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Autore: Lordy Voldy _girl    30/04/2019    0 recensioni
Se solo quella notte avessi aperto gli occhi, James, avremmo potuto farlo insieme: restare sepolti sotto strati di polvere ad accoglie in silenzio l'immortalità. Ma avrei dovuto immaginarlo, di non esserne altrettanto degno quanto te, di essere condannato ad aspettare in solitudine nell'instancabile delirio della vita.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Se solo quella notte mi avessi dato ascolto, James, a quest’ora saremmo stati solo io e te, i folli padroni del mondo.
Dovevamo fuggire, giocare a fare i bambini ancora per una notte, travestiti da animali fuggiaschi, complici di una luna troppo dolce, per non essere vissuta a modo nostro.
E invece guardaci ora, guardaci e dimmi che ne è valsa la pena.
Mi avevi detto che non mi avresti mai lasciato solo, ma adesso non sei qui con me James e questo mi è costato l’innocenza e la libertà.
Siamo stati traditi, da colui che credevamo il nostro migliore amico, ma il colpevole sono io. Io che non sono stato abbastanza prudente, io che merito la vergogna, io che non tenterò di scagionarmi per non vivere in un mondo senza di te.
Sono stato io ad uccidervi James e spero che tu mi stia odiando almeno un quarto di quanto io odio me stesso, per questo.
Te lo ricordi com’era la vita prima di questa eterna notte?
Era il boccino dorato nelle tue mani, gli occhi verdi di Lily, il sorriso di Dorcas; le partite giocate sotto la pioggia, sul campo bagnato, con il morale a terra.
I duelli al secondo piano, le feste proibite, le fughe ad Hogsmeade.
Le corse continue, in equilibrio sul fragile castello di carte che era l’illusione di una vita che ci saremmo meritati.
Oh James, dopo tutto questo tempo passato a combattere una battaglia non nostra, te la immagini ancora una vita senza la guerra?
Come facevamo una volta, seduti sull’albero in fondo al giardino, in bilico sui rami secchi, a guardare le rondini. Era così semplice, sognare ad occhi aperti, immersi nel silenzio assordante della pace.
E pensare che allora ci stava così stretta, quella pacata innocenza che ci teneva incatenati a quella vita tranquilla, lontana dall’ebbrezza illusoria della guerra.
E invece ora cosa siamo?
Ora che abbiamo combattuto, ora che abbiamo perso tutto, ora che la guerra è vinta ma che tu non ci sei, ora che io sono divenuto il tuo carnefice, ora che siamo tornati di nuovo polvere.
Vorrei chiudere gli occhi, dormire quel sonno eterno a cui siamo sfuggiti insieme e che ora ti ha portato via da me. Vorrei dormire e lasciarmi tutto alle spalle.
Ti ricordi quando è morta Dorcas, James?
Ti avevo detto che non avrei mai provato dolore più grande, ecco mi sbagliavo.
Quando quella notte sono piombato in casa tua, senza risate ed abbracci ad accogliermi.
Quando mi sono avvicinato al tuo corpo riverso ai piedi delle scale.
Quando non ti sei voltato, urlando che era tutto uno scherzo.
Quando nessuno è uscito allo scoperto, ridendo e dicendomi che non eri tu, che quelli non erano i tuoi occhi, troppo vuoti per appartenere al mio James.
 Allora ho capito che non avevo capito niente.
Che quella cosa che mi si era riversata addosso era troppo anche per essere definito dolore.
Ho rivisto te, James, non quel surrogato di te che avevo davanti, ma quello vero.
Ti ho rivisto sulla scopa mentre afferri il boccino, ti ho rivisto al tuo matrimonio, ti ho rivisto uscire dalla sala parto con il tuo bambino tra le braccia.
Ho rivisto il te che avrei ricordato per tutta la vita, quello che stringe il trofeo che si è meritato, perché tu sei un vincente James e della vita meriti solo il meglio. La morte non è degna di te, perché tu sei vita allo stato puro.
Tu sei mio fratello James, mi hai accolto in casa tua, mi hai difeso a spada tratta e mi hai regalato una vita.
E ora, senza di te, mi sento come se mi avessero spogliato di tutto. Mi sento come un pesce rosso, che continua a vivere solo per fare da cibo agli squali.
Ti prego James, salvami da questo dolore, portalo via ti prego, portami via con te.



 
 
 
 
 
 
 
 
Note Autrice:
Giusto qualcosa che sentivo di dover scrivere.
Sarei lieta di sapere cosa ne pensate
Lordy
 
   
 
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