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Autore: Shade Owl    22/04/2019    2 recensioni
Orlaith Alexander ha scoperto di non essere solamente una violinista estremamente dotata, tanto da guadagnarsi un esclusivo contratto con la Lightning Tune Records, ma anche di avere dei poteri incredibili, legati alle sue emozioni e alla sua musica. Tutto ciò però ha attirato le mire di potenti stregoni che hanno tentato di usare il suo potere per scopi malvagi, cosa che l'ha obbligata a lottare per salvare se stessa e le persone a cui vuole bene.
Quasi un anno dopo questi avvenimenti, la vita scorre tranquilla per lei, ormai lontana dalle luci della ribalta e dalla magia, e il suo unico obbiettivo è laurearsi e diventare una persona come tutte le altre, dimenticando il proprio dono, troppo pericoloso per essere usato con leggerezza.
Tuttavia, Orlaith ignora gli eventi che, in un luogo lontano, sono già in moto e che presto la raggiungeranno, portandola a scoprire un mondo per lei tutto nuovo e pericoloso, ma anche le risposte che per molto tempo ha ignorato: da dove viene la sua magia? Cos'è lei, realmente? E perché non ha mai incontrato nessun altro con le sue capacità?
Ma soprattutto... saprà affrontare quello che le riserva il destino?
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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Orlaith osservò dalla prua del motoscafo gli sforzi degli Xenonauti che, col solo aiuto di pochi elicotteri (peraltro totalmente inadeguati alla situazione), affrontavano il gigantesco calamaro e cercavano al contempo di salvare le persone intrappolate nella statua della libertà. Vide anche Rin tuffarsi nel fiume e, subito dopo, riemergere con l’aspetto di un colosso fatto d’acqua che affrontava alla pari il mostro, riuscendo a mozzargli molti arti e infine a trafiggerlo con la sua lunga spada liquida.
Per un istante credette che ce l’avesse fatta ma, mentre lei tornava alle sue sembianze normali e cadeva nel fiume, si accorse che il calamaro rimaneva invece saldamente ancorato alla statua, immobile dov’era e apparentemente ancora in salute.
- Non ce l’ha fatta!- esclamò Annie, seduta accanto a David, dall’altro lato del parabrezza - L’ammazzerà!-
Orlaith inspirò a fondo per cinque volte, portando l’archetto sul violino e posando il mento sulla mentoniera.
- No.- disse lei - Ora ci penso io.-
Rin… vedi di essermi grata.
Cominciò a muovere l’archetto, spandendo note musicali intorno a lei.

Rin guardò il tentacolo calare sopra la sua testa, bersagliato inutilmente dalle lame di luce di Nova che cercava senza successo di aiutarla. Non pensò nemmeno di nuotare via, sapeva di non essere abbastanza veloce.
Poi delle note musicali le giunsero all’orecchio, e l’acqua che aveva intorno si mosse come se fosse animata di vita propria. Si sentì quasi circondare, mentre davanti ai suoi occhi l’aria parve come deformarsi e il tempo rallentare.
Il tentacolo continuò a scendere, senza modificare la propria traiettoria, eppure non la colpì, come se lo spazio stesso fosse stato alterato, abbattendosi semplicemente in acqua e sollevando un’onda che la spinse lontana.
In qualche modo, il fiume l’avvolse senza sommergerla, alzandosi più di quanto fosse normale per un’onda e depositandola molto delicatamente sull’isola, vicino a Nightmare e Nova, che l’aiutarono a rialzarsi, proprio mentre Keith correva loro incontro.
- Cosa… cos’è successo?- borbottò.
- Non lo so...- rispose Keith - … ma scommetto che c’entra lei.- aggiunse, indicando un punto verso il fiume.
Seguendo il suo dito, Rin vide Orlaith che suonava e ballava su una barca.

Qui il brano

La musica era veloce e ritmata, e fin dalle prime note si impose di prepotenza, innaturalmente chiara e udibile anche in quella situazione. Il Doplanker smise di considerarli e si voltò verso la barca, conscio di essere realmente in pericolo.
Nubi temporalesche si addensarono sopra Liberty Island, mentre una poderosa pioggia battente iniziava a cadere sempre più forte; l’acqua del fiume prese ad agitarsi e a ribollire fino a quando, al primo potentissimo crescendo ci fu uno spruzzo incredibilmente violento d’acqua, che risospinse il calamaro su Liberty Island, lontano dall’acqua e dalla barca. Quasi subito fu seguito da innumerevoli altri spruzzi che, seguendo la musica, cominciarono a bersagliarlo e a spintonarlo, impedendogli di trovare un equilibrio e l’orientamento, mentre il vento infuriava sempre di più e innumerevoli lampi prendevano a colpire ripetutamente la Statua della Libertà.
La musica poi rallentò, diventando meno intensa, e con essa la tempesta. Le nuvole continuarono a vorticare, ma un disco di cielo limpido e luce solare comparve sopra le loro teste.
- È un ciclone...- commentò Nightmare.
Il Doplanker parve iniziare a riprendersi a quel punto e, lentamente, allungò i tentacoli per strisciare verso l’acqua, forse per contrattaccare o per fuggire. Mentre si muoveva udirono chiaramente innumerevoli scricchiolii provenire dalla statua; voltandosi, i quattro poterono vederla muoversi.
Scese dal piedistallo, raggiungendo con poche falcate il Doplanker e cingendolo con le braccia e bloccandolo sull’isola. L’occhio del ciclone passò in quel momento, riportando il cielo in piena tempesta, proprio mentre la musica tornava a farsi veloce e potente.
Ondate d’acqua investirono il calamaro e la statua, sommergendoli e bagnandoli; subito dopo iniziarono di nuovo a cadere dei lampi, che stavolta convergettero tutti sulla statua, scaricandosi poi nel corpo del demone, il quale cominciò a tremare e a scuotersi, stridendo in modo pietoso.
Da quando il cemento conduce l’elettricità? Pensò Nightmare.
Infine ci fu un ultimo, potente fulmine che investì statua e calamaro, bruciando completamente il Relitto. Subito dopo la tempesta finì, insieme alla musica, e il cielo tornò limpido e luminoso. La Statua della Libertà si allontanò dallo scontro e tornò al proprio posto, come se nulla fosse successo.
Il Doplanker rimase inerte dov’era, accasciato al suolo senza più dare segni di vita.

Orlaith riaprì gli occhi ansimando: era affannata, sudata fradicia, e il cuore le batteva a mille. Sentiva l’adrenalina scorrerle in tutto il corpo, come un’elettricità che la percorreva dalle dita dei piedi fino alle punte dei capelli.
Era tantissimo che non si sentiva così.
- Woooooh!- ululò David, dall’altro lato del parabrezza, battendo le mani - Grande! Sei un mito, bimba! L’hai polverizzato!-
- Ce l’hai fatta! Ce l’hai fatta!- gridò Annie, saltellando.
Orlaith li guardò senza sorridere, rialzandosi in piedi e voltandosi verso Liberty Island. Vide gli elicotteri superstiti continuare a ronzare in cielo come gigantesche zanzare, e anche a quella distanza poté percepire chiaramente gli sguardi dei soldati a bordo, senza contare quelli dei giornalisti, delle telecamere e di tutti i curiosi che si erano radunati a riva.
Aveva probabilmente salvato la città, ma ora tutti sapevano chi era.
- David… andiamo via.- disse - Non posso rimanere qui… mi hanno vista tutti… allontaniamoci, subito!-
- Perché?- chiese lui - Usa il violino, no?-
Lei si voltò a guardarlo. Era serio, e in volto aveva un’espressione confusa.
- Come?- chiese - Il… violino?-
- Ti hanno vista. E allora?- chiese, scrollando le spalle a braccia conserte - Me l’hai detto tu… puoi fare quello che ti pare, no? Suona qualcosa e fai dimenticare a tutti di cosa sei capace.-
Orlaith esitò: non ci aveva minimamente pensato, e onestamente non era sicura di sentirsela. Un conto era combattere i mostri, ma addirittura modificare i ricordi di chissà quante persone…
D’altra parte, quella forse era la sua unica possibilità.
Tornò a voltarsi e, con mano tremante, pose di nuovo l’archetto sul violino, deglutendo a vuoto.
Vi prego, perdonatemi…

Mentre Orlaith ricominciava a suonare, Nightmare si avvicinò alla riva con le mani affondate nelle tasche, osservando la violinista con estrema attenzione.
- Non è come Willow.- disse Keith, affiancandolo.
- No, non lo è.- rispose lui, scuotendo la testa - Ci siamo sbagliati, e di grosso… non è fonocinesi, è molto di più.-
- Credi che sia una di loro?-
Nightmare si strinse nelle spalle.
- Hai visto anche tu: ha distorto lo spazio per salvare Rin, ha rallentato il tempo, dato vita a una statua, reso il cemento conduttivo… chi altri saprebbe fare cose del genere, se non un Trascendente?-
Keith sospirò sconsolato, grattandosi la testa.
- Lo diciamo a Timmi?-
- Perché, hai un sistema di comunicazione transdimensionale con te?- sbuffò lui - Ragazzo, non posso chiamare proprio nessuno, al momento… dovrò costruirne uno, e ci vorrà un po’ di lavoro.-
- Nightmare!-
Sentendosi chiamare, il Comandante si voltò verso Nova e Rin, che erano corse nei pressi del corpo del Doplanker per recuperare la Pietra di Trasferimento. Tuttavia, il corpo del Doplanker non c’era più.
Al suo posto ora c’era una gigantesca massa di polvere rossa, che il vento stava rapidamente disperdendo in aria, portandola lontano.
- Credi che sia stata Orlaith?- chiese Keith.
- Forse. Probabilmente sta facendo qualcosa per tutelarsi, avendo mostrato a tutti di cosa è capace. Ma noi siamo immuni, a quanto pare, io mi sento bene. Ci sta lasciando in pace.-
- E cosa pensi di fare, allora?-
- Non lo so, ma ne parleremo dopo. Vieni, recuperiamo la pietra.-
Raggiunsero le ragazze, che erano già corse in mezzo al mucchio di polvere che si stava dissolvendo in aria per cercare il sospirato bottino.
- Trovata?- chiese Nightmare.
- No.- rispose Nova, inginocchiata a terra con Rin - Ma qui c’è… qualcosa.-
Si scansò appena, quanto bastava da far loro vedere cosa avesse trovato, e di certo non era una Pietra di Trasferimento.
Era una sorta di grumo carnoso e informe, viscido e pulsante, di un brutto color biancastro solcato da grosse vene violacee, non molto più grande di un pugno umano. Alcuni piccoli tentacoli si contorcevano in punti casuali del grumo, da cui proveniva un gemito pietoso e appena percettibile. Sopra c’era una sorta di disegno, come marchiato a fuoco sulla pelle di quella cosa: era una specie di cerchio, al cui interno era inscritta una stella insieme ad alcuni altri simboli.
- Cos’è?- chiese Keith, storcendo disgustato la faccia.
- Non ne ho idea.- rispose Nightmare.
- Sembra di origine organica.- disse Rin, esaminandolo con occhio critico - Ma non ho mai visto niente del genere.-
- Era questo che sentivo.- disse Nova - La cosa che sembrava il Doplanker.-
- Quindi qualcuno ha trasformato Doppy in… una specie di amorfo pezzo di carne?- chiese Keith, confuso.
- No.- rispose Nova - Penso che questa cosa sia stata prodotta proprio dal Doplanker, ma non saprei dire di più.-
Nightmare annuì.
- Va bene… prendetelo, lo portiamo con noi. Trovate un sacchetto. E prendete anche quella polvere rossa, voglio darle un’occhiata prima che Orlaith la faccia sparire tutta.-

I misteri aumentano...
Ringrazio John Spangler, Easter_huit, Old Fashioned, Roiben e Arianna96r, che mi stanno seguendo. A presto!

 

   
 
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