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Autore: IronWoman96    01/05/2019    1 recensioni
Se qualche anno fa avessero detto a Tony che un giorno si sarebbe ritrovato in un ristorante italiano lussuoso di fronte al suo eroe preferito dei fumetti (e protagonista dei suoi sogni più focosi) che gli faceva piedino sotto il tavolo, probabilmente il miliardario avrebbe creduto di essere stato drogato con qualche allucinogeno pesante.
Genere: Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Se qualche anno fa avessero detto a Tony che un giorno si sarebbe ritrovato in un ristorante italiano lussuoso di fronte al suo eroe preferito dei fumetti (e protagonista dei suoi sogni più focosi) che gli faceva piedino sotto il tavolo, probabilmente il miliardario avrebbe creduto di essere stato drogato con qualche allucinogeno pesante.

Da quando si erano incontrati per la prima volta, Iron Man e Captain America, una scintilla era scattata, per lasciare poi spazio ad un fuoco rovente. Erano sempre, costantemente, in disaccordo; tuttavia erano entrambi degli zucconi, difficilmente la davano vinta, e questo li aveva portati al loro primo bacio, mentre discutevano ardentemente.

Dopo quel bacio (un po’ imbarazzante a dire la verità), non si erano guardati negli occhi per giorni interi. Natasha alzava sempre gli occhi al cielo quando uno dei due adocchiava l’altro ed iniziava ad arrossire, ripensando a quello che era successo; per questo motivo, la Vedova Nera in persona aveva dovuto agire, usando le maniere forti su Steve, convincendolo ad invitare Tony ad un appuntamento.

 

Beh, non un appuntamento per due.

 

Quindi ora il miliardario si trovava assieme a Nat, Bucky e Steve. I primi due si stavano baciando come se si stessero divorando a vicenda, noncuranti delle occhiatacce che gli altri clienti del ristorante gli stavano lanciando seccati. Quest’atmosfera da locale a luci rosse aveva dato un po’ di coraggio a Steve, tentando la sorte appoggiando il suo piede contro la caviglia di Tony e muovendolo lentamente (come Natasha gli aveva consigliato di fare). Tuttavia, non riusciva a decifrare lo sguardo del suo amico, che sembrava alquanto imbarazzato e totalmente immerso nell’osservare il bicchiere d’acqua di fronte a lui, quasi si aspettasse che si trasformasse in vino da un momento all’altro.

“Beh, sarà il momento di andare” intervenne la voce di Natasha di punto in bianco, facendo sobbalzare i suoi due amici. Detto ciò, Bucky mise sul tavolo un po’ di dollari per pagare il conto a tutti, prese per mano la sua fidanzata e se la svignarono più velocemente di quando Quicksilver aveva sentito che Spiderman gli stava rubando gli avanzi dal frigorifero.

Steve e Tony rimasero stupiti.

Fu il primo dei due a ritrovare finalmente la voce. “Ehm… Magari potremmo uscire da qui e-”

“SI’ TI PREGO!” Sbottò il miliardario senza lasciar finire il capitano.

 

Optarono di tornare alla Mansion per guardare qualcosa al televisore. Si sedettero vicini sul divano e fecero tutto tranne che ascoltare veramente il film che avevano deciso insieme; entrambi con la coda dell’occhio cercavano una reazione da parte dell’altro. Fu Tony a farsi coraggio, allungando un braccio dietro le spalle di Steve; quest’ultimo si avvicinò all’altro impercettibilmente e, prendendo un respiro profondo, mise la mano appena sopra il ginocchio dell’altro.

Fu quel gesto a far loro incrociare gli occhi, finalmente dopo giorni.

Le loro labbra si incontrarono a metà strada e questo era di gran lunga un bacio migliore del primo.

Tony portò le mani sul viso di Steve e leccò le labbra di quest’ultimo, facendola schiudere.

Cap emise un grugnito quando la sua lingua trovò quella calda dell’altro e gli mise le mani sui fianchi.

Al suono di piacere di Steve, Tony gli accarezzò le spalle e, con una spinta, si mise a cavalcioni sulle gambe dell’altro.

Il miliardario riuscì ad abbandonare le labbra dell’altro. “Pensavo non lo volessi… Ah!”, Steve aveva iniziato a baciargli il collo, lasciando una scia bagnata, fino ad arrivare al lobo dell’orecchio per prenderlo tra le labbra.

“Tony” disse il capitano con una voce roca che fece effetto sul membro dell’interessato “L’ho sempre voluto fare, sin dal primo momento che mi hai contraddetto”.

Detto questo, Tony gli prese i capelli e mosse la testa di Steve per baciarlo ancora più focosamente di prima, noncurante se la sua mascella poi avrebbe iniziato a dolergli.

Steve gli strinse i fianchi e poi fece scendere le sue mani sul sedere che non aveva mancato di notare sin da quando l’aveva visto in quella tutina aderente che si metteva sotto l’armatura.

Tony emise un gemito quando l’altro gli strinse le natiche e di riflesso si strusciò sull’evidente erezione del capitano, che emise un grugnito ancora più forte di quello precedente.

“Se non vogliamo entrambi venire nei pantaloni, consiglierei di andare da qualche altra parte. Che ne dici, Capitano?” disse Tony, non smettendo di muovere i fianchi per stuzzicare Steve, che in risposta gli strinse ancora di più il sedere.

 

Per fortuna che Tony aveva fatto costruire i muri della Mansion insonorizzati, perché i due (in particolare Tony stesso) non erano per niente silenziosi. Erano finiti nella camera più vicina, ossia quella di Steve e, dopo che Tony gli aveva fatto un pompino contro la porta, erano riusciti ad arrivare al letto, buttando vestiti da tutte le parti.

D’ora in avanti i suoni preferiti di Tony sarebbero stati lo sbattere della testiera del letto contro il muro e i gemiti contenuti di Steve, che si muoveva dentro Tony come se potesse andare avanti tutta la notte (e forse era così, dato che si era ripreso subito dopo il primo orgasmo; Dio benedica il siero del supersoldato).

Tony con un colpo di reni invertì le posizioni e iniziò a muoversi velocemente sopra Cap, che gli stringeva le cosce dal troppo piacere.

Quando entrambi venirono, Tony si buttò su Steve, stremato e anche felice.

Restarono così per un po’ di minuti (forse un’ora?), fino a quando entrambi non si sentirono appiccicaticci.

Il miliardario trovò la forza di staccarsi dal corpo caldo del capitano, che emise un gemito quando uscì dal corpo dell’altro e sentì uscire anche il suo seme, insieme al lubrificante.

“Calmati, soldato, non ho la stessa energia che hai tu”. Si avviò verso il bagno, muovendo di proposito i fianchi e Steve non fece a meno di guardarlo intensamente. Magari sarebbe riuscito a fare un altro round con Tony prima di dormire.

“Che fai? Non vieni a fare la doccia con me?” Chiese Tony, girando la testa verso Steve ancora sdraiato sul letto.

Il capitano non se lo fece chiedere due volte e corse verso l’altro, sollevandolo da terra e mettendoselo sulle spalle.

Sì, c’era da fare decisamente un altro round, pensò Tony.

 

 

 

   
 
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