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Autore: luciadom    04/05/2019    5 recensioni
Piccoli momenti di ognuno dei personaggi della mia long UN SOGNO, UNA PROMESSA, UN AMORE, da soli o meno.
Piccoli momenti delle loro vite tra passione, amore, lavoro, sofferenza, e tutto ciò che li ha resi quelli che sono, prima o durante il tempo della narrazione della long originale.
Dal V Capitolo:
- Minako? - proprio la futura sposa la richiamò all’ordine.
- Sììììì???-
Minako si voltò verso la gemella con due fiammelle al posto degli occhi.
- Ti rendi conto, sì, di essere già sposata, che forse, e dico forse, tutto questo entusiasmo dovrei mostrarlo io, e non tu? -
Usagi trattenne a stento un risolino. Ikuko sorrise e scosse la testa.
Si voltò verso la carrozzina dove riposava la sua nipotina, la piccola Chibiusa, e poi tornò a guardare le sue due gemelle.
Così simili, e allo stesso tempo così diverse.
- E questo cosa vorrebbe dire? -
Minako fece spallucce, raggiungendo velocemente sua sorella sulla pedana, vestita con una sottoveste di seta e pizzo.
Le prese entrambe le mai e le fece sventolare.
- È la mia gemella che si sposa! E si sposa con Mamoru Chiba! Ma-mo-ru Chi-ba! Non parliamo di due fidanzati comuni eh! -
Usagi sospirò. - Sei incorreggibile! -
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny | Coppie: Ami/Taiki, Haruka/Michiru, Mamoru/Usagi
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Real life: childreen hospital story'
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Ben ritrovati!
Ecco finalmente il nuovo capitolo del primo Spin-Off.
Innanzi tutto grazie a chi ha terminato la long, a chi sta seguendo questo e ha letto anche gli altri due Spin-Off, sempre legati alla mia long storica, e tutte le altre storielle vecchie e nuove.
Nel capitolo che segue viene ripreso ed ampliato il matrimonio di Ami e Taiki, annunciato insieme ad altri flashback nell’ultimo capitolo della long.
Potrebbe pertanto contenere eventuali piccoli Spoiler, per chi ancora non l’ha letto.
Il titolo è liberamente ispirato al titolo del film “Il matrimonio del mio migliore amico” con Julia Roberts.
Nel capitolo sono citati altri film e attori sui quali non ho nessun diritto, e niente, compresi i personaggi di Sailor Moon, è usato a scopo di lucro.
Tutto è dei rispettivi autori.
In un certo senso, questo potrebbe anche essere un omaggio al compianto Patrick Swayze.
Capirete in quale punto.
Buona lettura!

 
 
3) Il matrimonio del mio migliore amico 1.0
 
 
Sabato, 26 Marzo 2011.
Feste di Addio al Nubilato e Addio al Celibato
 
 
Lo sentiva, quella sarebbe stata la sua occasione perfetta per stuzzicare il suo migliore amico fino allo stremo.
Mamoru non si sarebbe fatto sfuggire quell’occasione per nessuna ragione al mondo, ragion per cui aveva tutta l’intenzione di non perdersi un solo istante né della festa di addio al celibato di Taiki, né tanto meno si sarebbe distratto anche un solo momento, (forse), il giorno delle nozze.
Poco importava se lui era il testimone dello sposo, e avrebbe dovuto mantenere un certo contegno soprattutto sull’altare.
Aveva finalmente l’opportunità di vendicarsi per tutte le volte che Taiki lo aveva istigato in passato, e ne avrebbe sicuramente approfittato.
Perso nei suoi malefici e paradossalmente amichevoli pensieri, ridacchiò mentre si infilava la giacca, attirando l’attenzione di Usagi alle sue spalle.
 
- Che hai da ridere? -
 
Mamoru quasi sobbalzò.
Si voltò sorridendole malizioso e si chinò sul divano a darle un bacio sulla tempia.
 
- Niente, stavo solo pensando. -
 
- E che a cosa? - gli chiese curiosa lei, anche se stava già immaginando cosa passasse nella testa del suo fidanzato.
 
- Pensavo … - riprese lui, sempre con quel maledetto sorrisetto sghembo in volto - Che tra poco Taiki subirà la mia ira funesta! Lo conosci, e puoi tranquillamente immaginare le sue condizioni in questo momento! Ho intenzione di prenderlo in giro fino alla fine, anche a costo di farmi cacciare dal locale! -
 
Usagi alzò gli occhi al cielo.
 
- Tu sei fuori di testa! -
 
- Sì, può essere! -
 
Usagi lo guardò attentamente.
Ma diceva sul serio?
Mamoru criticava tanto Taiki per essere pazzo, pettegolo ed esuberante, ma lui non era poi tanto da meno.
 
- A volte ancora mi chiedo chi sia peggio tra te e lui! Quando la smetterete di comportarvi come due bambini? Siete proprio incorreggibili! -
 
- Ma su, Usako, vuoi forse darmi torto? - le fece un buffetto sul naso . - Ormai dovresti saperlo che noi siamo fatti così, è il nostro modo di volerci bene! Lo so che non siamo poi tanto normali, ma tu ed Ami ci amate anche per questo, no? -
 
Le rivolse un sorriso dolce e seduttore assieme, che sapeva avrebbe funzionato, e infatti Usagi scosse la testa rassegnata, sorridendo anche lei.
 
- Divertiti, e mi raccomando, fate attenzione! -
 
- Tranquilla, non faremo niente di tabù o di trasgressivo, siamo pur sempre uomini maturi e pazzamente innamorati delle nostre quasi mogli! - sottolineò mellifluo le ultime parole. - E poi ci sarà Zio Goro noi, lo sai che è uscito prima di me per andare a prendere Taiki, ed è l’unico con forse più sale in zucca tra noi! Senza contare che ci saranno anche Yaten e Ren. Non saremo che cinque uomini adulti e responsabili che escono per festeggiare insieme, ma tranquilla, tutti gli altri eviteranno sicuramente qualche prevedibilissima figura infelice! Tu piuttosto, sicura che non vuoi che accompagni prima te? Minako ti ha confermato che verrà a prenderti?-
 
- Certo.- sorrise lei, già pronta per una serata in compagnia dell’invece futura sposa Ami.
 
- Non stancarti troppo.- Le intimò con un indice alzato.
 
- Se tu non farai nulla di trasgressivo, cosa potrei mai fare io, secondo te, al sesto mese di gravidanza e con due nipotini acquisiti figli degli sposi in casa? Noi ragazze faremo una cenetta tranquilla a casa di Taiki ed Ami, a spettegolare su voi uomini. Potrei quasi dire che ci sarebbe il rischio di annoiarsi, se non fosse per quella pazza di mia sorella! Noi quattro faremo le brave, voi piuttosto … sicuro che non ci dobbiamo preoccupare? - concluse allusiva, celando un’ espressione birichina.
 
- Ma sì, che cosa c’è, non ti fidi più di me? -
 
- Veramente no.- Usagi si alzò, massaggiandosi il pancione guardandolo dall’alto verso il basso. - Ricordatevi che avete delle responsabilità voi! Chissà quante ochette ci saranno in giro per i bar di Tokyo, pronte ad adescare uomini come voi, tsè!-
 
Un po’ davvero gelosa, un po’ decisa a prendere in giro lei lui, lo guardava serissima mordendosi la lingua per non farsi smascherare.
Si voltò per non ridergli in faccia, ma purtroppo o per fortuna, Mamoru non ci cascò.
 
- Sai … - si alzò anche lui e le girò attorno, le sfiorò prima il ventre e poi l’attirò verso di sé. – Effettivamente hai ragione. I night club pullulano di donne dal fisico mozzafiato, scatenate e sensuali. Dubito che un uomo possa restare immune a quegli spettacoli senza avere la benché minima … reazione. A meno che non si tratti di ragazzi con … ehm … gusti diversi, o comunque già palesemente impegnati, anche troppo, impegnati!-
 
Enfatizzando le ultime parole, spostò lo sguardo sul ventre rigonfio di lei e poi sul suo anulare sinistro, dove brillava da quasi tre mesi la loro promessa di fidanzamento.
Scoppiò a ridere, ed Usagi con lui.
 
- Certo che puoi stare tranquilla Usako! Nessuna potrebbe anche solo minimamente pensare di prendere il tuo posto, in nessun modo e in nessun caso. -
 
Tra le sue braccia, Usagi si abbandonò ad un risolino.
Certo che lei ed Ami chiedevano tranquillità, ma si fidavano anche abbastanza dei loro uomini, da concedergli una festa di addio al celibato che andasse oltre la clausura!
Lo accompagnò alla porta e si salutarono come loro sapevano ben fare.
 
- Divertiti anche tu Usako, e non affaticarti. Cercheremo di non fare tardi, e verrò non appena avrò accompagnato Taiki in hotel. Minako ti riaccompagnerà anche?-
 
- Certo, e non ti devi preoccupare! Hai forse dimenticato quanto mia sorella possa essere iperprotettiva?-
 
Mamoru le fece un’espressione poco entusiasta, che la diceva lunga.
 
- No, per niente! Allora a più tardi!-
 
- Ok Mamo. Buona serata, a dopo.-
 
Un ultimo bacio e lui chiuse la porta.
Ancora all’interno dell’ingresso, Usagi avvertì il motore dell’auto di lui attivarsi.
Sorrise e tornò in salone, attendendo che Minako l’avvertisse del suo arrivo.
 
***
 
- Cosa pensate stiano facendo le nostre dolci metà? -
 
Yaten buttò lì una frase a caso, (più o meno), notando la tensione di Taiki e l’espressione simpaticamente diabolica di Mamoru.
Scosse leggermente il bicchiere di birra che aveva tra le mani, notando i giochi di schiuma lungo la superficie in vetro e poi tornò a guardare i suoi compagni di serata.
Goro scosse le spalle.
 
- Suppongo che le vostre ragazze si stiano chiedendo la stessa e identica cosa! -
 
Ren, il ragazzo di Makoto, si alzò e prese un paio di freccette dal tavolino fissando intensamente il tirassegno di fronte a sé.
Chiuse un occhio per meglio prendere la mira e fece piccoli ma veloci movimenti con la mano destra per concentrarsi.
 
- Beh … Sicuramente mentre noi ci diamo alla birra e al cibo spazzatura dei pub, loro si staranno pregustando i manicaretti di Makoto. Un po’ le invidio, la mia fidanzata sì che sa come prenderci per la gola! -
 
Lanciò una prima freccetta, mancando di poco il centro.
Schioccò le dita in un finto gesto di stizza, e prese a giocherellare con una seconda freccetta per ritentare.
 
- Una cosa è certa. Staranno ridendo alle nostre spalle!- rimbeccò Mamoru, memore di quello che gli aveva detto Usagi, e poi la cosa era fin troppo ovvia.
 
Taiki non aveva ancora partecipato alla nuova conversazione.
Fissava il suo boccale battendo nervosamente un piede per terra, come se non si stesse affatto divertendo, e come se il festeggiato non fosse affatto lui.
In realtà si sentiva vittima di una forte trepidazione.
Guardò l’orologio.
Mancava così poco … restavano così poche ore, e finalmente il suo sogno si sarebbe avverato.
Anche se come Usagi e Mamoru ormai con Ami conviveva, non vedeva l’ora di passare ogni minuto della sua vita vicino a lei, non solo come suo compagno o come padre dei loro bambini, ma proprio come marito, il completamento di una perfezione che era sua da quando l’aveva conosciuta, e poi da quando l’aveva reso padre.
Erano in quel pub sì e no da una mezz’ora.
Avevano inevitabilmente parlato di lavoro, aspettando le loro ordinazioni, di argomenti futili, e degli ultimi preparativi del matrimonio, prolungatosi per inconvenienti dell’organizzatrice d’eventi fortunatamente risolti.
Non che disprezzasse la compagnia dei suoi amici, anzi, non era di certo solo Mamoru il fulcro delle sue amicizie maschili e ne era felice, ma lui non vedeva l’ora che arrivasse l’indomani.
Se avesse potuto, sarebbe scappato da quel bancone per sposarsi subito anche senza la presenza degli altri.
 
- Ehi, sposo? - Mamoru gli tamburellò energico due dita su una spalla. - Sei ancora sul Pianeta Terra? Te la vuoi godere o no la tua ultima notte da celibe? L’ultima notte di libertà, ci pensi? -
 
- Eh? -
 
Taiki alzò lo sguardo verso di lui.
Si aggiustò gli occhiali sul naso e si girò verso tutti gli altri, facendo roteare lo sgabello e dandosi lo slancio con un piede per terra.
 
- Scusate, ero sovrappensiero. -
 
- Maddai! Quasi non ce ne eravamo accorti! -
 
Ren Okino tornò al suo posto, lasciando il tirassegno ad una piccola comitiva lì per un compleanno.
Diede una gomitata a Taiki, beccandosi un’occhiataccia.
Era un apprendista pasticcere, con talento e passione, e lui e Makoto si erano conosciuti durante un seminario sulla cucina biologica, proprio nell’auditorium della Clinica.
Di bell’aspetto, alto appena poco più di Makoto, bruno di capelli e nello sguardo, aveva subito legato con tutti, e come tutti, sapeva bene dove puntare quando c’era da scherzare tra amici.
 
- Ma è ovvio che se ne frega dei suoi migliori amici! -Mamoru stava mettendo in atto il suo piano. Posò il suo boccale e si finse offeso, sedendosi proprio vicino a loro e poggiando i gomiti sul tavolo, sostenendosi il capo con le mani. - Questo qui pensa solo alla sua Ami! Non vede l’ora di vestirsi di tutto punto e correre sull’altare! Mica è felice di stare qui con noi?-
 
Goro si fece scappare una prima risata.
Sapeva fin troppo bene, cosa Mamoru avesse intenzione di fare, e si preparò a pregustarsi lo spettacolo.
 
- Beh ragazzi, cerchiamo di comprenderlo però … - questo era Yaten, a metà tra il serio e l’ironico. - In fondo tra poco ci incapperemo anche io e te, eh Mamoru? E vorrei farti notare che io sposo Minako Tsukino, e ripeto, Minako!!! - si portò una mano alla fronte, non osando nemmeno immaginare quando sarebbe stato il suo, di momento. - Se non fosse assurdo, ti proporrei quasi uno scambio di gemella! -
 
La sua battuta riuscì a far ridere tutti, persino Mamoru, e alla fine anche lo stesso Taiki.
Effettivamente, immaginare la gemella di Usagi alle prese con lo stress prematrimoniale era esilarante!
Ancora non sapevano, quanto avevano ragione!
Ren si voltò verso la zona del locale adibita ai giochi.
Il tirassegno era di nuovo libero, e anche il tavolo da biliardo tra poco sarebbe stato sgomberato da un gruppetto di ragazzi.
 
- Vi va una sfida? Freccette, biliardo o ciò che volete. Chi perde paga il prossimo giro! Ovviamente Taiki, tu sei esente da batter cassa, sei comunque nostro ospite!-
 
- Io ci sto! -
 
- Anche io!-
 
Yaten e Mamoru saltarono già dai loro sgabelli, seguendo Ren che già li aveva preceduti di qualche passo.
Taiki li guardò e si lasciò convincere.
 
- E va bene! -
 
Si alzò anche lui, e un’occhiata a Goro gli bastò per capire che anche l’uomo più maturo era favorevole all’iniziativa.
Cominciarono proprio con le freccette.
 
***
 
- Ah … ma ci pensi Ami-Chan? Domani sera a quest’ora sarai la Signora Stuart! Non è meraviglioso? -
 
Minako sognava ad occhi aperti, sgranocchiando popcorn in attesa che Usagi e Makoto decidessero quale DVD guardare, dopo il primo scelto da lei, Dirty Dancing.
Se solo ne avesse avuto la possibilità, si sarebbe plasmata contro lo schermo per non perdere un solo centimetro delle inquadrature del protagonista maschile.
Durante la scena del ballo finale si era messa a danzare per la stanza, usando, o meglio, sventolando, un cuscino a mo’ di ignaro cavaliere.
Erano state costrette ad interrompere e riprendere la scena tre volte, perché Minako aveva praticamente intonato ogni parola della colonna sonora a squarciagola.
Avevano prima optato per Ghost , ma in realtà pur conoscendo a memoria ogni scena del drammatico film, non avevano avuto poi tanto voglia di piangere di commozione in una serata come quella, per cui avevano scelto di ricordare Patrick Swaize con un’altra pellicola.
 
- Già… però a vederti Minako, sembri quasi più emozionata tu di me!-
 
Ami ridacchiò, lanciando occhiate a lei e alle due ragazze rannicchiate di fronte alla TV, impegnate a rigirarsi tra le mani DVD di ogni sorta.
 
- Che ne dici di questo? Oppure di questo!-
 
Usagi mostrò prima la sua mano destra, poi la sinistra, mostrando a Makoto due DVD con gli stessi attori protagonisti.
Uno in particolare poteva essere azzeccato o no al contesto.
 
- Pretty Woman e Runaway Bride?- ridacchiò - Dici sul serio Usagi? Posso capire il primo, ma l’altro ti sembra il caso? - e rise ancora.
 
- Perché no?-
 
Usagi rispose sicura e ironica.
Guardò il secondo film girando il DVD verso se stessa, e diede voce ad un pensiero ai limiti della comicità.
 
- Ragazze!- richiamò anche l’attenzione di Ami e Minako. - Guardate questo! Ami, so che tu non lo faresti mai, ma immaginati al posto di Julia Roberts, e immagina Taiki al posto di Richard Gere! Se ne vedrebbero delle belle! Giusto? -
 
Minako saltò dal divano correndole incontro.
 
- Sììì!!! Possiamo guardarli anche entrambi eh! -
 
Tutte le ragazze si unirono in una risata generale, accogliendo l’idea di buon grado.
Minako non si sarebbe di certo risparmiata il meglio di sé quella sera, e ne aveva dato già prova.
 
- Comunque mie care … - Minako esordì risoluta, quando tutte ebbero ripreso posto.  Si alzò mettendosi una mano su un fianco e portando l’altra verso l’alto. - Divertiamoci stasera e domani, che poi i prossimi saremo io e il mio Yaten! E mi raccomando, voglio una festa di addio al nubilato meeeeeravigliosa! Voglio la musica, e i balli, e leccornie di Mako-Chan, tutto! Oppure una serata alla Spa! In quel complesso turistico dove sei andata a festeggiare il compleanno di Mamoru, eh Usa? Ho sentito dire che offrono dei pacchetti fantastici! Una sera solo noi ragazze, coccolate tra saune, massaggi, idromassaggi e docce emozionali! -
 
Makoto rischiò di soffocare nel sorseggiare la sua aranciata, non riuscendo a trattenere una nuova risata.
 
- Scusa Minako ma … tu lo sai che mancano tipo … non so, tipo sei mesi? Posso capire tu non stia nella pelle per il matrimonio, ma anche per la festa di addio alla libertà!? Sai anche che di solito, a parte casi come questo dove ci sono donne incinte e neonati di mezzo, le feste di addio al nubilato le organizzano le amiche della sposa nel più assoluto riserbo? La sposa viene addirittura portata bendata sul luogo dell’evento! -
 
- Certo!- squillò l’altra. - Il mio era solo un avvertimento! Un promemoria, ecco! -
 
-Minako … - questa era invece Usagi. - Sai anche che io, a settembre, avrò partorito da poco e sarò nel pieno dell’allattamento? Se vuoi che partecipi anch’io, scordati serate sfrenate, o tua nipote conoscerà già a tre mesi la pura follia di sua zia! -
 
Minako si lasciò cadere sul divano, con l’entusiasmo sotto le scarpe.
 
- Ah, è vero! La mia nipotina! Hai ragione Usa, farò la brava e mi farò bastare anche una serata come questa, con Tv, cibo, amiche, e risate! - Sospirò sommessamente e prese un lungo sorso di Coca Cola prima di prendere le due custodie dei film. - Ami, scegli tu, il prossimo quale vuoi che sia?-
 
Ami sorrise. Ci pensò su e poi un suo indice indicò Pretty Woman.
 
Ripresero la loro maratona di film sgranocchiando patatine, popcorn e le leccornie di Makoto, stando attente a non svegliare i gemellini attraverso la baby radiolina.
Avevano inserito entrambi i DVD nell’impianto e Makoto diede l’impulso col telecomando affinché l’automatismo facesse partire il film prescelto.
Durante i titoli di testa, Minako esordì di nuovo.
 
- Ehi ragazze ma … secondo voi, cosa staranno combinando i nostri baldi fidanzati in questo momento? -
 
***
 
- Voglio la rivincita!-
 
Yaten finì la sua seconda birra, un po’ infastidito per aver perso la maggior parte delle innumerevoli partite a freccette, cominciate da almeno un’ora.
Ridendo della sua stessa incapacità nel gioco, decise dovendo anche guidare che non avrebbe bevuto nient’altro che acqua per il resto della serata.
Strinse bene gli occhi per prendere la mira, tirò più volte avanti e indietro la mano destra con la freccetta e si concentrò profondamente.
Un tiro sicuro e preciso e riuscì incredibilmente a fare centro.
 
- Evviva! La fortuna aiuta gli audaci!-
 
- La fortuna del principiante!- Mamoru lo prese in giro da poco lontano, ma Yaten fece finta di non farci caso.
 
- Finalmente ce l’hai fatta amico!- Ren invece si congratulò, scocciato e divertito assieme. - Fortuna che in amore sei più fortunato! Perché lì fai centro no?-
 
Vedendo la sua faccia divertita ed allusiva, Yaten gli lanciò un’occhiataccia, ma poi si rilassò in un sorriso.
 
- Ovvio Ren! La mia Minako non si è mai lamentata delle mie … prestazioni! Comunque, non è Taiki quello da torturare stasera? Andiamo a rompere le scatole a lui no? -
 
- E meno male! - Ren riprese a tirare, centrando al secondo tentativo. - Quanto a Taiki, ci sta già pensando il nostro testimone! -
 
Goro, Mamoru e Taiki erano invece alle prese col biliardo.
Taiki si stava effettivamente lamentando delle continue frecciatine di Mamoru.
 
- Che poi Mamoru,ti stai tanto divertendo a prendere in giro me, ma vorrei vedere te a dicembre! So benissimo che ti comporterai anche peggio!-
 
Con un solo colpo mandò le palline che aveva puntato in buca.
 
- C’è una differenza … - Mamoru rispose facendo roteare la mazza tra le dita. - Io so controllarmi, e non sono abituato a comportarmi da imbecille anche in pubblico, cosa che invece fai tu!-
 
- Certo, come no!-
 
- Hai forse qualche dubbio?-
 
- Sì, e pure tanti! -
 
- Vuoi scommettere? E comunque Taiki, è tutta la vita che rompi, permetti che lo faccia anche io ogni tanto? -
 
- Chissà perché, ho paura che domani saremo seriamente a rischio figuracce in Chiesa! Volete darvi una regolata? Se dovete dare il meglio delle vostre parate fatelo adesso, già che ci siete, che domani è meglio comportarvi da uomini adulti e seri!-
 
Goro stava aspettando il suo turno.
Per tutto il tempo non aveva mai smesso di osservare i continui battibecchi dei due amici.
 
- Noi? Uomini adulti? - Taiki indicò se stesso e Mamoru con la punta della sua mazza. - Capo, non ci conosci poi così bene allora!-
 
- Oh, io vi conosco pure troppo bene!-
 
Goro si staccò dalla parete per fare la sua mossa. Calciò le palline ma senza successo per le buche.
 
- Ah sì?-
 
- Esatto Taiki, e proprio perché vi conosco come le mie tasche temo che domani farete uno dei vostri tanti teatrini! Fortuna che vi siamo abituati tutti! - si portò una mano tra i capelli, in un finto gesto esasperato. - Ah, non so come quelle due povere ragazze facciano a sopportarvi! Devono essere due angeli scesi dal cielo, non c’è altra spiegazione!-
 
“Su questo non ci sono dubbi…”
 
Fu il pensiero di entrambi i ragazzi.
 
- Possiamo unirci a voi?- Stufo delle freccette, Yaten sperò di avere più fortuna almeno nel biliardo.
 
- Certo. - Mamoru gli porse la sua mazza. Si era stancato anche lui. - Prendi pure il mio posto, io vi raggiungo subito . -
 
Si congedò dal gruppo uscendo a prendere una boccata d’aria, beandosi della brezza di fine marzo.
Prese il cellulare e digitò un messaggio ad Usagi.
Non voleva essere invadente, ma paradossalmente sentiva già la sua mancanza.
Usagi si era trasferita da lui, e ormai averla continuamente accanto era diventata un’abitudine.
Forse poteva sembrare egoistico da parte sua, ma non riusciva a starle lontano per più di qualche ora senza sapere come stesse.
Dopo tutto quello che avevano passato, solo quattro mesi prima, anche quando la sapeva al sicuro sentiva il continuo bisogno di conferme.
 
“Ciao Usako, come procede? Vi state divertendo? Qui va piuttosto bene, anche se come ti avevo detto Taiki è su di giri! Ci vediamo dopo, salutami le ragazze! Ti amo.”
 
Il cellulare di Usagi squillò in un momento, per tutte, poco opportuno.
 
- Ma chi è? Proprio adesso? - Minako sbuffò, stringendo il cuscino che stava abbracciando dall’inizio del film.
Lo stesso con cui aveva ballato.
Usagi si sporse sul tavolino ed afferrò il suo cellulare.
Non rispose a sua sorella.
Sorrise solo a leggere il nome del mittente ancor prima di aprire l’SMS, e si sfiorò d’istinto la pancia.
 
- Non c’è bisogno di chiederlo una seconda volta ragazze! Immaginiamo benissimo chi possa essere! - Makoto la prese in giro, notando la sua espressione.
 
Minako stoppò il DVD, concentrandosi su Richard Gere, o meglio, su Edward Lewis, intento ad intimare alle commesse di un elegante negozio di trattare Vivian con i guanti bianchi, e quindi anche di scusarsi per averla trattata male in precedenza.
 
- Ah, che soddisfazione! Quelle oche hanno avuto proprio una bella lezione, non la dovevano snobbare così! Certo poi che Julia Roberts è una grande in tutti i ruoli che interpreta! In questo film come tutti gli altri! -
 
Ami la guardò quasi sconcertata.
Sicuramente quel film era stato visto e rivisto da tutte innumerevoli volte, ma sbavare di fronte una scena che non era nemmeno tra le più romantiche, era una cosa che poteva fare solo Minako Tsukino!
 
- È Mamoru.- Usagi fece finta di non aver udito il commento di sua sorella.
 
- Ma davvero?- Minako incalzò languida, provocando nuove risate.
 
- Scommetto di sapere cosa vuole.- Makoto fece finta di sporgersi verso il cellulare di Usagi, senza in realtà invadere la sua privacy. Guardò verso l’alto sbattendo le ciglia e congiungendo le mani - Dice che gli manchi, che vuole sapere come stai, che lui non vede l’ora di vederti, che ti ama, che da’ un bacio alla piccola, che quel pazzo di mio cognato sta dando i numeri … ecc..ecc … ecc … Vero? -
 
Usagi annuì, digitando un veloce messaggio. -Sì Mako, più o meno sì.-
 
Makoto si diede un paio di pugni sul petto con fierezza.
 
- Visto? Li conosciamo molto bene i nostri polli! -
 
Usagi rilesse il messaggio e lo inviò.
 
“Ciao Mamo, va tutto bene. Stiamo guardando dei film in tranquillità e sgranocchiando qualcosa. I piccolini stanno dormendo, e la nostra bimba non ha calciato poi molto stasera. Anche le ragazze vi salutano, e tenete a bada Taiki, che qui la sua promessa sposa è al quanto tranquilla, almeno fino ad ora! Ti amo anch’io!”
 
Ridacchiò, riponendo il cellulare sul tavolino.
Sfilò il telecomando da mano a Minako e riattivò il decoder.
 
- Ricominciamo? -
 
***
 
Mamoru non dovette aspettare poi molto perché Usagi gli rispondesse.
Quando la suoneria del suo cellulare gli annunciò un nuovo messaggio, lo aprì immediatamente e quasi gli venne da ridere, alla differenza tra i due sposi.
Non sapeva se effettivamente Ami stesse attraversando la cosa con tranquillità, ma Taiki e il suo modo di esternare le emozioni di quella sera, bastavano sicuramente per entrambi.
Tornò dentro, per godersi il resto della serata.
 
***
 
Il tempo era trascorso molto velocemente.
Era ormai l’una del mattino, e se per uomini poco più che trentenni poteva essere ancora relativamente presto, l’indomani non si sarebbero potuti permettere facce assonate e gambe barcollanti, non Taiki e Mamoru.
Gli altri li imitarono, anche stanchi dopo quella che era stata una giornata lavorativa, eccezion fatta ovviamente per lo sposo, in ferie da licenza matrimoniale.
 
- Vieni amico, ti accompagno in albergo e vengo a prenderti domattina, sii puntuale! Sempre che tu riesca a dormire!-
 
Mamoru riprese a farsi beffe di Taiki, scatenando ancora una volta l’ilarità di tutti.
 
- Sta un po’ zitto tu! Aspetta che venga il tuo turno, allora te la farò vedere io! Dispettoso di un migliore amico! Me la pagherai con gli interessi! -
 
I ragazzi e Goro restarono ancora un po’a chiacchierare e a punzecchiarsi a vicenda, quando si fece davvero ora di andare via.
Ognuno tornò a casa propria e quando Mamoru si fu accertato che Taiki fosse entrato nella sua camera d’albergo, dovendo stare come da tradizione lontano da Ami la vigilia delle nozze, decise di tornare direttamente alla villa, senza disturbare Usagi.
Sapeva che lo avrebbe quasi sicuramente aspettato in piedi, se fosse stata già a casa, salvo la stanchezza.
 
***
 
Anche le ragazze si erano man mano congedate.
Minako aveva accompagnato Ami ed Usagi e poi era tornata a casa sua.
Prima di salutarsi, prima sotto casa di Taiki prima, e poi fuori il cancello di Villa Saitou poi, aveva ricominciato a fantasticare sui matrimoni in programma quell’anno, l’imminente dell’indomani primo tra tutti.
Ami era riuscita a svignarsela con la scusa di aver bisogno di un buon sonno ristoratore, ed Usagi si era sorbita altri interminabili minuti dell’esuberanza della sua gemella.
Nonostante la stanchezza però, l’ascoltava comunque felice e divertita.
Da quando abitava da Mamoru, la pazzia di Minako le mancava.
Anche se non riuscivano a vedersi tutti i giorni, si sentivano costantemente, anche più volte al giorno.
Era al settimo cielo per la piega che aveva finalmente preso la sua vita:
aveva un uomo innamoratissimo di lei, una bambina in arrivo, un matrimonio da organizzare, un lavoro che amava, famiglia e amici.
Era tutto perfetto, soprattutto ora che condivideva tutto con Mamoru, ma quasi si rattristava, bonariamente, quando al mattino non erano le urla di Minako per un look inadeguato a svegliarla, o per le colazioni fin troppo tranquille con Mamoru e Goro a differenza di quelle a casa sua, e addirittura le mancavano le continue corse al mattino per arrivare per prima in bagno.
Amava la sua vita, ma era grazie a quella vecchia, che era arrivata fino a lì, e Minako aveva più meriti che demeriti.
Stare lì ad ascoltare anche frasi senza senso la fece tornare indietro nel tempo, ai momenti in cui era con Minako che condivideva tutto.
Così, mentre Minako continuava a spettegolare, Usagi l’abbracciò all’improvviso.
 
- Ma che…? Usagi, tutto bene? -
 
- Sì, tutto bene Minako, sta solo zitta e stringimi! -
 
Sentì le braccia di sua sorella avvolgerla, e la sua testa scuotersi in piccole e sconnesse risatine.
 
- Usagi – Chan, e pensare che domani è Ami a sposarsi, una nostra amica! E quando arriveranno i nostri matrimoni? Cosa farai? –
 
“Da che pulpito!”
 
Usagi sciolse l’abbraccio e la guardò negli occhi, scrollando le spalle.
 
- Sentivo solo la mancanza della tua esuberanza, tutto qui! -
 
Minako le face uno dei suoi sorrisi a trentadue denti.
 
- Tranquilla, non la perderò mai, e la esibirò tutte le volte che staremo insieme!- le fece un buffetto su una guancia, guardandola più teneramente. - Ora a nanna, che domani dobbiamo essere fresche e bellissime per la nostra Ami – Chan! Passo a prenderti alle 10.00 h, ti aspettano a casa di Ami per prepararvi!-
 
Usagi annuì, aprendo la portiera per scendere.
Minako fu più veloce e le accarezzò la pancia rapidamente.
 
- Ciao nipotina! Fa’ riposare la mamma stanotte! -
 
Usagi sorrise. - Buona notte, zia Mina! -
 
Usagi chiuse lo sportello e salutò ancora Minako.
Quando questa ricambiò e partì, si accinse ad entrare notando l’auto di Mamoru, e poco più avanti quella di Goro.
Le venne da ridere al pensiero che era stata proprio lei a rincasare per ultima.
Salì velocemente al piano superiore ed entrò nella camera da letto.
Mamoru era in piedi alla finestra che dava proprio sul vialetto, dandole le spalle, e si voltò non appena sentì la porta della stanza aprirsi.
Sorrise, allargando le braccia, e Usagi accolse subito il suo invito.
Lasciò borsa e giaccone sul letto e si lasciò stringere da lui.
 
- Com’è andata la tua serata, Usako? Vi siete divertite? -
 
Ad Usagi quasi venne di nuovo da ridere, pensando alle gag di Minako, del cuscino e dei DVD.
 
- Sì, molto! E voi? Taiki? -
 
Mamoru non sciolse l’abbraccio, ma si spostò tanto da guardarla negli occhi con un’espressione indecifrabile.
 
- Beh, c’è bisogno di chiederlo? -
 
Usagi lo guardò senza dire niente, ma fu la prima a non riuscire a trattenere le risate.
Mamoru si unì a lei, e poi la strinse ancora più forte a sé.
 
- Andiamo a letto? Domani ci aspetta una giornatina tutta pepe! -
 
Usagi ridacchiò ancora. - Sì, andiamo a letto! -
 
 
***
Ami Mizuno e Taiki Stuart Sposi, Domenica 27 Marzo 2011
 
 
Mamoru rimase a bocca aperta, mentre Usagi gli si avvicinava sempre di più.
Quel mattino era uscito prima per andare a prendere Taiki, e non l’aveva più vista sapendo che in Chiesa sarebbe arrivata con Minako.
La vide sfilare lungo la navata, avvolta in un abito di seta color acquamarina, che lasciava intravedere fin troppo bene il suo ventre pronunciato.
Aveva un bouquet di piccole calle tra le mani, il viso lievemente truccato e i capelli raccolti in una treccia laterale, decorati con un nastro intonato al vestito.
Gli sembrò semplicemente stupenda.
Durante i preparativi non erano valsi a nulla i tentativi, anche se seducenti da parte di lui, di farle scappare qualche dettaglio sugli abiti delle damigelle e della sposa, per cui non aveva avuto proprio la più pallida idea di come Usagi potesse presentarsi quel giorno.
Man mano che la distanza tra loro diminuiva, catturava ogni particolare:
gli accessori, lo scollo del vestito, ed immaginò se stesso al posto del suo migliore amico, e lei, fasciata invece in un abito bianco, avanzare verso di lui.
Erano fidanzati ufficialmente ormai.
Le loro nozze ci sarebbero state di lì a qualche mese, poco dopo il parto, e lui contava i giorni.
Se non fosse stato che la sposa era Ami, quasi una sorella per lui e bellissima, poco più indietro di Usagi, quel giorno avrebbe tranquillamente ignorato i veri protagonisti dell’evento, per dedicarsi solo alla sua donna.
Taiki al suo fianco, dall’alto della sua stazza, cercava di spiare oltre le damigelle per scorgere Ami.
Si alzava sulle punte, si dimenava, seppur minimamente, nel vano tentativo di non farsi notare dagli invitati.
Mamoru distolse per un attimo lo sguardo dalla sua damigella per concentrarsi su di lui.
 
- Ma insomma! - bisbigliò, quasi irritato. - Ti vuoi calmare? -
 
Taiki non ebbe il tempo di rispondergli.
Il piccolo corteo li aveva ormai raggiunti.
La prima damigella arrivò al primo banco e sorrise a lui e al cognato.
L’emozione era fin troppo evidente negli occhi di Taiki, che faticava a starsene fermo al suo posto, e nonostante tutto anche negli occhi di Mamoru, evidente a tutti quasi quanto lo sposo.
Makoto fece loro un occhiolino, prendendo posto sull’altare.
Quando fu il turno di Usagi di arrivare lì, si scambiò con Taiki uno sguardo carico di dolcezza, dove riversava tutto il suo augurio, e poi i suoi occhi furono solo per Mamoru.
Gli si fermò accanto e inspirò ed espirò profondamente, sognando il giorno in cui quel momento sarebbe stato soltanto loro.
Mamoru le si avvicinò ancora di più, sfiorandola leggero con una mano.
Non potendo fare altro in quelle circostanze, si accontentò di ammirarla di sottecchi, per il momento, e pensare che se gli sembrava stupenda in quelle condizioni, in abito da sposa lo sarebbe stato forse dieci o più volte di più.
Dopo arrivò finalmente Ami, accompagnata da suo padre e col viso commosso nascosto dal velo.
Taiki la liberò da quell’elegante barriera quando Mizuno gliel’affidò, baciandole la fronte.
 
- Sei fantastica! -
 
Pensò di sussurrarlo così da poter essere gli unici a sentirlo, ma i loro amici, vicinissimi a loro, udirono tutto perfettamente.
Usagi sfiorò un braccio di Mamoru e lui le sorrise, e Makoto, anche lei accompagnata, si beò delle carezze del suo fidanzato.
La cerimonia iniziò tranquilla, serena e romantica come gli sposi avevano sempre desiderato.
Vedere Taiki tremare al momento dello scambio delle fedi, fu forse per Mamoru divertente e tenero al tempo stesso.
Come testimone e migliore amico dello sposo, era salito in seguito sull’ambone per dedicare agli sposi un suo pensiero personale.
 
- Cosa posso dire? Beh … ci conoscete tutti! Sapete da quanto tempo ho anche a fare con quello lì ormai!- Indicò Taiki. - Siete tutti a conoscenza di com’ è nata la nostra amicizia, gli anni trascorsi assieme prima all’Università e poi in Clinica, conoscete il nostro passato … - si fermò e guardò Usagi, consapevole che sia lei che parte degli invitati avevano capito a cosa si stesse riferendo. - … e sapete anche qual è il nostro modo di volerci bene! - una leggera e rispettosa risata generale si alzò alla nuova interruzione di Mamoru, messosi a ridacchiare anche lui. - Ad ogni modo … più che annoiarvi con sproloqui e paroloni voglio solo dire che sono felice ed onorato, di rappresentarti in questo giorno Taiki, e anche te, Ami. Siete parte della mia nuova famiglia, e i migliori amici che si possano desiderare. Insieme abbiamo riso, abbiamo attraversato momenti difficili, abbiamo lottato e ci siamo rialzati, ci siamo  divertiti e condiviso professionalità e serietà quanto ci è stato richiesto. Mi siete stati accanto, anche più di quanto due semplici amici possano fare, e ve ne sarò sempre grato. Il mio augurio quindi, è semplice e forse banale e scontato: meritate tutta la felicità di questo mondo, sempre.-
 
Tolse le mani dal leggio del pulpito e le batté una verso l’altra, dando inizio ad un applauso che divenne presto collettivo.
Dopo fu Usagi a prendere il suo posto, aiutata prontamente da lui nel salire sulla pedana.
Fu breve e dolce, riprese le parole di Mamoru e ringraziò per ciò che Taiki ed Ami avevano fatto per lei, nei mesi precedenti ma anche fin dall’inizio.
L’intera celebrazione fu perfetta, dalle letture alle preghiere augurali, dai giuramenti allo scambio delle fedi, fino al consueto bacio finale.
Al momento delle foto sull’altare infine, era occorso l’intervento di un’attrezzatissima Minako, per tamponare piccole macchie di trucco colato per via della commozione.
Tutti si erano poi spostati in un elegante locale fuori Tokyo, sulla costa, per festeggiare insieme un amore sigillato anche da due gemellini nati meno di un anno prima.
Mamoru era felice per Taiki e per Ami, e nonostante Taiki lo tormentasse fin dai tempi dell’Università, lo stimava e gli voleva bene come ad un fratello.
Non poteva non gioire con lui.
Usagi dal canto suo, partecipava alla festa un po’ affaticata ma felice.
La gravidanza procedeva bene, anche se in certi momenti era stancante anche per via dei primi caldi primaverili.
Per la maggior parte del tempo se ne stava seduta al suo tavolo o a quello degli sposi, coccolando i suoi nipotini acquisiti quando l’attenzione dei genitori era richiamata dagli ospiti.
 
- Sei stanca? -
 
Mamoru la raggiunse sulla terrazza, da cui Usagi si stava godendo il sole di primavera e la brezza marina.
Stava seduta su una poltroncina in vimini, ad ammirare l’immensa distesa del mare, avvolta nella stola e carezzandosi il pancione di tanto in tanto.
Si voltò verso di lui e gli sorrise, scuotendo la testa.
 
- No, va tutto bene, adesso torno.-
 
- Stanno per servire l’ultima portata prima del taglio della torta. Ho visto che non hai mangiato tutto, sicura di stare bene? Hai qualche fastidio?-
 
Poggiò una mano su quella di lei che ancora accarezzava la pancia, e la guardò leggermente apprensivo.
Usagi negò di nuovo col capo, e poi si alzò lentamente.
 
- No, sto bene te l’ho detto. Voglio solo cercare di non esagerare. A parte il fatto che il pranzo nuziale sembra essere stato pensato per un esercito, ma poi devo anche stare attenta, o diventerò una mongolfiera! -
 
Gonfiò le guance a simulare se stessa più in carne, avendo tra l’altro messo già su qualche chilo per via della gravidanza.
Mamoru le pizzicò proprio il viso.
 
- Può darsi, ma saresti comunque la mongolfiera più bella ed attraente in circolazione, e soprattutto, una mongolfiera di proprietà privata!-
 
Usagi gli diede una leggera spinta. - Scemo! -
 
- Uno scemo innamorato! - fece lui, scrollando le spalle. Le porse un braccio, galante. - Andiamo? -
 
Usagi vi si aggrappò come sempre, facendosi guidare da lui verso l’interno.
Non appena ebbero varcato la soglia, vide l’uragano biondo di sua sorella correrle incontro.
 
- USAGI! Eccoti, ti ho cercata dappertutto! Vieni, Ami sta per lanciare il bouquet! Noi non possiamo mancare, dobbiamo stare in prima fila!-
 
Mamoru la guardò stralunato, e Usagi si portò una mano alla fronte.
 
- Minako, non … - ma non poté finire la frase perché sua sorella la prese per la mano libera attirandola leggermente verso di sé.
 
- Non ti dispiace se te la rubo solo per qualche minuto, no? -
 
Usagi alzò gli occhi al cielo e guardò Mamoru rassegnata, lui la lasciò andare divertito.
 
- Minako, cerca di non buttarti al centro della pista come un elefante però! State attente!-
 
Minako saltellò allegra.
 
- Certo, ci penso io tranquillo! -
 
Scortò Usagi al centro della sala, dove i balli avevano lasciato il posto ad Ami avanti ad una schiera di donne e ragazzine trepidanti per il tradizione lancio augurale.
 
- Pronte ragazze? -
 
Si voltò verso amiche e parenti, alcune già pronte con le mani alzate.
Una risposta affermativa da parte di tutte fece volare il bouquet all’indietro.
Le calle e la gypsophila che lo componevano, caddero dritte tra le mani non di Minako, e non di Usagi, ma a prendere il bouquet fu una giovane impiegata della Clinica.
 
- Oooooh! Uffa! -
 
Minako si allontanò demoralizzata, ed Usagi tornò indifferente al suo tavolo.
Prima di sedersi, accarezzò la schiena di sua sorella.
 
- Su Minako, ti sposerai comunque prima, mancano solo sei mesi a settembre, su con la vita dai! -
 
Minako sospirò pesantemente, annuendo.
 
- Già, ma mi conosci, non potevo farne a meno!-
 
Usagi si morse la lingua per non ridere.
 
- Sicuramente!-
 
Il ricevimento si concluse egregiamente.
Alla sera Usagi era visibilmente esausta, eppure radiosa.
In macchina con Mamoru, ripercorreva quella giornata immaginando il giorno in cui i protagonisti sarebbero stati loro.
 
- È stata davvero una bella giornata! Speciale! E poi hai visto Ami? Era bellissima! Anche Taiki non era male, ma Ami … era un sogno! -
 
- È vero Usako, è stato tutto perfetto! Alla fine Taiki non ha nemmeno dato poi tanto di matto! -
 
Usagi si sistemò meglio sul sedile, per rilassarsi.
 
- Mi sorella invece ha dato il meglio di sé, come al solito! Ho paura per il suo matrimonio sai? Cosa combinerà, non è difficile immaginarlo!-
 
Mamoru tolse la mano che teneva il cambio e prese quella sinistra di lei.
 
- Io penserei più al nostro, di matrimonio. Ci pensi Usagi? Alla fine dell’anno sarai la Signora Chiba! -
 
Usagi sospirò, sognante e felice.
 
- Già … ma prima succederà qualcosa di altrettanto meraviglioso!-
 
Portò la mano di lui sul suo pancione, e poco dopo un colpetto da lì proveniente li fece quasi sentire su una nuvola.                                                                                    Arrivarono a Villa Saitou, propensi, soprattutto Usagi, a riposarsi dopo quella che era stata una giornata stancante ma indimenticabile.
Nove mesi, e sarebbe toccato a loro.
 
NdA
 
E ciao, popolo di EFP!
Ecco finalmente il capitolo!
Che dire, spero che vi abbia fatto divertire, come ha divertito me scriverlo.
Come ho detto non è che una larga ripresa del flashback che trovate nell’ultimo capitolo della long.
I capitoli del matrimonio di Minako e Yaten, e di Usagi e Mamoru, potrebbero avere un’impostazione pressoché simile.
Non so cosa aggiornerò per prima adesso.
Forse le Song-Fic, forse questo, ma nei momenti liberi mi ci dedicherò.
Tutto il resto è scritto nelle note di apertura.
Come sempre, grazie a chi mi segue, commentando e in silenzio.
Grazie a chi inserisce le mie storie tra le preferite, ricordate e seguite e me tra gli autori preferiti.
Vi abbraccio, e sono curiosa di sapere cosa ne pensate di questa mia nuova follia!
A presto!

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