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Autore: Werewolf1991    30/04/2019    0 recensioni
Quando li avevamo lasciati, Darren e la sua Angewomon avevano messo su famiglia. Inoltre la bionda aveva una sfida in sospeso con una certa LadyDevimon. Improvvisamente ritorneranno nella loro vita due Digimon che mai si sarebbero aspettati.
(MyotismonxAngewomon)
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gatomon, Hikari Yagami/Kari Kamiya, Vamdemon/Myotismon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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No Happily Ever After 
 
-Ahia!-
 
-Fregata!-
 
-Papà! Rufus mi sta facendo male!”
 
-No, non è vero! E smettila di andare sempre a lagnarti da papà!-
 
-Come se tu non facessi la stessa cosa con la mamma!-
 
-Cocchina di papà!-
 
-Cocco di mamma!-
 
Questa era solo l’ultima delle scaramucce alle quali i poveri Pumpkinmon e Gotsumon erano costretti ad assistere, da quando erano diventati, loro malgrado i babysitter di quelle due diaboliche pesti indemoniate dei figli che il loro maestro, il grande Myotismon, aveva avuto con la sua ex-schiava, ora sua compagna, e che si trovavano a dover sedare, costretti dalle circostanze. Anche se il loro padrone aveva in parte perso la sua abitudine di frustare i suoi sottoposti per ogni minimo errore, c’era sempre il rischio di incappare nelle sue ire. Per non parlare poi di quelle della sua signora, per le quali i due si trovavano spesso e volentieri a dover cercare di evitare di diventare il bersaglio di preferenza delle sue frecce, o di qualche sonoro schiaffone.
 
-Suvvia, bambini calmatevi!-
 
Stava dicendo conciliante Gotsumon, mentre Pumpkinmon si affrettava a controllare che i vestiti delle due piccole pesti non fossero rovinati.
 
-Sapete che oggi è un giorno molto importante, no?- E a queste parole i due, che erano impegnati a guardarsi in cagnesco, soffiandosi contro e nel caso di Diva, snudando i denti, si bloccarono, abbassando simultaneamente lo sguardo, e sussurrarono, con un filo di voce:
 
-Si.-
 
Difatti, quel giorno era a tutti gli effetti, uno dei più importanti e sacri nella vita del padrone di quel maniero.
 
Era infatti, l’anniversario della morte dei genitori di lui. E, finalmente, ai bambini era stato concesso di accompagnare i genitori nel posto in cui i due erano seppelliti.
 
-Allora, come procede qui?- La voce di Myotismon risuonò forte e chiara, mentre i due servitori si affrettavano ad inginocchiarsi al cospetto del loro padrone. Pumpkinmon prese la parola ed, in tono servile, rispose:
 
-Tutto procede perfettamente, Maestro! I giovani padroni sono pronti, proprio come da vostre istruzioni!-
 
Il vampiro annui, mentre il suo sguardo si posava sui suoi pargoli. Alle volte ancora non credeva che fosse  possibile che lui, proprio lui, avesse messo su famiglia e che fosse riuscito a conquistare il cuore di colei che, tanti anni prima, aveva ferito oltre ogni limite. Quando il suo sguardo si posò su Diva, la bambina sorrise, e lui ricambiò, per poi andare ad arruffare giocosamente la pelliccia del più piccolo.
 
-Amore, è tutto a posto?- La voce del suo Angioletto lo riscosse dai suoi pensieri. Si voltò a guardarla, stupendosi ancora una volta per la sua bellezza e per il fatto che fosse lì, con lui, e che a lui si fosse unita, per sempre.
 
-Si, naturalmente! Non avrai avuto dubbi, voglio sperare?- Domandò, adottando il tono con cui le si rivolgeva quando ancora aveva la presunzione di ritenersi il suo padrone.
 
Lei, allora, sentendo quel tono, si inchinò, e rispose, con tono sottomesso:
 
-Lungi da me dubitare delle Vostre abilità, Maestro!- Per poi rialzarsi, ad un cenno del Digimon che amava e con il quale condivideva ormai tutto.
 
-Bene! Farai meglio a ricordare queste parole! Perché anche un Digimon magnanimo come me può perdere la pazienza!- Riprese il vampiro, con lo stesso tono.
 
La bionda allora, adottò un tono supplice, e, abbassato lo sguardo esclamò:
 
-Non oserei mai dimenticarle, Maestro! Né abuserei della Vostra grande magnanimità!- Poi aggiunse, con un singhiozzo:
 
-Vi prego, risparmiate alla vostra serva la punizione che ritenete che meriti, se potete trovare in fondo al cuore la compassione necessaria!-
 
A questo punto, i bambini ebbero delle reazioni che, chiunque fosse entrato, non essendo a conoscenza dei trascorsi dei due Digimon avrebbe trovato decisamente poco appropriate.
 
Rufus fece una boccaccia disgustato, mentre Diva roteò gli occhi ed emise uno sbuffo, rassegnata.
 
-Ecco, ci risiamo!- Emise contrariato Rufus, incrociando le braccia sul petto.
 
-Sarà la ventesima volta, questa settimana!- Costatò di rimando Diva, mentre osservava che suo padre, dopo essersi finto meditabondo, stava per aprir bocca per pronunciare la “sentenza”
 
-Sai bene Angioletto, che io mai lascio passare un affronto di alcun tipo!- Iniziò con fare solenne. – Tuttavia, forse questa volta potrei fare un’eccezione! Ad una condizione, però!”
 
A quel punto, sua madre che fino a quel momento era rimasta in silenzio, apparentemente intimorita dall’atteggiamento di suo padre, disse, con tono intriso di speranza:
 
-Quale sarebbe la condizione? Ditemi cosa volete che faccia, ed io vi obbedirò, mio grande Maestro!-
 
-Uffa, almeno questa volta finiremo presto!” Borbottò Rufus, mentre aspettava la fine del “Teatrino” che ormai conosceva alla perfezione.
 
-Sei certa di quello che dici?- La tirò ancora per le lunghe il vampiro, avendo notato le reazioni dei suoi figli.
 
Intanto Pumpkinmon e Gotsumon avevano assistito alla scena in silenzio, tentando di non scoppiare a ridere e rovinare tutto.
 
-Si Maestro! Ditemi cosa posso fare per placare la Vostra ira! Ditemi quello che devo fare per evitare la punizione! Ve ne prego! So che non riuscirei a sopportarla!- Aveva aggiunto accorata la bionda Digimon, finendo per rimettersi in ginocchio davanti al vampiro, le mani giunte davanti a sé in segno di preghiera, e delle lacrime a rigarle le guance rosee.
 
-E sia! Tutto ciò che dovrai fare, Angioletto mio … - Cominciò il vampiro con fare seducente. – Sarà baciarmi!- Concluse, con tono trionfante.
 
A queste parole, la bionda si rialzò da terra e, senza esitazione alcuna, si slanciò verso l’altro, pronunciando un: –Si, Maestro! – Con una voce calda ed eccitata, per poi baciare appassionatamente il vampiro, che rispose al bacio.
 
Una volta che i due si furono separati, egli disse, con fare soddisfatto:
 
-Sei perdonata, Angioletto!-  
 
  Al che l’altra rispose con un inchino ed un:
 
-Grazie infinite, Maestro!-
 
Infine, i due si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere di gusto. I loro figli li guardavano impazienti, mentre i loro servi avevano preso a rotolarsi per terra dalle risate.
 
Perché ormai era risaputo che il vampiro mai e poi mai sarebbe tornato ad alzare un dito sulla Digimon che gli aveva rubato il cuore. Tuttavia, occasionalmente, un po’ per rivangare il passato, un po’ per mettere un po’ di pepe al loro rapporto i due ricorrevano alle loro antiche dinamiche.
 
-Papà, tu e la mamma avete finito adesso?-
 
Chiese spazientita Diva.
 
-Tesoro, lo sai che io e la tua mamma abbiamo tanto bisogno di stare insieme!- Replicò divertito il vampiro, mentre la sua dolce metà sorrideva accanto a lui.
 
-Si, però fate questa cosa tutti i giorni! E poi dobbiamo andare, o no?- Proruppe spazientito Rufus, cosa che fece ridere i due menzionati.
 
-E va bene, avanti andiamo!- Esclamò la bionda, prendendo per mano il figlio minore, che fece una linguaccia alla sorella, che, per tutta risposta, andò ad avvinghiarsi al braccio del padre. Dunque, dopo che il vampiro ebbe lasciato istruzioni ai suoi servi, i quattro si avviarono verso la carrozza che li avrebbe condotti al luogo di sepoltura dei genitori di lui.
 
Quello che però la famigliola felice non sapeva era che, proprio in quel momento, qualcuno stava venendo proprio da lì, portando con sé delle novità che avrebbero portato scompiglio nelle loro vite.
 
Dunque, una volta giunti sul posto, i quattro si avviarono vicino alle tombe dei due defunti. Il vampiro si inginocchiò posando la mano prima su una delle lapidi, poi sull’altra, mentre la sua compagna si teneva un po’ a distanza, attendendo che lui le facesse segno di far avvicinare i bambini.
 
Egli dunque si rialzò e voltatosi, fece capire alla bionda che i bambini si sarebbero dovuti avvicinare.
 
I due discoli, dunque, lo fecero e, a dispetto del modo in cui battibeccavano abitualmente, in quest’ occasione si mostrarono seri e composti.
 
-Ciao nonno Rufus! Ciao nonna Yuki!- Iniziò a parlare colui che del nonno portava il nome. Poi aggiunse:
 
-Lo so che non ci conoscete, ma papà parla sempre di voi, e quindi e come se vi conoscessimo! Ci mancate e vorremmo tanto poter stare insieme a voi!-
 
-Così saremmo una famiglia ancora più grande!- Aggiunse Diva, mentre posava dei fiori vicino alle tombe dei due.
 
Nel mentre, i genitori osservavano orgogliosi i loro bambini. Una lacrima sfuggi agli occhi della bionda e subito il suo compagno la riprese:
 
-Oh, Angioletto! Ma allora sei proprio incorreggibile!- Poi aggiunse:- E stavolta, come farai ad evitare la tua giusta punizione?-
 
-Non posso osare sperare nuovamente nella grande magnanimità del mio Maestro?-
 
  - Angioletto, cominci a tirare un po’ troppo la corda!- Avvisò lui, in tono minaccioso, nel mentre avvicinandosi a lei, fino a che i loro nasi si sfiorarono.
 
-Davvero, Maestro?- Fu la replica dell’altra, che fece per baciarlo, cosa che venne apprezzata.
 
Solo che in quel momento si udì un sibilo nell’aria, che fece trasalire i due, e provocò delle grida di spavento nei bambini.
 
Dunque, una freccia di luce si conficcò nel terreno, a pochi millimetri dal punto in cui stavano i due innamorati ed una voce femminile pronunciò con tono irato queste parole:
 
-Stai lontana dal mio cocchino, sciacquetta angelica!-
 
All’udire ciò, i bambini scoppiarono a ridere, la bionda avvampò di imbarazzo e si risentì di essere stata definita sciacquetta, mentre il vampiro ebbe un sussulto.
 
Quella voce! Ma non era possibile!
 
Dunque, alzò la testa e fu enormemente sorpreso dal trovarsi di fronte una Digimon che mai avrebbe pensato di poter rivedere nella sua vita.
 
-Mamma?- Pronunciò incredulo, osservando la figura che si stagliava di fronte a lui.
 
Era un’ Angewomon, dai lunghi capelli color dell’ebano, che non indossava un elmo com’era consuetudine della sua specie, ma aveva in testa una corona che le conferiva un aspetto regale. Inoltre, invece che il vestiario abituale della sua specie, portava un vestito quasi principesco, riccamente decorato, di un color turchese che le faceva risaltare gli occhi.
 
-Tesoro, non ti sembra di stare esagerando?- Si udì subito dopo.
 
Da poco lontano fece capolino la figura di un vampiro, quasi identico all’altro, salvo per il colore dei capelli, castani e degli occhi, verde smeraldo. Egli indossava una corona, lievemente più grande ed elaborata di quella dell’angelo dai capelli corvini, e delle vesti che lo facevano assomigliare ad un re.
 
-Papà?- Pronunciò quasi a fatica Darren, mentre osservava trasecolato le due figure che si stavano avvicinando.
 
-I nonni?- Chiese a quel punto Diva, ripresasi dalla sorpresa, mentre il fratello ancora le stava appiccicato, poiché le era saltato in braccio per la paura.
 
Darren allora si diede un contegno e fece cenno ai bambini di avvicinarsi.
 
-Diva, Rufus, questi sono i vostri nonni!- Annunciò loro, sorridendo incoraggiante.
 
Nel mentre i due interessati avevano preso a battibeccare fra loro.
 
-Ma non hai visto come lo guardava? Chi si crede di essere per comportarsi così col mio cocchino?- Stava dicendo Shirayuki, accennando con lo sguardo alla bionda, che adesso se ne stava in disparte, lievemente intimorita dall’atteggiamento evidentemente bellicoso messo in atto da quella sua simile così particolare.
 
-Suvvia, mia regina, non essere così dura! Sono sicuro che il nostro ragazzo ha saputo scegliere saggiamente la sua compagna!-
 
Fu la replica di Rufus, che sembrò almeno in parte sortire l’effetto sperato, poiché l’altra replicò, in tono lievemente meno irritato:
 
-Sarà! Comunque io voglio metterla alla prova!-  Poi, rivolgendosi direttamente alla bionda la sfidò:
 
- Dimmi, carina, saresti disposta a batterti con me per dimostrarmi di essere degna di mio figlio?- E a quel punto lei fece per replicare, ma le fu impedito da Darren che s’intromise dicendole:
 
-Tranquilla, tesoro! Ci penso io!- Per poi rivolgersi a sua madre e dire:
 
-Mamma, non sai quanto mi sei mancata! Non pensavo ti avrei mai più rivista!-
 
L’altra allora si avvicinò e strinse forte a sé suo figlio, rispondendogli tra le lacrime:
 
-Lo so, tesoro mio, lo so! Alla mamma sei mancato tantissimo!-
 
-Ed io allora? Non credere che non abbia sentito la tua mancanza, ragazzo mio!” S’aggiunse il padre, che poi si avvicinò ed abbracciò anche lui il figlio.
 
Dopo quest’abbraccio commovente, vi furono le presentazioni dei nipotini. Nonna Shirayuki si disse molto contenta di tutti e due, ed il nonno promise loro che avrebbe raccontato di come i due si erano conosciuti ai suoi, parole sue, adoratissimi nipotini.
 
Poi, vi fu il momento delle spiegazioni riguardanti come fosse possibile che i due fossero tornati.
 
-Beh, sapete bene che né io né la mia regina saremmo mai potuti tornare, in condizioni normali!- Cominciò a raccontare Rufus.
 
-Ma grazie alla collaborazione delle Prescelte della Luce e dell’Oscurità, ciò è stato possibile!- Spiegò , facendo si che sui volti degli altri si accendesse un lampo di comprensione. La bionda si ripromise di ringraziare la sua partner ed anche l’altra ragazza, Chiara se non ricordava male, per questo.
 
-Sono due ragazze d’oro!- S’aggiunse accorata Shirayuki, sorridendo.
 
-Sai, mamma, la Prescelta della Luce è la protetta della mia adorata!- E così dicendo avvicinò a sé la bionda, sorridendole dolcemente. Lei arrossì.
A queste parole, la mora sembrò riflettere sulla Digimon che su due piedi aveva giudicato come una piccola debosciata, ma forse doveva ricredersi.
 
-A proposito di Chiara e Kari, ma oggi non dovevano venire, insieme a zio Wizardmon e zia Flare?- Chiese poi Rufus, sorridendo.
 
-Hai ragione! Quasi me ne dimenticavo!- Replicò a quel punto Darren, battendosi una mano sulla fronte.
 
-E, se non sbaglio tu e una certa LadyDevimon avete una lotta in sospeso, o no?- Aggiunse rivolto alla sua amata, che a queste parole assunse un’aria determinata.
 
- Io sono pronta quando vuole!- Asserì convinta.
 
-Sarà meglio per te, mia cara!- Cominciò a dire con fare minaccioso Shirayuki. – Non sia mai che il mio cocchino dovesse rimanere vedovo e con due figli a carico prima del tempo!- E l’occhiata assassina che la bionda ricevette dalla sua mora simile le fece intuire che, qualora non ci avesse pensato Lady, cosa improbabile comunque, sarebbe stata la stessa suocera a spedirla all’altro mondo.
 
Deglutì a vuoto ed annui, cercando di far capire all’altra che sarebbe andato tutto per il meglio.
 
Dunque, Darren decise che sarebbero rientrati tutti al castello in carrozza.
 
Durante il tragitto, i due innamorati si accinsero a spiegare loro come si fossero conosciuti, non omettendo neanche un  particolare, poiché appena capì che le stavano nascondendo qualcosa la mora mollò un ceffone al figlio e gli intimò di dire tutta la verità. I bambini risero a quella vista , salvo poi scoppiare a piangere quando appresero in che maniera il loro papà avesse trattato la loro mamma prima che divenisse tale.
 
-Darren, tesoro mio, cocchino adorato, luce dei miei occhi, lo sai che la tua mamma ti adora, vero?- Esclamò con tono dolce,ma intriso di minaccia Shirayuki.
 
Il vampiro in questione, memore di tutte le volta che la madre aveva usato quel tono con lui e delle dolorosissime conseguenze che lo avevano seguito, deglutì e si limitò a pigolare affermativamente.
 
-Mia regina, ti prego aspetta! Non davanti ai nipotini!- La pregò Rufus, ma la donna si voltò e gli rispose:
-Ma, mio caro è giusto che anche loro sappiano a cosa vanno incontro se fanno arrabbiare la nonna!-
 
E, a quel punto Rufus senior decise saggiamente di accondiscendere a quello che la moglie gli imponeva. Poi si rivolse al figlio e dichiarò in tono solenne:
 
-Ascolta bene figliolo! Le prossime parole che pronuncerò sono quelle più importanti della vita coniugale!-
 
Poi, voltandosi a guardare la moglie esclamò:
 
-Si, cara!- Al che l’altra gli sorrise e gli schioccò un bacio sulla guancia, per poi tornare a concentrarsi sul figlio che adesso sembrava essere ancor più pallido di com’era di solito.
 
Poi, si voltò verso i nipotini e sussurrò loro, sottovoce:
 
-Adesso vedrete che la nonna le suona al papà!- Ed i due piccoli discoli sghignazzarono.
 
 Dopo questo, si scatenò l’inferno nella carrozza.
 
Shirayuki afferrò il figlio e se lo mise sulle gambe, per poi cominciare a sculacciarlo, nel mentre facendogli una lunga ramanzina sul fatto che fosse profondamente delusa dal suo comportamento, che egli avesse rinnegato tutto quanto gli era stato insegnato e che se, una volta arrivati al castello, non si fosse genuflesso ed avesse chiesto umilmente perdono alla bionda e non avesse giurato di non fare mai più una cosa simile, allora si sarebbe vista costretta a fare di lui il suo bersaglio per gli allenamenti.
 
Angewomon aveva cercato di intervenire, salvo poi bloccarsi quando l’altra le aveva detto che non era necessario che difendesse l’indifendibile, e che il comportamento del figlio era stato inqualificabile ed ingiustificabile.
 
Quando la bionda le fece notare che lei non avesse esattamente un’alta opinione della sua simile, la risposta fu che, visto che non la conosceva per niente era abbastanza ovvio che non si fidasse ma che, dopo aver saputo tutto quello che aveva passato, era ben lieta di accoglierla in famiglia.
 
-Ho sempre desiderato una figlia e adesso il mio sogno si realizza!- Esclamò, abbracciandola forte, per poi aggiungere:
 
-Suonale per bene a quella LadyDevimon, e rendimi orgogliosa, capito?- Poi concluse con:
 
-Altrimenti ti darò il resto!- Al che la bionda si affrettò ad annuire, preparandosi a mettercela tutta.
 
In tutto questo, nonno e nipotini si erano gustati la scena, dopo essersi calmati. Inoltre i due pargoli avevano ripensato a tutte le volte che la mamma si comportava in maniera falsamente servile, rendendosi conto che, fino a pochi anni prima, quelle scene non sarebbero state affatto una finzione ma la realtà. Anzi, non si sarebbero affatto verificate, poiché il loro padre avrebbe messo mano alla frusta ed avrebbe torturato la loro mamma. Dopo queste considerazioni, decisero di fare qualcosa per lei, per farle capire quanto le volevano bene.
 
Nel mentre, poco lontano da lì, due maghi stavano ricordandosi com’erano finiti insieme. Si erano conosciuti poco dopo che la Prescelta dell’Oscurità era arrivata a DigiWorld, ed in quell’occasione aveva riportato in vita la maga, nel frattempo parlando alla sua collega dal simbolo opposto, insegnandole come dovesse fare per poter anche lei riportare in vita Digimon che non potevano in condizioni normali.
 
E così avevano finito per cominciare a parlare, scoprendo di avere molto in comune. Entrambi si dissero d’accordo sul fatto che i loro amici, nonché praticamente fratello per lei e sorella per lui, erano due gran testardi, ma furono contenti che alla fine si fossero dati una svegliata.
 
A forza di parlare, avevano finito per piacersi e, dopo un po’ di tempo, avevano capito di avere di fronte la persona con la quale volevano trascorrere il resto della loro vita. Si erano dichiarati e fidanzati e avevano deciso di sposarsi a breve. Ci avevano messo davvero tanto a trovarsi e non volevano perdere più un singolo istante.
 
Ad accompagnare i due stavano due ragazze ed una Digimon, che parlottavano fitto fitto tra loro, nel mentre osservando il castello di un certo vampiro avvicinarsi.
 
Mentre arrivavano davanti al portone, la carrozza dello stesso atterrò, e ne uscirono i due padroni di casa, i loro figli ed i genitori del vampiro.
 
Una volta fatti i saluti si procedette a risolvere la questione in sospeso tra le due Digimon.
 
Dunque si accomodarono tutti in uno spiazzo che avrebbe funto da arena, e le due contendenti presero a girarsi intorno, per poi cominciare a prendersi a schiaffi, calci e pugni.
 
-Avanti, Lady!- Stava dicendo la riccia Prescelta dell’Oscurità.– Dagliele sode! Così, così!-
 
-Non lasciarti distrarre, Angewomon! Suonagliele come si deve a quella baldracca!- Esclamò di rimando Kari.
 
-Come hai chiamato la mia partner?- Sbottò allora la riccia indispettita. Quando l’altra le rispose con una linguaccia, la ragazza vide rosso e si scagliò addosso alla sua collega, buttandola a terra e cominciando a scuoterla per la maglia, salvo poi doversi arrestare poiché una freccia di luce le passo a tre millimetri dal collo, e solo perché la ragazza fu lesta a scansarsi.
 
-Il combattimento è tra le vostre Digimon!- Affermò melliflua Shirayuki.– E sarebbe opportuno che le cose rimanessero così!- Aggiunse per poi dire, in tono che fece trasalire entrambe le ragazze:
 
 –Non vorrei mai dovermi vedere costretta a dare il permesso al mio cocchino di appendervi nei sotterranei e fustigarvi!-
 
E, a queste parole, entrambe le ragazze si fissarono, intimorite e decisero di calmarsi, considerando che non desideravano fare quella fine e che comunque quello doveva essere un incontro amichevole.
Dopo essere tornate a sedere, dunque, si limitarono ad osservare il combattimento, che proseguiva cruento sopra di loro, ogni tanto lanciando sguardi preoccupati all’Angewomon mora che se ne stava placidamente al suo posto, elegantemente seduta a gambe incrociate, senza staccare gli occhi di dosso alle due combattenti.


Intanto, durante la lotta, LadyDevimon aveva preso ad avere uno strano atteggiamento con la sua avversaria. Di tanto in tanto, tra un colpo e l’altro infatti, aveva cominciato a farle una serie di complimenti, cose del tipo che aveva un buon profumo, che i suoi capelli erano bellissimi, e che le sembrava che fosse molto più bella del solito.
Ad un certo punto, invece di picchiarla, l’abbracciò e le disse una cosa che la fece sussultare:
-Sei una delle Digimon più forti che conosca! Sono onorata di essere una tua collega!- E, a quel punto la bionda si commosse, e le rispose:
-Grazie! Ma perché mi stai dicendo questo?-
-Perché fino a poco tempo fa, non avevo idea di quello che avessi passato! Se a me fosse capitato un quarto delle cose che sono successe a te, probabilmente a quest’ora, non sarei neanche viva!- Le rispose l’altra con convinzione.
Ripresero il combattimento allora e, dopo un tempo che parve lunghissimo, quando stavano per darsi il colpo di grazia, si accasciarono al suolo entrambe, la bionda ritornò Gatomon, mentre l’angelo caduto regredì di livello fino a diventare Nyaromon.


- Oh, benissimo!- Esclamò al settimo cielo Shirayuki, per poi avvicinarsi alla gattina bianca e dichiarare:
-Ti do ufficialmente il benvenuto in famiglia, stellina mia!- Poi la prese in braccio e la strinse a sé con fare materno. La gattina arrossì, mentre Kari veniva da lei a controllare come stesse e la riccia fece lo stesso con la sua Digimon.
 
Intanto i due maghi innamorati avevano intrattenuto con giochi di magia i bambini che si erano presto annoiati con la lotta che era andata avanti per tutta la giornata.
 
-Bene, direi che con questo possiamo andare, giusto?- Stava dicendo Chiara, rivolta alla sua Digimon.
 
-Si, credo!- Fu la risposta della piccola palla di pelo.
 
-Aspettate un attimo!- Chiamò Shirayuki, attirando l’attenzione collettiva, poi si rivolse a suo figlio, dicendogli:
 
-Se non sbaglio, avremmo una faccenda in sospeso, giusto, cocchino mio?-
 
-Non è necessario, Shirayuki!- Cominciò a dire Angewomon, solo per essere bloccata dalla mora che replicò:
 
-Prima di tutto chiamami mamma, stellina! E secondo, si, è necessario invece!- Poi tornò a volgere lo sguardo verso suo figlio che, intuendo a cosa la madre si riferisse procedette, sotto lo sguardo in parte esterrefatto ed in parte divertito dei presenti, a genuflettersi di fronte alla bionda, implorando perdono per il modo orribile in cui l’aveva trattata e giurando solennemente di non fare mai più cose del genere.
 
-Figliolo, ascolta! Stavamo pensando, che, visto che il castello è così grande, vorremo vivere qui da te!- Dichiarò Rufus, sperando che il figlio acconsentisse.
 
Darren allora, dopo una breve riunione con i suoi bambini e la sua adorata decise di accettare. Aveva perso i suoi genitori da così tanto tempo, e aveva convissuto con la convinzione che mai più avrebbe potuto rivederli, quindi adesso che erano tornati, non li avrebbe lasciati andare via.
 
 Inoltre i due pargoli con la complicità di Kari, avevano anche preparato una sorpresa alla loro mamma, per farle capire quanto le volessero bene. Era una statuetta raffigurante la stessa in tutto il suo splendore e sotto vi era incisa la scritta:
-La mamma migliore di DigiWorld!-
La bionda si commosse a quel gesto, mentre i bambini si stringevano a lei, e Diva le diceva di voler diventare forte e coraggiosa proprio come la sua genitrice. Dopo di questo, Kari  fu invitata a trascorrere del tempo al castello, cosa che la ragazza dovette rifiutare, a causa della scuola, ma promise di ritornare appena le fosse stato possibile.
 
E così, finalmente Darren ebbe di nuovo tutta la sua famiglia.
 
Gli unici due Digimon ai quali questo non portò buone nuove furono i poveri Pumpkinmon e Gotsumon che adesso si ritrovarono ad avere a che fare con non una, ma bensì due Digimon il cui passatempo preferito era usarli come bersagli di preferenza per quando volevano giocare a freccette.
      
  
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