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Autore: piccola_Calliope    24/04/2019    3 recensioni
Fiammo e Riccardo 5 anni dopo...
Promesso questa volta ci saranno pochi drammi, tante scene divertenti e gioie ;)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo
POV. FIAMMA

Pochi secondi prima di bussare alla porta di Riccardo, guardo ancora quell’anello che quasi 3 mesi fa mi ha fatto avere il giorno della mia laurea. Lo accarezzo e sorrido.
Era stata una proposta di matrimonio decisamente singolare, nessun principe azzurro  in ginocchio, nessuna crisi di pianto della futura sposa, lui aveva lasciato un mazzo di rose e in mezzo a quelle con un biglietto la proposta…Non avevo risposto subito, volevo vincere la borsa di studio per iniziare la specialistica in Spagna prima di dire che si, lo avrei sposato mille volte. Non potevo desidera felicità migliore se non quella di vivere per sempre con lui, se non costruire una famiglia numerosa con lui…
Adesso ero qui con la valigia, una prestigiosa borsa di studio e tanto amore da donare solo a lui.
Riccardo apre la porta del suo appartamentino…E’ bello come sempre, questa barba che si sta facendo crescere lo rende ancora più affascinante ai miei occhi. Il mio cuore batte a mille, il mio cuore batterà così solo per lui, per sempre. Lui sarà per sempre il mio amore unico.
-Fiamma-è sorpreso di vedermi.
Io non riesco a dire nulla sorrido come una scema…Sono cosi follemente innamorata di lui.
Di slancio mi lancio fra le sue braccia, abbracciarlo, stringerlo a me è come tornare a casa, abbiamo affrontato vari ostacoli, il nostro amore però è sempre stato fortissimo e finalmente abbiamo la possibilità di viverlo.
-Come mai qui?-chiede…Sembra cosi…Distaccato, freddo.
Guardo dietro di lui nel suo appartamentino, è per lo più vuoto, se non fosse per vari scatoloni sparsi qua è là.
-Stai cambiando casa?-domando.
Lui in silenzio guarda gli scatoloni.
-E tu sei venuta in vacanza?-chiede lui fissando per un istante la mia valigia.
-No-affermo guardandolo in quegli occhi, che so, che stanno per pronunciare qualcosa che non mi piacerà, amo Riccardo, da sempre, conosco ogni sfaccettatura di lui e adesso i suoi occhi non mi comunicano nulla di buono.
Lui afferra la mano in cui si trova il suo anello.
-E’ un si?-chiede sorridendo, ma non è un sorriso felice, Riccardo è triste.
-Che succede?-chiedo staccando la mia mano dalla sua, in tutti questi anni era successo di tutto, ero pronta a qualunque cosa e non avrei pianto più, Riccardo ancora una volta stava per sbagliare qualcosa eh no, questa volta io non l’avrei perdonato. Era mai possibile che riuscisse costantemente a mettere il nostro amore in secondo piano?
-Ho vinto una borsa di studio…-inizia e si fissa le scarpe…Lo fa sempre quando deve dire qualcosa di scomodo.-Negli Stati Uniti-adesso mi guarda negli occhi.
-Io mi uccido di studio per entrare all’università di Madrid, perché si, volevo vivere con te e finiti i nostri studi avrei voluto sposarti, io come sempre mi sacrifico, lascio la mia famiglia, i miei amici, per un amore che non mi viene mai incontro…Quando hai fatto domanda?-chiedo.
-Il giorno dopo la tua laurea-ammette.
-Non pensando che io avrei voluto del tempo per rispondere alla tua proposta? Solo 3 mesi, sono passati solo tre mesi e tu stai facendo di nuovo le valige per andare via, come sempre mi lasci sola, mi ami cosi tanto da non esserti mai e dico mai sacrificato per me…Non sono nemmeno sorpresa, sapevo che non sarebbe andata bene, io lo sapevo, ci speravo però…Ma con te sperare è inutile…-affermo disgustata.
-Potremmo provare ad avere….-lo interrompo.
-Una relazione a distanza?-scoppio a ridere.
-Sono diverso-mi dice.
-Fino a un anno fa credevi di dover diventare padre…Tu sarai sempre quello Riccardo! Quello che combina cazzate e mi fa sentire costantemente insicura-affermo dura.
-Ah si?  Pensi questo di me? Chi volevi sposare esattamente  allora eh? Chi? Se sei incentrata ancora su quel errore, chi volevi sposare? Chi Fiamma? Non ti fidi di me…Mi ami, ti sacrifichi e me lo rinfacci, ma per chi lo fai? Per me o per te? Per mostrarti migliore?-lui ride di gusto.
-Sei cambiato, forse maturato…Ma anche io sono cambiata, ho pianto per te fino a non avere più lacrime e forze, mi sono distrutta e si Riccardo voglio rinfacciarti tutto questo, perché ancora una volta tu non hai scelto me!-affermo, molto amareggiata. Sento gli occhi pizzicare, ma no questa volta non mi vedrà piangere, questa volta non gli permetterò di vedermi ancora una volta distrutta per mano sua!
-Mi ami ancora?-domanda.
-Forse no hai ragione! Infatti mi sono trasferita a Madrid, perché non ti amo, coglione!-lo spintono.
-Io tra due giorni parto-afferma, è glaciale, glaciale come tutte le volte in cui mi ha allontanato o spezzato il cuore…Ha ragione…Chi amo? Chi ho amato? Un uomo che mi farà sempre del male!
Io mi sfilo l’anello e poco delicatamente glielo consegno.
-Buon viaggio-vado via, stavolta per sempre.
                                                   ***
5 anni dopo
POV. FIAMMA

Il divano di Lena e Andrea è decisamente scomodo, dormire qui nuoce gravemente alla mia schiena. Sono a Madrid da una settimana, primo perché a breve perché questi due si sarebbero sposati e secondo perché in Italia in questi anni non avevo trovato un lavoro che mi soddisfacesse pienamente, cosi Lena mi ha consigliato di mandare qualche curriculum qui, d’altronde ci avevo vissuto per quasi tre anni, sapevo muovermi bene.
Marco saputo del mio arrivo in Spagna mi aveva offerto ospitalità, ma vista la non migliore delle conclusioni della nostra storia qualche anno fa, ho preferito dormire su questo scomodo divano.
-Tesoro allora oggi qualche colloquio?-chiede Lena entrando in salotto.
-Nha-sbuffo, trovare lavoro è sempre sfiancante.
-Sicura di non voler lavorare nella mia fantastica pasticceria?-domanda il mio bellissimo migliore amico. Non potevo davvero credere che tra meno di un mese si sarebbe sposato, ne abbiamo passate cosi tante noi due, mi è sempre stato accanto, mi ha sempre aiutato, difeso…
-Sarebbe improduttivo anche per te, mangerei tutti i dolci-tutti e tre scoppiamo a ridere.
-Io corro in atelier, oggi è un giorno importante-afferma emozionata Lena, che è diventata una grandiosa disegnatrice di abiti da sposa.
-Come mai?-le domando.
-Un importante finanziatore vuole investire in lei, vuole farla entrare nel suo marchio-spiega Andrea sorridendo.
-Tesoro sono cosi felice per te-mi alzo e le bacio la guancia.
Lena ha fatto bene a non tornare in Italia con me, ha fatto carriera qui…
-Tu piccolina oggi cosa fai?-chiede Andrea.
-Provo a fare un giro, magari trovo un lavoretto, devo fare qualcosa, non posso restare ancora con le mani in mano-dico, voglio trovare un appartamentino per me, probabilmente dopo il matrimonio Andrea e Lena vorranno un bambino…Io in questa casa sono di troppo.
 -Io adesso vado in pasticceria e poi vado da Lena che sarà tesissima-sorride il mio biondo.
-A stasera allora-lo abbraccio.

POV.RICCARDO
Ore 5:00 la mia sveglia come ogni mattina suona, mi alzo, mi sciacquo il viso, indosso una tuta e mi dedico ai miei 45 minuti di corsa…
Rientrato faccio una doccia veloce e la mia cameriera/assistente/ mediatrice linguistica mi serve la colazione.
-Buongiorno signor Gucci, le ho sistemato per oggi il completo grigio-mi informa.
-Non mi va, prepara quella blu scuro, subito!-ordino.
Lei senza fiatare sale al piano superiore e sistema il mio abito, è la 6° che cambio in 4 mesi, si ho deciso di licenziarla, ho delle regole ferree che esigo siano rispettate e queste assistenti non mi soddisfano, ho spiegato mille volte che i completi chiari vengono indossati solo nel fine settimana.
Chiamo Simon, cugino della mia sorellastra Elisabetta, nonché mio socio.
-Buongiorno boss che succede?-domanda.
-Buongiorno socio, ho bisogno di un’altra assistente, occupati della liquidazione di questa qui, com’è che si chiama?-non ricordo nemmeno il nome di quest’incapace.
-Laura-risponde Simon.
-Licenziale e trovane una efficiente, ha uscito il completo grigio di Mercoledì te ne rendi conto?-sbuffo.
-Che sacrilegio-mi prende in giro.
-Ci vediamo in ufficio-riattacco.
Riccardo Gucci è un famoso stilista, proprietario di una delle più prestigiose case di moda in Spagna, ho negozi con la mia marca perfino a New York…Non mi sono mai fermato e sono diventato un grande, vivo per il mio lavoro, il mio lavoro è la passione che accende la mia vita.
-Signor Gucci ho preparato il suo completo-mi informa la tizia che tra tre secondi sarà licenziata.
-Sei licenziata-le sorrido.
-Come scusi?-chiede.
-Credo d’esser stato abbastanza chiaro, sei stata licenziata, il signor Pavel si occuperà della tua buona uscita,  ma non chiedermi referenze, non mi piace mentire-le faccio un occhiolino e salgo al piano superiore.
30 minuti dopo in perfetto orario sono nel mio ufficio.
Quando entro i borbotti tra i dipendenti si concludono, tutti si fingono impegnati, tutti mi temono, sono un tiranno qui dentro e me ne vanto! Il meglio non si ottiene con gentilezza e sorrisi.
-Buongiorno tesoro-Marta che lavora qui mi viene incontro.
-Elisabetta?-domando.
-Ha bucato la ruota, arriverà tra poco-anche Elisabetta lavora qui,ha un difettuccio la mia sorellina, è una ritardataria perenne.
-Mi auguro sia cosi-rispondo a Marta.
Lei mi segue in ufficio.
-Perché hai licenziato Laura?-domanda.
-Non ha rispettato le mie regole-sorrido.
-Regole ridicole!-mi rimprovera Marta.
-Regole necessarie, per continuare ad essere chi sono adesso sorellina-rispondo.
-Un essere glaciale-sbuffa.
-Lo sai che il ruolo di bestia mi calza a pennello-le faccio l’occhiolino.
-Tra dieci minuti chiama la mamma, cerca d’essere gentile almeno con lei-detto questo esce dal mio ufficio.
10 minuti esatti e squilla il telefono.
-Madre-rispondo.
-Tesoro come va?-domanda mia madre.
-A posto ho licenziato la figlia della tua amica, è inefficiente-le dico.
-Ma Laura è una cosi cara ragazza-dice.
-Si sarà cara, ma non rispetta o peggio non ricorda le regole che le ho imposto-dico.
-Non dirmi che anche lei ha uscito un completo chiaro-sbuffa mia madre.
-Esatto-rispondo.
-Riccardo questa regola dei vestiti…-la interrompo.
-Ho già sentito l’inutilissima opinione di Marta su questo, sono regole importanti mamma! Io sono Riccardo Gucci!-rispondo.
-Buon lavoro tesoro-riattacca.

POV. FIAMMA
Sto girando per delle allegre botteghe quando il mio telefono squilla, è Lena.
-Sono nella merda-urla.
-Che succede?-chiedo.
-La mia modella ha l’influenza, non può venire qui e provare l’abito che avevo preparato, non è della mia taglia-piange.
-Che taglia è?-chiedo.
-Fiamma-Lena urla tanto che devo allontanare il dispositivo dall’orecchio.
-Lena dannazione-sbuffo.
-Credo sia perfetto per te, ti scongiuro…-mi sta supplicando.
-Tesoro nessun problema-rispondo.
Arrivata al suo atelier, la trovo in lacrime.
-Io non posso-dice.
-Cosa?-chiedo scioccata.
-Non posso, devi andartene subito-mi spinge fuori.
-Lena venti minuti  fa mi hai scongiurato di venire qui, adesso mi cacci? Stai male?-rido di gusto, il matrimonio le ha dato alla testa.
-Non puoi restare qui e ho sbagliato, era meglio che non ti chiedessi nulla-dice.
-Pensi che io non sia brava a fare la modella?-domando ridendo.
-Saresti una modella perfetta e proprio per questo è meglio di no-mi carezza il viso, con un’espressione quasi preoccupata azzarderei…
-Hai paura che il boss si innamori di me?-chiedo ridendo.
Lei sbianca…
-Forza provo quest’abito e via, sono la tua testimone di nozze e devo quindi occuparmi del tuo patrimonio, questa proposta di lavoro è molto importante-le dico, che sarà mai provare un abito da sposa?...
In quel momento entra Andrea.
-Come mai qui?-domanda senza salutare nessuno.
-Non ho la modella, e l’abito è della sua taglia-Lena riprende a piangere.
Andrea mi osserva in silenzio.
-Lo stilista non arriverà a breve? Dai Lena aiutami a mettere questo dannato abito-dico, mi stavo innervosendo.
-Si Lena aiutala-afferma Andrea.
-Ma tesoro…-Lena cerca di obiettare.
-Aiutala a indossare l’abito-ripete lui.
Venti minuto dopo mi osservo allo specchio con indosso un bellissimo abito da sposa…
-Sei cosi bella-Lena tira su con il naso.
-Sei commossa?-le sorrido dolcemente.
-Mi vorrai sempre bene?-chiede.
-Lena ma che hai?-chiedo ridendo.
-Io ti voglio infinitamente bene, conoscerti è stata un regalo fantastico per me-mi carezza il viso.
All’improvviso sentiamo bussare.
-E’ qui-sussurra Andrea.
-Quando ti chiamo esci ok?-chiede e prima di uscire mi abbraccia.
-E’ fuori di testa-affermo tra me e me.

POV.RICCARDO
Non ho mai voluto trattare abiti da sposa, non ne ho mai disegnati, anzi se c’è una cosa che odio sono proprio questi, ma negli ultimi mesi, la moda nunziale ha ottenuto un discreto successo e quindi ho deciso di inserirmi nel settore, Riccardo Gucci non disegnerà mai un abito da sposa, ma Lena è bravissima, è da due mesi che lavora ad un modello, il modello di punta della prossima sfilata dalla ‘’Fuego style’’  probabilmente, ho intenzione di inserire lei nell’equipe dei miei stilisti, lei è il suo atelier saranno sulla bocca di tutti, solo ad una condizione questo modello deve lasciarmi senza parole…
-E’ agitata?-chiedo ad Andrea sorridendo.
-Parecchio-sorride lui.
-Sono cattivo lo so, ma sono convinto che Lena non mi deluderà, avvieremo una grande collaborazione-sorrido soddisfatto.
-Chiamo Lena-Andrea è fin troppo agitato.
-Andre qualcosa non va?-chiedo.
-No perfetto-sorride e corre nella zona camerini.
Due minuti dopo compare con Lena, Lena con gli occhi rossisimi e il viso bianco.
-Riccardo-mi sorride forzata.
Le vado incontro e le carezzo una spalla.
-Stai poco bene?-domando…Andrea e Lena sono stati un’ancora di salvezza per me, mi sono sempre stati vicini, anche in un periodo parecchio oscuro della mia vita.
-No a posto-sorride.
-Siete tesi per il matrimonio vero?-chiedo, si tra un mese si sposeranno e io sarò il testimone dello sposo.
-Eh certo-Andrea risponde.
-Allora? Questo modello mi lascerà senza parole?-domando facendo l’occhiolino a Lena.
-Fin troppo-si sventola.
-Mi accomodo, fammi vedere questa bella modella-sorrido.
-Stai calmo ok?-chiede Andrea accanto a me.
-Certo-sorrido senza ben capire la sua domanda.
-Puoi uscire-Lena chiama la modella.
Io rispondo ad un messaggio, alzo lo sguardo lentamente percorrendo i dettagli del abito e poi vedo il volto della modella…
La modella incontrando il mio sguardo smette di sorridere.
Io mi sento morire, guardo Andrea incredulo per un istante…
Sento il cuore scoppiare, non so se per dolore o altro…Io negli ultimi cinque anni non l’avevo sentito più il mio cuore, non batteva più…
-Fiamma-sussurro.
Lei si mette una mano sul petto…Sospira e due secondi dopo corre via…
-Andrea un  bicchiere d’acqua-sussurro prima di sentire le forze mancare.

POV. FIAMMA
Apro la porta di quel dannato atelier con ancora indosso questo dannato abito da sposa.
Lena mi rincorre.
-Mi sento soffocare-inizio ad allentare i bottoncini del corpetto.
-Mi dispiace-sussurra.
-Liberami da questo dannato abito!-urlo
-Mi dispiace-sussurra ancora.
-No Lena!-malamente strappo una parte del abito.
Due secondi dopo scoppio a piangere…
-Lena-sussurro tra le lacrime.
Lei corre ad abbracciarmi.
Angolo autrice
Partorire questo prologo è stato difficile, è passato davvero tanto tempo, ma fino ad oggi non ero soddisfatta di ciò che avevo scritto, ma posso finalmente affermare che Calliope, insieme a Fiamma e Riccardo è tornata.
Spero di leggere qualche commento in merito a questo prologo.
Tanti saluti piccola_Calliope
  
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