Fandom:
Detective
Conan
Rating: Verde
Personaggi/Pairing: Sonoko Suzuki, Ran Mouri
Tipologia: Flash-fic
Genere: Amicizia, Slice of Life, Generale,
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò
che deriva dalla trama
ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono.
Note: Dedicata alla Squad del Mercoledì Sera
A
GOOD FRIEND
Time can never mend
The careless whispers of a good friend
To the heart and mind
Careless Whisper – George Michael
Seduta
davanti a una tazza di tè, Sonoko lo rimescolava
con espressione cupa, lo sguardo perso nelle onde che il cucchiaio
creava nel
liquido color ambra mentre le trecce che le circondavano il viso si
muovevano
leggermente per il vento che soffiava sulla veranda di Villa Suzuki.
Davanti
a lei, con le gambe che dondolavano senza
toccare terra, Ran la scrutava con aria triste senza toccare la sua
tazza, le
sue mani di bambina erano posate in grembo.
«Kawabata-san
della I H? Ha detto questo?» chiese
Ran con un filo di voce; Sonoko annuì, mordendosi il labbro
inferiore mentre
gli occhi si riempivano di lacrime: «Sì, ha detto
che nessuno potrebbe mai
voler essere mio amico se non per i soldi del mio
papà… Ma Ran è amica mia,
vero? Davvero davvero?»
Ran
doveva ammetterlo, non aveva mai visto Sonoko
così turbata: si conoscevano fin dall'asilo, frequentavano
la stessa classe
alle elementari e Sonoko era sempre stata forte, gentile a suo modo -
malgrado
le battute salaci che non risparmiava a nessuno – e
soprattutto le aveva sempre
dimostrato di volerle bene e di starle vicina.
Un
motivo in più per non perdonare a Kawabata le sue
parole.
D'istinto,
Ran le afferrò le mani, allungandosi sul
tavolo tra le tazze e le teiere: «Sonoko è una
stupida!» esclamò la bambina con
espressione determinata: «Vorrei
bene a Sonoko anche se il suo
papà non avesse tutti i soldi che ha, Sonoko è la
mia migliore amica e lo sarà
sempre. Se Kawabata-kun te lo dice di nuovo, gli do io una
lezione!»
Poi,
Ran tirò fuori dalla tasca un
fazzoletto di carta, che passò all'amica e attese fino a che
questi non si
fosse asciugata gli occhi e soffiata il naso prima di rivolgerle un
sorriso
affettuoso: «Domani vieni a fare un pigiama party a casa mia?
Papà non mi dirà
di no.» le chiese.
Sonoko
annuì e, stringendole forte
le mani, le sorrise: «Sei davvero la mia migliore amica, Ran.
Ti voglio bene.»