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Autore: ghostmaker    26/04/2019    0 recensioni
A.D. 2538, la guerra è finita da qualche mese, l’Impero Kilrathi e la Repubblica Autonoma hanno ampliato i loro domini ai danni degli sconfitti. La Federazione Terrestre, non coinvolta nella guerra, si prepara ugualmente alla possibile invasione da parte dell’Impero, riorganizza le proprie forze armate e da inizio a nuove missioni segrete per cercare più informazioni possibili.
Prima serie - https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3828029&i=1
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Universal Wars - Trilogia'
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UNIVERSAL WARS - SERIE II





1° Capitolo – Segreti



Nei due mesi successivi alla fine della guerra lo Stato Maggiore della Federazione Terrestre aveva iniziato un nuovo dislocamento del proprio personale: molti soldati provenienti da zone di battaglia ricevettero nuovi ordini, nuovi posti di assegnazione e nuove mansioni. Nella base militare del nord Europa Unito tre amici stavano parlando dopo aver ricevuto le novità.
«Accidenti mio amico, ti hanno imbarcato sulla nuova astronave da guerra».
«Sì Fabrix, il Lunar I. Uscirà dai bacini di carenaggio domani» rispose Durin. «So che anche a te non è andata male; sei il nuovo capo pattuglia dei caccia su Marte».
«In effetti, hanno capito di cosa sono capace» disse Fabrix pavoneggiandosi.
«Ehi amici,» interruppe Solomon, «ho ricevuto anche io l'ordine di partenza. Nuovo radarista sulla base di Giove. Non vedo l'ora, lì c'è anche Mavelix».
«Chissà quella vecchia canaglia come si sta divertendo con le Gioviane» disse Fabrix facendo ridere gli amici.
Nel frattempo sulla Base Lunare, il nuovo comandante delle forze armate aeree si stava presentando alla truppa.
«So che sapete benissimo chi sono e quindi conoscete le mie priorità: pretendo che i miei uomini si facciano onore, che siano ubbidienti agli ordini e che siano sempre pronti alla battaglia in qualunque momento. La Prometeus è stata mandata in pensione ma per me c’è ancora tempo!»
Anche al Centro di Sicurezza Mondiale sulla Terra altri soldati stavano per iniziare una nuova avventura.
«Amico mio è ora di andare, destinazione Astronave Lunar I».
«Un poco mi dispiace non vedere più il tuo brutto muso Billy,» disse Brawler all’amico, «a me hanno dato il posto sulla Base Lunare».
«Ci rivedremo di sicuro ma vorrei che fosse qui anche Betta. Sai qualcosa?»
«Purtroppo non l'ho potuta sentire ma so che sta bene. Pare che rimarrà sulla Terra per continuare gli studi con quel Priore» rispose Brawler pensieroso.

In un piccolo eremo su un monte il priore del Primo Sole osservava Betta mentre entrava in una trace indotta. Le prese una mano e chiese: Dimmi, cosa vedi?»
«Un luogo pieno di luce, fa freddo: lei è prigioniera, lei è in carne ed ossa, lei soffre perché è sola. Aiutatela... aiutatela!»

Dopo mesi di ricerche il capitano pirata Andrew aveva quasi perso la speranza di ritrovare i ladri che gli avevano rubato la sua astronave. «Quei maledetti! Abbiamo setacciato tutti i pianeti repubblicani e di loro neppure l'ombra, dove diavolo saranno finiti! Spero che non siano morti in mezzo a qualche battaglia perché se mi hanno rovinato l’astronave, li uccido!»
Schyry interruppe le farneticazioni di Andrew. «Capitano, ricevo un messaggio in bassa frequenza di un’astronave ma non capisco cosa stiano dicendo».
«Non diamo nell'occhio, spostati dai loro radar».
«Lo farei volentieri ma c'è un altro problema; l'astronave non c'è sul radar».
Andrew e Demon si misero a cercare l’astronave fantasma guardando dai finestrini quando si sentì il rumore di un colpo leggero alla fiancata dell’Aurora. Un’astronave Repubblicana era comparsa all'improvviso e solo con freddezza Schyry evitò un contatto fatale. Hartigan si asciugò il sudore dalla fronte mentre disse: «Proprio per un pelo; da dove diavolo è saltata fuori?»
Demon rispose alla domanda. «Questa è una porta nello spazio che non dovrebbe esistere».

Intanto, in un luogo sconosciuto l’equipaggio di un’altra nave sta discutendo.
«Ormai sono tre giorni che facciamo avanti indietro tra queste distorsioni spaziali, ma si può sapere, dove cavolo stiamo andando?» chiedeva El Barbo al compagno.
«Se lo sapevo, non stavo qui tutto questo tempo non credi?»
«Ubri, non so, forse sei un pilota di ultima categoria; anzi, prima di tutto sei sicuro di essere un pilota?»
Mentre i due litigavano Ubas osservava lo spazio deformarsi per l'ennesima volta, ma notava qualcosa che non aveva mai visto prima; un punto bianco in fondo alla distorsione, troppo lontano dalla rotta che l’astronave stava percorrendo e, senza dire nulla, invertì la direzione di marcia dei motori così repentinamente che lo scossone fece sobbalzare gli altri due uomini che dovettero smettere di litigare.
L’astronave sembrava deformarsi per riuscire ad attraversare quel piccolo varco ma ne uscì indenne trovandosi, infine, su un pianeta.
Ubri esclamò: «Ma che diavolo di pianeta è questo?»
«Non ne ho la più pallida idea ma pare che l’atmosfera sia di ossigeno puro» disse Ubas incuriosito dai dati rilevati dal computer di bordo.
El Barbo non perse tempo per burlarsi di Ubri. «Tu non scendere, te c'hai i polmoni di catrame!»
«Falla finita deficiente e scendiamo a vedere».
I tre scesero dall'astronave e mentre cercavano di capire dove fossero, un essere deforme si parò davanti ai loro occhi. «Benvenuti, venite, venite, il Re di Mordor sarà felice di avere una nuova visita dalla Repubblica».
I tre ergastolani non dissero a quell’essere che non erano della Repubblica e lo seguirono fino a un grande palazzo e lì, un uomo, li accolse festeggiante e sorridente.
«Bentornati amici delle Repubbliche, tanti giorni sono passati dall’ultima visita. Vedo che siete nuovi quindi mi presento: sono Geno, Re di Mordor».
Il Re, dopo un inchino, chiese: «Che cosa desiderate questa volta signori della Repubblica».
Ubri, El Barbo e Ubas rimasero in silenzio alla domanda. Scambiati per altri, e non sapendo cosa dire sorrisero, ma all’improvviso nell’atmosfera di Mordor apparve un’altra astronave.
«Guardi capitano; non è l’Arcadia quella?», domandò Hartigan.
«Per la miseria! Schyry atterra subito!» urlò Andrew.
Il mercantile Aurora atterrò vicino all'Arcadia; i suoi occupanti, appena scesi dalle scalette, furono ricevuti dall’essere deforme e anch’essi furono portati nel castello.
Re Geno esclamò: «Altri della Repubblica, che giornata stupenda».
Andrew senza pensarci estrasse un pugnale e si lanciò contro i tre ergastolani, ma fu fermato da Geno che, parandosi davanti a Ubas, disse: «Sento che c'è tensione tra voi amici. Ditemi dunque, cosa posso fare per voi nuovi arrivati?»
«Semplicemente voglio indietro la nostra astronave che questi tre hanno rubato» rispose più furente che mai Andrew.
Re Geno si sorprese: «Oh, non si fanno queste cose, amici».
«In verità è colpa loro se siamo qui, soprattutto sua», disse Ubas indicando Demon che, impaurito, si nascose dietro Schyry.
«Lui ci doveva portare al sicuro e invece ci ha tradito!»
Gli animi si stavano scaldando, ma improvvisamente, tutti si bloccarono immobili come delle statue. Geno passò vicino a ognuno dicendo: «Quindi capisco che nessuno di voi è della Repubblica e allora mi domando cosa cercate sul mio pianeta».
Ognuno di loro raccontò i fatti che li riguardavano, spiegarono della guerra e di come fossero giunti su Mordor e Geno, dopo aver ascoltato ogni cosa, disse: «Siete stati onesti ed è una cosa importante per me e il mio popolo. Ci avete anche fatto scoprire che la Repubblica sfrutta la Porta Celeste per scopi militari; la porta che unisce l'Universo conosciuto con quello sconosciuto. V’insegnerò come tornare nel vostro mondo e in cambio dovrete raccontare che esiste questo spazio sconosciuto e garantire a chi incontrerete che la Repubblica non potrà più usare il varco che abbiamo concesso. La Dea Solare vi proteggerà quando avviserete la Federazione Terrestre. Voi siate amici e tutto andrà bene».
Gli uomini furono liberi di tornare alle astronavi e ascoltarono le parole di Geno unendosi come gruppo sotto la guida di Andrew. «Voi avete protetto l’Arcadia, anche se l’avevate rapita; Demon, l’Aurora ormai è inservibile quindi potrai restare con noi se lo vuoi e non più sotto costrizione; se siete d’accordo di vivere questa nuova avventura io sarò felice di essere il vostro comandate», furono le parole di Andrew che Geno accolse con piacere.
L’Arcadia, riempita con il carico trafugato dall’Aurora, s’innalzò nel cielo mentre il pianeta iniziò a deformarsi, l’ossigeno lasciò il posto all’anidride carbonica, il castello diventò un globo di luce e anche Geno prese la forma del suo dipendente. Egli si rivolse al popolo. «Mio popolo, glorifichiamo la Dea Solare. Lei mi parla e dice che toccherà anche a noi entrare in azione, ma lei sarà sempre vicina per proteggerci».


L’Arcadia entrò nello spazio deformato e questa volta ne uscì in pochi minuti ritrovandosi davanti a sé il pianeta Mercurio.
«Capo, adesso che si fa’?» chiese Schyry.
«Siamo nel pianeta neutrale, non dovremmo avere problemi» rispose Ubri.
I pirati si guardarono in faccia perché i tre ergastolani, mentre raccontavano le loro peripezie a Geno, avevano menzionato in soli tre giorni il lasso di tempo trascorso prima del loro arrivo su Mordor.
Hartigan chiese: «Ma voi, dove siete stati negli ultimi mesi?»
«Mesi? Giorni» rispose Ubas
«Signori, per le spiegazioni avremo tempo» disse Andrew. «Ora prepariamoci a dargli filo da torcere. Ubri, ho bisogno di uno ai cannoni, lo fai tu?»
«Sì, sono pronto!»
«Forza pirati! Distruggiamo tutto ciò che ci si mette davanti!»
L'Arcadia accese i propulsori, virò intorno alla stazione di controllo di Mercurio, puntò direttamente alla postazione radar e la distrusse senza fatica.
«Stanno uscendo dei caccia Repubblicani, cosa ci fanno qui su Mercurio?» chiese El Barbo ancora confuso.
«Ne parliamo dopo. Hartigan dirigiti direttamente nella Zona Blu e colpiamo i servizi di comunicazione» disse Andrew gasato da questo attaccò diretto.
«Sarà un divertimento» esclamò Schyry.
Demon mettendosi le mani sulla testa disse: «Speriamo». Ogni persona sull’Arcadia lo guardò in malo modo ed El Barbo lo spinse sulla sedia facendogli il segno di stare in silenzio.
L'Arcadia sfrecciò tra le sezioni della Zona Blu e Ubri centrava tutti gli obiettivi mentre i colpi dei caccia repubblicani s’infrangevano sugli scudi protettivi della nave pirata.  Hartigan, compiute le manovre di attacco, si diresse verso lo spazio esterno calcolando la rotta per venere ma due astronavi della Repubblica tentarono di frenare la manovra e quindi inseguirono l’Arcadia.

Su Pentium, pianeta della Repubblica Autonoma intanto...
«Come sarebbe a dire che la Porta Celeste è scomparsa?»
«Ministro Manola, una delle nostre astronavi stava per raggiungere la distorsione spaziale quando è scomparsa» rispose Lesnar.
«Questo non è possibile; Re Geno era il nostro unico alleato per tentare la conquista dell'impero e adesso ci ha tagliati fuori. Lesnar, raggiungi Mercurio e avvisa Hiei di tenere bene gli occhi aperti e di controllare attentamente ogni astronave proveniente dal Varco. Jakall, tu invece vai su Urano, fai sparire le prove della Porta Celeste; l'Impero non dovrà mai sapere che c'era la possibilità di attaccarli usando quel metodo. Kherkan è convinto che ci fosse un’altra porta nel Varco Beronz e dovrà continuare a crederlo; gli diremo che come era apparso così è svanito.»

Sulla stazione spaziale lunare il presidente Williamson, stava tenendo a battesimo la nuova astronave.
«E' un onore battezzare la Lunar I che darà lustro, negli anni in futuro, a tutta la flotta Federale. Sono anche felice che Douglas, il nostro miglior capitano, sia il primo comandante di questo gioiello tecnologico».
Terminata la cerimonia, Williamson convocò Douglas. «Ci siamo; le nostre spie hanno trovato quello che cercavamo e ora sappiamo che la Repubblica Autonoma aveva trovato un altra apertura nel “Varco Beronz”. Questo è il motivo per cui chiesero fortemente Urano che è tanto lontano da loro».
«Che cosa avete previsto di fare?» chiese Douglas.
«Per ora non ci possiamo muovere perché in gioco c'è anche la vita della Regina Lia e se siamo avventati perderemo un forte alleato. Il primo obiettivo sarà di liberare Sukrit da Giove e per questo ti ho convocato. Sarà una missione segreta e i dettagli li conosceremo solo noi due. Troppe volte hanno intercettato le nostre spie».
«Il mio problema signor presidente è che siamo senza armamenti».
«La destinazione del Lunar I è conosciuta; trasportare nella nostra stazione di Giove nuovo personale quindi niente armi a bordo. In realtà, quando il gruppo di assalto tornerà da Urano, s’incaricherà di liberare Sukrit».
«Sarà una vera impresa» rispose Douglas pensieroso.
«Mi ascolti bene Douglas, ho altro da dirle!»










N.d.A.
Inizia la seconda serie di Universal Wars, quindi se volete leggere la prima questo è il link:
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3828029&i=1



Credits
- Il Regno Sayan è un omaggio ai guerrieri Sayan dell'Anime Dragonball.
- I tre pianeti della Repubblica Autonoma: Gavilon è un omaggio all'Anime Star Blazers, Maxtor e un omaggio alla casa produttrice di Hard Disk esterni, Pentium è un omaggio al processore creato dalla Intel Corporation.
- Weapon X è un omaggio al personaggio Wolverine dei fumetti prodotti dalla Marvel.
- La stazione spaziale Voyager è un omaggio ai due satelliti lanciati dalla NASA alla scoperta dello spazio profondo.
- Il pianeta Mordor è un omaggio al regno immaginario creato da J.R.R. Tolkien per la saga del Signore degli Anelli.
- L’astronave Arcadia è un omaggio all’astronave omonima creata dal Maestro Leiji Matsumoto nel suo  manga “Capitan Harlock”.
  
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