Giochi di Ruolo > Eldarya
Segui la storia  |       
Autore: Sammer    04/05/2019    0 recensioni
Un passaggio collega il mondo degli umani ad Eldarya, purtroppo non è un normale cerchio di funghi, ma una vera e proprio breccia dalla quale si può entrare ed uscire a proprio piacimento, un pericolo per la Città d’Eel e pertanto va chiusa al più presto. Sembra l’occasione perfetta per tornare a casa ed Erika non può lasciarsela sfuggire, decide quindi di tornare dalla sua famiglia, attraversa il passaggio e cerca di riprendere la sua vita dal punto in cui l’aveva lasciata, non aveva considerato però che la sua assenza non sarebbe passata inosservata, soprattutto agli occhi di Nevra che sarà pronto a tutto pur di riaverla indietro.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erika, Ezarel, Nevra
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Uscii dalla camera di Erika confuso ed arrabbiato, non mi piaceva che mi si parlasse in quel tono e neppure essere trattato come una recluta qualunque, conoscevo benissimo la mia posizione all’interno della guardia d’Eel e non avevo certo bisogno di qualcuno che me lo ricordasse, tuttavia una voce nella mia testa continuava a parlarmi di Erika chiedendomi di cercarla, di assicurarmi che stesse bene, era un sottofondo costante ai miei pensieri, una distrazione che forse in quel momento non potevo permettermi
Attraversai a grandi passi il Corridoio delle Guardie, poi la Sala delle Porte ed uscii all’esterno del Quartier Generale sperando che l’aria fresca e la luce del sole riuscissero a calmarmi, a farmi capire quali fossero i miei doveri da capo della guardia d’Ombra e quali quelli da amico, ammesso che non fossi nient’altro per lei. Chiusi gli occhi e iniziai a respirare profondamente, nella mia mente ci fu un susseguirsi di immagini, prima gli umani, la trappola, poi Erika e il suo volto deluso, il sogno della scorsa notte, il portale che avevo visto con i miei occhi, poi… “Ehm, Nevra?” aprii gli occhi e vi trovai Ezarel che mi guardava preoccupato.
“Sto bene!” tagliai corto sperando di liquidarlo in fretta.
“Si… lo vedo…” disse lui ironico “La meditazione ti si addice, mi sembri più rilassato del solito!” continuò sorridendomi.
“Ez, sei venuto a dirmi qualcosa o solo ad infastidirmi?” chiesi seccato.
“Miiko ci ha convocati…” rispose lui “…ma non è per questo che sono qui, Eweleïn mi ha detto della tua ferita, volevo sapere come stessi” concluse guardandomi prima la gamba poi in volto.
“Sto bene…” dissi di nuovo, questa volta con meno convinzione.
L’elfo mi guardò con aria interrogativa, era abbastanza chiaro che forse non era quello il momento esatto per parlargli di ciò che mi affliggeva.
“Allora me ne vado, ti aspetto nella Sala del C- ” provò a dire, ma non gli diedi il tempo di terminare la frase che la mi voce sovrastò la sua “Erika è sparita” dissi alla fine, sperando che parlarne con un amico riuscisse a fare chiarezza nella mia mente.
“Si sarà persa nella foresta, non preoccuparti per lei” disse lui con aria di sufficienza.
“No Ezarel, se ne è andata, lo so… lo sento.” Gli risposi rassegnato, era la prima volta che lo dicevo ad alta voce e non avevo mai realizzato quanto questo mi ferisse. “Ha attraversato il portale e adesso sarà chissà dov’è…”
“Ammesso che sia viva” rispose, lo guardai con gli occhi sgranati “Che c’è?! I portali possono essere molto pericolosi!” continuò mentre io lo ascoltavo incredulo, non avevo mai pensato al fatto che lei potesse essere ferita o che potesse essere… No, non potevo pensarci ora, dovevo trovarla ed ora sapevo che nulla era più importante, dovevo andarmene e raggiungere il portale prima che la guardia d’Eel lo chiudesse.
Ero intento a pensare ai preparativi della mia missione quando Ezarel mi prese per le spalle costringendomi a guardarlo “Nevra” disse lui d’improvviso serio “Ti conosco abbastanza da capire che cosa stai pensando e lasciati dire che può essere pericoloso anche per te attraversare quella breccia!” alzai gli occhi al cielo e feci per andarmene, non avevo nessuna voglia di ascoltare altre prediche su ciò che potessi o non potessi fare, ma l’elfo me lo impedì stringendo le mani “Lascia che studi quel portale, lo renderò sicuro e cos^ Miiko non sarà costretta a chiuderlo!” concluse in fine.
“E se ci volesse troppo tempo?” gli chiesi scettico, poi continuai “Se arrivassi troppo tardi?”  
“Non succederà!” disse l’elfo pieno di sé “Sono o non sono il migliore alchimista di tutta Eldarya?!” mi chiese con finta indignazione, sorrisi della sua domanda retorica, forse aveva ragione, potevo fidarmi di lui e sentivo che non mi avrebbe mai deluso. 

 
Fluttuavo.
No
n avevo mai provato nulla del genere, mi sentivo leggera, tranquilla, felice, ridevo.
Sarei potuta rimanere in quel luogo per sempre, ma che luogo era?
Sentivo la mia mente libera, svuotata.
Vidi un uomo avanzare verso di me, grassottello, con capelli e barba castani, aveva un viso conosciuto, anche lui mi vide ma il suo sguardo trasmetteva sorpresa, forse paura, sparì all’improvviso.
D’un tratto comparve una donna bellissima “Oracolo…” sussurrai, la parola mi uscì dalle labbra senza che me ne rendessi conto, lei mi prese per mano e mi guidò attraverso un’intensa luce.
Sentì un clacson, il rombo di una moto, poco lontano da me due donne stavano chiacchierando su di una panchina, dall’altra parte della strada suonò un telefono ed un uomo rispose, mi guardai attorno stupefatta, riconoscevo quei suoni e riconoscevo quel posto: ero ad Arcades, a casa.

 

 
“Per tanto la nostra missio- …Finalmente siete arrivati!” disse Miiko appena vide me ed Ezarel entrare nella Sala del Cristallo,  senza aggiungere nulla chiudemmo la porta alle nostre spalle ed ascoltammo quello che la Kitsune aveva da dire, “Come stavo dicendo prima di essere interrotta…” disse fulminandoci con lo sguardo “… La nostra missione è quella di chiudere la breccia, colpiremo stanotte mentre gli umani dormono, li immobilizzeremo e studieremo il portale in modo da chiuderlo per sempre… C’è bisogno dell’aiuto di tutti, dovete esser vigili e reattivi, questa missione ha un importanza enorme e tutto deve essere perfetto” si fermò per qualche attimo incrociando lo sguardo di Leiftan, di Valkyon, di Ezarel ed il mio, poi continuò “Partiremo alle 23 in punto dalla Grande Porta… Non tardate!” detto ciò la folla si disperse e Miiko mi si avvicinò “Ezarel vorrei parlare un attimo con Nevra se non ti piace” l’elfo annui poi disse “Se doveste cercarmi, sappiate che sarò in Biblioteca ad informarmi su questo tipo di portali” e cosi si allontanò.
“Leiftain mi ha detto di Erika…” esordì lei.
Cercai di apparire distaccato, ascoltandola con attenzione e senza far trapelare nessuna emozione “…Per lei, ormai, non possiamo fare più nulla, ha scelto la sua via, ma il popolo di Eldarya ha bisogno di te e sono felice che tu non l’abbia dimenticato” disse poi sorridendomi teneramente, pesai parola per parola quello che il capo della guardia Scintillante aveva appena detto “Ormai. Non. Possiamo. Fare. Più. Nulla.” quelle parole mi trafissero come una spada, sentivo che la situazione mi stava sfuggendo di mano e l’unica mia ancora di salvezza era Ezarel.
“So qual è il mio compito Miiko e niente mi impedirà di assolverlo” le risposi, provavo troppo rispetto nei suoi confronti per mentirle apertamente e per questo scelsi con cura le parole da dirle cercando di essere più vago possibile, “Ora con il tuo permesso, vado a preparami” le dissi inchinandomi, Miiko annuì e mi allontanai per raggiungere la mia camera.

La sera arrivò presto e così la nostra missione, mi preparai in fretta e raggiunsi la Grande Porta dove vi trovai Ezarel e Miiko intenti in una conversazione i cui toni erano pacati ma i loro corpi e le loro mani si muovevano come se avessero voluto gridarsi contro, naturalmente sapevo benissimo di cosa stessero parlando ma non riuscì a trattenermi dall’ascoltare la loro diatriba a distanza.
“No” disse lei  “Ho detto che chiuderemo il portale stasera”.
“Ma pensaci Miiko! Se riuscissi a stabilizzarlo potrebbe essere una risorsa anche per noi!” cercò di convincerla l’elfo.
“Ezarel, è troppo pericoloso!” Miiko era quasi esasperata.
“Pensavo che avessi più fiducia in me e in ciò che posso fare…”
“Ed io pensavo che tu avessi più cervello!” disse lei d’impeto pentendosene subito dopo, sospirò “Ezarel, sei il capo della guardia Assenzio, ho estrema fiducia in te, ma non posso permettere che qualcuno oltrepassi quella breccia” sentenziò.
“Lascia che la studi allora…” provò ancora lui.
“Ho detto di no” rispose la Kitsune perentoria “Non credere che non abbia capito che tutto questo abbia a che fare con Erika” continuò poi cercando di apparire calma “Dispiace anche a me che abbia scelto di andarsene, ma non lascerò che accada di nuovo! Nessuno di voi oltrepasserà il portale!”
“Ma…” 
“Ho detto di no! Ed ora, se vuoi scusarmi, ho una missine da portare avanti!” concluse per poi raggiungere i membri della guardia che intanto erano arrivati all’ora e luogo dell’appuntamento, si schiarì la voce e poi chiamò all’ordine i presenti “GUARDIA D’EEL!” tutti si voltarono a guardarla, il chiacchiericcio tipico delle folle si dissolse rapidamente sostituito da un religioso silenzio “ABBIAMO UN UNICO COMPITO STANOTTE, PORTIAMOLO A TERMINE!” senza aggiungere altro la Kitsune si voltò e si diresse verso la foresta, tutti noi la seguimmo pronti a fare la cosa giusta.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Eldarya / Vai alla pagina dell'autore: Sammer