Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: pierjc    29/04/2019    1 recensioni
La storia dell'ultima stagione della serie tv del Trono di Spade, raccontata in modo differente, con avvenimenti ed epilogo completamente diversi.
Genere: Drammatico, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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La neve ricopriva ormai il paesaggio. Non era inusuale, per il Nord, ritrovarsi imbiancato. Ma questa volta era diverso. Quello non era un semplice inverno. Quello era ciò di cui gli Stark proclamavano nel loro motto: “L’inverno sta arrivando”. Parole semplici, per avvisare i membri della casata che il pericolo e le difficoltà sarebbero state imminenti. Ma nascondevano molto più di questo. Come Jon aveva visto oltre la Barriera. Come Tormund, il Mastino, Beric e gli altri si erano ritrovati ad affrontare. Non era qualcosa di umano. Non era qualcosa che poteva essere affrontato. Eppure, spettava a loro il compito di fronteggiare quel nemico.

A Grande Inverno l’aria era pungente e le nuvole ricoprivano il cielo da troppo tempo, ormai. Gli abitanti del castello si erano lasciati influenzare da quel clima e covavano freddezza, mista a pessimismo e rassegnazione. Sapevano che un’orda di non morti si stava per abbattere su di loro, ma non potevano scappare. Nessuno avrebbe potuto. Qual è il posto in cui potersi nascondere dalla morte?

L’esercito di Daenerys, la regina dei draghi, stava marciando con a capo la loro condottiera. Immacolati e Dothraki erano molto lontani dalle loro terre, le quali erano esattamente l’opposto del freddo Nord. Nati dal sole, morti nel ghiaccio. Sembrava essere un triste destino. Ma tutti loro erano fedeli a Khaleesi. L’avrebbero seguita fino alla morte. E non avrebbero dovuto camminare ancora tanto.

Arya osservava tutti quei soldati immersa tra i popolani. Lei era Nessuno. Non la si poteva sentire arrivare. Non la si poteva sentire andar via. Se ti avesse voluto vedere morto, lo saresti stato prima ancora di accorgertene. La tua gola tagliata da una lama. Il tuo vino avvelenato. Una freccia dritta al cuore. Mille e più modi conosceva per uccidere un uomo. Ma non aveva ancora mai ucciso alcun non morto. Né tantomeno un estraneo. Jon assicurava che il loro punto debole era il vetro di drago. Ma se non fosse stato così?

Daenerys e Jon si scambiarono un’occhiata. Jon era preoccupato di quella che potesse essere l’opinione degli altri Lord del Nord. Dover seguire una regina straniera in battaglia. Sarebbe stato difficile convincerli, sebbene ci fosse di mezzo anche la loro, di vita. Daenerys, invece, guardava dritto di fronte a sé. Aveva una posa regale e dalla sua figura traspariva autorità.

Anche Arya la vide per la prima volta. Scrutò quella donna. I suoi capelli erano argentei, il viso angelico ma segnato da forti sofferenze e il suo corpo era nascosto da una pelliccia bianca. Aveva sentito le leggende sui Targaryen, si ricordava dei racconti di vecchia Nan. Il loro elemento naturale era il fuoco. Eppure si trovava qui, al Nord, circondata da neve e ghiaccio. Poi i suoi occhi si alzarono verso Jon. Il suo cuore ebbe un sussulto. Sebbene avesse imparato a reprimere le proprie emozioni, Jon faceva parte della sua famiglia ed era sempre stata molto legata a lui. Ma lo vedeva cambiato. Era diventato un guardiano della notte. Era diventato il Re del Nord. Era diventato uomo.

Tra gli uomini a cavallo vide anche il Mastino, Sandor Clegane. Era ancora vivo. L’ultima volta che lo aveva visto era in fin di vita. Com’era possibile che fosse sopravvissuto? Ma ciò non le provocò rammarico. Tutt’altro. Poi, subito dopo, rivide anche Gendry, un suo vecchio amico.
In una carrozza poco distante, Tyrion e Lord Varis si stavano scambiando alcune battute di dubbio gusto su nani ed eunuchi. Un modo come un altro di distrarsi dal clima di terrore che li circondava. Un esercito di non morti, che avanzava inesorabilmente. E chiunque dei vivi fosse stato ucciso, sarebbe diventato un nuovo nemico. La morte non si poteva sconfiggere. Nessuno può farlo.

Infine passarono Verme Grigio e Missandei. Anche loro non erano visti di buon occhio dai popolani. Erano lì per aiutarli, eppure c’era della diffidenza e del distacco nei loro confronti. “Se siamo di peso, ce ne torniamo da dove siamo venuti” pensò per un attimo Missandei. Ma poi guardò al comando della fila, verso Daenerys. E capì che questo era il posto in cui doveva stare. In voleva stare. Accanto a Verme Grigio, che capì il turbamento dei suoi pensieri e le fece un impercettibile sorriso di conforto.

Poi un boato squarciò il cielo. Tutti alzarono immediatamente le teste, gettando il proprio sguardo in tutte le direzioni. Cos’era stato? Ci furono dei ruggiti e tutti capirono che si trattava dei due draghi di Daenerys, Drogon e Rhaegal. Essi planarono sull’esercito che continuava a marciare senza timore. Tutti i popolani, che erano sul bordo della strada cominciarono a scappare, fuggendo verso le proprie case. Non avevano mai visto dei mostri di quel genere. Erano giganteschi e le loro grida gli faceva tremare le viscere.

Daenerys li guardò e fece un largo sorriso. Era questo il suo modo di ottenere rispetto: la paura. E ora tutti ne avevano. Tutti tranne una. Arya, che rimase immobile, ad osservarli. Era attratta da quelle creature. Pensò per un attimo che avrebbe voluto cavalcarne uno.

Dalle mura di Grande Inverno, Sansa guardava quell’enorme esercito dirigersi verso il castello. Sarebbero bastati per affrontare quella terribile guerra contro i non morti? Poi anche lei venne spaventata dai ruggiti dei due draghi di Daenerys. Volarono sopra la sua testa, a poche centinaia di metri da lei. Rimase a bocca aperta ma, al contrario di sua sorella, ne aveva timore. Erano dei pericolosi animali al comando di una Targaryen che, come suo padre Aerys, aveva nel sangue anche un po’ di follia. E sarebbe bastata una sola parola per far sì che quelle creature bruciassero qualunque cosa. Ma non erano questi i pensieri da covare in quel momento. Erano lì per aiutarla. Per aiutare il Nord.

Ad attendere i nuovi arrivati, all’ingresso del castello, c’era anche Bran. Anche per lui era passato parecchio tempo dall’ultima volta che aveva visto Jon. Ma era diventato il corvo con tre occhi, ora. Non aveva lasciato trasparire alcuna emozione. Perché non ne aveva provata alcuna. Jon, appena lo vide, smontò da cavallo e corse ad abbracciarlo. Ma non ottenne la reazione che si aspettava.
«Quanto sei cresciuto!» disse Jon, baciandolo sulla fronte.
«Ne hai passate molte» commentò Bran.
«Sì» rispose Jon, un po’ confuso.
«Regina dei draghi. Vieni pure avanti. Io sono Sansa Stark, Lady di Grande Inverno» si presentò Sansa.
«Il Nord mi era stato descritto meno rigido» disse Daenerys, avanzando.
«Perché questo non è un comune inverno» intervenne Bran, sempre con voce impalpabile.
Daenerys capì il rimando. Non c’era tempo per i convenevoli.
   
 
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