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Autore: Mitsuki Loveless    29/04/2019    1 recensioni
L'amore esiste, ma è sbagliato.
Marinette sa più di chiunque altro quanto faccia soffrire un sentimento a senso unico. I suoi sentimenti per Adrien la stanno portando alla disperazione.
Non le basta più solo vederlo senza riuscire ad avvicinarsi a lui o stalkerarlo da lontano mentre le altre gli stanno accanto contendendosi le sue attenzioni.
Vorrebbe che tutto finisse perché inizia a pensare che tutto ciò che prova non sarà mai ricambiato. Che sia strano. Illogico. Senza speranza. Insano.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Se ci sei tu, va bene.

Se ci sei tu, va bene.

Quando aprì gli occhi il sole non era ancora sorto ma il cielo si stava schiarendo preparandosi all'alba. Marinette si strofinò gli occhi assonnata sentendosi leggermente infreddolita. Accanto a lei Chat noir aveva vegliato tutta la notte senza chiudere occhio e notando che la ragazza si stava svegliando fece scivolare via il braccio dalla sua schiena e le sorrise stanco.

-Credo sia tempo di tornare a casa, Princess...-

La sollevò da terra prendendola in braccio senza darle tempo di rendersi conto di cosa le stesse accadendo attorno. Purtroppo il tempo stringeva e i suoi non si dovevano assolutamente accorgere della sua assenza o sarebbe successo un casino.
Giunsero a casa Dupain-Cheng appena in tempo per poter ammirare il primo raggio di sole stagliarsi su Parigi. Marinette mettendo nuovamente i piedi per terra riuscì a malapena a distinguere la silhouette del ragazzo con gli occhi ancora impastati dal sonno e la luce che fastidiosa le impediva la vista.

-Grazie... Chat..-

Il suono della sua risata raggiunse le orecchie della ragazza. Come avrebbe potuto non ridere davanti a quelle espressioni impacciate? Dopo averla vista così diversa la notte precedente adesso iniziava a somigliare di più a come la ricordava. Lei si arrabbiò appena ritirando subito i suoi ringraziamenti, dando le spalle al sole per poter riprendere l'uso della vista.
Chat allora decise che era tempo di tornare a casa prima che Nathalie potesse accorgersi della sua assenza. Saltò sulla ringhiera per poter assaporare l'alba ancora una volta.

-Ci vediamo presto Marinette!-

Esclamò prima di allontanarsi non lasciandole nemmeno la possibilità di salutarlo a dovere.
Era grata a Chat per averla aiutata e ascoltata. Solitamente era Alya la confidente alla quale scaricava tutta la tristezza, ma ultimamente non riuscivano nemmeno a vedersi. La sua storia con Nino andava bene e fra gli impegni con lui e il badare alle sue sorelline quando la maggiore mancava non aveva più molto tempo da dedicare alla loro amicizia. Marinette sapeva che non poteva confidarsi troppo con sua madre e le restava solo Tikki accanto a sostenerla, il suo kwami. Ma non poteva pretendere troppo neanche da lei.
Volendo essere sincera con se stessa, ammise nel suo cuore che Chat era stato un buon confidente e che come amico era davvero indispensabile a volte.
Scese le scale rientrando nella sua camera dove Tikki ancora stava riposando e si distese sul letto accanto a lei. Le sfiorò una guancia con il dito svegliandola delicatamente.

-Che succede, Marinette?-

La piccola kwami si riprese lentamente dalla sonnolenza sedendosi sul cuscino su cui fino a poco prima dormiva. Guardò la sua portatrice con i suoi occhi blu e ascoltò ciò che aveva da raccontarle. Di come la sera prima Chat noir le fosse stata accanto e che si era sentita ascoltata davvero e in parte rincuorata. Tikki ascoltò in silenzio, preoccupata per come stava prendendo piega la storia. Ormai lei sapeva chi si nascondesse dietro la maschera del gatto e sapeva anche che era un segreto che doveva rimanere estraneo a Marinette. Altrimenti sarebbe stato il caos.

-Capisco che tu abbia voluto parlare con Chat noir dei tuoi problemi. Eri in un momento di debolezza. Non preoccuparti. Sono sicura che Adrien si accorgerà presto dei tuoi sentimenti. Tu non mollare prima di averci provato!-

Le parole di incoraggiamento non mancavano mai da parte della sua piccola amica. Era il suo non riuscire a fare il passo più importante che alimentava la sua stessa ansia. Non riusciva a dichiarare il suo amore ad Adrien e se avesse continuato su quella falsa riga lo avrebbe perso per sempre.
Sorrise appena per non farla preoccupare ulteriormente e dandosi coraggio decise di andare a preparasi per la mattinata scolastica che la aspettava. Spinta da Tikki a fare del suo meglio con il ragazzo di cui era innamorata entrò in bagno.

Nello stesso momento in un'altra zona di Parigi, Chat, ripresi i panni di Adrien, si stava lavando i denti con poco vigore riflettendosi allo specchio del bagno con due scure borse sotto gli occhi.

-Se non muovi quella mano rischi di salivare via tutto il sapone.-

Lo canzonò Plagg mentre trangugiava l'ennesima fetta di puzzolentissimo Camembert. Il biondo non aveva neanche la forza di ribattere alle sue frecciatine. Era stramaledettamente preoccupato perché Ladybug non si era fatta sentire tutta la notte. Aveva controllato le notizie del giornale sul cellulare, ma nulla che potesse presagire un attacco da parte di qualche Akuma. Perciò non riusciva a darsi una ragione per la mancata presenza della sua partner.
Plagg si nascose nella camicia del suo portatore sentendo Nathalie bussare alla porta chiedendo se fosse pronto per affrontare la giornata scolastica. Adrien rispose atono con la schiuma ancora in bocca. Si sciacquò velocemente posando lo spazzolino al posto e uscì dal bagno sotto allo sguardo severo della sua tutrice. Prese lo zaino e venne accompagnato fino alla porta dove il suo gorilla lo aspettava per poter scortarlo fino alla destinazione prefissata. Inutile sperare in un saluto da parte di suo padre che naturalmente anche quella mattina non fece capolino neanche a pagarlo. Ormai aveva perso le speranze nell'aver a che fare con quell'uomo.
Prese posto sul sedile posteriore della macchina e partirono fino a raggiungere la soglia dell'istituto scolastico.

-Ci vediamo poi all'uscita.-

Adrien salutò il suo autista cercando il suo amico Nino fra gli altri ragazzi che affollavano l'ingresso. Scorse Alya accanto a lui e sbadigliando si incamminò verso di loro.

-Buongiorno Adrien!-

Nino era sempre allegro e sapere di conoscere una persona tanto buona lo aveva davvero risollevato da un brutto periodo di bisticci continui con suo padre che lo stavano mandando in depressione.
Fu solo dopo che notò Marinette assieme a loro, la salutò distrattamente stropicciandosi un pò gli occhi. Lei arrossì sollevando la mano per contraccambiare e si avvicinò ad Alya fissandolo impensierita dal suo comportamento.

-Hey amico! Sembri parecchio stanco stamattina! Hai fatto le ore piccole?-

Adrien tossì un paio di volte arrossendo appena, dopotutto aveva trascorso la notte in bianco perché voleva far star meglio una delle ragazze che stava camminando poco distante da loro. L'amico lo aiutò a riprendersi dandogli qualche pacca sulla schiena e scoppiò a ridere.
Fu allora che all'improvviso molti studenti si riversarono fuori dall'istituto urlando.

-Un akuma?-

Sibilò la corvina guardandosi attorno cercando un angolo cieco da poter utilizzare per la trasformazione. Decise di fiondarsi nell'istituto urlando ad Alya che sarebbe uscita subito. Appena dentro si fiondò in un'aula vuota trasformandosi con l'aiuto di Tikki.
Nelle vesti di Ladybug cominciò a pensare al da farsi per trovare il nucleo di tutta quell'agitazione. Uscendo dall'aula prese il suo yo-yo per poter contattare il suo compagno fidato rimanendo basita dal numero di chiamate perse apparse sullo schermo. Ben più di centocinquanta avvisi le fecero tornare in mente che la sera prima Chat stesso sembrava afflitto da qualcosa e che si erano accordati di vedersi per controllare la zona.

-Oh no, che cosa ho combinato..-

Sibilò la supereroina prima di venir scaraventata contro il muro da una potente onda d'urto. Cadde a terra con una spalla dolorante e guardò dritta di fronte a sé scorgendo la figura minuta di una ragazza dai lunghi capelli neri. Portava al collo una collanina con un piccolo fischietto. La potenza del suono di quel piccolo oggetto l'aveva fatta rimbalzare via come una piuma. Effettivamente, guardandola meglio, sembrava una faccia conosciuta, molto probabilmente era la nuova tirocinante dell'insegnante di educazione fisica. Tossì un paio di volte massaggiandosi la parte lesa dalla botta e si rialzò in piedi affilando la sua arma.

-Bisogno di una mano, my lady?-

Accorse in suo aiuto il fedele gattino che le fece scudo sfoderando il bastone. Ladybug lo ringraziò prendendo posto accanto a lui. Se c'era un nemico da deakumizzare lei non si sarebbe fatta salvare da nessuno. Lo avrebbe affrontato a testa alta.

-Probabilmente l'akuma è nascosta nel suo fischietto. Sta molto attento Chat noir!-

Lo avvisò e si divisero schivando un secondo attacco. La donna sghignazzò avvicinandosi a lei e rese il suono più acuto rendendolo in grado di frastornare chiunque, raggiungendo picchi di altezza di tono davvero spaventosi. Purtroppo quello che ne stava pagando di più le conseguenze era il micione che avendo l'udito più fine si sentiva quasi lacerare l'apparato uditivo.
Messa alle strette, Ladybug decise ad usare il Lucky Charm, l'unico che potesse toglierli dai guai.

-Un modellino in scala di Notre Dame?-

Stringendo i denti lanciò lo yo-yo contro la sua guancia facendole scivolare il fischietto dalla bocca guadagnando abbastanza tempo da permettere ad entrambi di allontanarsi per studiare un piano.

-So come fare per batterla!-

Il gatto la seguiva a fatica non essendo ancora riuscito a riprendere appieno la capacità uditiva, ma era contento di constatare che non le fosse successo nulla, e che stesse bene. La abbracciò come era solito fare quando l'ansia di perderla lo attanagliava.

-Mi dispiace per non essere venuta ieri. Sono davvero mortificata..-

Le posò un dito sul naso e scosse il capo, non gli importava di soffrire, se lui l'amava non era certo un motivo valido per farla sentire in colpa. Lo sapeva che i suoi sentimenti erano un problema, come lo erano quelli che provava verso suo padre.

-Andiamo, my lady?-

Le offrì la mano e lei la afferrò sorridendogli. Quanta gentilezza si celava dietro quella maschera, e quanta tristezza?
Di nuovo quella curiosità si stava insinuando nel suo cuore mentre attenendosi al piano stavano attirando la preda nella loro trappola.

 -La vostra Aigu Désagréable si prenderà presto cura di voi.. E nessuno potrà più mancarmi di rispetto!-

Intonava la tirocinante dimezzando la distanza che li separava scatenando il panico nelle strade, usando il suono per distruggere vetrine, lampioni e scaraventando via intere automobili. Ladybug si fermò di fronte a lei sfidandola apertamente, Chat era già pronto vicino al campanile con il suo cataclisma.
Fu quando certa della sua vittoria usò il fischietto che il gatto usò il suo potere sull'intera cattedrale sgretolandosi lasciò precipitare la campana proprio su Aigu, intrappolandola. La potenza del suono, nella campana, si moltiplicò a dismisura distruggendo lo strumento stesso che lo emetteva.
L'akuma venne catturata subito grazie ai due supereroi e grazie al Miraculous tutto poté immediatamente tornare al suo stato originale.

-Ben fatto!-

La coccinella tese il pugno verso il suo partner che ricambiò appena, stremato.

-Per fortuna stai bene.. insettina..-

Sorrise beffardo prima che la vista gli si facesse completamente nera.


Note dell'autrice: Sperando che vi sia piaciuto questo seguito fatemi sapere cosa ne pensate! E' sempre bello sapere di star facendo una cosa che non solo piace a te, ma anche agli altri.
A presto!

MitsukiLoveless

   
 
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