[Lunedì 6 Maggio 2019]

 

(Ore 9:05)

Sei andato via.

Non mi hai svegliato. SH

 

(Ore 9:07)

Avrei fatto tardi, e poi dormivi così bene.

Possiamo vederci a pranzo. JW

 

(Ore 9:07)

Pranzo è troppo lontano. Posso far finta di essere un paziente. Mi visiti, John? SH

 

(Ore 9:08)

Sei un idiota. No che non puoi.

Sto iniziando il turno, ci vediamo a casa. 

A dopo, ti amo. JW

 

(Ore 9:10)

A più tardi. SH

 

(Ore 9:30)

Anch’io. SH

 

 

(Ore 12:40)

Non credo di farcela per pranzo. Ho parecchio lavoro da svolgere e ho ancora dei pazienti. Rosie esce alle 13:30 da scuola, puoi prenderla tu? JW

 

(Ore 12:43)

Va bene. SH

 

(Ore 12:44)

Tutto okay, Sherlock? JW

 

(Ore 12:45)

Tutto okay. SH

 

(Ore 12:47)

Stamattina non mi hai svegliato, e non ci vediamo per pranzo. Mi manchi. SH

 

(Ore 12:48)

Stasera andiamo fuori. Magari da Angelo.

Una serata solo per noi. JW

 

(Ore 12:48)

Promette bene. SH

 

(Ore 12:50) 

Molto.

A dopo. JW

 

 

 

Sherlock vede Rosie uscire da scuola e accenna un sorriso; non andava spesso a prenderla a scuola, nonostante il bene che gli vuole, la ritiene un’attività faticosa (deve pur sempre spostarsi da casa e non per lavoro) e inutile. Per questo, quando la bambina lo vede, é al settimo cielo. 

 

“Papà!” Gli salta in braccio Rosie, buttando lo zaino a terra, mentre gli stampa un bacio sulla guancia. “Sei venuto tu!” 

 

“Piccola Watson” Sorride Sherlock “Papà è a lavoro, non riuscirà a tornare per pranzo. Staremo insieme nel pomeriggio.”

 

“Oh. Va bene.” Annuisce Rosie “Non possiamo andare da lui ora? Come abbiamo fatto alcune volte?”

 

“Meglio lasciarlo al lavoro, prima finisce e prima torna.” La mette giù, le mette lo zaino in spalle e le scompiglia i capelli. 

“Forza andiamo, la signora Hudson ha preparato qualcosa per te.”

 

“E a te? Papà si arrabbia se non mangi.”

 

“Mangerò qualcosa anch’io, piccola Watson” Sorride.

 

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Dopo qualche ora, John era finalmente tornato e, dopo aver pranzato e dopo una lunga sessione di cartoni animati, aveva portato Rosie dalla Sig. Hudson. 

Si stavano preparando per andare a cena, e John, pantaloni blu, camicia azzurra e capelli tirati su, era pronto per uscire.

 

“Sherlock? Hai finito?”

 

“Eccomi.” 

Probabilmente, se John non fosse abituato, sarebbe svenuto. Sherlock era uscito dalla camera, sfoggiando tutta la sua bellezza. La camicia viola, quella fa letteralmente impazzire John, coperta da una giacca nera stretta e dei pantaloni dritti neri. Per non parlare dei capelli, pettinati in modo perfetto con dei riccioli che ricadevano sulla fronte.

Uno spettacolo per gli occhi.

 

“Gesù, non ci arriviamo alla cena stasera” Ridacchia e si avvicina al compagno. “Sei stupendo, Sherlock.” Mormora, dandogli un bacio sullo zigomo. 

 

“Neanche tu sei affatto male, John.” arrossisce appena Sherlock. Non si sarebbe mai abituato ad esternare certe emozioni. “Andiamo, che dici? Angelo ci ha preparato il nostro tavolo.”

 

John posa dolcemente le labbra su quelle di Sherlock e sorride. “Certo, andiamo.”

 

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“È stata una bella serata.” Commenta John, mentre cammina affianco a Sherlock per le strade buie di Londra. 

“Era da molto che non passavamo un po’ di tempo insieme..Rosie, la scuola, il lavoro..beh un po’ tutto.”

 

“Hai ragione. Rosie dorme dalla Sig. Hudson?“

 

“Sì. Sai, la serata potrebbe andare ancora meglio.” Sorride malizioso John, mentre tira fuori le chiavi del 221B.

 

“Dici?” Mormora, mentre abbraccia John da dietro che cerca di aprire il portone. 

Il dottore apre ed entra mentre Sherlock chiude la porta con il piede.

 

“John, veloce.” dice Sherlock salendo le scale mentre si toglie la giacca “Non voglio perdere tempo.”

 

“Nemmeno io.”

 

 

 

 

 

 

Spazio Autrice:

Ehilà! Sì, sono apparsa da poco e sono già tornata. Questa flashfic/one shot è stata scritta di getto, non avevo un’idea ben precisa. Ho deciso di non addentrarmi nel Rating Rosso alla fine perché non credo di essere abbastanza pronta per scriverci qualcosa, spero possiate comunque apprezzare quello che io considero qualcosa che potrebbe accadere spesso ai nostri carissimi Johnlock.

Alla prossima!

—Ale