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Autore: Werewolf1991    29/04/2019    0 recensioni
Ormai viviamo in un modo dove Digiword è conosciuto da molti e basta un semplice portatile per poter accedere a questo fantastico mondo.
Tutto sembra procedere per il verso giusto... ma le cose stanno per cambiare.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                                                         Capitolo X: La confessione
 
 
"Ne sei davvero sicuro, straniero?"
"Naturalmente, eccellentissimo. Non lo starei dicendo se non lo fossi. Quale pazzo oserebbe venire qui a disturbarvi se non fosse importante e, soprattutto, vero?"
"Se è dunque così, non mi resta che avvertire gli altri, e prepararci all’attacco!"
"Con tutto il dovuto rispetto, eccellentissimo, avrei una proposta da fare al riguardo!"
"Di che si tratta?"
"Lasciate che mi occupi io dell’accoglienza dei nostri “stimati ospiti”. Perdonate la poca modestia, ma mi considero un esperto di tecnologia, e so come creare un’intera città, piena di trappole naturalmente, in un battibaleno! Una volta che saranno inseriti in un ambiente da me controllato, tutto ciò che resterà da fare sarà dividerli, e il resto sarà un gioco da ragazzi!"
"Dividi et Impera! Ingegnoso, semplice e anche molto divertente!"
"Esattamente, Eccellentissimo!"
"Mi hai convinto! Ma, se dovessero mostrarsi più forti del previsto?"
"Non temete, ho pensato anche a questo. Se così fosse, sarò io stesso a prendere in mano la situazione! Allora non avranno scampo! Posso dunque contare sul vostro appoggio, Eccellentissimo?"
"Certamente! Coloro che si sono macchiati di questo orrendo crimine, dovranno pagare!"
 
"Benissimo. Concedetemi ventiquattr’ore a partire da questo momento. Poi, faremo in modo che i nostri “stimati ospiti”, vengano nel luogo stabilito!" 
"Bene. A domani a quest’ora, dunque."
 
Era maledettamente buio in quel posto. Non capiva perché ma si sentiva gelare. Cercò di muoversi, ma sentiva come se ci fosse qualcosa ad impedirglielo.
Tentò di parlare, ma non le riuscì di emettere alcun suono. Poi sentì dei passi in avvicinamento, e la paura che aveva preso ad attanagliarla fece spazio ad una flebile speranza.
Dunque, aprì di nuovo la bocca per parlare, ma l’altra fu più veloce:

“Bene. Era ora che ti svegliassi!” Pronunciò con un tono strafottente, che non si addiceva affatto alla padrona di quella voce.
“Angy!” Esclamò, cercando di muoversi, senza riuscirci. Da dov’era riusciva a vedere che la sua partner era li fuori da qualunque fosse il luogo in cui si trovava.

“Oh, ecco che ricomincia a lagnarsi!” Fu l’espressione esasperata che uscì dalla bocca di Angewomon, mentre osservava, apparentemente soddisfatta la sua partner.
Dunque, prima che la ragazza potesse fare altro, la bionda s’illuminò a giorno, accecandola, e costringendola a chiudere gli occhi.
La ragazza era sempre più sconvolta dal comportamento della bionda. Non capiva cosa le prendesse.

“Ora ascoltami attentamente, signorina, perché non te lo ripeterò!” Sbottò la bionda, con tono di chi non ammette repliche. La mora si trovò a rabbrividire, ma non per il freddo, bensì per il tono gelido che l’altra le stava riservando.
“Da questo momento in poi, io e te abbiamo chiuso!” La mora non poté trattenere un singhiozzo, cosa che fece irritare maggiormente la bionda.

“Ah, adesso ti permetti anche di piangere? Allora, lascia che te ne dia un motivo valido!” E a queste parole, un dolore lancinante avvolse completamente la ragazza. Le sembrava che tutto il suo corpo andasse a fuoco. Urlò, disperatamente, cercando per l’ennesima volta di muoversi, ma questa volta poté finalmente capire il motivo per il quale non le riusciva. Era legata da delle spesse corde, che le impedivano qualsiasi movimento.

“Oh, finalmente te ne sei accorta!” Fu la costatazione dell’angelo, che la fissava con uno sguardo divertito, come se il vederla contorcersi dal dolore le provocasse piacere.

“A-Angy, aiutami!” Biascicò implorante, sperando con tutto il cuore che la bionda sospendesse qualsiasi cosa avesse fatto per provocarle tutto quel dolore.
Angy aiutami!” Le fece il verso l’altra, sogghignando. Poi, con tono furioso, alzando d’improvviso la voce le sbraitò contro:
“Non osare mai più invocare il mio soccorso, miserabile insolente!”
A queste parole, le ulteriori suppliche che la mora aveva intenzione di rivolgerle le morirono in gola, sostituite da un crescente terrore.

Intanto, la ragazza ancora risentiva degli effetti dell’attacco dell’altra e calde lacrime scorrevano copiose dal suo viso.
La bionda, vedendo che la mora era ammutolita, torno ad assumere quell’espressione compiaciuta che aveva fino a poco prima, poi riprese a parlare, stavolta con un tono di voce apparentemente dolce:

“Adesso tu ti farai un bel viaggetto! Perdonami se non ti accompagnerò, ma non temere! Ho provveduto ad affidarti un’ottima scorta!” La ragazza allora tentò nuovamente di parlare, cosa che le valse un ceffone, che le fece perdere il respiro per qualche secondo.
“Smettila di farmi arrabbiare!” La sgridò in tono quasi materno l’angelo. “Non voglio dover ricorrere alle maniere forti!” Poi aggiunse, voltandosi verso un punto imprecisato accanto a lei:

“Ora puoi venire, mio caro!” Sorridendo. Poi fece un passo indietro e, solo allora la mora scorse la porta che la separava dal mondo esterno. Essa venne però chiusa dall’angelo, e la ragazza costatò con orrore che sembrava quella di un trasportino per animali.
Non fece in tempo a fare molto però, perché poco dopo udì una voce che la fece quasi svenire dal terrore. Dovette fare forza su se stessa per non perdere i sensi. Era LUI. Era tornato.

Lo vide, con quel suo colore inconfondibile, e le sue membra così impossibilmente distorte e fuori misura.
Poi, egli parlò e la sua voce fu sufficiente a riportarla con la memoria ad un tempo ormai passato da un pezzo.
“Ciao, piccolina mia! Ti sono mancato?”Pronunciò compiaciuto e la ragazza quasi urlò, mentre lui proseguì, dicendole qualcosa che la portò oltre il limite del terrore che un essere umano è in grado di sopportare.
“Da adesso saremo sempre insieme!”

A questo punto, l’unico pensiero della mora fu quello di volersi salvare la vita a tutti i costi. In questi casi, cose come l’orgoglio e la dignità perdono d’importanza, sostituite dal solo ed unico istinto di sopravvivenza.

Dunque, cominciò ad urlare, implorando con tutto il fiato che aveva in gola:
“No! No! Non voglio! Aiuto! Aiutatemi! Non voglio essere portata via!” A quel punto egli rise, ma la ragazza lo ignorò, voltandosi disperatamente verso colei che sola avrebbe potuto salvarla da quel mostro.
“Angy! Ti prego no! Non farmi portare via! Ti supplico, no!” Poi, vedendo che la bionda non aveva reazione, insistette implorando:
“Ti prego! Farò qualunque cosa! Per favore!” Ma, a questo punto, l’altra le rispose, sogghignando malevola.

“Io non posso fare più nulla per te!” Al sentire questo la mora sbiancò. “Ma, forse, qualcun altro potrebbe!” Aggiunse, per poi leccarsi lentamente le labbra, come se stesse pregustando chissà quale leccornia.

 “Perché non provi a chiedere aiuto a loro?” Suggerì poi, puntando il braccio verso qualcuno che la mora non aveva notato prima.

“Chiara! Chris! Per favore! Aiutatemi!” Tentò, aggrappandosi disperatamente alla speranza che almeno loro potessero evitare che venisse portata via.
Nel mentre, lui si era avvicinato e aveva fatto l’atto di sollevare qualcosa da sopra di lei. La maniglia del trasportino in cui era rinchiusa, probabilmente.
La ragazza allora tentò nuovamente di chiedere aiuto, terrorizzata al solo pensiero di dover passare l’eternità in compagnia di quell’essere.

“Chiara, ti prego! Ti prego! Aiutami! Non lasciarmi portare via! Ti supplico! Non abbandonarmi!” Ma la riccia non si mosse. Lei aguzzò la vista, e solo allora si rese conto che, sia lei che il castano di cui si era innamorata, erano immobili e avevano lo sguardo fisso. Ma la cosa che più atterrì la ragazza fu che entrambi presentavano delle cuciture che apparentemente erano tutt’intorno alle loro teste, come se gliele avessero mozzate e poi ricucite.

A questo punto, perse ogni speranza, mentre lui si avvicinava con la faccia alla porta della gabbia, dicendole:
“Non temere! Sono in un posto migliore adesso!” Poi, snudando i denti, aggiunse: “ E anche noi presto lo saremo!”

A quel punto ella urlò, ma non furono parole, bensì semplicemente un urlo quasi animalesco, quello che solo un essere al colmo della paura e della disperazione può emettere, mentre le figure di Angewomon, Chiara e Chris si facevano via via più lontane. Poi, il suo mondo fu invaso da quella orrenda sfumatura di viola.


“Aiuto Chiara!”
Si udì nella notte la voce di Katrina,che si era alzata a sedere dal suo giaciglio, e si guardava intorno freneticamente, mentre il suo corpo era percorso da tremori.
Angewomon, all’udire quell’urlo si era svegliata anche lei, e aveva fatto l’atto di avvicinarsi a Kat, che però era ancora presa a cercare la riccia, che per altro si era svegliata anche lei di soprassalto, così come tutti gli altri.

“Ohi, ma ti sembra questo il modo di svegliare la gente che dorme?” Fu l’aspro commento di LadyDevimon, irata perché era stata appena disturbata mentre dormiva accanto alla sua partner.

“Che c-cosa s-succede?” Era stata l’esclamazione di Tim, che era abbracciato stretto a Leomon, che fissava la mora alquanto indispettito.
“Brutto sogno?” Fu il commento di Rick, che si stava sistemando il ciuffo, mentre Mummymon osservava insonnolito la scena.
“Tesoro, va tutto bene?” Fu la domanda di Chris, che si era avvicinato alla mora, premurosamente. Lei scosse la testa, cercando con lo sguardo l’unica persona che potesse darle un minimo di conforto. Si era rasserenata in parte quando aveva visto Chris vivo e vegeto, ma la paura di quello che aveva visto, ancora la tormentava.
“Kat, che ti è preso?”  Domandò Floramon, sinceramente preoccupata per la sua amica.
“Ma che ha, non ci sente?” Stava chiedendo Mammothmon, avendo costatato che neanche agitarle la proboscide davanti agli occhi sembrava aver sortito qualche effetto su di lei.
“Mamma, Katrina è impazzita o che?” Fece Werewolfmon alla sua partner, mentre la stessa era intenta a strofinarsi gli occhi ancora intontita dal sonno.
Quando Kat finalmente si rese conto di dove fosse, fece per gettarsi tra le sue braccia, salvo essere intercettata da LadyDevimon, che sembrava essere davvero molto infastidita dall’atteggiamento della mora.

“Aspetta, Lady!” La bloccò Chiara, per poi avvicinarsi alla mora, che si era paralizzata sul posto, quando l’angelo caduto le si era parato di fronte. A quel punto, la ragazza abbracciò forte la riccia e prese a piangere disperatamente, mentre gli altri osservavano la scena preoccupati.

“Che hai Kat? Cosa ti è successo?” Chiese poi, non sapendo se ricambiare l’abbraccio o meno. La risposta della mora la fece sussultare, riportandole alla mente ricordi della sua infanzia.
“È stato lui! È t-tornato a prendermi!”
“Chi è tornato?” Volle sapere la riccia, ancora non completamente certa di aver compreso a chi si riferisse la mora.
“L-Lui! Il coso variolato!”
E, a quel punto, Chiara fece una cosa che non faceva da anni, come presa da un istinto sopito che si era improvvisamente risvegliato.
Abbracciò Kat e prese a dirle:
“Va tutto bene, non devi preoccuparti! Sei qui con noi, nessuno ti porterà via!” Poi aggiunse, vedendo che le sue parole sembravano aver sortito un qualche effetto, visto che i singhiozzi della mora si erano affievoliti:
“L’abbiamo scacciato da anni, ormai! Come avrebbe fatto a trovarti?” In tono scherzoso, sperando di riuscire a calmare l’altra.

In tutto questo i ragazzi ed i Digimon erano rimasti colpiti, ma in particolar modo quelli più sorpresi furono Chris, Angewomon e LadyDevimon.
“Angy!” Stava dicendo ora Kat, con voce rotta dal pianto. “ Angy l’ha fatto venire, per portarmi via!” E quando Chiara stava per replicare, la mora aggiunse, con voce isterica: “E- E tu e Chris eravate morti e… e…!” E dopo questo non le riuscì più di spiccicare parola.

Chiara si voltò verso gli altri allora, notando le loro espressioni, tra lo sconvolto e l’incredulo. Angewomon pareva fosse quella che l’aveva presa peggio, tanto che la povera bionda sembrava sul punto di scoppiare a piangere. La riccia fece per dire qualcosa, ma fu preceduta inaspettatamente da LadyDevimon, che appoggiò una mano sulla sua spalla e commentò:

“Non so cos’ abbia mangiato Kat, ma di sicuro non le ha fatto bene!” Il suo intento parve avere successo, perché alla bionda scappò un sorriso. Chiara rivolse a Lady un pollice in su, per ringraziarla, alla qual cosa lei esclamò, in tono falsamente modesto:
“Vi prego, contenete gli applausi!” Questo suscitò le risate di tutta la compagnia.
Poi Chiara prese la parola, rivolgendosi agli altri:
“Qui ci penso io, voi tornate pure a dormire!”
“Sei sicura?” Chiese Chris, con aria preoccupata, spostando lo sguardo sulla mora, ancora aggrappata alla riccia con tutte le sue forze. Allora lei annui, poi si rivolse ad Angewomon, che sembrava volesse intervenire dicendole:
“Non preoccuparti! Questa faccenda so come risolverla! Tu riposati, e vedrai che domattina sarà sempre la solita snob insopportabile!” Facendole l’occhiolino. L’altra annui, e, seppur con una certa esitazione, fece per rimettersi a dormire.

Dunque, Chiara si alzò, facendo alzare con lei anche Katrina ed insieme si allontanarono, quel tanto che bastava per avere un po’ di privacy.
Quando si furono allontanate abbastanza, mentre gli altri si risistemavano per rimettersi a dormire, due Digimon ed un umano rimasero fermi a guardare la scena.

Chris, preoccupato, si passò una mano fra i capelli, mentre Angewomon continuava a fissare il punto in cui Chiara aveva portato Katrina e pareva che le due stessero parlando di non si sa bene che cosa.
LadyDevimon le si avvicinò e volle rassicurarla:
“Su, adesso non ti preoccupare! Ormai dovresti conoscerla, la mia chiavica!” Facendole l’occhiolino.
“E immagino che lei conosca bene anche la mia, sbarbatella?” Le rispose a tono, sinceramente grata all’altra per il sostegno che le stava dimostrando, a modo suo.
L’altra arrossì vistosamente, poi però replicò:
“Certo che si! Vedrai che tutto si sistemerà!” Poi aggiunse furbescamente: “In fondo, se ne sta occupando la Mia partner, che è un’esperta di queste cose, forse anche più compassionevole di te!”
“Vuoi vedere quanto so essere compassionevole, sbarbatella?” La sfidò allora l’altra, sollevando un pugno, al che la demone sogghignò sgranchendosi la mano artigliata.

Nel frattempo, la riccia aveva cercato di farsi raccontare che cosa avesse sconvolto tanto la mora. Quando lei finì di spiegarle l’accaduto, Chiara cercò di rassicurarla:
“Non devi preoccuparti di questo! Figuriamoci se Angewomon potrebbe mai farti una cosa del genere!” Al che la mora ribatté, in tono più tranquillo:
“ Però mi sembra che ti abbia fatta arrestare, cara la mia assassina!”
La “pericolosa criminale” sorrise rispondendole:
“Beh, questo è vero, ma tu sei la sua partner, a te sicuramente non potrà mai fare del male!”
“E tu come fai ad esserne così sicura?” La apostrofò l’altra, poco convinta.
“Beh, quando ancora lavorava per Myotismon ed ha incontrato Kari, non le è riuscito di farle del male, ed ancora non aveva idea che fossero partner, quindi con te il problema non sussiste!”
A queste parole, la mora si rese conto che la riccia aveva ragione, poi rispose:
“Giusto. Comunque non so come lui abbia fatto a tornare! Non hai idea del terrore che ho provato!”
La riccia le sorrise comprensiva, e replicò:
“Lo immagino. Comunque, secondo me, è solo una conseguenza di quello che ti è successo a Devil-Land.”
E la mora non poté far altro che annuire, nuovamente.
“Si, probabilmente hai ragione!” Poi, abbracciò nuovamente la riccia e le chiese, con un filo di voce:
“ Però, per farmi stare tranquilla, potresti farlo di nuovo? Dai, solo per questa volta!”
E la riccia, capendo a cosa si riferisse, prese un bel respiro ed iniziò a cantare, cosa che di norma non avrebbe mai fatto in presenza di testimoni.
La mora sembrò rilassarsi al sentire la voce della sua amica intonare la stessa canzone che aveva usato le prime volte per scacciare il mostro da lei tanto temuto.

Intanto, le due Digimon, che ancora stavano osservandosi giocosamente, ebbero un sussulto quando sentirono la voce di qualcuno che cantava provenire dal punto in cui si trovavano le loro partner.
Anche Chris sembrava fosse sbalordito.
“Toh, chi l’avrebbe mai detto?” Fece Lady osservando la sua partner accarezzare i capelli della mora mentre cantava.
“ Questa non me l’aspettavo proprio!” Fu il commento sorpreso di Angewomon.
Ad un certo punto, la demone le scoccò un’occhiata furba, e le fece cenno di avvicinarsi alle due, ma Chris le bloccò dicendo:
“Lasciamole stare, ok?” Ma, quando Lady stava per protestare aggiunse: “Avrete tempo domani per le spiegazioni! Almeno per adesso preferirei che non le disturbaste.”
A quel punto Angewomon annui comprensiva, e LadyDevimon dovette cedere, ma si ripromise che non avrebbe perso l’occasione di prendere un po’ in giro la sua partner per le sue insospettabili doti canore.

Quando la riccia ebbe finito di cantare, Katrina si rialzò sbadigliando, e, lentamente si riavvicinò al punto in cui stava Angewomon, che la guardava con aria preoccupata. Lei allora, per tranquillizzarla mormorò:
“ Sto bene adesso! Su, andiamo a dormire! Non vorrei che mi si formassero delle rughe per mancanza di sonno!” E a quel commento, l’angelo scosse la testa, anche se in cuor suo era davvero felice che la sua partner stesse meglio. Dunque, dopo aver fatto sdraiare Katrina, ringraziò silenziosamente LadyDevimon, che intanto aspettava che la sua partner le dicesse qualcosa.

“Andiamocene a dormire!” Fu la prima cosa che le uscì di bocca, seguita da uno sbadiglio che non si premurò di nascondere con la mano.
L’altra allora, stava per farle una battutina su quanto aveva appena sentito, ma si trattenne ricordandosi di quello che aveva promesso al ragazzo che adesso si era sdraiato vicino al suo partner, ma che fissava insistentemente il punto in cui la sua fidanzata stava dormendo.
“Ok! Buonanotte, chiavica!” Non resistette alla tentazione di stuzzicarla.
Chiara dal canto suo, rispose senza batter ciglio:
“ Anche a te, sbarbatella!”
E, finalmente tornarono tutti a riposare.
 
Da dentro una fortezza, lontana dai prescelti, una ragazza osservava la scena, con uno sguardo che faceva trapelare un certo dispiacere, ed anche una punta di interesse, soprattutto verso la ragazza riccia che adesso si trovava coricata vicino alla demone con la quale sembrava avere un rapporto sempre più stretto. Questo normalmente l’avrebbe contrariata, visti gli accordi presi con la Digimon demoniaca, ma in un certo senso la ragazza non riusciva a fargliene una colpa. Dopotutto, la sua avversaria si stava rivelando di giorno in giorno sempre più interessante.

“Chissà.” Pensò Luna, osservando il gruppo dei suoi avversari dormire placidamente, del tutto ignari di cosa li attendesse il giorno successivo. “ Forse io e lei potremmo anche diventare amiche, se tutto andrà a buon fine!”
 

Intanto, a Devil-Land, e più precisamente nella stanza di Lilian, che adesso era anche di Leah, le due erano impegnate nella visione di un film, il preferito della bambina.
La piccola aveva preso a cantare a squarciagola la canzone che la protagonista intonava con gusto, cosa che fece sorridere la sua partner, anche se a lei, quella canzone richiamava alla mente ricordi ben poco gradevoli.

Che cosa vuoi da me, vecchia spennacchiata? Non vedi che ho da fare?” Sbottò inacidita la demone, quando si vide comparire davanti quella sua controparte così dolce ed armoniosa che il solo pensiero le provocava un fortissimo disgusto, quando non si soffermava a pensare a cosa avrebbe voluto farle se fosse riuscita a sfilarle di dosso l’armatura, ovviamente.
“Sono qui per fare il mio dovere!” Rispose la donna angelo, indicando una figura minuta dietro di lei. A quella vista, Lilithmon sgranò gli occhi,e subito dopo scoppiò in una grossa risata.
“E quella sarebbe la tua partner? Ma non sarà un po’ troppo piccola? Attenta sai, mia cara, qui rasentiamo lo sfruttamento minorile! Non mi sembra la condotta adeguata per una persona del tuo calibro!”
A quel punto, la sua controparte sembrò interdetta, e la bambina scoppiò a ridere. Lilithmon si trovò costretta ad ammettere che la risata di quella sgorbietta lentigginosa era inaspettatamente molto piacevole all’udito.
Dopo essersi ricomposta, la dama angelica pronunciò delle parole che fecero trasecolare letteralmente la demone.
“No, mia cara! Vedi, Leah è la tua partner!”
All’udire ciò, la demone dapprima fissò la sua controparte con scetticismo, poi però, fu la bambina stessa a confermarle che effettivamente ciò che l’altra aveva proferito fosse vero.
“Ciao! Io sono Leah! Posso venire con te? Ophrah non mi fa fare mai niente di divertente!”
La demone alzò un sopracciglio, mentre la sua controparte, arrossita vistosamente notò con un certo piacere, rispose alla bambina:
“Tesoro, lo sai che io voglio solo proteggerti!”
“Ma io voglio ammazzare qualcuno!” Ribatté prontamente la piccola, fissando la dama angelica con sfacciataggine.
Lilithmon a quel puntò scoppiò a ridere, salvo poi doversi fermare perché un fascio di energia la colpì in pieno viso, tramutandosi in liquido al contatto con la pelle.
“E tu non ridere!” Riprese la piccola, mettendo il broncio  con le mani sui fianchi. “Sei la mia Digimon, no? Quindi si fa come dico io! Ed io voglio ammazzare qualcuno!” Aveva concluso, sorridendo alla fine del suo discorso.
Lilithmon dal canto suo ancora non riusciva a credere che un esserino tanto piccolo potesse sfoderare un simile lato omicida. Trovò la cosa assolutamente adorabile. Quindi, decise di stare al gioco, dopotutto non c’era nulla di male, anche se era altamente improbabile che la bambina fosse davvero la sua partner. Pensò che non le sarebbe dispiaciuto se effettivamente le cose fossero andate così.
Quindi, si inchinò leggermente e disse, con un tono servile, seppur divertito:
“Va bene, signorina Leah! E dimmi, su quale povero, miserevole, indifeso essere si scatenerà la tua ira?”
“Su di te, se non la smetti di fare l’occhio da triglia alla nostra nemica!”

 Sbottò la bambina, facendo trasalire sia la demone che l’angelo, la quale si voltò per evitare di mostrare il suo imbarazzo. La demone, comunque, annusata l’aria, si rese conto di non essere poi tanto indifferente, a miss perfezione celestiale. Cercando di nascondere la sua scoperta, replicò:
“Va bene, va bene, la smetto! Non c’è bisogno di scaldarsi!” Al che Leah rispose:

“Meglio per te! Non si fa comunella con la nemica! A meno che tu non l’abbia fatta prigioniera!” Asserì la piccola. A quelle parole,  a Lilithmon apparve nella mente la nitida immagine di Ophanimon, privata della sua armatura e legata sul suo letto, pronta perché lei la facesse sua.
Scacciò quel pensiero allettante, e decise di parlare di nuovo con quella che stava ormai diventando una fonte inesauribile di divertimento.

La sua controparte ora sembrava scandalizzata, anche se alla piccola sembrava non importare più di tanto, a giudicare dalla linguaccia che le dedicò quando la donna angelo fece per rimproverarla.
“E quindi, che cosa suggerisci per risolvere questa impasse?” Al che la piccola la fissò confusa, per poi chiederle:
“Che vuol dire quella parola?”
La demone si soprese non poco all’udire quel cambio di tono della piccola, e senza accorgersene nemmeno, si chinò fino ad arrivare al suo livello, le poggiò una mano sulla spalla e le spiegò, addolcendo il tono di voce:
“Significa situazione di stallo, in cui non si riesce a trovare una soluzione ad un problema, e non si può andare né avanti né indietro!”
“Ah, ho capito!” Esclamò la piccola, sorridendo. “Come quella volta che Ophrah doveva andare al bagno, ma allo stesso tempo doveva badare a me, e quindi era bloccata sul posto! Avresti dovuto vederla, sembrava veramente buffissima!”
A quel punto, Lilithmon scoppiò nuovamente a ridere divertita, mentre la donna angelo, notò con soddisfazione la demone, sembrava volersi sotterrare dalla vergogna.
“Allora, forza, combattete no?” Suggerì  la bambina, interrompendo i pensieri delle altre due.
“Come scusa?” Chiese esterrefatta Ophanimon, guardando la piccola peste con aria confusa.
“Ma, si! Combattete! Così, quando Lilithmon avrà vinto, dovrai venire con noi!” Affermò convinta Leah con un sorriso che non faceva presagire nulla di buono alla dama angelica. Ecco, le era tornata l’emicrania! E pensare che doveva essere tutto così semplice. Doveva solo portare la bambina a Lilithmon, sperando di convincerla a passare dalla parte del bene, e invece adesso si ritrovava a rischiare di dover combattere! Che giornata!
“In che senso, tesoro?” Domandò Lilithmon, molto interessata, sempre china vicino alla bimba, nel mentre,senza accorgersene, avendo  preso ad accarezzare la testa della piccola con la mano.
“Come in che senso? Ma come bottino di guerra, no?” Replicò  la piccola con ovvietà, cosa che suscitò l’ilarità di Lilithmon, nonché anche una certa dose di desiderio di mettere in pratica quanto suggeritole, un po’ per potersi divertire con Ophanimon, un po’ e questo la sorprese non poco, perché desiderava ardentemente accontentare la bambina che aveva di fronte.
“Sarebbe un’idea davvero carina, tesoro!” Rispose poi la demone, fissando lo sguardo sulla sua controparte che impallidì, al pensiero che Lilithmon potesse effettivamente cercare di mettere in pratica quanto suggeritole da quella piccola canaglia.
“Ma, sfortunatamente adesso non c’è tempo! Devo tornare da Lucemon!” E a quel punto il viso della bambina si rattristò. Lilithmon la strinse a sé, istintivamente, per consolarla.
“Uffa! Che scalogna! Non me ne va mai bene una!” Mormorò tristemente, poi guardò la sua Digimon, perché ormai aveva deciso che lo sarebbe stata, che l’altra lo volesse o no e domandò a bruciapelo:
“Secondo te gli piacerò?”

A quelle parole, la demone assunse per un millisecondo un espressione quasi spaventata, ma la mascherò subito, usando un tono di voce controllato, ma dolce: “Non lo so, tesoro! Ma una cosa è certa! Piaci a me!” Il viso della bimba si illuminò. Le strinse il collo ed esclamò, felicissima:

“Evviva! Anche tu mi piaci un sacco! Sei bellissima, e profumi di pesca!”Al sentire questo  la demone assunse un’espressione confusa, mentre Ophanimon ridacchiava divertita.
“Beep! Beep! Beeeep! L’abbiamo persa!” Fece Leah, fingendo che fosse morta sul colpo.
“Un infarto per le troppe emozioni?” Domandò  divertita Ophanimon.
“No, le è imploso il cervello, per i complimenti, credo!” Rispose la bambina, e la dama angelica non poté fare altro che ridacchiare ancora, per la fantasia della bimba e perché l’immagine di Lilithmon che subiva un implosione cerebrale per una cosa del genere le sembrava assolutamente spassosissima.

“Ahaha, signorina!” Si riprese prontamente la demone per poi ribattere: “Per tua norma e regola qui l’unica con il cervello imploso è la mia controparte!” E a queste parole la dama angelica assunse un’espressione risentita, ma Lilithmon proseguì a parlare come se nulla fosse.
“E anche se fosse, non è molto carino prendere in giro così gli altri, capito?”
“Ma io non dicevo sul serio!” Protestò la bambina, con tono triste.
“Lo so! Ma è sempre meglio fare attenzione, anche quando si scherza! Non si sa mai se qualcuno dovesse prendersela!”
“Ok! Farò come vuoi tu! Ti voglio bene, mamma!”

A quelle parole, la demone assunse un’espressione stranita, mentre la dama angelica quasi cadde a terra dalla sorpresa.
“Scusa, tesoro, come mi hai chiamata?” Domandò la demone, non nascondendo il suo sbigottimento.
 “Mamma!” Rispose prontamente la piccola.” A proposito, mamma, ma tu come ti chiami?”
“Lilithmon, tesoro!” Rispose la demone, ormai conscia di avere tra le braccia un tesoro di bambina.
“ Lo so come si chiama la tua specie! Intendo dire proprio il tuo nome!” Insistette la piccola, per poi proseguire con: “ Per esempio lei è un’Ophanimon, però si chiama Ophrah!” Concluse, attendendo la risposta dell’altra.
La demone allora assunse un’espressione triste e pronunciò con tono lievemente malinconico:
“Io non ho un nome, in realtà!”
A questo punto la piccola ribatté prontamente:
“Potevi dirlo subito! Te ne troverò uno io, allora!” Poi si mise un ditino sotto il mento e, dopo pochi secondi, si batté un pugno sull’altra mano e pronunciò soddisfatta: “ Ecco, ho trovato! Il tuo nome sarà Lilian!”
E, a quel punto, gli occhi della neo-battezzata Lilian si riempirono di lacrime. Prese in braccio la bimba e la strinse forte per nasconderle, e le rispose:
“Grazie! È bellissimo!”
Al che la bambina replicò, con aria da sapientona:
“Ovvio! L’ho scelto io!” Poi aggiunse: “ Adesso mi porti da Lucemon?  Oh, lui ce l’ha un  nome? Se non ce l’ha posso sceglierlo io?”
Alla menzione del nome del suo signore Lilian ebbe un sussulto. Il cuore le si strinse e inconsciamente si ritrovò a stringersi la sua bambina al petto, per poi tentare di darsi un contegno e replicare:
“Non so se abbia un nome o meno, ma lo scopriremo, suppongo!” Poi  rivolse la sua attenzione  alla dama angelica, e dapprima le sorrise poi, fulminea, le si avventò addosso, abbracciandola con forza e piantandole un bacio sulle labbra. Subito dopo si allontanò, senza dare il tempo all’altra di fare alcunché.

Nel frattempo, tentava disperatamente di scacciare la strisciante sensazione che alla sua bambina sarebbe potuto accadere qualcosa di terribile se il suo signore si fosse alterato. Non per la prima volta, maledisse il giorno in cui aveva cominciato a lavorare per quel maledetto egocentrico con la faccia da bambino innocente.

“Mamma, ma ti sei incantata? “ La voce squillante di Leah la riportò alla realtà, anche se per poco non scoppiò a piangere al ricordo del momento in cui, costretta da un crudele ordine del suo signore, aveva dovuto fare del male alla sua bambina. In realtà l’aveva colpita il meno violentemente che le riuscisse, tenendo presente che non doveva far insospettire il suo padrone.

Quando poi era tornato, dopo averla torturata per aver mostrato esitazione nell’eseguire i suoi ordini, le aveva riferito furente che della piccola non vi era traccia. Per un momento i suoi occhi si erano accesi di viva speranza, ma poco dopo apprese da Ophanimon la triste notizia.

“Scusa, tesoro! La mamma stava pensando ad altro! “
“Guarda! C’è la nostra parte preferita!” Esclamò Leah, indicando col ditino lo schermo del televisore.
Ed in effetti, era proprio così, sullo schermo vi era l’immagine della mamma della protagonista intenta a cantare esprimendo le speranze che sua figlia tornasse a casa e che tutto andasse a finire bene nonostante tutto.
Inconsciamente Lilian si trovò a pensare a quanto questo racconto rispecchiasse, almeno in parte la sua vita, e quindi, senza quasi rendersene conto prese anche lei a cantare, sovrastando la voce proveniente dallo schermo con la sua:

Presto qualcuno, come, dove, ti troverà lo so!” E, a quelle parole, il suo sguardo si posò su Leah, che aveva preso a guardarla con aria sognante. Lilian aveva una splendida voce quando cantava, ma lo faceva troppo poco, secondo la bambina. Quindi, quando capitava le dedicava tutta la sua attenzione.
“L’arcobaleno, il sereno per me verrà, lo so!”  Proseguì a cantare Lilian, accarezzando la testolina della su bambina.
La mia angoscia fine avrà! Tu sarai felice! Il mio dolore puoi guarire! Tornerai presto ed io lo so!”
Concluse, mentre Leah le asciugava una lacrima che le era uscita furtivamente dagli occhi.

“Mamma, ora che ci penso, non abbiamo ancora detto alla vecchia spennacchiata che sono tornata!” Esclamò la bambina, cercando di far calmare l’altra. Lei allora le rispose:
“Sarà il caso di rimediare, mia cara Pollicina! Ma, prima, dobbiamo prepararci ad incontrare il tuo principe!” E le fece l’occhiolino.
Lei allora mise su il broncio, mentre Lilithmon riprendeva divertita:
“Oh! Sapessi come siete carini, insieme! Due piccoli semini d’amore che germogliano a Digiworld!”
E, a questo punto la piccola sbottò:
“Si, si va bene, Zazu dei miei stivali! Però adesso sbrighiamoci o faremo tardi!” Detto questo le due si prepararono ad incontrare un certo Digimon ed il suo partner, per poi fare una visita di cortesia ad Ophanimon.
 
Il Digimon in questione, nel frattempo era assorto nei suoi pensieri, mentre stringeva fra le mani una piuma che aveva raccolto poco dopo il suo rientro al castello. Essa apparteneva senz’altro alla Digimon che gli aveva rubato il cuore. Non avrebbe mai ammesso che, dopo averla trovata, per la felicità di avere qualcosa che le apparteneva, aveva dormito con la stessa nella sua bara, vicino al punto in cui stava il suo cuore immobile.
 
Sospirò, pensando al fatto che, forse era arrivato il momento di affrontarla. Dopotutto, da quando era tornata in missione, con quella sua nuova partner, che avrebbe volentieri dissanguato in certe occasioni, lui non aveva fatto altro che seguirla di nascosto, cercando soprattutto di evitare di trovarsi abbastanza vicino perché la sua presenza potesse essere percepita da una certa riccia che aveva fama di essere decisamente spaventosa, se si arrabbiava. Aveva saputo da fonti certe che era decisamente meglio evitare di provocare la nuova Prescelta dell’Oscurità.
 
Tuttavia egli nutriva anche una forte curiosità nei riguardi della stessa.
 
Perso nei suoi pensieri non si accorse che il fidato Phantomon stava arrivando.
 
“Signore! Ho una cosa urgente da riferirvi!” Cominciò con tono preoccupato. “Si tratta del signorino Pierre!” Proseguì e a quel punto Myotismon si allarmò. Fece per aprir bocca ma Phantomon lo precedette dicendogli:
“Mio signore, il giovane padroncino asserisce di avere un dente che balla!” A quelle parole, il vampiro decise che doveva assolutamente chiedere aiuto.
 
Fece mandare un messaggio alle due ospiti che sarebbero dovute arrivare a breve, in modo che sapessero dell’emergenza, poi fece preparare la carrozza, e preso con sé Pierre, partì alla volta dell’accampamento provvisorio dei Prescelti, sperando che lei lo lasciasse quantomeno parlare, o che la Prescelta dell’Oscurità riuscisse in qualche modo a contenere la situazione.
 
Nel mentre, nel punto in cui si trovavano i ragazzi, il Digivice di una certa mora  s’illuminò, e da esso provenne la voce di Ophanimon, con delle grosse novità. I ragazzi ed i Digimon stettero tutti intorno a sentire ciò che l’angelo aveva da dire loro. A  quanto sembrava infatti, Lilian e Leah si erano presentate da lei, quella mattina. E la demone aveva baciato Ophanimon, molto appassionatamente.
“Devo venire li ad accroccarla di mazzate?” Domandò Chiara, sperando in una risposta affermativa. LadyDevimon scosse la testa rassegnata, i ragazzi assunsero un’aria confusa, e Kat ridacchiò divertita.      
No, non sarà necessario!” Asserì Ophanimon con convinzione. “ Comunque grazie per il.. ermh… gentile pensiero!”
A questo punto tutti gli altri presero a sghignazzare, poi Kat prese la parola e chiese:
“Ma quindi ti piace?” Con tono malizioso.
“In effetti si, ragazzi!” Ammise Ophanimon e dal tono trapelava chiaramente il suo imbarazzo per quell’ammissione.
“Beh, ma allora non devi concederti subito!” Ribatté decisa la mora, causando un’alzata di sopracciglia ed un” Proprio tu lo dici a lei?” Da parte della sua Digimon.
“Si, certo!” Reiterò la mora “Deve farsi desiderare!” A quel punto una vocina  che i ragazzi conoscevano bene si fece sentire pronunciando un:
“Eh no! Non voglio aspettare chissà quanto per avere due mamme!”
E, a queste parole, ci fu un lieve scroscio di risate, e poi Kat esclamò:
“Ciao Leah, come stai?” La bambina allora rispose:
“Io sto bene! E voi?”

A turno i ragazzi ed i Digimon risposero alla bambina che sembrò assolutamente felicissima di parlare di nuovo con loro.
Poi Leah diede loro una notizia che li fece sussultare:
“Ah, ragazzi! Myotismon sta venendo da voi! Attenta Kat! Non sia mai che voglia riprendersi Angewomon!” Il tono malizioso che la piccola usò non lasciò molti dubbi su cosa avrebbe preferito avvenisse. Detto questo, le due salutarono in tutta fretta, lasciando il gruppo avvolto in un silenzio carico di tensione.

La mora, quasi trasecolata, si voltò verso la bionda allora, e senza darle il tempo di reagire, la rassicurò:
“ Non ti preoccupare, non glielo permetterò!”Con convinzione.
“Brava, ben detto!” Si unì a lei Chris.
“ Se quello si avvicina, lo stendiamo, vero Leomon?” S’aggiunse Tim, fissando il suo partner che ricambiò lo sguardo con determinazione.
“Proprio così ragazzo!”
“Siamo tutti d’accordo!” S’aggregò Mammothmon, appoggiato da Werewolfmon ed infine fu Mummymon a parlare:
“Non temere, quell’ infingardo non ti sfiorerà più neanche con un fiore!” E questo causò una serie di esclamazione che stavano a significare che la dolcezza della mummia aveva fatto centro.

Anche Chiara volle dare il suo contributo:
“Se fosse sul piede di guerra, stai sicura che lo sistemerò io! Vedrai se non gli strappo i denti!” Promise, e sul suo volto si dipinse un’espressione quasi famelica.
“Ma vuoi sempre menar le mani, tu?” Chiese divertita Katrina, mentre la bionda sorrideva, commossa dal modo in cui tutti volevano difenderla da qualcuno che consideravano una minaccia, anche se lei sapeva che forse non lo era più tanto quanto prima.
“No! Solo un giorno si e l’altro pure!” Rispose Chiara, per poi aggiungere: “ E comunque, voi avete combattuto contro MadLeomon, ed io sono rimasta a bocca asciutta, quindi se permettete, vorrei rifarmi!”

“ D’accordo allora, chiavica, perché non fai vedere a questi dilettanti come si fa?”
S’intromise LadyDevimon, che nel mentre si era avvicinata ad Angewomon, posandole una mano sulla spalla, in un gesto di conforto.

La riccia non se lo fece ripetere, e, mentre il suo Digivice s’illuminava, in testa le calò un cappuccio nero che le copriva i capelli e metà del viso, mentre dalla sua mano emerse una falce, con una lunga catena, che la ragazza provvedette a legarsi in vita.

“Ma allora sei tu, la Clemente Mietitrice!” Esclamò la bionda, fissando la ragazza con stupore.
“Clemente Mietitrice?” Domandò Chris. Gli altri rimasero stupiti dal nomignolo della ragazza, e si chiedevano che cosa stesse a significare.

“Si, esatto!” Rispose la riccia. “Ve l’avevo detto no, che ho una certa dimestichezza coi miei poteri?” Poi, come se si fosse ricordata solo in quel momento di una certa cosa, aggiunse:
“Ah, adesso voglio provare una cosa, vediamo se mi riesce!”Si concentrò e, dalla sua mano emerse quello che sembrava un mitragliatore, anche piuttosto grosso.
“Oh, solo adesso tiri fuori l’artiglieria pesante?” Domandò divertita LadyDevimon, mentre Chris, Tim, Leomon , Mummymon e Mammothmon si avvicinavano e toccavano l’oggetto, sbigottiti.
“Naturalmente! Il caro Orlock non merita di meno!”

Al sentire il nomignolo affibbiato dalla ragazza al vampiro che tanto male le aveva provocato, la bionda scoppiò a ridere, molto divertita.
“Ah, vedo che stai meglio, cugina!” La apostrofò Lady, facendole un occhiolino complice,  al che i ragazzi rimasero un po’ sorpresi, ma poi fecero spallucce tornando a concentrarsi su Chiara.
 
Rick allora si avvicinò, ma, invece di parlare indicò alla sua amica un punto dietro di loro. La ragazza si concentrò e si rese conto che colui del quale stavano parlando era lì e quando scoprì che cosa stesse facendo, si voltò, stringendo la falce a sé e puntato il mitragliatore verso i cespugli dichiarò, suscitando in parte lo sgomento, in parte l’ilarità generale:

“Comunicazione di servizio! Il conte Orlockmon è gentilmente invitato a venire fuori e smettere di fare l’occhio da triglia ad Angewomon! Ripeto, comunicazione di servizio, il conte Orlockmon è gentilmente invitato a venire fuori e smettere di fare l’occhio da triglia ad Angewomon, altrimenti si ritroverà sdentato!”

E, a queste parole, mentre i ragazzi ed i loro Digimon ridevano come pazzi, Kat strinse ancora più forte la bionda, mentre Rick fissava oltraggiato il punto in cui presumibilmente il vampiro si trovava.

Tra l’altro, il vampiro ricambiava apertamente l’astio nei confronti del ragazzo, che apparentemente aveva anche lui delle mire sulla sua Angewomon! Ma non si sarebbe lasciato intimidire!

Dunque, si alzò da terra, e con tutta la sua compostezza, uscì dal suo nascondiglio.

Al vederselo comparire davanti i ragazzi ed i Digimon assunsero delle espressioni determinate, mettendosi in cerchio attorno alla sua bella. Una precauzione assolutamente encomiabile,anche se non necessaria. Ma perché loro se ne rendessero conto lui doveva fare la sua parte.

“Finalmente ci incontriamo, Prescelti!” Iniziò, col suo solito tono da seduttore, mentre si avvicinava. Arrivato a metà strada, la Prescelta  dell’Oscurità fermò la sua avanzata, facendo girare a vuoto il suo mitragliatore in segno d’avvertimento.

Quindi lui si fermò e, dopo aver posato lo sguardo sulla bionda, fece per parlare, ma questa lo zittì, portandosi un dito alla bocca.

“Che cosa vuoi?” Lo apostrofò subito dopo la Prescelta della Luce.
“Solo parlare! Ho un problema, e mi servirebbe una mano per risolverlo! Tutto qui!”
Cominciò a dire il vampiro.  

“Papà! Ma quanto ci metti!” Si sentì da dietro il Digimon. Prima che chiunque potesse reagire, dal cespuglio dal quale era uscito, fece capolino un bambino biondo, con gli occhi azzurri che portava dei vestiti molto simili a quelli dell'altro.

“Papà?” Fece sbigottita Chiara, per poi aggiungere con tono irato: “Che cosa significa, Myotismon?” A quelle parole, aggiunse quello che sarebbe dovuto essere un colpo mandato a vuoto, ma in quel momento accadde una cosa che mandò letteralmente a farsi friggere tutto ciò che i ragazzi credevano di sapere sul vampiro. Difatti, il bambino andò a pararsi di fronte a lui, dicendo:

“Non puoi colpire papà!”

Al che la riccia volle rettificare ma ormai era tardi. Solo che il colpo non arrivò mai a destinazione, poiché il vampiro lo bloccò con un gesto della mano, per poi sibilare minaccioso rivolto alla ragazza:
“Attenta a dove miri! Stavi per colpire Pierre!”

Lei allora cercò di darsi un contegno, anche se era effettivamente molto confusa dall’atteggiamento del suddetto Digimon, il quale ora stava chiedendo al bambino se stava bene, alla qual cosa il piccolo aveva risposto con una linguaccia.

“Scusami, ma questo bambino chi sarebbe?” Domandò Chris, facendosi avanti.
“Questo è Pierre!” Rispose il Digimon mentre il piccolo sorrideva. “Il mio partner!”
“Il tuo che?” Esclamarono in coro sia i ragazzi, sia i Digimon. Nessuno di loro si sarebbe mai aspettato una cosa del genere, considerando chi si trovavano di fronte.

Pierre allora si fece avanti e si avvicinò a Chiara, che era rimasta immobile a riflettere, e si accorse di lui solo quando lo sentì afferrare la manica della sua maglia.
“Ciao, sono Pierre! Vi cercavamo perché ho un dente che balla!” Dichiarò il bambino, per poi mostrare ai ragazzi suddetto dente passandovi sopra la lingua. La riccia costatò che effettivamente dondolava parecchio.

“Starà bene? È grave?” Chiese a quel punto il vampiro, e dall’espressione contrita del suo volto i ragazzi intuirono che sembrava davvero molto preoccupato.

Kat scoppiò a ridere allora, seguita a ruota da Chris, insieme a Mammothmon, Leomon e Mummymon, mentre Chiara si sforzava di contenersi, e Rick continuava a lanciare sguardi di odio al suo rivale in amore, per poi avvicinarsi di soppiatto all’angelo, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, senza sapere che fare, e allungare una mano per poi posarla su quella dell’altra.
 
 La bionda si voltò e, non appena si rese conto di cosa stava facendo il moro, si affrettò a ritrarre la mano, stringendosi di più a Katrina, e indirizzando al Prescelto della Fiducia un’occhiata carica di tanto orrore, che suscitò nel vampiro due reazioni contrastanti ma ugualmente forti. La prima era una certa soddisfazione perché apparentemente la sua amata non ricambiava le attenzioni di quel ragazzino, la seconda invece un desiderio fortissimo di andare ad abbracciarla, facendole un po’ da cavaliere.

Si riscosse da questi pensieri quando vide che la Prescelta dell’Oscurità si era inginocchiata davanti a Pierre e gli stava parlando:
“Non ti preoccupare, tesoro! Quanti anni hai?”
“ Sette e mezzo!” Proclamò orgogliosamente il bambino.
La riccia gli sorrise e gli arruffò i capelli, che il piccolo provvedette a rimettersi a posto sbuffando contrariato.
“Allora sei un ometto!” Asserì dunque per poi aggiungere: “Non devi preoccuparti per il dente che balla! È una cosa che succede a tutti i bambini! Serve perché così poi possono spuntare quelli dei grandi!”
Spiegò, e buttato un occhio al vampiro vide la sua espressione rasserenarsi.
“Mi stanno venendo i denti dei grandi? Quindi avrò anch’io i canini super grandi come papà?”
A questa domanda i ragazzi sbiancarono. Kat si avvicinò e rispose:
“No, tesoro! A te non succederà! A meno che tu non sia stato vampirizzato!” Detto quello il suo sguardo si posò sul vampiro:
“Ma tu non sei stato vampirizzato, giusto?” Sibilò a denti stretti la mora.
“No, assolutamente!” Replicò il vampiro per tranquillizzare i ragazzi che sembravano essere sul piede di guerra, a quell’ipotesi.
“Comunque, quando il dentino ti cadrà, non buttarlo!” Riprese a dire poi Chiara a Pierre, che la guardò con’ aria interrogativa.
“Se lo metterai sotto al cuscino, la notte passerà il topolino dei denti, e ti lascerà una mancetta!” Proseguì, sorridendo.
“Davvero?” Domandò il piccolo, eccitato all’idea di questa misteriosa creatura.
“Si, ha ragione la mia amica!” La appoggiò  allora Chris, sorridendo.
“ Succede per tutti i bambini!” S’aggiunse Tim, avvicinandosi al bambino, gettando delle occhiate preoccupate al vampiro, che per il momento se ne stava in attesa, sorridendo al sentire quello che questi umani stavano dicendo al suo Pierre. Lanciò uno sguardo fugace alla bionda e le fece un occhiolino. LadyDevimon allora diede una leggera gomitata all'angelo, per poi lanciarle uno sguardo di pura malizia, al quale l'altra rispose facendo spallucce.
“E questo avverrà fino a quando non avrai perso tutti i denti da latte!” Concluse per tutti Katrina. Il bambino allora chiese:

“E invece che succede se sotto al cuscino c’è una piuma?”

“Una piuma?” Domandò confusa Kat, mentre Myotismon per poco non urlò, poiché il piccolo infingardo era andato a colpire proprio lì dove non avrebbe dovuto. Ah, ma gliel’avrebbe fatta pagare! Poteva scordarsi di giocare a nascondino con Pumpkinmon e Gotsumon per almeno un mese!

“Si! Una piuma!” Insistette il bambino. “ Papà dorme tutte le notti con una piuma che ha trovato per terra!” Proseguì, e, a queste parole, i ragazzi cominciarono a sospettare qualcosa, mentre LadyDevimon dovette far forza su se stessa per non scoppiare a ridere al vedere l’espressione impagabile sul volto della sua bionda controparte.

“Che tipo di piuma?” Volle sapere allora Chiara, anche se il suo tono divertito non lasciava adito a dubbi sul fatto che avesse compreso benissimo di chi fosse la piuma misteriosa.
“Una  delle piume di Angewomon!” Ammise candidamente il bambino, sfoderando poi un sorriso a trentadue denti che indirizzò al Digimon in questione, che adesso appariva trasecolato. “E adesso deve confessare per forza!” Pensò il piccolo, tornando a concentrarsi sui ragazzi.

“Ma davvero?” Replicò Chiara, stavolta in tono palesemente malizioso, per poi sfregarsi le mani e aggiungere:
“E come mai, se è lecito chiederlo?” E stavolta si voltò verso il vampiro, il quale non sapeva proprio come risolvere la situazione.
“Dai, papà! Confessale tutto!” Lo incitò Pierre, suscitando una serie di risatine quando il vampiro al sentire queste parole, rispose al piccolo:
“Tesoro, mi sembrava di averti detto che avrei fatto io la prima mossa!”
“Allora forza! Apri la bocca e parla! Vedrai che qualcosa uscirà!” Insistette allora lui.
A quel punto, Kat si avvicinò e domandò:
“Che cosa intendi con “confessa”?”

“Ma come, non lo immagini, Kat?” Si intromise a quel punto Chiara, sfoggiando un ghigno per poi aggiungere, al vedere gli occhi di Kat accendersi una volta che ebbe compreso tutto.
“Paga, mia cara!” Allungando una mano verso la ragazza. La mora allora sospirò rassegnata poi le chiese:
“Si, va bene avevi ragione! Accetti sempre pagamenti in cioccolata? Sono un po’ a corto di contanti al momento!”
“Scusate, ma di che state parlando?” Chiese Tim stupito dal comportamento delle due ragazze.

A quel punto le due interessate si scambiarono un cenno di intesa e cominciarono a cantare.
Io l’ho già capito!” Iniziò Chiara, sorridendo.
“Ma loro ancora no!” Fece di rimando Katrina, mentre sia i Digimon che gli altri le fissarono a bocca aperta.
“Orlock si è innamorato, e il loro duo, diventerà un trio!” Riprese Chiara, nel mentre scoccando un’occhiata alla bionda che all’inizio sembrava divertita poi però si voltò imbarazzata.
“E lui non ha che lei, ormai, nei pensieri suoi!” Continuò poi Katrina. “ La nostra mission, è un’altra storia!” Le fece eco Chiara, per poi avvicinarsi a Kat. Le due si posarono un braccio intorno alle spalle e conclusero all’unisono: “ Non resterà con noi!”

Da dietro di loro si udirono degli applausi. La prima ad applaudire fu LadyDevimon, che si complimentò con la sua partner dicendole:
“Però, non credevo sapessi cantare così bene!”
Al che la ragazza le rispose con un lieve inchino:
“ Solo uno dei miei  mille talenti, mia cara!”
“Complimenti davvero ragazze!” Aggiunse Chris, poi si avvicinò a Katrina per dirle: “ E dove la tenevi nascosta quella voce da angelo?”
 “Beh, non è che avessi molte occasioni per usarla!” Gli rispose sbattendo le ciglia la mora. I due si baciarono.

“Allora, vecchio mio, anche tu in pena per amore?” Chiese Mummymon, avvicinatosi con aria complice al vampiro, il quale emise un sospiro per poi annuire.
Tim, nel frattempo aveva cominciato a ridere divertito dalla scenetta alla quale aveva assistito, così come stavano facendo Leomon e Mammothmon.

“Dai, adesso diglielo!” Insistette poi Pierre. Subito, tutti gli sguardi furono indirizzati verso il vampiro, mentre Chiara passava a riscuotere il “compenso” da Katrina.

“Scusate, ma cos’è questa storia della scommessa?” Chiese poi Angewomon, avendo trovato il coraggio di rompere il silenzio, a causa di quello strano comportamento delle due ragazze. Al che, le due interessate si scambiarono uno sguardo d’intesa e risposero:
“Non spetta a noi dirtelo! Deve farlo lui!”

Al che la bionda si voltò verso il vampiro, per poi quasi paralizzarsi sul posto, quando se lo trovò davanti, inginocchiato, con la fronte a terra.
Poi, si mise su un ginocchio e, esitante allungò una mano verso di lei. La bionda non seppe che fare allora, ma Pierre si intromise, prendendo la mano guantata della bionda e poggiandola su quella del vampiro.

Egli dunque, scoccando un’occhiata carica di gratitudine al bambino, spostò nuovamente l’attenzione sulla sua bella si schiarì la voce e aprì la bocca per parlare. Il momento era giunto, finalmente! Non poteva permettersi errori di alcun genere!

“Io devo confessarti una cosa, Angewomon!” Cominciò solenne:
“Avrei dovuto farlo molto tempo fa ma ero troppo orgoglioso, troppo preso dai miei piani di conquista per permettermi quella che ritenevo essere una debolezza.” Proseguì, poi, notando che la bionda stava per prendere la parola aggiunse accorato:

“Aspetta! Fammi finire di parlare, per favore!”

Sentite quelle parole, la bionda ammutolì di colpo. Intanto sia i ragazzi che i Digimon erano molto curiosi di sapere dove il vampiro volesse andare a parare con quel discorso. Le uniche persone ad aver effettivamente capito qualcosa erano le due complici canore, e Rick, nonché LadyDevimon e Mummymon, che osservava la scena con aria sognante e prendeva appunti mentalmente per quando sarebbe arrivato anche il suo turno.

“Io ti amo!” Ammise poi il vampiro. I ragazzi emisero delle esclamazioni di sorpresa, mentre Chiara e Kat fecero un “AAWWW!” all’unisono, LadyDevimon indirizzò un’occhiata maliziosa alla bionda e Mummymon si commosse.

“Ti ho sempre amata!” Riprese il vampiro “Sono stati i tuoi occhi a farmi innamorare di te! Li odiavo, ma in realtà non era perché tu volevi ribellarti al mio volere, no, avevi tutte le ragioni per volerlo fare. Era perché in essi ho visto qualcosa di speciale, che non ho trovato mai in nessun'altra  prima di te! E avrei voluto che tu mi appartenessi, ma non potevo accettare che invece ce l’avessi con me! Ti odiavo perché ti amavo, insomma!

Ti chiedo perdono per tutto il male che ti ho fatto, a causa della mia sciocca ostinazione! So che molto probabilmente non potrai concedermelo, so che non proverai mai la stessa cosa per me, ti ho fatto troppo male per meritarmelo! Ma io ti amerò sempre, succeda quel che succeda!

Quando ti ho vista evolvere per la prima volta, mi sei sembrata quasi una Valchiria, che stava venendo a punirmi, ma, dopo che mi hai ucciso, ho immaginato che invece se le cose fossero andate diversamente, saremmo potuti stare insieme!”

Udendo ciò, Kat finse di svenire dall’emozione, e Chiara ridacchiò. Chris commentò con un: “Certo che ci sa proprio fare con le parole, vero?” Al che Leomon rispose: “ Sicuramente sa come affascinare, ma d’altronde è un vampiro! Fa parte del pacchetto!”

Nel frattempo, Myotismon, senza staccare gli occhi di dosso alla bionda, sfilò il guanto alla stessa e ne baciò in maniera quasi reverenziale la mano, proprio nel punto in cui stava la cicatrice.

“Non devi nascondere questa mano, mia adorata!” Riprese poi con impeto “ Questa mano, è la stessa che io ho ferito, ma con la quale tu mi hai inferto il colpo decisivo! Questa cicatrice è il simbolo della tua rivalsa su di me! Devi andarne fiera!”

Poi, dopo aver posato un altro bacio sullo stesso punto riprese a parlare :
“Sono lieto di averti finalmente potuto parlare! Ma capirò se il tuo cuore dovesse appartenere già a qualcun altro!”

Poi concluse dicendo:
“Ti chiedo nuovamente perdono anche per la sua morte!”

E, a queste parole, un singhiozzo sfuggì alla bionda. Katrina allora, le si avvicinò, ma prima che potesse sfiorarla, la stessa le fece cenno di non avvicinarsi.
Poi si asciugò le lacrime, e affermò, con voce forte anche se lievemente incrinata dall’emozione.

“Veramente per me Wizardmon è stato il fratello che non ho mai avuto!” Dopo che la bionda ebbe pronunciato quelle parole, tutti poterono notare il viso di Myotismon illuminarsi.
“Ed io … “ Riprese esitante la bionda “ Anch’io provo qualcosa per te! Credo di averlo sempre provato, ma mi sono sempre sforzata di reprimerlo, per paura!” Ammise, lievemente sopraffatta dall’emozione.

Chiara e Kat si scambiarono occhiate complici, quasi trionfanti.
LadyDevimon disse “Era ora, cugina!”
Mentre i ragazzi emisero delle espressioni di apprezzamento. Ma la bionda riprese a parlare:

“Solo che, ancora non so esattamente cosa sia! E poi, adesso siamo in missione!” Aggiunse impacciata per poi concludere:
“Quello che sto cercando di dirti è che … ho bisogno di un po’ di tempo, Myotismon!”

E, dette queste parole, tacque attendendo il responso del suo ex-Maestro. Temeva che lui mettesse mano alla frusta, in caso di rifiuto, ma, inaspettatamente egli si limitò a rialzarsi e sorridendo le rispose, raggiante:

“Non temere, mia adorata! Prenditi pure tutto il tempo che ti serve! Io saprò aspettare!” Poi aggiunse, stavolta rivolto ai ragazzi:
“Contate pure su di me, se dovesse servirvi qualunque cosa!”   

 Tutti si riscossero da quanto appena accaduto, poi, Chiara e Kat, dopo essersi scambiate un altro sguardo complice, ripresero a cantare:
E l’amore avvolgerà i sogni e la realtà!Fra tutti c'è perfetta armonia, e ognuno incanterà!”
Poi scoppiarono a ridere, divertite, sotto lo scrosciante applauso del resto della compagnia.

 La mora si avvicinò alla sua partner e le chiese:
“ Non è che questo c’entra qualcosa con quello che ti è capitato l’altro giorno?”

 Al che la bionda arrossì imbarazzata, poi fece un colpo di tosse ed attirò l’attenzione di tutti gli altri, che le si sedettero intorno. Nel frattempo arrivarono anche i due innamorati vegetali, che si erano appartati già da quella mattina, per dedicarsi completamente a loro stessi. Chris riassunse loro la vicenda, e i due rimasero letteralmente a bocca aperta.
Quando poi la bionda concluse il racconto, la mora la abbracciò forte, mentre Chiara si alzò ed, avvicinatasi a Myotismon, gli chiese:

“Alla fine ti è entrato in quella tua capoccia dura, eh?” Dandogli una lieve gomitata ridacchiando divertita.
“Già! Ci ha messo solo ventordicimila anni!” Aggiunse Pierre, poi domandò:
“ E adesso che facciamo?”
Al che la riccia sbottò:
“Io sono molto contrariata! Mi sono persa la lotta con MadLeomon, non ho potuto combattere contro Lilian, non posso neanche prendermela con Myotismon, vorrei almeno un po’ di soddisfazione!”
“Ma tu hai proprio il chiodo fisso, comunque!” La rimbeccò LadyDevimon, mentre la riccia si apprestò a far scomparire falce, cappuccio e mitragliatore.
“Non è questo! È che insomma, voi tutti vi siete dati da fare, ed io mi sento esclusa, ecco tutto!”
La dark lady allora la consolò dicendo:
“Tranquilla, sono certa che avrai molte occasioni per rifarti, amica mia!” Ed a quel punto, Chiara sorrise.

Myotismon, al vedere questo, cominciò a riflettere sul da farsi. In quel momento gli si avvicinò Rick, tendendo una mano davanti a sé e si raccomandò: “ Congratulazioni, Myotismon! Trattamela bene, capito?”
Al che il vampiro strinse la mano del ragazzo, che forse aveva giudicato male, dopotutto.

Pierre nel frattempo, si era avvicinato alla chetichella alla bionda e, una volta arrivato abbastanza vicino, la abbracciò e le chiese:
“Fammi sapere quando posso iniziare a chiamarti mamma, d’accordo?” Per poi tornare saltellando da Myotismon, il quale gettò uno sguardo di scuse alla bionda che aveva la bocca spalancata per la sorpresa.

“Certo che è intraprendente, il piccoletto, non trovi?”Fece Kat, ridacchiando.
“Direi che sa esattamente quello che vuole!” S’aggiunse Chris.
“In fondo è un bambino, è normale che voglia una famiglia!” Costatò Tim intenerito.
“E sarebbe anche giusto che l’avesse!” S’aggiunse Chiara. “ Ma senza fretta!”  Emise  poi, all’indirizzo della bionda, che ora aveva un sorriso dolce stampato in viso.

“Ragazzi, ho avuto un’idea!” Esclamò Myotismon. “ Perché non venite a trascorrere la giornata da me? Così potremo parlare un po’ delle cose che stanno avvenendo ultimamente! Sapete, sono stato molto impegnato con Pierre, e vorrei saperne di più, così da potervi aiutare!”

I ragazzi allora decisero di fare una riunione di gruppo per discuterne tutti insieme. Ciascuno espresse la sua opinione, e, dopo aver costatato che effettivamente era una buona idea, si erano detti tutti d’accordo.
Dunque, si erano recati al castello di Myotismon, chi volando, chi in groppa al proprio Digimon, mentre Pierre aveva insistito affinché Angewomon stesse in carrozza con loro. Quindi, la bionda Katrina e Chiara erano andate col vampiro, le due ragazze per controllare che quest'ultimo non avesse comportamenti inappropriati, a loro dire, mentre gli altri li avevano seguiti a distanza.

Una volta arrivati, spiegarono a Myotismon quello che si sapeva fino a quel momento, per poi aggiungere che la loro nemica sembrasse interessata a prendere Chiara. Il vampiro le disse che, probabilmente la tipa in questione non sapeva ancora con chi aveva a che fare.

Dato che Chiara aveva ancora voglia di menare le mani, comunque, Myotismon organizzò un piccolo torneo tra i suoi servitori, in modo che lei potesse sfogarsi ed i ragazzi potessero impratichirsi con l’uso dei loro poteri.

Lo scontrò più interessante fu senza dubbio quello tra Chiara e Phantomon, che si concluse con la vittoria sofferta della riccia, che riportò un paio di tagli, cosa che le costò una ramanzina da parte di LadyDevimon.

 Arrivata la sera però, accadde qualcosa che fece ricordare ai ragazzi che nonostante il loro nuovo alleato, la situazione di fuori ancora non era affatto tranquilla.
Un Bakemon portò infatti un messaggio, sul quale stava scritto che erano stati accusati da alcuni Digimon del rapimento di una di loro.

“Ma che cos’è questa fissazione coi rapimenti? Ma c’abbiamo stampato in faccia “Sequestratori”?” Sbottò inacidita Chiara, mentre gli altri ridacchiavano, e a quel punto LadyDevimon le rispose:
“Beh, tu hai l’aria di una criminale incallita, senza dubbio!” Cosa che suscitò l’ilarità generale.
“Comunque questo significa che dobbiamo ripartire!” Pronunciò secca Chiara, al che i ragazzi si dissero d’accordo.
Dunque, salutato il vampiro tutti presero la porta, tranne Angewomon che si trattenne un momento a parlare con il suo ex- Maestro.

“Sono contenta che tu sia uno di noi, adesso!” Stava dicendo la bionda. Il vampiro si limitò a sorriderle. Lo aveva osservato per tutto il tempo, Angewomon e si era resa conto che lui era davvero cambiato molto.
“Ci rivedremo, Myotismon!” Aggiunse per congedarsi, ma lui la trattenne dicendole:
“Darren!”
“Cosa?” Chiese lei, sbigottita. Possibile che … ?
“Tu sei la mia amata, e come tale, l’unica che meriti di conoscere il mio nome!” Rispose il vampiro confermando i suoi sospetti.
“Allora arrivederci, Angewomon!” Aggiunse poi, baciandole nuovamente la mano in cui era ben visibile la cicatrice.
“Soleil!” Rispose di rimando la bionda. Il vampiro allora sorrise in una maniera tale da mozzare il fiato all’ angelo il cui cuore perse un battito.
Stette un momento a pensare, poi si sbilanciò in avanti e, rapidissima, diede un bacio a fior di labbra al vampiro, che ricambiò il fugace tocco.

Poi lei si allontanò e lui rimase a fissare il punto in cui era stata per un bel pezzo.

I ragazzi dunque si incamminarono per raggiungere il luogo indicato loro dalla lettera, mentre Chiara stava dicendo che quella volta non si sarebbe persa neanche una lotta e che se fosse stato necessario, qualcun altro avrebbe potuto offrirsi come ostaggio, ma non lei. 
 
 
Nota dell'autrice; Finalmente ritorno con questa storia! Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento! Un bacione a tutti ed alla prossima!       
 
  
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