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Autore: historiae    26/04/2019    1 recensioni
Tra i cespugli d'ortensia ricchi di foglie grandi e nuove spuntava in lontananza una macchietta color carota.
Noah si arrestò su due piedi, consapevole del fatto che poteva appartenere ad una sola persona.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izzy, Noah
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Tra i cespugli d'ortensia ricchi di foglie grandi e nuove spuntava in lontananza una macchietta color carota. Noah si arrestò su due piedi, consapevole del fatto che poteva appartenere solamente a una persona. Aveva fatto il giro della casupola attraversando il cortiletto ombreggiato dalle querce e dalle siepi di gelso che la separavano dalla baitella accanto. Era pieno periodo di vacanza, e i profumi della primavera erano già sparsi in aria e coloravano tutto intorno di buon umore.

-Che combini?- la domanda uscì velata di un insolito imbarazzo.
Izzie si voltò di scatto spalancando gli occhioni e rischiando per poco di cascare dalla seggiola alta, poggiata sull'instabile terreno umido.
Poi gli sorrise, sorpresa di vederlo. -Credevo di essere sola!-
Noah si avvicinò timidamente, senza forzarsi di sorridere come faceva solitamente; accanto a Izzie, il gesto gli veniva quasi spontaneo.
-Non volevo importunarti.- disse, mentre lei, allegra, tornava a concentrarsi sul suo quadretto ad acquerello. -Wow, che meraviglia. Lo hai fatto tutto da sola?-

Sul quadretto campeggiavano due magnifici fiori violetti di ortensia appena abbozzati con una cura e un'attenzione insolitamente eccezionale per uno spirito dionisiaco qual era Izzie.
-Vedi qualcun altro qui?- rise lei, e le lentiggini sul suo naso parvero moltiplicarsi a dismisura.
-Oh, intendevo dire...- biascicò Noah, e scoppiò a ridere, non distogliendo lo sguardo dal viso della ragazza.
-Vieni. Vuoi provare?- e gli porse uno dei tanti pennelli intinto di colore, entusiasta. Noah accettò quasi automaticamente, con l'espressione di uno studente sotto esame.
-Rischio di rovinartelo.-
-Impossibile!- Noah tracciò l'ultima ombreggiatura violetta del fiore con mano tremante.
-Non hai mai dipinto prima d'ora, eh?-
-Si vede tanto?- Izzie scoppiò in una risata cristallina che contagiò anche Noah. -Però è divertente. Sai, non avrei mai creduto che avresti scelto proprio la pittura tra tutte le attività esistenti al mondo. Nè sapevo del tuo interesse per i fiori.-
-Non me ne intendo, se è questo che vuoi dire...- lo guardò e riprese ad ombreggiare il fiore di violetto, e poi passò al verde intenso delle foglie. -...ma sono così belli.-
-Già...- Noah non prestava attenzione a nessun fiore in particolare; si era perso ad osservare i riccioli di Izzie che, attorniati dai colori del prato, parevano un cespuglio di foglie autunnali fiammeggianti. -Qual'è il tuo preferito?- chiese a ciel sereno.
-Mh... credo che sia il girasole.- lo guardò, raggiante.
Noah continuava imperterrito a tracciare segni verdi in automatico, come guidato da qualche musa ispiratrice. -I miei preferiti sono...- e si chinò a terra cercandone uno degno della situazione, ma non avendo vasta scelta si dovette arrendere presto. -...le margherite.- e sollevò una grossa margherita bianca profumata di fresco. Izzie sorrise.
-Semplici ed eleganti. Mi piacciono.-
-Già, e stanno bene accanto a qualunque altro fiore. Specie quelli rossi...- e già, sovrappensiero, posava la margherita tra due ciocche arricciate di Izzie, e stette lì, come fosse stata una spilla. Si rese conto dopo cinque secondi del suo improvviso romanticismo e tentò di mascherare il suo sorriso ebete con un'espressione pseudo seria, senza riuscirci. Per fare altro si mise ad ombreggiare le ortensie in modo casuale.
-Dici? Io trovo stiano bene anche con i fiori celesti.-
-Sì. Sì, è vero.-

-Ok, spara. Colore preferito.-
-Difficile... bordeaux.-
-Smeraldo.-
-Animale preferito?-
-Gli orsi!- esclamò Izzie -Sono semplicemente le creature più belle dell'intero continente.-
-Anche i panda non sono male!-
Continuarono così per un po'; a tratti dipingevano insieme senza scopo, per il puro piacere di fare qualcosa insieme; a tratti si perdevano uno nello sguardo dell'altra, catturati da qualcosa a cui nessuno sapeva dare un nome. Capitava spesso, quando le circostanze facevano sì che rimanessero insieme per lungo tempo, ma spesso la routine delle giornate dava vita breve a quei momenti. Quella sera di primavera inoltrata, illuminata dall'ultimo sole, colorata dai cespugli in fiore e profumata di selvatico, non avrebbe saputo essere più perfetta per conoscersi meglio.
-Questa è una domanda difficile...- si lanciò Noah, euforico. -Sport preferito.-
-Oh, speravo mi facessi questa domanda! Qui al campo ho provato le arti marziali e il paracadutismo, ma in cima alla classifica credo proprio ci sia il bunji jumping.-
-Estremo! Io non sono uno sportivo, lo sanno tutti... ma devo ammettere che il baseball a volte non mi dispiace. Dipende se i giocatori sono molluschi o se si fanno valere!-

C'era qualcosa nella risata allegra di Izzie che gli colorava l'anima, come un soffio di gioia improvvisa che gli attanagliava lo stomaco e gli illuminava il viso in un sorriso gentile. -E' vero! Tocca a te. Cibo preferito.-
-Nachos.-
-Nachos!- lo dissero quasi in coro, e scoppiarono di nuovo a ridere insieme, occhi negli occhi. -Questa volta hai risposto velocemente!-
-Per quanto siano poco salutari non si può dire di no ai nachos.-

Istintivamente lo sguardo dei due andò al quadretto ormai completato, dove troneggiavano i più bei fiori di ortensia mai visti nel quartiere.
-Caspita- accennò Noah -è venuto proprio bene...-
-Lavoro di squadra!- sorrise Izzie, puntando gli occhi luminosi in quelli del ragazzo. Noah, imbarazzato, fissava il quadretto; mentre cercava una frase intelligente da pronunciare, una piccola farfalla violetta si posò sul dipinto credendo fosse reale, e poi spiccò il volo ad un soffio dal volto dei due. Noah la seguì con lo sguardo e incontrò innanzi a sè gli occhi di Izzie che lo fissavano con dolcezza.
-Beh...- deglutì -per gran parte è merito della mia artista preferita...-
Perso nelle iridi verdi di Izzie, Noah si rese conto di non stare più connettendo cervello e parole, e preferì non dire altro. Izzie sorrideva intenerita dall' imbarazzo del suo miglior amico, e felice di averlo accanto a sè. I loro volti erano a un palmo l'uno dall'altro e la distanza si accorciava pericolosamente di secondo in secondo. Ma...

-Campeggiatori a rapporto! La cena è servita!- da poco lontano risuonò la voce del capo scout.

  
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