Anime & Manga > Fairy Tail
Ricorda la storia  |       
Autore: The Rosablue91    03/05/2019    4 recensioni
Dal testo:
Gli spartani si distanziarono il principe guardava deliziato il fuoco che divorava tutto.
-Sarai contento, ora- chiese l’oracolo impotente e affranto.
-Questo è solo l’inizio- ghignò da sotto l’elmo.
[...]
-...e fino a che non verranno a riprendersi Lucy che nel frattempo sara nostra gradita ospite a Sparta, tu dovrai badare a lei-
-Cosa?! Devo fargli da balia? Ma io-
-Non discutere, Natsu! Obbedisci!- sentenzio il re al figlio ribelle.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajeel/Levy, Gray/Juvia, Natsu/Lucy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Vento di cambiamento

Delfi, tempio di Apollo
Il braciere emetteva fulgide fiamme mentre la Pizia, l’oracolo del tempio di Apollo se ne stava con gli occhi semichiusi incantata a vedere la danza delle fiamme rosso-arancioni. Si trattava di una donna in là con gli anni da dei capelli rosa raccolti in una crocchia e dallo sguardo severo, il suo peplo era bianco latte e sopra aveva una mantella rosso porpora con cappuccio scoperto. Ella era la figura più importante di quella cittadina situata sulle pendici del monte Parnaso.
L’oracolo di Apollo aveva la facoltà di vedere delle visioni e il ruolo era sempre stato affidato ad una donna, molti pellegrini venivano a Delfi per ascoltare il responso dell’oracolo sul loro futuro.
Loro ponevano una domanda e l’oracolo rispondeva in trance hai seguenti quesiti, ma quel giorno l’oracolo aveva un brutto presentimento così aveva deciso di consultare gli dei non era sola, attorno a sé vi erano le sue discepoli e dei sacerdoti.
-Metti un altro ciottolo-sussurrò una ragazza ad un'altra, essa prese un ciottolo di abete e lo buttò dentro il braciere, una vampata di fuoco si alzò fino al soffitto facendo sussultare le discepoli arretrare di molti passi solo l’oracolo rimase perfettamente immobile come se non fosse successo niente.
-Porlyusika-sama-si azzardò a chiedere una di loro, ma venne zittita da una sua compagna che le mise una mano sulla bocca.
-Shh, non disturbarla-
L’oracolo parlò lapidaria-guerra -Fu allora che la donna spalancò le braccia e aprì gli occhi rossi-un grave pericolo minaccia la Grecia. Sparta e Atene saranno di nuovo sul piede di guerra e solo-la donna cominciò ad oscillare, due sacerdoti furono subito da lei e l’afferrarono per le braccia come sostegno.
Udite le parole dell’oracolo i sacerdoti e le seguaci mormoravano tra loro.
-Un’altra guerra?-
-Non è possibile!-
-L’oracolo non sbaglia-
-Io ho paura-
Una seguace prese un mestolo d’acqua dal Kassotis e gliela porse e Porlyusika parve riprendersi una volta bevuto, scrutò una ad una le sue discepoli e domandò-dove si trova Wendy?-
Una ragazzina dell’ultima fila dai lunghi capelli blu alzò la mano-eccomi Porlyusika-sama-
-Avvicinati - la invitò Wendy superò le sue compagne e si fermò davanti alla donna e le poggiò una mano sulla testa-ascoltami piccola, ti affido una missione di vitale importanza, devi dirigerti ad Atene - questa richiesta colse Wendy alla sprovvista.
-Io? Ad Atene? E perché?- domandò incredula.
Questa notizia non la presero bene le discepole dell’oracolo che parlottarono contrarie alla scelta della ragazzina.
-Perché proprio Wendy?-
-Ha ragione, voglio andarci io-
-No, io sono la più indicata-
L’oracolo riportò all’ordine-Silenzio! Non mando Wendy ha divertirsi. È una missione importante!-
Si chinò all’altezza della ragazzina-Una volta che sarai li dirigiti dai membri che formano l’Areopago, e digli che sei stata inviata dalla Pizia e ripeti queste parole-le posò le mani sulle guance e avvicinò la bocca al suo orecchio e impercettibilmente così che solo lei potesse sentire le disse-è giunto il tempo-
Se da una parte aveva un po’ di timore ad affrontare quel viaggio ad Atene dall’altra non poteva deludere l’oracolo quindi accettò risoluta-lo farò. Porterò il messaggio-
 
Per il viaggio verso Atene le avevano fornito uno stallone nero, il migliore che avevano, un carro era assolutamente fuori discussione ci avrebbe messo troppo tempo e l’Oracolo le aveva assicurato che non avrebbe fatto il viaggio da sola.
-Mest verrà con te è un guerriero valoroso, non correrai alcun pericolo al suo fianco- decise la donna.
Wendy lo osservò mentre stava mettendo le provviste per il viaggio dentro le bisacce, Mest era un uomo di statura media, disordinati capelli neri con qualche ciocche lunghe gli coprivano la fronte, occhi grandi color turchese e il lato sinistro della faccia sfregiato, aveva unite tre cicatrici diagonali, lo conosceva da quando prestava servizio al tempio, ed era piccolissima, si conoscevano da una vita ed erano buoni amici.
-Non temere, Wendy, ti proteggerò io- le disse l’uomo aveva con se una spada per ogni evenienza.
-Starò al sicuro con te Mest-san- sorrise la ragazzina.
Porlyusika salutò i due ragazzi e si raccomandò di fare attenzione e li salutò, Mest prese in braccio Wendy e l’aiutò a montare in groppa e lui salì sulla sella, schioccò le redini al cavallo e partirono al galoppo.
E mentre il cavallo percorreva sentieri impervi, la ragazzina si stringeva a Mest e sperava che non avvenisse nessun conflitto  per prossimo il futuro, ma l’oracolo ne era più che sicura.
Cosa spingeva gli uomini a dichiararsi guerra?
-Sei soprappensiero Wendy?- domandò Mest voltandosi un secondo verso la ragazzina.
-Ecco…riflettevo sul fatto di questa guerra, non sarà possibile evirala?-
Mest sbuffò-sicuramente sarà colpa degli spartani, sono contenti soltanto quando compiono lotte e spargimenti di sangue-
-Però Porlyusika non ha detto che è sarà colpa loro-
Lui strinse gli occhi-È  sempre colpa loro, non dimentico ciò che hanno fatto al mio villaggio da bambino, quell’anno fu l’ultima guerra, ma prima che venisse  sancito il trattato di pace si sono dati da fare a distruggere i villaggi limitrofi di Atene-sputò indignato-saranno i primi a infrangere il trattato stanne certa-
Wendy si toccò soprappensiero la spilla d’oro a forma di delfino che fermava il peplo sulla spalla , segno riconoscitivo per chi apparteneva al culto di Apollo.
Sapeva del triste passato di Mest quando aveva sentito per sbaglio una conversazione tra le discepole, avvenuta anni prima, il villaggio di Mest era stato saccheggiato, gli abitanti e i suoi genitori uccisi dai soldati nemici, uno di loro era il colpevole di avergli deturpato il viso all’allora bambino di pochi anni, riuscì a sopravvivere fingendosi morto, fu ritrovato dai soldati ateniesi e spedito a Delfi dove viveva suo zio. Crescendo aveva supplicato il parente di mandarlo ad una scuola militare ad Atene per apprendere tecniche di lotta così se avesse avuto di nuovo a che fare con quei maledetti spartani non avrebbero trovato un bambino inerme e spaventato, ma un uomo pronto  tutto pur di difendere se stesso e chi gli era caro.
Wendy decise di cambiare discorso.
-Sono contenta di vedere Atene, tu no Mest-san?-chiese la ragazzina stretta all’uomo che cavalcava l’equino.
-Non è un viaggio di piacere Wendy. L’Oracolo  ti ha affidato un compito e devi portarlo a termine il più presto possibile-
-Dai non sei curioso di vedere la città? Il Partenone ? –
-Magari potremo fare una visita, ma solo a lavoro concluso e comprare qualcosa per Porlyusika-sama e le altre. Cosa ne dici? Ti prego- mostrando occhi da cucciolo.
-Promesso- concesse Mest non sapendo dire di no.
 
-Porlyusika-sama! Porlyusika-sama!-la chiamava un sacerdote, ella dava le spalle al braciere spento e sospirò-È già qui-
L’afferrò per un braccio-Dovete scappare! Gli Spartani sono arrivati, hanno preso d’assalto Delfi  e stanno cercando voi-
Si liberò-non fuggirò, né mi nasconderò-
Una giovane risata riecheggiò tra le mura del tempio-Quanta audacia dimostri, vecchia, davvero ammirevole-
-Vedo che hai dimenticato le buone maniere, principe di Sparta-ribatté la donna voltandosi verso il nuovo venuto, con altrettanti Spartani a suo seguito, mantenendo lo sguardo severo fisso sullo spartano.
I guerrieri Spartani portavano un’armatura oplita , avente un elmo Kranos dal pennacchio, messo all’indietro ciò scopriva loro i visi rudi, una corazza di lana e cuoio lavorati, schinieri in bronzo e una spada corta al fianco, e uno scudo c’era chi  portava delle lance.
-Come osate profanare il tempio di Apollo?-
Lo spartano che aveva parlato continuò baldanzoso e divertito a differenza degli altri era l’unica che aveva l’elmo che copriva la testa e portava dei bracciali di cuoio che coprivano i palmi e arrivavano fino ai gomiti-Profanare? Noi? Hahaha, la vecchiaia ti sta giocando brutti scherzi, adesso è la tua memoria ad avere degli acciacchi. Ti rammento che Delfi deve fedeltà a Sparta, non mi serve certo il tuo permesso se voglio entrare-rispose il principe.
-Che cosa vuoi? – chiese atona.
-Non lo sai? Le tue visioni non ti hanno detto niente?-domandò ridacchiando ironico, si fece serio- Sono qui per una profezia-
-Vuoi che ti legga il tuo futuro?-
-Non fare del sarcasmo con me, vecchia, ti si addice poco-si avvicino al braciere e lo spintonò a terra con la forza di una spinta al piede, emise un clangore metallico spargendo sul pavimento -Tu sai quale profezia sto parlando. Quella che predicesti venti anni fa. Voglio sapere i dettagli-
Incrociò le braccia al petto-Da me non saprai nulla, principe di Sparta-
-Lo vedremo. Prendetela-ordinò ai suoi uomini, le guardie afferrarono l’oracolo e il sacerdote e li condussero fuori dal tempio, il sacerdote fu spintonato verso le discepole, i sacerdoti e i cittadini di Delfi tenuti sotto sorveglianza dai soldati, mentre l’Oracolo rimaneva in disparte.
-Ti si scioglierà la lingua se metto a ferro e fuoco Delfi?-la minacciò.
Lo fissò senza parole-Non oseresti! Tuo padre, il re, non approverebbe!-
-Presto sarò io il Re di Sparta, l’unico e solo-marcando bene le parole-ma torniamo a noi, forse dovrei chiedere ad una delle tue protette?- fissando pericoloso le fanciulle che tremavano come foglie.
-Lasciale fuori! Loro non sanno niente della profezia-
-Secondo me sapranno qualcosa a riguardo- si avvicinò alle ragazze impaurite e domandò affabile-qualcuna di voi ha notato un comportamento strano nei confronti dell’Oracolo recentemente?- rispose un tacito silenzio, evidentemente erano molto leali, non demorse.
-Coraggio non abbiate timore-ancora una volta lo accolse il silenzio-facciamo così, se mi direte ciò che sapete vi prometto che non vi farò del male a voi comuni cittadini innocenti, sono un uomo di parola-
-D-davvero?-le domandò una ragazza alzando la testa.
-Ma certo-
-No! Non ascoltarlo!-le urlò l’oracolo dibattendosi tra le guardie, Il principe circondò con un braccio le esili spalle della ragazza e l’allontanò dalla massa di prigionieri.
-Allora?-le domandò suadente il principe pendendo dalle labbra della ragazza.
-Be ecco….non so se è quello che cercate, ma stamattina Porlyusika-sama ha mandato Wendy, una nostra novizia, ad Atene e-
-Si continua- la incitò curioso.
-Le ha detto di portarle un messaggio vocale agli ex arconti, non so altro- disse sinceramente la giovane.
-Il consiglio di quelle vecchie mummie, eh? Molto bene- si rivolse agli uomini-lasciate andare quei pezzenti, tu-indicò un soldato-portami un piccione viaggiatore, anzi due-si corresse-devo scrivere dei messaggi-
-Quindi ci lasciate liberi?- chiese la ragazza speranzosa.
-Sono un uomo di parola, ma l’oracolo viene con noi-con un cenno ai soldati portarono via una rassegnata Poryusica, la ragazza obiettò-ma avevate detto-
-Che avrei lasciato andare voi plebei, ma non ho detto niente riguardo al vostro adorato Oracolo-
Un vecchio sacerdote obiettò-è una follia! Non potete portare via l’Oracolo!- i cittadini furono d’accordo con ciò che disse, si alzarono grida di protesta.
-Ora basta!- sbottò infastidito il nobile principe di Sparta-volete incorrere nella mia ira?-
-Lascia in pace queste persone. Sono solo degli innocenti- gridò Porlyusica.
-Come ho promesso non li ucciderò, tuttavia-osservò un momento il tempio e le case-bruciate tutto-ordinò secco.
-NO- inutili furono le parole di protesta, gli spartani bruciarono le case e il tempio mentre i cittadini riempivano i secchi d’acqua del pozzo e si affaccendavano a spegnere l’incendio.
Gli spartani si distanziarono il principe guardava deliziato il fuoco che divorava tutto.
-Sarai contento, ora- chiese l’oracolo impotente e affranto.
-Questo è solo l’inizio- ghignò da sotto l’elmo.
Un soldato semplice portò i piccioni, due pezzi di pergamena e del carboncino al principe il quale scrisse i messaggi e li applicò alla zampa di ognuno.
Fissò un attimo l’oracolo-Il mio fratellino si prenderà cura della tua protetta- lanciando i due uccelli a volare in direzione sud-est, verso Atene.
-Si torna a Sparta- ordinò il principe montando a cavallo, mettendosi in testa al suo plotone, l’oracolo pregava gli dei che vegliassero su Wendy, Mest mentre veniva portata via dai soldati.
 
                                                                                 ***
 
Il viaggio verso Atene fu tranquillo non ebbero problemi nemmeno alle porte, Mest sceso dal cavallo fece vedere il lasciapassare firmato da Porlusika alle guardie e quelli li fecero spazio  per passare, Mest  camminava trascinandosi dietro il cavallo tenuto per le redini e Wendy che osservava incantata tutto intorno a sé.
-È così diverso qui-non aveva mai visto tanta folla.
-Sbrighiamoci ad andare all’Areopago è sulla collina è tra l’agorà e l’acropoli- indicandola con un braccio, si trovavano ancora lontani.
L’andatura del cavallo era abbastanza tranquilla, ma un momento dopo Wendy avvertì qualcosa fischiarle da dietro, il cavallo si liberò dalla presa di Mest e si alzò di scattò sulle zampe posteriore partendo al galoppo imbizzarrito, Wendy si tenne stretta alla criniera dell’animale gridando aiuto mentre la folla si apriva al loro passaggio e Mest li inseguiva, ma fu fermato da due tipi, una montagna dalla faccia ottagonale e un tipo ghignante con un occhio solo e il sorriso di un serpente, sembravano troppo loschi per essere dei semplici Ateniesi, quest’ultimo gli chiese-vai da qualche parte amico?-
-Toglietevi di mezzo - soffiò loro contro cercando di superarli, ma quelli lo spintonarono all’indietro.
-Invece no, ci è stato ordinato di catturare la ragazza e tu sei d’intralcio- rivelando il piano, Mest sguainò la spada e disse loro-non vi permetterò di far del male a Wendy!-
Tremò fintamente-Ohh che paura!-  disse divertito occhio solo.
 
                                                                                  ***
 
La giornata era frenetica ad Atene e Lucy si distrasse un momento ad ammirare le strade ricche di vita dalla finestra, non poteva mettere piede fuori casa, benché fosse nata in una delle famiglie più ricche della città-stato, il suo mondo era lì dentro tra quelle quattro mura.
Viveva in quella grande casa insieme alla servitù e il padre lo vedeva di rado, dato che era impegnato a svolgere la rispettabilissima carica di membro del consiglio ateniese.
Quanto le sarebbe piaciuto andare a teatro a vedere una tragedia greca, ma anche quella era una prerogativa solo per gli uomini, figurarsi che gli attori interpretavano il ruolo delle donne.
Persino la scuola di Atene era riservata ai ragazzi, da lì uscivano importanti filosofi, pensatori le più brillanti menti che la Grecia per non parlare del mondo intero avesse mai visto, non per questo lei era ignorante, suo padre nonostante tutto le aveva dato un’ istruzione assegnandogli un ottimo precettore, il vecchio Bero le aveva insegnato tutto ciò che sapeva e la mente di Lucy era aperta e piena di voglia d’imparare, ma finiva tutto lì, quanto avrebbe voluto consultarsi con quegli studiosi, ma una donna se lo poteva lontanamente immaginare.
Emise un enorme sospiro, riavvivandosi una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio.
In poche parole, viveva in una società maschilista.
Doveva adempiere ai compiti di donna e sottostare alla volontà del padre fino a che non avrebbe sposato un uomo e sarebbe  passata sotto il suo comando.
Quanto era fastidioso essere una donna. Perché doveva nascere femmina?  Se fosse nata uomo avrebbe avuto molte più libertà e magari suo padre sarebbe stato più felice di avere un erede maschio con cui continuare la discendenza degli Heartphilia, ma la dinastia si sarebbe estinta con lei, dato che era figlia unica e dopo la prematura morte dell’adorata moglie Layla, suo padre Jude non si era più sposato.
Quanto le sarebbe piaciuto che le avessero donato un fratellino o una sorellina i suoi genitori, non aveva nemmeno una amica a farle compagnia.
-Lucy-sama avete finito i vostri compiti?-le domandò il vecchio Bero.
-Facevo una pausa-
-Tornate qui, non succede niente di nuovo ad Atene- la richiamò l’insegnante.
Voltò le spalle alla finestra per tornare seduta a studiare quando avvertì urla e uno sbuffante nitrito tornò alla finestra vedendo la scena di una bambina che si teneva in sella ad un cavallo completamente fuori controllo.
-O dei! Quella ragazzina è in pericolo!- si precipitò giù per le scale lasciando Bero a bocca aperta senza nemmeno il tempo di ribattere.
Si fermò sulla soglia di casa quando vide con sgomento il cavallo liberarsi della ragazzina che cadde a terra e batté la testa rimanendo priva di sensi mentre il cavallo continuò la sua corsa.
La ragazza però fu fermata per il gomito da un’agitata Spetto che l’aveva vista dirigersi verso l’esterno-Lucy-sama! Cosa fate? Vi è proibito uscire fuori casa!-la sgridò  l’anziana Spetto mettendosi davanti alla porta, le raggiunsero altri due servi.
Lucy si giustificò-Spetto c’è una ragazzina priva di sensi!-
La donna aprì uno spiraglio della porta e parve accorgersi della bambina-santi numi! Presto portatela dentro- i servi raccolsero da terra la ragazzina e la portarono all’interno della casa.
 
-Accidenti!! Non ci voleva!- disse una voce non appena vide la chioma blu della ragazzina sparire dietro la porta di quella villa.
-Presuntuoso come sei, credevi davvero di poter raggiungere un cavallo in corsa, Sawyer?-lo punzecchiò.
-Sei tu che vai piano come un orso appena svegliato dal letargo, Macbeth- ribatté Sawyer.
L’altro scrollò le spalle nascondendo uno sbadiglio-ormai la frittata è fatta, possiamo scordarci il nostro pagamento-
-Se ti vuoi arrendere, fallo pure. Io torno dal capo, penserà a qualcosa- voltandogli le spalle e correndo via.
 
                                                                                 ***
 
-Come sta?-chiese Lucy ha Ribbon il guaritore che visitò la ragazzina messa a letto che non si era ancora risvegliata.
-Non ha riportato danni gravi, si riprenderà presto-
-Povera creatura, deve aver avuto molta paura-
-Giovani al giorno d’oggi, sono autentici scapestrati- borbottò Bero.
Gli occhi della piccola si aprirono pesantemente e inquadrò, una ragazza, due uomini anziani e una donna.
-Chi siete? Dove sono?- disse alzandosi di scatto col busto, guardandosi attorno con aria spaurita e portandosi una mano alla testa che le martellava.
Lucy la rassicurò prendendogli la mano-Sta tranquilla sei al sicuro-
Si accorse che però non vi era il suo amico-Mest! Devo trovare Mest! Dobbiamo andare all’areopago-
Lucy con voce calma l’acquietò-Stai calma, potresti spiegarci la storia-
Wendy produsse un respiro profondo e raccontò-mi chiamo Wendy sono una seguace dell’Oracolo di Delfi-mostrando la spilla- e sono venuta ad Atene in compagnia del mio amico Mest a consegnare il prima possibile un messaggio di massima importanza ai membri del consiglio purtroppo una volta in città il cavallo ha perso il controllo e sono stata separata da Mest-asciugandosi una lacrima, Lucy le accarezzò il capo e lei affondò la testa sul seno stringendola in un forte abbraccio.
-Oh povera cara-se Ribbon e Spetto avevano gli occhi piangenti, Bero era ammutolito.
Lucy le promise-Non temere farò cercare il tuo amico, te lo prometto Wendy-
-Grazie signorina- tirando su il naso.
-Lucy. Io sono Lucy- si presentò la ragazza.
Bero si lisciò la barba pensoso-capita a fagiolo la tua visita, signorina. Perché devi sapere che domani i saggi dell’areopago si riuniranno all’assemblea per discutere di determinati argomenti, potrei accompagnarti e domani esporrai il tuo messaggio-
-Non sarà il caso di avvertire mio padre?- domandò Lucy all’anziano Bero, lui annuì-avete ragione Lucy-sama, manderemo qualcuno ad avvertirlo-
-Ma…io non vorrei disturbare-era già tanto che l’avessero soccorsa.
-Non è un peso per noi Wendy-la rasserenò Lucy.
-È un onore avere come ospite un rappresentate del venerabile oracolo, tra l’altro il padre della signorina è un membro del consiglio- spiegò Bero.
-Davvero?- rivolgendo la domanda alla ragazza che annuì.
Spetto batté le mani-su Bero adesso basta. Questa piccolina ha passato un brutto momento e a ancora bisogno di riposo. Lasciamola tranquilla- spingendoli via dalla stanza, la donna prima di uscire gli fece l’occhiolino- ti porterò la cena tra qualche ora-
-E se ti fa piacere possiamo mangiare insieme?- le propose Lucy.
-Volentieri- disse semplicemente la ragazzina, la bionda le augurò buon riposo.
Wendy si riadagiò sotto le coperte con aria più tranquilla sarebbe andato tutto bene.
 
                                                                              ***
 
Lucy si era addormentata felice dopo tanto tempo, la piccola Wendy gli aveva portato una ventata di aria fresca, le aveva raccontato  durante il pasto della vita al tempio delle splendide montagne che s’innalzavano maestose fino a toccare il cielo con le loro cime.
-Dev’essere bello vivere là- commentò ammirata.
-Si e un giorno sarò una divinatrice proprio come Porlyusika-sama-
-Hai già avuto qualche visione?- chiese curiosa, magari poteva domandargli chi sarebbe stato l’uomo che l’avrebbe sposata.
Lei scosse la testa-Hehehehe non ancora, non sono nemmeno in grado di prevedere che tempo farà domani-entrambe scoppiarono a ridere.
-Lucy-la chiamò la ragazzina.
-Dimmi?-
Wendy si sfilò la spilla a delfino e la porse alla ragazza-voglio darti questa-
-La tua spilla? Ne sei sicura?-
-Sicurissima, voglio ripagarti della gentilezza che mi avete dimostrato, consideralo un regalo da un’amica-
La ragazza prese la spilla d’oro e la strinse –grazie Wendy, ne avrò molta cura-le promise la bionda che l’abbracciò e poi si allacciò la spilla al peplo all’altezza della spalla.
Si era fatto tardi e Lucy lasciò la stanza di Wendy per tornare in camera sua, domani se ne sarebbe andata e lei sarebbe stata di nuovo sola, ma almeno le aveva regalato dei momenti spensierati.
Si rigirò sul letto captando qualcosa che non andava , percepì l’aria diventare irrespirabile e dalle strade sentire delle voci.
-Al fuoco! Al fuoco!-
Spaventata da quelle voci Lucy si alzò e scalza stringendosi il peplo.
-Lucy-sama! Lucy-sama! Coff…coff- Spetto aprì la porta e si gettò dentro la stanza.
-Spetto-san! Cosa sta succedendo?-
-La villa va a fuoco! Dobbiamo evacuare la villa- disse allarmata.
-Presto usciamo da qui!-
La donna prese la ragazza per il polso e la condusse per i corridoi impregnati dal fumo, arrivati davanti alla porta aperta Spetto spintonò Lucy fuori e per la prima volta nella sua vita si ritrovò nella strada conducendola lontano dalle fiamme, i servi si stavano facendo del loro meglio per spegnere il fuoco che stava divorando la parte ovest.
Vi erano Ribbon e Bero in ginocchio a riprendere fiato.
Non vide Wendy tra loro e l’angoscia l’assalì.
-Dov’è Wendy? Lei è ancora dentro- tentando di tornare dentro casa ma Spettò spalancò le braccia davanti a lei.
-Non potete andare, Lucy-sama- tossì Ribbon.
 -Non temete, ho mandato qualcuno a prenderla-la rassicurò Spetto.
-Ma io devo salvarla! Lei è mia amica!- non sentendo ragioni, dalla porta in quel momento uscì un servo che sorreggeva Wendy tra le braccia, la vide tossire e guardarsi attorno spaesata s’illuminò non appena la vide-Lucy-san-
-Grazie al cielo-sospirò Lucy, stava per fare un passo verso di lei quando lo scalpiccio degli zoccoli la fece voltare, accadde tutto in pochi secondi e un braccio l’afferrò per la vita e la issò a cavallo ancora in corsa mentre quello sconosciuto la rapiva.
E le voci si Spetto, Bero, Ribbon e Wendy che si dissolvevano.
-Ma che-si dibatté la ragazza, ma la stretta dell’uomo era salda e...calda.
-Ora sei mia- decretò ferma la voce del suo rapitore.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: The Rosablue91