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Autore: Dauntless_99    28/04/2019    0 recensioni
Behati non è mai appartenuta ai Pacifici. Ha pochi amici e l'unico di cui si fida è il suo migliore amico Michael, un Erudita. Cosa succederà quando Be si separerà da Michael? Quando dovrà affrontare l'iniziazione e un sentimento più grande di lei per la persona più temuta in tutta Chicago? Riuscirà a trovare la pace e la felicità che da sempre sta cercando in una città che si trova a un passo dalla rivoluzione? 
Genere: Fantasy, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Eric
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi sveglio con un leggero dolore al braccio. Il tatuaggio è ancora fresco e Tori mi ha detto che ci vorrà del tempo prima che guarisca del tutto. Il fastidio però è allucinante e così decido di fare un salto in infermeria prima di andare a fare colazione.

Tutti i Trasfezione sono seduti in un corridoio ad aspettare il loro turno per poter entrare nella stanza dove si terrà il secondo modulo. Noto che rispetto all’inizio sono andate via solo due persone: una di questa è Lucy, ma questo lo sapevo già! Quattro esce dalla porta e inizia a chiamare il primo nome: Josh. Lui si alza ed entra. Aspettiamo una mezz’ora prima che esca da quella stanza con gli occhi rossi e il viso stravolto. Cerco di andargli vicino ma Tris me lo impedisce e lo porta via. A quanto pare non vogliono farci sapere in cosa consiste questo modulo fin quando non siamo dentro. Entrano uno ad uno, ed escono tutti nelle stesse condizioni di Josh. L’unica ad essere meno provata sembra Emy, ma non ne sono sicura. Alla fine arriva il mio turno.

Entro in una stanza illuminata da una luce gialla canarino. Sembra di essere tornata dentro la stessa sala del Giorno del Test Attitudinale.
“Siedi pure Behati. Aspettiamo Eric prima di iniziare. Intanto ti spiego cosa succederà.”
“Perché dobbiamo aspettare Eric?” chiedo.
“Perché porterà una delle fialette che ti hanno dato quel giorno che ti sei recata in ospedale e sarà lui  monitorarti per tutto il modulo due e se passi anche per il modulo tre.”
“Perché?” chiedo.
“La fase due è simile a quello che succede il giorno del Test attitudinale, ma questa volta dovrai superare le tue paure. Se ci riuscirai allora la simulazione finisce, se fallisci la simulazione andrà avanti fin quando non ti sarai calmata e non avrai trovato un modo per sconfiggerle. Affronterai una paura al giorno, può essere la stessa oppure può cambiare in base a quante paure hai. Non so cos’è successo il giorno del tuo Test attitudinale e per questo le tue simulazioni verranno svolte da Eric e basta.”
“Capisco. E nessuno verrà a sapere delle mie paure?”
“Solo i leader della fazione.”
In quel momento Eric entra e Quattro un po’ titubante ci lascia da soli.
“Ti ha già spiegato come funziona?” mi chiede.
“Sì.”
“Bene. Ti inietterò il siero, ma ho diminuito la dose.”
Lo guardo con faccia terrorizzata: l’ultima volta non è andata bene.
“Stai tranquilla. È la dose minima affinché il siero funzioni ed è stata calcolata in base alla tua massa corporea.”
“Questo non mi rassicura.”
“Lo so e vorrei dirti che andrà tutto bene, ma non posso. Stiamo seguendo i consigli dei medici e l’unico modo per diventare membro di questa fazione è superare tutti e tre i moduli.”
“Ok facciamolo, ma se qualcosa va sorto niente mi impedirà di rifiutarmi di farlo le prossime volte.”
Si avvicina e con delicatezza mi sposta i capelli dal collo. È un gesto troppo delicato per essere svolto da lui, ma forse mi sbaglio. Forse non è la persona che credo che lui sia. Una piccola puntura, poi chiudo gli occhi e il buio mi circonda.
 
Mi ritrovo nella mia vecchia aula circondata dai miei vecchi compagni di classe. È l’ora di fisica e il professor Brown sta interrogando qualcuno a un certo mi porge una domando riguardante la termodinamica. Semplice! So la risposta ma non rispondo. Tentenno. Il professore riformula di nuovo la domanda e io di nuovo non riesco a rispondere come se non sapessi la risposta, ma io la so eppure non me la ricordo.
Lo scenario cambia e mi ritrovo durante l’ora di matematica e succede la stessa cosa: non mi ricordo le risposte. È come se io non avessi mai avuto questo dono! Lo scenario cambia ancora e ancora e io non riesco a rispondere a nessuna delle domande. Alla milionesima esco dalla classe, inizio a sudare, la testa mi gira, le persone parlano, ma io non sento. Sono in mezzo a un attacco di panico ed io non so che fare. Non ho più il mio dono! Mi dirigo in bagno, mi sciacquo la faccia e fisso la mia immagine allo specchio. Quasi non mi riconosco. Non sono io! Non posso essere io! E mi ripeto una frase che mi ripeto ogni volta che devo superare una verifica: “Non lasciare che il panico prevalga sulle tue emozioni!” Torno in ogni singola classe, guardo in faccia ogni singolo professore e rispondo alla domanda, ma non come sono abituata a fare, ma come lo fa una persona normale.
 
Apro gli occhi e mi alzo di scatto! È stata una pessima idea! Mi gira tutto e ho la nausea!
Eric mi dice di stendermi.
“È andato tutto bene per sta volta, ma questa penso sia la paura più stupida che abbia mai visto!”
“Gentile come sempre!” rispondo.
“Ovviamente! Ci vediamo domani alla stessa ora.”
 
Torno nel dormitorio saltando la cena e mi addormento quasi subito. Questa paura non è stata difficile, ma so che ce ne saranno di peggio. Ripenso alle parole di Eric e capisco che ha ragione: questa volta mi è andata bene, ma non sarà sempre così.
 
Il giorno dopo mi ripresento alla stessa ora ed entro in un’altra simulazione e così succede per il resto delle settimane seguenti. Riesco a gestire abbastanza bene le mie paure tanto da classificarmi prima nella classifica dei trasfezione e seconda in quella generale. Josh ed Emy a volte mi chiedono come io ci riesca e proprionon lo so. Mi viene naturale. Sono sempre stata abituata a risolvere un problema se mi viene posto o ad affrontare una paura. Non lo faccio apposta, ma solo ora mi ricordo di aver letto qualcosa a tal riguardo.
Credo che sia successo alle medie quando stavo riorganizzando i libri della biblioteca. Quel giorno trovai dei libri che non dovevano essere nel catalogo e così li misi da parte, ma verso sera li portai a casa e iniziai a leggerli. Se non sbaglio parlavano delle varie iniziazioni delle fazioni, dei sieri, di come superare le prove. Non mi ricordo il perché li abbia portati a casa, mi ricordo solo della signorina Lee che mi ringraziava di averli trovati.
 
Il terzo modulo è simile al secondo con la differenza che le paure che devo affrontare non sono le mie, ma quelle degli altri.  Alcune sono davvero assurde: fantasmi, tradimenti, paura di volare, ragni o insetti. Mai quanto le mie!
 
Sto facendo un giro per il complesso anche se non dovrei. È notte fonda, ma non riesco a dormire. Proprio quando decido di tornare nel mio letto, sento delle imprecazioni venire dall’infermeria.
Entro e non posso che ridere allo spettacolo che sto assistendo: Eric si trova su uno dei letti, con un foro di proiettile sulla spalla sinistra, mentre tre infermiere e Max cercano di tenerlo a bada. A un certo punto si blocca e mi fissa.
“Che hai da guardare Amity? Non dovresti essere con gli altri iniziati?”
“Dovrei, ma non ho potuto resistere nel venire qui. Non sapevo che urlassi come una feminuccia!”
“Fotti!”
“Non so se seguirò il consiglio, ma a te conviene seguire quello che hanno da dire queste persone.” Lo guardo seria.
“Non prendo ordini da una ragazzina!”
“Signore, Max mi lasciate da sola con il paziente?”
“Non so se è una buona idea!”
“Non si preoccupi Max, ci penso io! Intanto preparate l’anestesia!”
I quattro escono dalla stanza e prima ancora che Eric muova un dito attacco.
“Ascoltami bene ex Erudito so tutto io. Se non ti fai togliere il proiettile, la ferità si infetterà ed in futuro potrai avere dei problemi. Non mi interessa un’accidenti se mi consideri una stupida ragazzina, ma io esigo rispetto come lo esigi tu. Ora hai due opzioni davanti a te: la prima ti fai curare e nessuno verrà a sapere di questo discorso oppure esci da questa stanza e domani mattina tutto il complesso saprà delle tue imprecazioni e minacce da ragazzina ed hai finito di avere rispetto da tutti!”
“Maledizione!”
“Lo prenderò come un sì.”
Un minuto dopo le infermiere rientrano e rimuovono i pezzi del proiettile, cuciono la ferita e prescrivono a Eric una settimana di intero riposo.
“Non so come tu abbia fatto, ma grazie!” mi ringrazia Max.
“Ho fatto quello che era giusto, ma dimmi una cosa: chi gli ha sparato?”
“Un senza fazione. È riuscito a disarmare uno dei nostri e a rubarli la pistola. Per fortuna Eric non si è fatto nulla di male! Ho una proposta da farti.”
“Mi dica.”
“Chiamami pure Max.”
“D’accordo Max.”
“So che Eric ti segue dal modulo due, per cui questa settimana lo sostituisco io, ma voglio che lo controlli.”
“Cosa? Perché?”
“So che lo hai aiutato quando hai combinato quel casino e so che sei l’unica in grado di tenergli testa. Perciò nel mio ufficio troverai una copia della tessera magnetica che apre la porta di casa sua. Quando ti servirà avviserai la mia segretaria e lei ti lascerà entrare. Prenderai la tessera e ti assicurerai che Eric segua la cura che gli verrà prescritta. Perché so già che non lo farà.”
“Perché dovrei?”
“Perché se mi farai questo favore un giorno ti restituirò il favore!”
“E sia!”
Eric viene rilasciato poco dopo ed io mi assicuro che raggiunga il suo appartamento. So già che mi pentirò di aver stretto un patto con Max nel momento esatto in cui domani entrerò da quella porta.

Angolo della scrittrice:
Salve cari lettori,
finalmente siamo passati al secondo e al terzo modulo della simulazione.
Se vi stavate chiedendo come mai non ci sono tutte le paure della nostra cara protagonista, che dire: “Ci vediamo alla prova finale, forse!”
Intanto il nostro Eric si è ferito e possiamo già notare che i senza fazione si stanno pian piano ribellando. Chissà cosa succederà?
Intanto nel prossimo capitolo vedremo come la nostra cara Amity gestirà un Eric un po’ ammaccato e vedremo se lui finalmente si aprirà un po’ con lei. Forse ci sarà anche il test finale.
A presto,
Dauntless_99
   
 
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