Supernatural, 'Ocean' di Darlene

Storia scritta per l’easter challenge

Gruppo Wincestare cattive come Sam

Personaggi: Dean, Sam

Avvertenze: possibili spoiler 14 stagione!!

Parola chiave: Oceano

OCEAN

Trattiene il respiro, non sa nemmeno lui il perché. L’acqua lo ha accolto nel suo abbraccio e lo trascina verso l’abisso. La cassa di Malak precipita giù, sempre più giù e Dean si chiede se siano passati pochi secondi oppure delle ore. Quanto può essere profondo l’oceano?

Chiude gli occhi, o almeno crede di farlo, avvolto dal buio intenso. Respira piano, cercando di non far prevalere il panico. Va tutto bene. Michael è stato sconfitto, non potrà più nuocere a nessuno.

La cassa continua ad oscillare.

Pensa a Castiel e a Jack, alla mamma e a quel Bobby dell’altro universo. Sentiranno la sua mancanza, ma poco per volta ricominceranno una nuova vita. Torneranno alla solita routine, la caccia, i mostri e, stanchi dall’ennesima giornata guarderanno la sua foto appesa ad una parete. Passeranno gli anni, i loro capelli ingrigiranno e Dean Winchester non sarà altro che un ricordo.

Nella sua testa Michael sbatte i pugni contro la porta, urla e strepita, cerca di uscire. Presto ci riuscirà, ma non adesso.

Pensa all’Impala e alle strade assolate che hanno percorso insieme, le mani strette sul volante fedele.

Il rumore delle onde dell’Atlantico non copre gli schianti nella sua testa. Stringe i denti, cercando di rimanere se stesso, non resisterà a lungo.

Potrebbe lasciarsi andare, abbandonarsi al volere dell’arcangelo, smettere di lottare per sempre, ma vuole ancora qualche istante, qualche sprazzo di lucidità per poter ricordare ciò che lo ha reso felice.

Pensa a suo fratello, con quegli occhi da cerbiatto e un sorriso smagliante. Lo immagina seduto al tavolo di un motel, mentre cerca informazioni su qualche strana creatura. Chissà cosa sta facendo ora. Sa che non si arrenderà mai, ma spera che qualcuno si occupi di lui, che gli impedisca di riportalo indietro.

“Potrei portalo qui con noi.” La voce di Michael è suadente, ma non cela il sua perversione. Si passa la lingua sulle labbra, pregustando l’idea di qualche macabro gioco.

“Non ci provare figlio di puttana!” Urla Dean.

Michael lo guarda con aria trionfante e schiocca le dita. All’improvviso anche Sam è in quella bara di lamiera. Sembra sconvolto, gli occhi persi, incapaci di comprendere. Tutto in lui pare chiedere aiuto, ma suo fratello è come paralizzato e non riesce nemmeno a parlare.

L’arcangelo tira fuori un coltello, lo conficca più volte nella schiena di Sam e in un attimo la camicia di flanella si imporpora.

“Sammy! Sammy” Dean prova a dimenarsi, non riesce a fare nulla, persino i suoi polmoni non collaborano. L’acqua dell’oceano è entrata nella cassa ed ora lo sta facendo affogare. Boccheggia, cercando di raggiungere suo fratello, ma è troppo tardi.

“Dean, Dean!”

Qualcuno lo scuote con foga. Apre gli occhi lentamente, timoroso di vedere ciò che lo circonda. Il buio non è così intenso come quello della bara e accanto a lui può vedere il profilo di suo fratello.

“Sam?” Chiede, incapace di comprendere.

Una mano si posa sul suo viso, asciugandogli le lacrime.

“Sammy.” Le sue spalle si rilassano, suo fratello è lì con lui e sta bene.

Il minore si corica accanto a lui, circondandogli il torace con un braccio muscoloso.

“Hai avuto un altro incubo, urlavi nel sonno.” Spiega dolcemente.

Dean posa la testa sulla spalla di Sam e chiude gli occhi. Sa che presto si addormenterà di nuovo, ma adesso non ha paura, perché con suo fratello al fianco può sconfiggere qualsiasi battaglia.