spalle con disinvoltura - Me la pagherai sappilo! Non puoi certo pensare di farla franca dopo questo affronto sai si?
- Vuoi cercare questo indizio si o no?  - senza perdere ulteriore tempo lasciai tutti a casa e a piedi a piedi raggiunsi il negozio dei pegni del coccodrillo. Tanta strada per nulla, non aveva lui l'indizio... anzi quando andai lì con l’intento di perquisirlo per poco non mi catapultava in un altro reame a suon di magia. 
- Mi hai ingannato!!! - dissi a mia moglie - Gold non ha nulla... non sapeva neanche dell'esistenza della caccia alle uova.
- Io non ti ho detto che era Gold! Hai fatto tutto tu amore. - rispose con fare innocente.
- "Una persona che odio!" Io odio solo lui.
- Leggi bene.... - scosse la testa rassegnata. “Una persona che avvolte molto bene sai odiare....”
- Non ne ho la più pallida idea sai... provo ad indovinare: Spugna?
- Non dovrei dirtelo ma onde evitare che tu raggiunga pure quel poveretto ti anticipo che non è lui.
- Mmmh quindi questo ipotetico qualcuno è qui! Ho CAPITOOOO! Tuo padre... O anche tua madre! Loro sanno farsi odiare molto bene, sopratutto quando entrano in casa altrui senza bussare e interrompendo le mie performance. Ho indovinato vero? - domandai gongolando già.
- Controlla tu stesso! - rispose sorridendo. Iniziai da David... poi proseguii con Snow! Niente... li perquisii  molto accuratamente ma non trovai nulla: ne un oggetto ne un bigliettino. Nel mentre Emma se la stava ridendo alla grande - Tu ti stai prendendo gioco di me! Non c’è nessun altro indizio o sorpresa a questo punto. Ho finito la lista delle persone che odio.
- O fidati che c’è! Almeno un'altra c'è. Devi solamente saper guardare oltre.
- Un piccolo aiutino? - chiesi ormai con il cervello in panne.
- Mmmh... è un rapporto d’amore e odio il vostro! Solo una persona riesce a farsi odiare e al tempo stesso amare. Ultimamente però l’odio prevale... da un mesetto o poco più direi. - alla parola “mesetto” ebbi l’illuminazione... ma perché non ci avevo pensato prima? Stava parlando di se stessa!
- SEI TUUUU! Sei tu quella che ultimamente si sta facendo odiare! - risposi e lei sorride annuendo.
- Era ora capitano! Pensavo fossi più sveglio di così.
- Devo perquisirti quindi? - ammiccai passando anche la lingua sulle mie labbra.
- Se ti va! - mi prese in giro.
- David copriti gli occhi, la tua adorata figlioletta non mi fa avvicinare al suo corpo da un mese... non so se riuscirò ad essere casto e gentile. - Vidi David diventare  livido in viso e per un momento pensai che stesse per picchiarmi, ma lo sguardo fulminante che gli rivolse sua figlia lo fece stare al proprio posto. Mi avvicinai a lei e iniziai finalmente la mia ricerca . Da cosa partii? Dalle tasche posteriori dei suoi jeans naturalmente.
- Il solito porcellino.... - mi disse ma incurante continuai la mia ricerca, nelle posteriori non c’era nulla così guardai in quelle anteriori... niente neanche li. Senza staccare le mani dal suo coro continuai la scalata fino a quando qualcosa si contrappose e mi fece bloccare di colpo!
- E' qui? Lo hai nascosto qui? - dissi tastando qualcosa.
- Controlla. - più curioso che mai alzai la sua... o meglio la mia maglia e...
Trovai un’inaspetfata sorpresa. si era disegnata sulla pancia un'uovo Kinder, ma la cosa che più mi sconvolse non fu tanto  il disegno in se quando quel pancino pronunciato che stava sfoggiando. Da dove era uscito? Ieri di sicuro non c'era... e neanche i giorni addietro. Dormendo insieme a lei me ne sarei accorto no? E poi i vestiti striminziti che indossava ogni giorno? Mi avrebbero mostrato quel pancino se ci fosse già stato! Che accidenti voleva dirmi con quel gesto? Che diavolo stava architettando?
- Che c’è hai perso la lingua per caso? - prima di risponderle guardai gli altri per capirci qualcosa ma loro erano tutti imbambolati a fissarla increduli come  me.
- No... è che... si beh vedi... - tossii per schiarirmi la voce e con una mano indicai la sua pancia - Quelli li... da dove salta fuori? Che... che scherzo è mai questo.
- Nessuno scherzo - divenne improvvisamente seria - Cosa pensi possa essere? - mi chiese come se fosse la cosa più normale di questo mondo - Ci sei già passato, dovresti saperlo...
- Mi stai forse dicendo che tu sei... sei... No! non è possibile, non è assolutamente possibile. Se così fosse me ne sarei accorto prima... - mi passai una mano tra i capelli agitato come poche volte lo ero stato nella vita -E poi...tralasciando il fatto che non facciamo l'amore da più di un mese ormai, siamo  sempre stati attenti quando c'è capitata occasione proprio per non farlo succedere ancora... - non che non fossi stato contento nel caso fosse rimasta incinta, ma a causa dei dati delle sue ultime analisi decidemmo di comune accordo di non riprovarci piu in quanto sarebbe stato enormemente rischioso. - Mi stai prendendo in giro di la verità. Non è possibile... Emmaaaa! - non poteva essere altrimenti.
- Pensi che scherzerei mai su una cosa del genere? 
- Io.... non lo so... non so piu cosa pensare davvero. Spiegami perchè sto per infartare!- avevo il cuore che stava correndo ad una velocità disumana. Non mi sarei minimamente aspettato una cosa del genere. 
- Ti ricordi che fino a ieri stavo seguendo un caso? - annuii non capendo cosa potesse entrarci con quella storia - Beh... c'è qualcosa che dovresti sapere a proposito di questo. Un mesetto fa ho scoperto per pura coincidenza, facendo le analisi di routine per via di quell'influenza che mi aveva devastato, di essere incinta. Non era nei nostri programmi avere un bambino per via di tutto quello che era successo e come facilmente intuibile sono entrata nel panico. Sono uscita da Storybrooke lo stesso giorno per farmi visitare da uno dei medici che in passato  ci aiutò con Hope e lui sfortunatamente mi ha dato, in base ad una prima visita, il 30% di possibilità riuscita della gravidanza. Ha voluto farmi ulteriori accertamenti per esserne sicuro e in base ai risultati mi ha consigliato di fare una cura mirata che mi avrebbe aiutato nella gestazione. Avrei fatto di tutto pur di fare alzare il livello di quella percentuale devi credermi così ho accettato. La cura però  prevedeva una serie di flebo e ignezioni che avrei dovuto fare li in ospedale e così, pur di non destare sospetti, mi sono inventata la scusa di questo misterioso caso e... 
- Aspetta, aspetta, aspetta... aspetta un secondo.... Spiegami meglio... tu... tu mi hai mentito? - sgranai gli occhni incredulo a quello che avevo appena sentito uscire dalla sua bocca - Mi hai mentito su una cosa così importante? EMMA! - La rimproverai. - DOVEVI DIRMELO DANNAZIONEEEEEEEE!!!!!!
- Lo so ma avevo troppa paura... era quasi del tutto sicuro che l'avrei perso e io... io.... - la vidi respirare a fatica - io non volevo darti questo dispiacere.  - confessò abbassando la testa. - Non... non arrabbiarti ti prego io... 
- Non volevi darmi un dispiacere... non volevi darmi un  dispiacere è? MA TI ASCOLTI QUANDO PARLI? STIAMO PARLANDO DELLA TUA SALUTE E DI QUELLA DI NOSTRO FIGLIO CAVOLOOOO! E' UNA COSA SERIA EMMA, NON UN GIOCO!  - cercai di calmarmi e di abbassare la voce per non farmi sentire dai bambini - Dovevi parlarmene con me Emma, lo avremmo affrontato insieme. 
- Appunto perchè non era un gioco non vole...
- Nella buona e nella cattiva sorte fin che morte non ci separi. L'ho promesso all'allatare Emma. Che la notizia mi avrebbe devastato o no non doveva interessarti: io dovevo sapere. E' mio compito proteggerti e starti vicino dannazione! - sbattei i pugni contro un tavolino facendola sussultare. - Mi dici come faccio se mi tieni all'oscuro di queste cose? - La vidi piangere, evidentemente ferita da tutte quelle dure parole e mi pentii immediatamente dei toni che stavo usando. 
 
Ero sconvolto e anche un tantino arrabbiato, avrei voluto che me ne avesse parlato è vero ma non sarebbe servito a nulla inveirle contro. Facendo così l'avrei solamente impaurita e allontanata. Dovevo domare l'istinto ed essere piu razionale... li davanti a me cera una donna, la mia donna, incinta di mio figlio, dovevo pensare solamente a questo adesso adesso. - Vieni qui, fatti abbracciare, non piangere ti prego. - si lasciò abbracciare e mi strinse a sua volta singhiozzando. -  Ho esagerato, non meritavi che ti trattassi così... in fondo, anche se non lo comprendo a pieno, lo stavi facendo per me. Scusami ancora amore... è che mi sono preoccupato. - le baciai la fronte e aspettai che si calmasse un pochino.
- Mi... mi dispiace, io... io...
- Shhh è tutto ok. Calmati adesso ok? - annuì - Continua a raccontarmi cos'è successo in questo periodo... come è andata la cura? Ha avuto gli esiti sperati? - domandai sperando con tutto il cuore in una risposta affermativa. - E poi scusa ma devo chiedertelo: come hai fatto a camuffare la pancia? - sorrisi leggermente sperando che così facendo si sarebbe calmata del tutto. 
- Sono passata dal 30% al 50% di possibilità in due settimane e ora, dopo un mese,  sono già all'80%! - sorrise asciugandosi le lacrime e io non potei far a meno di fare lo stesso. - Dovrò fare un'altro ciclo di cura per mantenere quanto meno stabili i valori ma per ora sembra che tutto vada per il verso giusto. Ah... per la pancia ho usato un semplice incantesimo per nasconderla come poi ho fatto per le nausee. Scusami se te l'ho detto solo adesso ma volevo vedere sul tuo volto un sorriso e non dolorose lacrime. Ero consapevole di prendermi una strigliata ma ti assicuro che preferisco che tu sia arrabbiato con me piuttosto che vederti con il cuore spezzato e carico di dolore - ammise -  Potrai mai perdonarmi? - chiese tituinfine ancora molto titubante.
- Ma certo che ti perdono amore mio! - la baciai con trasporto - è vero mi hai fatto alterare un pochino ma ora a mente lucida capisco perchè lo hai fatto. Non concordo, ma capisco. - continuai a tenerla stretta a me - A parte questo piccolo dettaglio... beh...  è la migliore sorpresa che tu potessi farmi! - dissi iniziando a ridere istericamente. Era una notizia meravigliosa e io ero al settimo cielo. - Un altro bambino... avremmo un'altro bambino? Non riesco ancora a ctrderci - mi commossi come un ragazzino e contemporaneamente mi abbassai all'altezza di quel meraviglioso pancino per poi posare su di esso un delicato bacio. - Ciao amore mio... sono il tuo papà! Scusa se ci ho messo tanto a presentarmi ma ti prometto che da adesso in poi sarò sempre al tuo fianco. - continuai a baciare quel punto del suo ventre immaginando che il mio piccolino fosse proprio li. Mi sporcai completamente il viso di bianco, per via di quei colori, ma poco mi importava. in quel momento ero l'uomo più felice del mondo.
- Mmmh... io ti consiglio di dare un bacio anche da quest'altra parte... - disse Emma riportandomi alla realtà.
- Già riesci a capire dove si trova? - chiesi meravigliato. - Non è un po troppo piccolo? Scalcia già? - oddio ero un fiume in piena.
- No è che... l'altro potrebbe offendersi... - ve lo giuro per poco non svenni . Avevo sentito bene?
- l'al... l'altro??? so.. so... sono... sono due? - sgranai gli occhi.
- Si, sono in arrivo due bambini! Sorpresaaaa! - Se ancora un piccolo rammarico che non mi avesse detto nulla mi era rimasto, con quelle ultime parole non me ne importò piu nulla. Era incinta... e non di uno ma bensì di due bambini. Non avrei potuto chiedere di meglio dalla vita. 
- E'... è la miglior cosa che potessi regalarmi amore mio! Ti amo... ti amo piu della mia stessa vita. 
- E' per questo motivo che ho dovuto... beh... rinunciare a fare "quelle cose" che tanto insistevi di voler fare. Con la cura che stavo facendo mi è stato categoricamente sconsigliato. Scusami ancora se ti ho fatto passare un periodaccio.
- Non mi importa più nulla ora che mi hai dato questa magnifica notizia amore! Posso anche restare in astinenza a vita adesso che so la verità! Ti amo, amo Hope, Dave e questi due piccolini. Mi hai reso l'uomo piu felice del mondo e non smetterò mai di ringraziarti per questo splendido regalo. - Tornai a baciarla incapace di fare altro, ero talmente preso che non mi accorsi neanche dell'applauso che ci fecero i suoi familiari. Diedi la possibilità anche a loro di abbracciarla e congratularsi dopodichè insieme a tutta la famiglia annunciai la cosa anche ai due piccini di casa che nel mentre erano ancora impegnati a giocare con i loro nuovi giocattoli. 
- Piccolini avete sentito? - dissi attirando la loro attenzione - Dentro la pancia della mamma ci sono due bambini... due fratellini, siete contenti? -  rimasero a guardarmi imbambolati per un po, poi Dave annui mentre la piccina tornò a giocare senza prestarmi attenzione, aveva due anni, di sicuro nenache aveva capito di cosa stessi parlando. Prolungammo la festa per avere piu tempo per festeggiare questa splendida notizia ma dopo neanche un'oretta accadde qualcosa di inaspettato. Hope corse da noi gridando come una disperata il nome di suo fratello.
- DJ! DJJJJJ! 
- Dj cosa amore?Provò a chiedere Regina
- Dj bua! - specificò indicando oltre la staccionata. Il mio cuore perse un battito... Dave era uscito per strada? Da solo? Era forse ferito? Corsi a più non posso e lo raggiungi: era sul marciapiede, seduto a gambe incrociare, a piangere... piangeva come poche volte lo avevo visto fare. 
 

- Campione che succede? Sei caduto per caso? - provai ad indovinare.
- Vai viaaaaaa! - rispose lasciandomi basito. 
- No, no che non vado via tesoro, stai piangendo e voglio sapere perchè. Posso aiutarti sai?
- No... io... io....
- shhhh calmati, non ti fa bene agitarti così. - lo abbracciai e stranamente da come mi rispose poco prima non si ritrasse. - Dimmi solo una cosa: ti sei fatto male? 
- n...no. - beh almeno questo.  Rimanemmo abbracciati senza dire una parola fin quando non fu lui a parlare.
-  Io... non voglio andare via. - esclamò così su due piedi.
- Dalla festa? - chiesi ingenuamente.
- No... da... da... da questa casa. Io mi sono affezionato a te, alla mamma, a Hope e a tutti gli altri. Non ho mai avuto una mamma e un papà così buoni come voi... io non voglio tornare in istituto! - riprese a piangere.
- Chi mai ti ha detto una cosa del genere? Pensi davvero che io e la mamma potremmo mai riportarti indietro? - annui - Sbagli amore, sbagli alla grande. La tua mamma ha perso la testa per te e stessa cosa vale per me, non ti lasceremo mai andar via. Perchè pensi questo?
- la mamma ora ha due bambini nella pancia. - aahh ora era tutto piu chiaro. 
- E allora? - domandai come se non ci fosse nulla da preoccuparsi... beh in effetti non cera davvero nulla di cui preoccuparsi.
- Io non sono cresciuto nella pancia della mamma... non  sono figlio suo come loro... quando loro arriveranno non ci sarà piu posto per me! 
- Ma che dici Dave! Certo che ci sarà posto per te, ci sarà sempre! 
- un mio amichetto dell'istituto lo hanno riportato indietro perchè la sua mamma adottiva aveva avuto un bambino tutto suo. Uno solo... non due come la mamma. -stavo per rispondergli ma Emma, la quale ci aveva seguito insieme a Hope, si sedette vicino a noi e prese la parola. 
- Ti capisco sai? Ho vissuto la stessa cosa del tuo amichetto e posso comprendere benissimo che tu abbia questa paura adesso. Quello che ti chiedo però è di avere fiducia in noi. Io papà e Hope ti vogliamo un bene immenso e niente cambierà con l'arrivo di questi fratellini. Tu occupi un posto speciale nel nostro cuore e nessuno prenderà mai quel posto. E' tuo! Solo ed esclusicamente tuo.
- E se vorrai bene di più a loro? Loro sono i figli tuoi veri... anche Hope lo è, io invece...
- Non esistono figli veri e figli non veri. Toglitelo proprio dalla testa. Ci sono i figli biologici, come ad esempio Hope, ma ci sono anche i figli adottivi come te. Davanti alla legge tu e Hope siete miei figli nello stesso identico modo sai? - spiegò.
- Davvero?
- Si! Ricorda bene:  I figli non sono di chi li mette al mondo, ma di chi li cresce. - gli sorrise 
- Quindi mi vorrete sempre bene? Non mi manderete via?
- Ti ho voluto fortemente nella nostra famiglia Dave... mi sono innamorata di te dal primo momento che ti ho visto entrare in quell'ufficio, neanche se mi offrissero tutto l'oro del mondo rinuncerei a te. Mettitelo bene in testa e non farmi piu ripetere le stesse cose ok?
- Va bene mamma! Ti voglio bene, ne voglio anche a te papà.
- E a me?- si intromise la piccolina
- A te voglio più bene di tutti sorellina!
- Anche io bene Dj!  - a quelle parole ne seguì un abbraccio di famiglia che mise finalmente  la parola fine a quella piccola crisi esistenziale. Tentammo di tornare dagli altri ma Dave ci richiamò all'ordine - Mamma posso farti una domanda? ma questi fratellini sono maschi o femmine?
- Non si sa ancora amore. Sono nella pancia da solo due mesi... ci  vorrà ancora un altro po prima che si veda. Sono ancora troppo piccoli. 
- Vorrei siano femmine tutte e due! 
- E perchè? Non ti piacerebbe un fratellino con cui giocare? - gli chiese incuriosita da quell'affermazione. 
- Voglio restare il tuo unico piccolo principe! - le rivolse uno dei suoi migliori sorrisi che la fecero commuovere all'istante. ahhh... avevo dimenticato la storia degli ormoni. Prevedevo lunghi mesi di pura follia.
Tornammo dal restante della famiglia, festeggiamo ancora per qualche ora dopodichè ognuno tornò nelle proprie abitazioni. Noi mettemmo velocemente i letto i bambini, i quali erano stanchissimi e andammo a stenderci anche noi in camera. Nessuno dei due osò proferire parola, ci limitammo a stringerci e a coccolarci un po'. Mi sarei accontentato anche solo di quello dovete credermi, di fronte a tutto quel gran casino dei rischi della gravidanza il problema astinenza era solo un piccolo dettaglio a cui avrei potuto benissimo rinunciare, ma improvvisamente sentii Emma, la quale aveva preso a baciarmi il collo, farsi sempre piu insistente. 
- Amore che stai facendo? - le chiesi.
- Secondo te? Noi due avevamo un piccolo conto in sospeso ricordi? - disse maliziosa.
- Si mah... lascia stare, era solo un capriccio; ora voglio solamente stare abbracciato a te e ai nostri due nuovi terremoti. Non chiedo di meglio dalla vita. 
- E se io volessi altro? - ammiccò - Sai che le voglie in una donna incinta sono pericolose vero? - degudii a tutta quella sfacciataggine.
- Ma come...hai detto che ti hanno detto di non...
- Durante la cura non potevo... ora la cura è finita, il "caso" si è concluso brillantemente e quindi...
- Sei... sei sicura? Io non vorrei che... insomma... sei incinta... non devi farlo solo perchè io...
- Sono già stata incinta se ricordi e non ti ho mai dovuto pregare... anzi. Non crederai che con due sia diverso vero? - rise. 
- Ancora non ci credo amore... due bambini. E' un doppio miracolo questo.
- Dicevano che era matematicamente impossibile eh? - sorrise
- La scienza e la medicina non hanno fatto i conti con Super Killian! - esclamai sicuro di me per poi baciarla e farla finalmente mia. 
Al contrario di come immaginavo quella fu una delle giornate piu belle  e significative di tutta la mia vita. Avevo sempre visto la caccia alle uova come una stupida tradizione creata appositamente per far felici i bambini, ma ora mi sono ricreduto e guardo questa tradizione con occhi e spirito completamente differenti. Devo tutto questo a mia moglie... lei mi ha insegnato che non si è mai troppo grandi per divertirsi e ricevere sorprese... anche gli adulti possono tornare bambini ogni tanto e se poi si è fortunati come me tanto da ricevere una doppia sorpresa beh... che dire... siamo a cavallo. 
 
Note dell'autore:
Ed eccoci giunti alla fine di questa piccolissima storia. Non vi aspettavate questo finale è? Non un bambino ma addirittura due! E' stata una caccia alle uova davvero proficua per il nostro Capitano e la sua bella bionda ora non avranno piu a che fare con due bambini ma con 4! Cinque se consideriamo anche Henry. Wow... una famiglia bella numerosa direi. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno letto e che leggeranno questa storia in un futuro. Alla prossima e buona Pasquaaaaaa!
 
 
 
 
  
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