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Autore: Mahlerlucia    24/04/2019    2 recensioni
[Yoru to Asa no Uta]
Il gruppo era diventato da tempo la sua casa, gli altri tre componenti la sua piccola famiglia.
Poco gli importava se durante i live shows le ragazzine urlavano per lo più i nomi di Yoru e Kayoi; erano entrambi più talentuosi di lui, senza ombra di dubbio. E, tanto meno, gli interessavano quegli orribili incubi che segnavano sempre più spesso le sue nottate on the road.
Da quando aveva realizzato quanto fosse importante per lui la vicinanza ed il sostegno di Yoru, riusciva sempre a cavarsela anche all'interno di quelle terribili e caotiche trame oniriche.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'La canzone di Yoru e Asaichi'
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Il passato e il futuro

 


Hirukawa


 

L'opportunità di suonare per tre serate consecutive nelle più importanti città del Giappone non era certo cosa di tutti i giorni. Ed eventi di questo tipo non erano nemmeno così semplici da organizzare, considerando le scarse risorse di cui i quattro ragazzi della band disponevano.
In un primo momento Kayoi si era posto il problema logistico degli spostamenti. Almeno lui!
Nonostante la maggiore età, nessun componente del gruppo aveva ancora acquisito una regolare patente di guida e muoversi con i mezzi pubblici era qualcosa d'impensabile. Tra il peso dei vari strumenti e l'invadenza di alcune fans isteriche, non era davvero ammissibile.
L'aiuto da parte di Hirukawa, ex componente della band da cui proveniva Yoru, era arrivato come una manna dal cielo. Il suo furgone era sufficientemente capiente per poter trasportare tutto il necessario, così come i suoi interni erano comodi al punto tale da poterci passare le nottate in tutta tranquillità. Futsu permettendo.

Tra uno spostamento e l'altro, Asaichi aveva notato qualcosa che, con il passare dei giorni, lo stava infastidendo sempre di più: l'eccessiva confidenza che si era instaurata tra quell'Hirukawa e Yoru. O meglio, quel legame di amicizia e rispetto reciproco che c'era sempre stato, anche prima che il ragazzo dai lunghi capelli neri potesse approfondire – in altri modi – il suo rapporto 'speciale' con il cantante del suo attuale complesso.

“Quante cose sono cambiate, Yoru. Ora sei diventato molto bravo e suoni davvero dei pezzi interessanti”

“Sono stati i ragazzi ad aiutarmi a migliorare, Hirukawa-san.”

“Capisco. Le tue dita sono guarite?”

“Sì, ora le ferite si sono rimarginate.”

Ferite? Di che stanno parlando?

“Mi fa piacere. Per un lungo periodo sono state piene di fastidiose vesciche. Lasciami vedere...”

Ehi, zio Tom! Mi pare che ti stia prendendo un po' troppa confidenza con il.... con Yoru!

Come se quello spiacevole siparietto non fosse bastato, si erano aggiunti anche gli inutili commenti sulla bellezza e sul buon profumo dei capelli del bassista. Asaichi aveva osservato quel tizio accarezzargli i crini setosi sostenendo di trovare strano il fatto che Yoru s'interessasse ai prodotti di bellezza. Lui, che a suo avviso era sempre rimasto totalmente indifferente di fronte alle più futili questioni estetiche.

Babbeo! Perché gli stai permettendo di toccarti? Perché diavolo gli stai permettendo di toccarti in quel modo?

 

***

 

Asaichi

 

 

Le soste serali erano indispensabili per potersi rigenerare, per cenare e, più banalmente, per poter andare finalmente in bagno. Peccato solo che la presenza di Hirukawa stava rendendo il tutto molto più noioso del solito. Quel suo modo di fare esageratamente paterno e saccente non riusciva a conquistare le simpatie di Asaichi.
Giusto Kayoi poteva avere la pazienza e la voglia d'intraprendere un'aberrante conversazione sulla stabilità economica che un band musicale poteva fornire o meno. Roba da far cadere le braccia a chiunque. O forse solamente a chi non aveva ancora raggiunto quel livello di maturità necessario per poter comprendere appieno determinate situazioni. In fondo, non erano più dei semplici liceali.
Asaichi non riuscì a fare a meno di allontanarsi da quell'accozzaglia di frasi fatte e luoghi comuni. Aveva raggiunto il suo limite di sopportazione massimo. Non che ci volesse poi molto per uno come lui.

“Vado a pisciare.”

L'intento era realmente quello di andare in bagno, ma non per orinare e, tanto meno, da solo.
Yoru si trovava al bancone del ristorante self-service assieme a Futsu.

“Yoru, vieni con me.”

Il più giovane fra i due non se lo fece ripetere due volte. Si voltò e seguì il ragazzo di cui si era perdutamente innamorato tempo addietro.
Poco dopo si chiusero in bagno per guadagnare la loro giusta intimità.

“Mi spiace per ieri. Non abbiamo potuto farlo perché ero completamente sbronzo. Ha ragione Kayoi... dovrei imparare a controllarmi... Ah! Vieni qui, Yoru!”

Asahi spinse delicatamente il compagno contro le fredde piastrelle che ornavano le mura di quel piccolo bagno pubblico. Le sue labbra non persero tempo e andarono all'istante a cercare la bocca del più timido.
Fu un bacio delicato, partito per gradi, voluto da entrambi.
L'espressione inizialmente sorpresa di Yoru si tramutò in un piccolo sorriso pregno di gioia e soddisfazione. Ma ben presto questo venne sostituito, a sua volta, da un senso di malinconia e distacco che all'intraprendenza di Asaichi non poté sfuggire.
Gli carezzò le labbra carnose per stimolarlo, per provocarlo, per cercare in lui una qualunque reazione.
Quel gioco di lingue non era stato sicuramente sufficiente.

“Vuoi farlo?”

Il bassista distolse lo sguardo e chiuse gli occhi, lasciando di stucco il compagno in pieno subbuglio ormonale.
Yoru... che diavolo succede?

“Ok. Facciamo-”

Alcuni forti ed improvvisi rumori interruppero la vostra conversazione dai toni lievemente forzati. Qualcuno stava bussando in maniera irritante contro il legno della porta che vi eravate premurati di chiudere a chiave per non essere disturbati.
Futsu aveva fatto la spia, facendo muovere l'unico girino che nuotava in quel pozzo senza fondo che era diventata la sua testa da piccolo dandy in cerca di gloria.
Con la coda tra le gambe, i due ragazzi si avvicinarono all'uscio e girarono la chiave nella toppa della serratura. Temevano entrambi l'ennesima ramanzina da parte di Kayoi, la parte più razionale del gruppo.
Ma quello che si ritrovarono davanti non era un ragazzo alterato; bensì appariva dispiaciuto, rammaricato, affranto.

“Asaichi, gentilmente... fatelo quando finirà il tour. Lo avevi promesso.”

“... Scusa.”

Ma che avete tutti oggi?

 

***

 

Kayoi

 

 

“Si può sapere perché ti sei seduto vicino a me, Kayoi?”

“Baby-sitting!”

“Non sono un bambino.”

“E allora controllati, idiota.”

C'era palesemente qualcosa che non tornava nell'atteggiamento del chitarrista, così come in quello di Yoru. Ma se Asaichi si era oramai abituato alle stranezze messe in mostra da quest'ultimo, il comportamento della 'mente' del gruppo non poteva di certo considerarsi come normale. Era nervoso, agitato, a tratti misterioso.

“Perché sei incazzato?”

Il ragazzo non si voltò, ma sospirò e prese fiato. Sembrava si stesse impegnando a raccogliere tutte le sue forze fisiche ed emotive necessarie per trovare le parole più adatte ad esprimere quel concetto che gli passava per la mente da troppo tempo. Non avrebbe mai voluto ferire i sentimenti del suo amico, ma non poteva nemmeno permettersi di tacere ulteriormente. C'era di mezzo la salvaguardia di quella band che lui stesso aveva messo in piedi e nella quale aveva sempre creduto ciecamente, nonostante i vari acciacchi e le difficoltà di chi arrancava in un mondo pieno di novità non sempre particolarmente prospere.

“Asaichi, da quando Yoru si è unito a noi, sembra che a te importi più di lui che della band.”

“No! No, non è vero!”

“Tu dovresti essere quello che prende l'iniziativa, il motivatore. Se non supereremo questa fase da 'band scolastica', non saremo mai in grado di produrre musica decente.”

Kayoi cadde in un insolito stato di trance contornato da un agghiacciante silenzio. Stava dando l'impressione di essersi reso conto di aver forse parlato a sproposito. In fondo, cosa gli aveva fatto Asaichi di male? Qual era il suo problema di fronte alla sua relazione con Yoru?
Che fosse.... Nah! Non il Kayoi che conosco io!

“Scusami. Sono un gran rompicoglioni, lo so. Dimentica quello che ho appena detto.”

Gli occhi chiari di Asaichi diventarono enormi mentre la sua bocca si aprì leggermente in una smorfia d'incredulità e disappunto. Non gli era mai capitato di trovare Kayoi in quello stato d'animo ai limiti della depressione. Aveva avuto un fugace attimo di stizza anche poco prima, per delle stupidaggini che era riuscito a partorire quel gran genio di Futsu. Eppure doveva esserci più che abituato...

“Stai bene? Puoi parlare con me, lo sai.”

“Io e la mia ragazza...”

Non avevo dubbi!

“... abbiamo avuto una brutta discussione dopo che lei si è rifiutata di aiutarmi a preparare i volantini che pubblicizzavano le date del nostro tour. È arrivata a chiedermi se per me sia più importante lei o la band... ci ha definiti 'gruppo di terz'ordine senza alcun futuro'...”

'Sta stronza!

“... Non posso credere che arrivi a pensare una cosa del genere, dopo tutti gli sforzi che abbiamo fatto. Sto pensando di lasciarla.”

Bravo, ottima idea! Approvo!

“Scommetto che Futsu sarebbe felice di sentire questo.”

“Stai dicendo che Futsu.... Eh?!”

“Ma no, che hai capito, idiota! Sarebbe contento perché così facendo non sarebbe più l'unico single del gruppo.”

Asahi si limitò ad alzare le spalle in segno di finta indifferenza. Sarebbe stato divertente vedere gli altri due compagni di avventura intraprendere, a loro volta, una focosa relazione. A Futsu, poi, non sarebbe nemmeno dispiaciuto più di tanto. Aveva sempre venerato Kayoi come quel fratello maggiore che non aveva mai potuto avere. Ogni suo desiderio diventava praticamente un ordine per il giovane batterista.

“Sai, oggi ho avuto modo di confrontarmi con Hirukawa-san e devo ammettere che... sono un po' invidioso della sua storia e della decisione che è riuscito a prendere, nonostante il successo del suo complesso. Insomma, ha messo al primo posto la stabilità economica, la famiglia. Io, invece, ancora non so bene cosa fare del mio futuro...”

Tutto quel discorso apparentemente senza senso, cominciò a provocare una discreta sensazione d'ansia nell'animo già inquieto del cantante. La parola futuro era da sempre stata bandita dalle sue interazioni umane. Troppo potente, decisamente fuori dalla sua infantile portata.
Ogni volta che aveva provato a soffermarsi sul suo imminente destino al di fuori della band, aveva intravisto solo un enorme buco nero, un baratro, un tunnel senza alcuna via d'uscita.
Il gruppo era diventato da tempo la sua casa, gli altri tre componenti la sua piccola famiglia.
Poco gli importava se durante i live shows
le ragazzine urlavano per lo più i nomi di Yoru e Kayoi; erano entrambi più talentuosi di lui, senza ombra di dubbio. E, tanto meno, gli interessavano quegli orribili incubi che segnavano sempre più spesso le sue nottate on the road.
Da quando aveva realizzato quanto fosse importante per lui la vicinanza ed il sostegno di Yoru, riusciva sempre a cavarsela anche all'interno di quelle terribili e caotiche trame oniriche.


“Io penso che tu sia solamente molto stanco. Vedi di dormire un po' prima del nostro arrivo.”

Pronunciando queste bonarie – quanto sbrigative – parole, Asaichi coprì la testa di Kayoi con un plaid scuro. Quest'ultimo non tentò nemmeno di scoprirsi: era troppo provato dai dispiaceri emotivi che si trascinava dietro da diversi giorni e dalle fatiche del tour.

“Asaichi... Deve essere bello per te non avere nessuna preoccupazione.”

Toccato nel profondo, il cantante strappò letteralmente la coperta dal viso dell'amico per poi scoprire che si era addormentato di colpo. Reduce da una giornata decisamente troppo pesante, si era arreso anche di fronte alla stanchezza fisica.

Non è che io non abbia preoccupazioni. Ci penso eccome al mio futuro e... mi fa fottutamente paura!

 

***

 

Futsu

 

 

“Di nuovo il solito sogno?”

Asaichi aprì gli occhi e rivolse lo sguardo in direzione di quella voce fastidiosa che si era appena rivolta a lui. Futsu e la sua solita, patetica indiscrezione.

“Che cazzo vuoi, Futsu?!”

“Fammi indovinare: eri sul palco e ad un tratto non ricordavi più le parole del testo della canzone che stavi, diciamo... interpretando. Poi Yoru...”

“Senti, Futsu! Vai a farti fottere! Io esco a fumare una sigaretta.”

Peccato solo che le sue sigarette fossero appena state avvistate da Kayoi su uno dei due comodini della loro camera d'albergo. Dimenticate senza troppe pretese.
I compagni sapevano bene che il motivo per il quale era uscito con tutta quella foga non era il fumo. Yoru era al konbini con quell'Hirukawa da troppo tempo oramai.

 

***

 

Yoru

 

 

Asaichi arrivò nei pressi del convenience store e fu subito adocchiato da Hirukawa, intento a fumare una sigaretta.
Dov'è Yoru?

“Ehi! Anche tu qui per fare un po' di shopping?”

“No, avevo bisogno di fumare una si-... ma dove...?”

Finalmente il cantante realizzò di aver dimenticato il suo pacchetto di bionde in hotel. Si maledisse per la sua sbadataggine e il suo pensiero subito andò agli eventuali commenti che gli altri due rimasti in stanza avrebbero potuto fare a tal riguardo.
Hirukawa gli porge il suo pacchetto aperto, senza che lui gli avesse chiesto nulla. Asaichi lo ringraziò mostrando uno sguardo che ancora non riusciva a mascherare la sua palese diffidenza.

“Hirukawa-san, posso chiederti perché stai facendo tutto questo per noi?”

“Perché me lo ha chiesto Yoru.”

E nel momento esatto in cui venne pronunciato il suo nome, il ragazzo comparve al loro cospetto portando con se una busta con il vistoso marchio commerciale della catena di konbini.

“Ah! Asaichi!”

Il modo in cui riuscì a pronunciare il nome del suo amato fece sorridere il momentaneo terzo incomodo.

“Ti piace davvero tanto Asaichi-kun, non è vero?!”

“Sì!”

Che cosa?! Non gli avrà per caso detto che stiamo insieme, vero?!

“Asaichi-kun, devi sapere che Yoru si è davvero impegnato per imparare a suonare il basso. Inizialmente era davvero incapace, ma poi si è messo d'impegno ed è diventato abile persino a comporre delle melodie personalizzate.”

“Sei stupido, Yoru?! C'era davvero bisogno d'intestardirsi in questo modo?”

“Beh, se non fosse stato per la sua situazione disperata non lo avrebbe mai fatto.”

Asaichi s'indispettì per quell'ultima affermazione. In primis, era stufo di sentir parlare quel sapientone. Certe cose avrebbe preferito sentirle direttamente dalla bocca del suo compagno, anche se ultimamente era diventato un pezzo di ghiaccio, impenetrabile, ermetico, circospetto. In secundis, cosa aveva voluto dire Hirukawa quando ha parlato di 'situazione disperata'?
Cosa c'è che ancora non conosco del passato di Yoru?

“Questo ragazzo è stato ripudiato dalla sua famiglia, per cui non c'è alcun modo per lui di poter tornare a casa.”

Lo sguardo di Yoru divenne vacuo, disperso in un punto non ben delineato. Prima in direzione della vetrina del negozio, poi sull'asfalto del marciapiede. Ovunque pur di non fissare le altre due persone presenti. Su qualsiasi insignificante dettaglio, pur di non dover condividere la rabbia che stava sicuramente ribollendo nelle viscere di Asaichi.

Il cantante sgranò gli occhi e li rivolse al maggiore dei presenti, aggrappandosi alla speranza di una sua eventuale – ed infelice – battuta. D'altronde, non sembrava nemmeno particolarmente dispiaciuto per quello che aveva appena rivelato; e, soprattutto, per aver incupito i pensieri di quello che sosteneva essere un suo grande amico.

Cosa diamine stai dicendo, Hirukawa-san?
Non è possibile!









 



Angolo dell'autrice


Ringrazio anticipatamente tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia ff. :)

Vi lascio qualche piccola annotazione:

  • Yoru to Asa no Uta significa “la canzone del mattino e della notte”. Il titolo del manga è un gioco di parole tra i nomi dei protagonisti e il loro significato letterale. Infatti:
    *Yoru = notte;
    *Asa (diminutivo di Asaichi) = mattina.

  • Brevissimo riassunto del manga: Asaichi è il cantante e leader di una band musicale piuttosto amata dalle ragazzine. Gli altri componenti sono: Kayoi (chitarrista e compositore), Futsu (batterista) e Yoru (ultimo entrato, precedentemente leader di un altro gruppo che si è poi sciolto, ora bassista e seconda voce). Quest'ultimo entra nella band grazie al suo talento, ma soprattutto per poter stare vicino ad Asaichi, del quale è innamorato fin dai tempi delle scuole medie. Succedono tutta una serie di cose per cui i due si avvicinano davvero sempre di più fino ad arrivare al punto in cui è incentrata la mia OS (il capitolo 3 del volume 2).

  • Hirukawa(-san) è un ex componente della prima vera e propria band in cui ha suonato Yoru. Difatti, sono stati proprio gli ex compagni ad insegnargli a suonare il basso e a spingerlo ad entrare nella band di Asaichi e soci. La vecchia band si è sciolta perché tutti i componenti (tranne Yoru) hanno preferito trovarsi una professione più stabile e metter su famiglia.

  • Il konbini è il tipico convenice store giapponese, un piccolo supermercato nel quale si può trovare di tutto. È aperto 24/7.

  • Piccola considerazione personale per Harada sensei (mangaka): non pensi che il nostro caro Kayoi meriti un suo giusto spin-off?! Povera stella, è tanto bellino! Mi va bene pure una storia con quel pirla di Futsu! XD
     

Dato che questa è la seconda one-shot che dedico alla coppia Asaichi x Yoru del manga 'Yoru to Asa no Uta', ho deciso che diventerà una serie con lo stesso titolo del manga originale, ma tradotto in italiano.
 
Grazie ancora a tutti coloro che passeranno di qua! **

A presto,

Mahlerlucia

   
 
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