Libri > Hunger Games
Segui la storia  |      
Autore: RMB Ekaterina    05/05/2019    0 recensioni
“ Brutus aveva un cagnolino.
Un cocker americano rosso,per la precisione: pelo soffice arricciato, tartufo sempre all'aria, orecchie lunghe che sbattevano, ritmicamente, ai lati del muso quando correva e coda in perenne movimento.
Si chiamava Dereck e venne trovato bagnato, impaurito ed affamato, una sera di Novembre quando, nel Distretto Due, cominciava a cadere la prima pioggia ghiacciata che si sarebbe trasformata, presto, in neve. “
Genere: Commedia, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brutus, Enobaria, Lyme, Nuovo personaggio, Vincitori Edizioni Passate
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Brutus aveva un cagnolino.

 Un cocker americano rosso,per la precisione: pelo soffice arricciato, tartufo sempre all'aria, orecchie lunghe che sbattevano, ritmicamente, ai lati del muso quando correva e coda in perenne movimento. 

Si chiamava Dereck e venne trovato bagnato, impaurito ed affamato, una sera di Novembre quando, nel Distretto Due, cominciava a cadere la prima pioggia ghiacciata che si sarebbe trasformata, presto, in neve. 

Era una notte di mezz'estata, quella: per la precisione, mercoledì, giorno della settimana in cui si ritrovavano una volta in casa dell'uomo e, una volta, nella casa della donna che, in quel momento, stava seduta di fronte all'amico di tanti combattimenti in Accademia.

- Non è bellissimo?-  tuonò un Brutus, palesemente orgoglioso, ad una Enobaria, palesemente sbigottita: fuga al Distretto Sei? Solo così si poteva spiegare la pazzia che aveva colto il suo collega: era, chiaramente, sotto effetto di qualche droga sintetica! 

Altrimenti, come spiegare tutti quei giochi per cani?

 Il cestino di vimini,  con il cuscino a fantasia canina, le targhette "Cuccia di Dereck", "Giochi di Dereck" ( che campeggiava su un enorme cesto, anch'esso di vimini), "Cuscino di Dereck", fino ad arrivare alla, mostruosa, targa:  "Silenzio, qui dorme il principino Dereck", adornata di angioletti ( rigorosamente vestiti di azzurro perché - Dereck è un maschietto!- ) che guardavano, con un espressione piena d'affetto, un cocker spaniel che dormiva beatamente? 

E, probabilmente, era anche scaduta! si trovò a pensare Enobaria mentre il collega le enumerava le molteplici imprese del cane: dal fatto che mangiasse sempre tutta, ma proprio tutta!, la pappa, di come non abbaiasse sguaiatamente come i cani del vicinato ( i vecchi chihuahua di Lyme, tanto per essere precisi ) e della sua, straordinaria, regolarità intestinale che lo portava a fare la pupú e la pipì sempre alle stesse ore.

Pupú e pipì… pensò la donna massaggiandosi le tempie Quando il collega si era trasformato nella  versione calva di Cecilia, la Vincitrice del Distretto Otto, che parlava sempre dei suoi mocciosi? 

- E guarda qui! - esclamò, entusiasta, l'uomo aprendo una delle tante buste sparse sul tavolo.

Per poco il Distretto Due rischiò di perdere una delle sue Vincitrici; sfilarono, nell’ordine, un impermeabile, una tuta termica, un maglione di lana, e dei pantaloni: il tutto, ovviamente, per cane.

- Brutus...- sussurrò. Era uno scherzo, vero? 

- Ed ecco il pezzo forte!- e, con due decisi movimenti, fece comparire quattro gambali per l'acqua, di un bel verde prato. 

- Solo il meglio per il, mio, Dereck!- esclamò Brutus stringendo il suo cane fra le braccia e riempiendolo di complimenti. 

 

Era troppo! 

 

- Brutus!- gridò Enobaria, mettendo in mostra i denti appuntiti e ribaltando il tavolo con le mani.

Dereck lanciò un guaito.

- Cosa diavolo ti è preso?!- urlò, furibondo! - Hai spaventato Dereck!-

Una vena, sulla tempia destra, cominciò a pulsare con forza.

- Te lo chiedo io cosa diavolo ti sia preso, crapa pelata! È un'ora che farnetichi su pappe, pupú e pipì e vestitini per cani! Ti hanno depistato o è demenza senile anticipata? -

Il cocker lanciò un alto guaito che spostò l'attenzione dei due litiganti sulla sua figura: guardò entrambi e, inaspettatamente, scodinzolò felice. 

- Dereck! Dereck! No! Io non merito un cane come te, non lo merito! - e un Brutus, dagli occhi gonfi di lacrime, baciò rumorosamente la testa dell'animale.

 

L'aveva perso. Indubbiamente. 

 

Con la testa che le pulsava per il mal di testa che l'aveva appena colta, la donna tirò su il tavolo e ributtò sopra, disgustata, quello che era caduto durante il suo (giusto!) impeto di rabbia. 

Rivolse uno sguardo ancora più disgustato verso il collega che, in quel momento, stava cullando il cucciolo: se non se ne fosse andata da lì subito, li avrebbe ammazzati entrambi. Poco ma sicuro. 

 

- Ti saluto, orsotto-potto.- disse, prima di aprire la porta. 

- Enobaria?-

- Che c'è, adesso?!- mostrò la chiostra da squalo.

- Potresti dare il bacio della buonanotte a Dereck? Sono sicuro che gli farebbe piacere. E, dopotutto, tu sei sua zia. 

- Zia...? - esalò la poverina, mentre la follia continuava a dilagare.

- Certo! - fu la risposta sicura - Tu sei sua zia. Zia Enobaria.- 

 

Il Villaggio dei Vincitori del Distretto Due venne sconvolto da un grido pieno di follia omicida.

Le luci si accesero, i cani di Lyme cominciarono ad abbaiare e il vecchio Oswell, vincitore degli ottavi Hunger Games, uscì in veranda con il suo spingardino e sparò un paio di colpi verso il cielo stellato.

- Maledetti bikers!- disse con voce tremante - Siete tornati, eh? Ma io da qui non mi muovo e vedrete se non farò saltare le cervella a qualcuno di voi stanotte!- 

Fece partire un altro paio di proiettili.

I cani di Lyme abbaiarono ancora più forte.

Sike, Vincitrice della sessantaseiesima edizione, uscì dalla sua casa in camicia da notte e armata di lancia minacciando il vecchio Oswell di impalarlo di lì a un minuto, se non l’avesse piantata, subito, con quel fucile, ché Joseph si era svegliato, piangeva, e chissà quanto ci sarebbe voluto per farlo riaddormentare! 

 

Enobaria smise di urlare, soltanto perché aveva finito il fiato per farlo. 

E, in tutta quella caciara di spari, minacce, e abbaiare di cani, Brutus disse:

- E, allora, questo bacio? Guarda che Dereck ci tiene!-

Enobaria sbatté la porta con tanta forza da farla tremare. 

E, mentre girava le spalle per dirigersi a casa sua, nonostante la confusione, riuscì comunque ad udire chiaramente una voce che berciava: 

- Hai spaventato di nuovo il cane! Non devi chiudere la porta così! -

 

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

 

All'alba, un orgoglioso Oswell si preparava a rientrare nella sua abitazione dopo un'eroica nottata di veglia. Dicessero pure quel che volevano, quei giovinastri: se il Villaggio era, ancora una volta, salvo dalla minaccia dei bikers, il merito era unicamente suo! 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: RMB Ekaterina