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Autore: Mordekai    01/05/2019    1 recensioni
Prima della caduta degli angeli, Lucifero ebbe un fugace amore con una Serafina del Paradiso.
Divisi da millenni, Lucifeo regna indisturbato nel gelido Inferno da lui creato dopo la caduta per opera di Dio e dei suoi Angeli.
La quiete, però, viene disturbata dall'arrivo di Michele con un importante annuncio.
L'esistenza di un figlio.
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mondo terrestre. 6:06:16 A.M.

 
Quando Empyrean ed Orazio giunsero alla tavola calda, ordinando caffè e alcune ciambelle con zucchero a velo, l’agente di polizia chiese se avesse trovato quel sigillo o se fosse un semplice e banale regalo di cattivo gusto da parte di un suo amico piuttosto che un sogno.

‘’Temo non sia alcuno scherzo. Gli unici amici sono Theo ed Altea, la neo studente trasferitasi da Santorini. Questo sigillo continua a manifestarsi nei miei sogni dall’età di 6 anni. Prima erano solo semplici linee astratte che non comprendevo, ma quando è giunto un professore di religioni e credenze raccontandoci la storia di vari sigilli o marchi, lentamente quelle linee hanno assunto forma.’’

‘’Dios mio…Esta ciudad es dannata. Conoces la storia di Lucifero e dell’assedio del Paradiso? Era un angelo, ma avido di potere che tentò di prendere il posto de nuestro Señor Dio y Protector, ma Lui fu in grado di cacciarlo con la sua luce bruciandogli le ali e spedendolo nelle profondità de esta tierra y…’’- Orazio si interruppe ricevendo una chiamata radio che segnalava una rapina in corso tra Norma Boulevard e la 126esima.

‘’Perdoname Empy, ma dobbiamo rimandare questa conversazione ad un’altra volta.’’

‘’Non preoccuparti Orazio, anzi, grazie per la compagnia e per avermi narrato di questa…storiella. Seppur io sia scettico.’’- e così i due pagarono e salutarono il vecchio Enoch, il proprietario della tavola calda che ricambiò con un sorriso rugoso, tenendo sul suo grembo un cane intento a dormire e a farsi coccolare. Empyrean, avendo con sé lo zaino, si diresse al college per attendere l’inizio delle lezioni e decise di cercare qualche altra informazione nella biblioteca della struttura. L’edificio, anni prima di divenire un luogo d’istruzione e conoscenza, era una vecchia caserma militare dall’enorme cancellata con una invalicabile rete di filo spinato, telecamere poste ad un metro da sopra l’entrata principale e nel retro. Quel giorno all’esterno vi era solo il custode della scuola che eseguiva la tipica ronda notturna e, non appena notò Empyrean giungere dalla strada, gli puntò contro la torcia accecandolo:

‘’Fermo lì, identificati!’’

‘’Per l’amor del cielo, siete ossessionati da queste torce voi della sicurezza. Spegnila, è quasi l’alba.’’- replicò il giovane infastidito. L’uomo, chiamato Gaderel, spense la torcia mostrando il suo viso dai lineamenti duri ed una folta barba rossiccia che compensava l’assenza dei capelli. Era alto quando il giovane Empyrean ma la sua corporatura muscolosa era compressa nella divisa da custode del college:

‘’Insonne ragazzo?’’- domandò rocamente Gaderel, posando la torcia sul suo cinturone e recuperando le chiavi del cancello. Empyrean si limitò ad annuire. Una volta aperto con un assordante cigolio di metallo arrugginito, entrambi si avviarono all’interno. I corridoi erano tutti uguali, con pareti a scacchi monocromatici verdi e pavimenti bianchi, colmi di armadietti grigi che presentavano crepe o ruggine sui cardini.

‘’La biblioteca è aperta, così ripasso nell’attesa?’’- chiese Empyrean, recuperando alcuni dei suoi libri come storia delle religioni e storia medievale.

‘’Sì, tutti i giorni. Da quando Balma è qui, nessuno si avvicina. La sua presenza, seppur quasi gracile di corporatura, incute timore nei potenziali trasgressori. Adesso ritorno all’esterno per accogliere i segretari ed inservienti. Non rivelare a nessuno che ti ho lasciato entrare prima delle 7:30 del mattino, intesi soldato?’’- impartì l’ordine il custode. Il suo passato da ex marine prese il sopravvento brevemente, quasi da intimorire il giovane che si limitò ad annuire. Empyrean entrò nella biblioteca ricolma di testi antichi che risalivano al 1800. Conoscenza, eventi, storia conservati avaramente tra gli scaffali lignei coperti da un velo di polvere e ragnatele aleggianti.

‘’Ospiti in questo regno di carta, inchiostro e pelle? Affascinante. Sei il benvenuto Empyrean Ofelio, figlio di Ofelia.’’- richiamò all’attenzione qualcuno con tono cristallino preceduto da passi costanti che echeggiavano nella stanza. Da dietro uno degli scaffali comparve un bellissimo giovane, dalla corporatura slanciata e snella, capelli castani corti, viso angelico con indosso una camicia bordeaux che terminava nei suoi pantaloni neri con minuscoli ricami sulle tasche. Tra le mani guantate reggeva un grande tomo dalla copertina illeggibile che, se per molti quel libro di oltre mille pagine pesasse come un macigno, per il bibliotecario equivale ad un sacchetto di biglie. Il ragazzo andò a sedersi per ritrovarsi faccia a faccia con Balma:

‘’Privacy zero dato che ha letto il mio fascicolo. Le serve qualco…’’

‘’Nella tua tasca destra hai una perfetta riproduzione del Sigillo di Lucifero, il Signore degli Inferi. Opera tua, giovane Empyrean?’’- domandò Balma interrompendolo con un gesto della mano, incuriosito da un qualcosa che non poteva vedere.

‘’Sì, ma…’’- restò talmente stupito da perdere le parole e restare immobile come una statua di sale. Balma sorrise compiaciuto di quella reazione.

‘’L’essere umano compie gesti meccanici ogni giorno, indipendentemente da quale sia la sua mano dominante o incline alle scelte. Tu, ad esempio, combatti con la tua natura di curioso felino che vorrebbe conoscere suo padre ma che la propria madre nasconde come un segreto per evitare conseguenze spiacevoli. E metti sempre il tuo cellulare nella tasca sinistra mentre gli oggetti comuni o che reputi inutili nella destra. Non spaventarti se conosco le abitudini quotidiane di tutti, mi basta osservarvi per comprenderlo. Prevedibili direi.’’- replicò Balma, poggiando il mento sulle mani incrociate quasi a formare un piccolo ponte. Nonostante la sua bellezza angelica e seducente, Gaderel aveva ragione nel reputarlo inquietante. Ad Empyrean venne una straordinaria idea:

‘’Se conosce ogni mia azione, la riproduzione del sigillo con quale oggetto è stato fatto e, soprattutto, in che posizione è nella mia tasca?’’- chiese mentre cercò di soppiatto di capovolgere il foglio.

‘’Se cerchi di capovolgere il foglio verso l’alto tentando di imbrogliarmi, ti illudi. Rivolgi sempre le raffigurazioni o scarabocchi, come li definisci, verso il basso. Hai usato una penna nera comune che costa venticinque centesimi. Ma dal tuo sguardo vorresti conoscere di più vero?’’
In quel preciso istante Empyrean ebbe davvero il timore che quel bibliotecario fosse qualcuno di inquietante e inumano. Balma sorrise e si schiarì la voce, pronto a condividere le sue conoscenze.

‘’Millenni dopo la nascita di questo astro da parte di un vecchio con la barba bianca seduto tra le nuvole, nel suo regno vivevano centinaia e centinaia di angeli, creature di estrema bellezza prive di sesso che adempivano ai loro doveri. La vostra religione narra che uno di questi angeli in particolare volle destituire quel potente essere dal suo trono dando origine ad una efferata battaglia. Lucifero, il nome del serafino ‘malvagio’, venne sconfitto da Michele, privato delle sue ali e gettato sulla fredda roccia.’’- si interruppe brevemente per assicurarsi che Empyrean prestasse ascolto.

‘’Non è stato così? La storia Cristiana reputò Lucifero un angelo avido di potere che volle impadronirsi dei Cieli, anche se è Lucibello il suo nome originale.’’- si rese conto di parlare al nulla finché non volse lo sguardo alla sua destra ove Balma era poggiato con eleganza.

’Assolutamente no, ingenuo. Lucibello è stato coniato dall’uomo per mascherare ciò che reputava oscuro, ma Lucifero è il vero nome. Portatore di Luce. Una luce che quel maledetto vecchio gli ha tolto. Questo serafino venne cacciato dai cieli perché conosceva le vere intenzioni di suo padre: Una sola ed unica religione. Tutte le altre dovevano estinguersi perché imperfette e Lucifero non ha mai desiderato questo. La storia che conosci è fasulla. La campanella sta per suonare.’’- e proprio in
quell’istante suonò assordante.
Inferno.
 
Il Signore degli Inferi osservava l’operato dei suoi diavoli fustigatori con disinteresse, volgendo più volte lo sguardo alla pioggia di corpi dannati che precipitavano nel Cocito e i vari Arci demoni recuperarli per darli in pasto ad altre creature abominevoli. Sorrideva, però, al pensiero di aver generato un figlio dotato di entrambi i poteri e che lo avrebbe usato per vendicarsi dell’affronto di Dio. Una luce azzurra proveniente alle sue spalle interruppe il flusso dei suoi pensieri; voltandosi notò il legno da passeggio di quell’essere splendente avvolto da una toga e rami d’ulivo.

‘’Virgilio, sei anche tu qui per farmi la ramanzina?’’- chiese Lucifero, incrociando le braccia dietro la schiena nonostante le sue ali fossero spiegate. L’ultimo passo di Virgilio si concluse con il suo bastone battendo la superfice della pietra e ammonì il Signore infernale:

‘’La novella è giunta fin nel Limbo, persino Caronte lo traghettator dell’anime è esterrefatto. Conoscendoti da secoli, hai intenzione di attuare il tuo piano contro il Cielo? Questo tuo comportamento avrà gravi conseguenze.’’

Lucifero rise, evocando delle fiamme oscure ove si palesarono ricordi del suo passato come lo scontro tra gli angeli dissidenti, gli Arcangeli, Serafini e Dio. La verità velenosa che è stata dimenticata dall’uomo creatore di un testo che viene considerato sacro ed importante dai religiosi e dalla chiesa. Si potevano udire i discorsi folli di quel vecchio regnante, del suo scellerato desiderio di imporre il suo credo sull’intera umanità. Con lo schiocco delle dita, Lucifero fece scomparire i fuochi delle memorie e rispose all’ammonimento di Virgilio:

‘’Buona guida, seppur tu sia morto prima della nascita di quell’impiastro, la verità è stata travisata da dio e dai suoi accoliti. Vendicarsi per un simile affronto è la soluzione adatta per tutti noi. Un demone può uccidere un suo simile così come per gli angeli, ma Angeli e Demoni possono solo scontrarsi con determinate armi benedette o maledette. Empyrean, il mio primogenito, ha entrambi i poteri. Nessuno può fermarlo.’’

Un altro fulgore intenso annunciò l’arrivo di una persona familiare ad entrambi. Le sue ali si chiusero a formare un mantello a girandola che vibravano ad ogni passo.
’Torezodu nor-quasahi od fe caosaga!’’- esordì il demone, inginocchiandosi al cospetto di Lucifero che lo invitò a rialzarsi e ricambiò il saluto.

‘’Quali nuove, mio fedele Satana?’’- chiese il Signore degli Inferi, tenendogli il viso con due dita. Il demone recuperò dalla sua bisaccia una lettera firmata da Enoch altro suo servitore rimasto tra gli umani per studiare le loro debolezze. Il contenuto della lettera rallegrò l’essere infernale e ringraziò il suo servitore per il lavoro compiuto:

‘’I marchi del mio giovane pargolo iniziano a destarsi dal loro letargo. Enoch lo ha descritto come una mia copia umana senza ali, estrema bellezza ed eleganza ma dispone di una grande curiosità e desiderio di conoscenza. Prego, puoi andare Satana.’’

‘’Mio Signore e Padrone.’’- rispose con voce sibilante il demone, librandosi in volo dirigendosi verso le anime cadenti e ne uccise una mordendola alla gola e decapitandolo. Virgilio lesse la lettera e, nonostante il linguaggio comune che gli fece storcere il naso, restò allibito da quello che vi era scritto:

‘’Tal rivelazione inquieta il mio spirto che già tempo addietro venne scosso da orrori indicibili.’’

‘’E tali orrori indicibili ascenderanno ai cieli, ove quel maledetto vecchio perirà con tutti i suoi sciocchi servitori. Nessuno mi impedirà di spargere il seme della discordia e della morte. Il fuoco inghiottirà il Paradiso, le gerarchie demolite e mei vindicta declinas, Vergilius.’’


   
 
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