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Autore: AwkwardArtist    06/05/2019    3 recensioni
“Storia partecipante all’Iniziativa “Flower Power Femslash “indetta dal gruppo facebook LongLiveToTheFemslash”
Questa è una Thasmin, una storia tra Thirteen (Doctor Who), ambientata nel Mondo Potteriano. Buona lettura e perdonatemi qualche o più di qualche, errore. Sono anni che non entro nel Mondo di Hogwarts e qualche cosa potrei avere dimenticato ;)
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L’interruzione primaverile delle lezioni era la preferita di Yaz. I giorni erano pochi e lei era tra gli studenti che sceglievano di rimanere al castello. Anche Clara e Ryan erano rimasti. La prima per portare avanti una ricerca a cui teneva in modo particolare, il secondo per restare nei paraggi e fare un salto a salutare suo nonno Graham. L’uomo aveva rilevato “I Tre Manici di Scopa” da Madama Rosmerta, probabilmente proprio per non perdere di vista il nipote.

“Sei pronta?” Ryan si affacciò nel dormitorio femminile e subito si ritirò vedendo un pesante tomo volargli incontro.

“Vedi di rispettare i confini, Ryan!” Gli gridò dietro Yasmin, infilandosi furiosamente la maglia sul corpo provvisto solo di reggiseno.

“Sei sempre troppo lenta!” La canzonò il ragazzo, al sicuro dietro la porta spessa.

Yaz scosse la testa irritata. Si fermò vicino al suo letto e si aggiustò la divisa. Infilò nella tasca posteriore la sua bacchetta di legno di cedro. Non prevedeva di dover usare incantesimi per la loro uscita a Hogsmeade ma preferiva non farsi trovare impreparata nel caso in cui ce ne fosse stato bisogno.

Anche Ryan aveva come al solito la sua e la stava agitando distrattamente, producendo qualche sbuffo di innocuo fumo.

“Ma dove è Clara?” Chiese il giovane, inseguendo con gli occhi la traiettoria dei volatili che rientravano nella Torre della Guferia. “Non voleva venire anche lei?”

Yasmin aveva annuito. La bruna con la passione della letteratura doveva assolutamente comperare qualche piuma al negozio del villaggio.

Nel suo futuro dopo la scuola, Yaz vedeva per sè un lavoro come Auror. Eccelleva nella difesa dalle Arti Magiche e il suo profondo senso della giustizia non le avrebbe mai permesso di perdere d’integrità anche di fronte agli incantesimi più oscuri. Anche Ryan avrebbe voluto diventare un Auror e per questo stava cercando in tutti i modi di superare le sue difficoltà in alcune materie. Clara senza dubbio avrebbe perseguito la carriera accademica e Yasmin era sicura che non ci fosse nessuno più adatto di lei. Un giorno magari sarebbe potuta diventare anche Preside di Hogwarts.

“Penso di sapere dove sia.” La Corvonero indicò a Ryan le carrozze in distanza e lui si accigliò.

“Vai tu a prenderla? Vi aspetto in fondo al parco.”

Yasmin annuì, avviandosi verso il luogo dove era quasi sicura di trovare l’amica. Non si era sbagliata. Clara stava girando con alcuni secchi di cibo per i Thestral. Quello che poteva vedere Yaz era solo la bruna che alzava i contenitori e lodava gli animali per il loro appetito.

“Ho quasi finito.” Disse Clara, sentendola avvicinarsi.

“Fai pure.” Per Yaz gli scheletrici cavalli alati non erano che un mito invisibile mentre per l’amica erano animali bisognosi di attenzioni e affetto. Tutti ne avevano paura per quello che rappresentavano. Incluso Ryan che si sentiva sempre a disagio alla loro rarefatta presenza. Riuscire a vedere un Thestral significava avere visto e riconosciuto la Morte e questo era troppo, specie per ragazzi nel pieno degli anni e con una prospettiva di vita ancora lunga.

Ma qualcun altro aveva deciso di scendere fino al bordo della foresta e Yasmin sussultò quando sentì quella voce alle sue spalle. L’unica capace di farle accelerare i battiti cardiaci. Il Dottore o “Tredici” da quando aveva vinto tredici duelli magici di fila, non andava mai a casa per le vacanze. Si diceva che la sua famiglia fosse troppo lontana. Forse in un’altra galassia o dimensione a giudicare dall'aura di solitudine che la circondava.

“Sono animali maestosi.” La giovane bionda si avvicinò e le sue mani lisciarono l’aria. Probabilmente invece era il muso di uno dei cavalli.

Clara aveva annuito.“Lo sono.” Abbassando l’ultimo secchio, li aveva passati con la bacchetta per ripulire ogni traccia di cibo. “Incantesimi funzionali, fanno risparmiare un sacco di tempo.” Aveva alzato le spalle al sorriso divertito del Dottore.

“Andiamo?” aveva chiesto la bruna a Yaz che era rimasta trasognata a guardare le lunghe dita della studentessa Grifondoro accarezzare il vuoto. Avrebbe voluto chiedere al Dottore di accompagnarla, di passare quella giornata con loro ma come sempre la lingua le era rimasta inceppata nel palato. Niente di fatto.

Sapeva che da Clara non poteva aspettarsi aiuto in questo. Non poteva darle torto. Altro che Auror coraggioso se non fosse riuscita a farsi avanti con la misteriosa bionda dagli occhi di ambra. Yasmin stessa non se lo sarebbe perdonato. Doveva accettare il rischio di un rifiuto. Un grosso vortice l’avrebbe inghiottita ma sarebbe sopravvissuta, forse.

Sconsolata alzò la mano in segno di saluto e giocherellando con la fibbia del suo orologio fermo, seguì l’amica che si era incamminata, lasciandosi indietro una giovane stramba e dei cavalli invisibili.

 

La giornata ad Hogsmeade era trascorsa piacevolmente. Graham li aveva accolti e coccolati come sempre. Felice di vedere il nipote con il quale dopo i primi anni di incertezza, aveva costruito un rapporto di solido affetto. La moglie dell’oste, la nonna paterna di Ryan, era caduta durante un assalto di una compagine di Maghi Oscuri a Diagon Alley, lasciando i due uomini affranti e sperduti. Ma quello era il passato. Ryan amava molto suo nonno e da lui riceveva sempre sostegno e incoraggiamento.

Quel giorno, Yasmin aveva osservato bene Graham. Sembrava preoccupato. Il Pub era mediamente affollato e le discussioni sembravano quelle di sempre. La bruna si era chiesta però se qualche notizia non fosse circolata prima che gli studenti di Hogwarts arrivassero. Forse qualche vento oscuro stava iniziando a spirare sull’apparente tranquillità di quegli ultimi anni. La giovane Corvonero si era ripromessa di stare più attenta a qualunque segnale potesse trovare fuori posto e il suo pensiero era corso immediatamente al Dottore. Voleva tenerla al sicuro e farsi rassicurare da lei, che sembrava così saggia nonostante la giovane età.

Sulla strada del ritorno si erano imbattuti nei Saxon, che sostavano al crocevia assieme a qualcuno dei peggiori bulli di Hogwarts. Le risatine e i commenti all’indirizzo delle due ragazze avevano innervosito Ryan che se ne stava rigido, stringendo la bacchetta e i pugni, indeciso se usare l’una o gli altri. Missy, vestita come sempre in gradazioni di viola, aveva zittito il piccolo branco, irritata da quei modi beceri che invece divertivano tanto suo fratello. Si era avvicinata con l’incedere maestoso che le era proprio e li aveva guardati dall’alto in basso. Lei che con l’azzurro gelido degli occhi e la fascinazione della Morte, era molto diversa dal gemello Harold che invece sembrava attratto esclusivamente dal potere e dal dominio.

La Serpeverde aveva afferrato il viso dell’amica di Yaz.

“Clara, Clara, Clara. Ragazza Impossibile. Come sei carina. Chissà che un giorno non decida di mangiarti.” Le aveva detto schioccando la lingua e finendo con l’assomigliare davvero ad un predatore. La piccola bruna le aveva risposto con un sorriso beffardo ma Yasmin intuiva come in realtà la compagna provasse un certo timore verso quella figura inquietante e quasi caricaturale.

A spezzare il momento, una serie di piccole palle rimbalzanti aveva raggiunto a sorpresa il gruppetto di bravacci, liberando istantaneamente cattivo odore.

“Cosa diavolo…” Aveva ruggito Harold mentre Missy, schifata, si scuoteva di dosso la nuvola di fetore e gli altri si allontanavano coprendosi il naso.

“Oh ecco, dove erano finite le mie Pallottole Puzzole.” Il Dottore si era avvicinata con tutta la flemma possibile, sorridendo alle facce schifate e visibilmente provate dei teppisti. “Che disdetta. Dovrò proprio tornare indietro a comprarne altre. Non si sa mai quando potrebbero tornare utili.” Passando oltre loro aveva strizzato l’occhio a Yasmin che non si era trattenuta ed era scoppiata a ridere. La giovane Grifondoro si era semplicemente fermata tra i Saxon e i tre studenti più piccoli. Non aveva detto una parola di più ma tanto era bastato perché Missy, con ultima occhiata inferocita, decidesse di riprendere la strada verso Hogwarts. Ad uno ad uno gli altri l’avevano seguita. Per ultimo Harold che non aveva mancato di fare un giro attorno al Dottore, fissandola in una maniera che aveva fatto venire la pelle d’oca a Yaz. Dei due Saxon quello che le faceva più paura era lui. Aveva nello sguardo un che di alienante. Gli occhi, a contrasto con un viso ordinario, erano due pozzi scuri privi di empatia.

Quando furono abbastanza lontani, la Grifondoro si era voltata verso di loro.

“Sono dei pessimi soggetti. Ma non sono da temere più di tanto, almeno fino a quando agiranno così, alla luce del sole.”

Sospirando aveva rinfilato in tasca le mani, e Yaz aveva colto il luccichio del braccialetto o meglio del pendente, una forma rettangolare, simile ad una cabina telefonica che il Dottore chiamava “Tardis”.

“Buon rientro, ragazzi. Ci vediamo in giro.” Aveva detto e in quel momento, finalmente il carattere deciso di Yaz aveva fatto una provvidenziale apparizione. Era scattata dietro alla ragazza più alta.

“Grazie per averci tolto di impiccio.” Le aveva detto e le aveva rivolto un gran sorriso.

“È stato un piacere, Yasmin Khan.” Aveva risposto lei seria e Yaz aveva riso a quel suo modo strano di ripetere sempre nome e cognome delle persone, come per fissare un’identità.

Per un po’ avevano camminato in silenzio poi la bruna Corvonero, raccogliendo tutto il suo coraggio aveva detto “Mi piacerebbe davvero sai?”

“Cosa?” Il Dottore si era voltata a guardarla, la luce che andava calando le illuminava il viso.

“Viaggiare nel Tempo e nello Spazio con te.” Aveva ammesso con sincerità Yasmin e l'altra aveva sorriso, con lo sguardo luminoso.

“Piacerebbe anche a me, piccola Yaz. Piacerebbe davvero anche a me.” Non un’incertezza. Non un’esitazione riguardo a quello di cui parlavano. Per le due ragazze la connessione che avevano stabilito nella Torre di Astronomia quasi un anno prima, possedeva qualcosa di magico.

 

 

La domenica in cui tutto era precipitato, niente lo aveva fatto presagire e il risveglio di Hogwarts, ancora non al completo, era stato lento. Tutto era abbastanza silenzioso, tranne che per i suoni della natura e le grida occasionali provenienti dal campo che seguivano i lanci della Pluffa.

Yaz si era avviata verso l'area dedicata al Quidditch. Gli allenamenti erano in pieno corso in vista del Torneo estivo. Le squadre si alternavano per le ultime strategie della stagione. Arrivando sugli spalti, la giovane Corvonero cercò con gli occhi l’amica. Clara si era avviata carica dei suoi libri e dei suoi appunti, almeno un’ora prima. La trovò, impegnata in una conversazione con Amy Pond. La giovane rossa stava a mezz’aria sulla sua scopa e ascoltava con attenzione rapita, qualunque cosa Clara le stesse spiegando. Forse la piccola bruna non aveva tutti i torti a pensare che l’avrebbe spuntata su qualunque altro avversario. Yaz sorrise tra sé, decidendo di non interrompere il momento. Le due erano così diverse e così complementari insieme, un po’ come lei e il Dottore. Con questo pensiero piacevole la giovane si era allontanata in direzione degli spalti, quando alcune ombre erano passate veloci sul campo verde.

Le Pluffe e i Bolidi erano improvvisamente impazziti e avevano iniziato a piombare molto vicino a chiunque fosse presente, sfiorando i giocatori e gli spettatori in uno spaventoso tiro al bersaglio. La confusione che si era generata, aveva permesso al piccolo manipolo di nero vestiti di dominare la scena. Sul viso portavano delle maschere che ricordavano molto da vicino i Mangiamorte. Uno di loro si era staccato dal gruppo e si era portato davanti a Yasmin. Dietro la lamina di metallo che gli copriva gran parte del volto, la bruna era sicura si celasse Harold Saxon. Gli occhi che la stavano fissando sembravano vuoti come un buco nero. Poteva sentirne il sorriso e questo le trasmise un vero e proprio terrore. Lui fece beffardamente un inchino e le afferrò il polso, strappandole via in un attimo l'orologio di Umbreen.

“No!” gridò Yasmin, si sentiva come se le avessero rubato la cosa più importante del Mondo. Il Suo Tempo.

Clara aveva afferrato il braccio di Amy “Aiutala, ti prego!” le aveva chiesto, indicando il gruppo di figure nere che lasciava in volo lo stadio. La giovane rossa si era lanciata all'inseguimento mentre anche il resto dei presenti si riversava fuori dall'ovale, verso il Lago Nero.

C'era anche Missy vicino all'acqua quando arrivarono più o meno tutti, affannati dopo la corsa. La Saxon non sembrava felice della bravata ma non muoveva un muscolo, limitandosi ad osservare il divenire degli eventi.

Nel frattempo Yaz, ansimante e con gli occhi pieni di lacrime, aveva solo potuto osservare il capo di quel gruppetto di disturbatori gettare il suo orologio nel punto più profondo del Lago. Amy aveva avuto la peggio e ora cercava di volare via dagli altri membri del gruppo, che la circondavano. La bruna sapeva di non avere speranza di recuperare il suo tesoro, aveva il terrore dell'acqua e quella immobile del Lago Nero le era sempre sembrata una tomba.

Ryan si stava agitando per trovare una soluzione “Vado a prendere dell'Algabranchia!” aveva esclamato ad un certo punto, sperando che qualcun altro si facesse avanti per usarla.

“Portala a me. Ci vado io a prenderlo!” Clara era scattata su.

“No!! Clara, no.” Yasmin si era asciugata furiosamente le lacrime. L'amica sarebbe morta per recuperare il suo stupido orologio rotto. Una maledizione aveva quasi ucciso Clara durante un salvataggio di alcuni giovanissimi studenti che si erano persi in Knocturn Alley. Un fumo nero denso, che aveva assunto la forma di un corvo, l'aveva colpita al torace e la giovane era stata a lungo tra la vita e la morte. Tra un battito del cuore e l'altro. Yaz non le avrebbe mai permesso di rischiare una trasformazione con l'Algabranchia.

Nel frattempo, direttamente dal castello erano arrivate anche River Song e Madame Vastra. In lontananza si potevano scorgere anche Il Preside e alcuni altri insegnanti. Il gruppetto dei nuovi Mangiamorte, sebbene poi non così pericolosi come gli originali, cercò di sparire ma Amy riuscì a strappare la maschera ad uno di loro. Presto avrebbero pagato le conseguenze della loro pericolosa bravata.

“Amelia Pond?” Il Dottore era apparsa, all'improvviso, vicinissima a loro. Il capitano dei Grifondoro si era voltata verso si lei e la stramba studentessa aveva indicato il punto del lago in cui era sparito l'orologio di Yaz. “Puoi portarmi là, per favore?”

“No! Non ha importanza!” Yasmin aveva cercato di prenderla per un braccio.

“Invece sì che ne ha.” Le aveva risposto semplicemente la bionda, saltando sulla scopa di Amy.

I minuti successivi, se li sarebbero ricordati tutti per molto, molto tempo. La figura alta del Dottore che si tuffava, sparendo subito nelle profondità oscure del Lago. Nel tempo che era seguito, tutti, Missy compresa, avevano trattenuto il respiro. Diverse paia di occhi che scrutavano con apprensione la superficie piatta dell'acqua. L'esclamazione trattenuta della professoressa Song, che era suonata come un grido di terrore. Madame Vastra che si liberava della giacca dalla foggia antiquata e iniziava a scendere in acqua. Per Yasmin non esisteva più niente, solo quella massa scura e immobile. E poi come era apparsa sulla riva diversi minuti prima, Il Dottore riemerse di colpo, molto vicino a loro rispetto a dove si era tuffata. Tra le esclamazioni di stupore e incredulità di tutti, aveva nuotato poche bracciate fino a dove aveva potuto toccare il fondo con i piedi. Si era scossa via qualche pianta lacustre dai capelli e si era aggiustata le sue onnipresenti bretelle. Non sembrava affatto a corto di fiato, se non avesse grondato acqua e filamenti verdi, nessuno avrebbe creduto a quello che aveva appena fatto.

“Te lo avevo detto. Nessuno può toglierti il tuo Tempo, Yasmin Khan.” aveva asserito, alzando le spalle e porgendo l'orologio alla giovane bruna. Yaz non ci aveva pensato nemmeno un instante ed era volata tra le braccia della bionda Grifondoro. Baciandola con tutta la passione e l'inesperienza della sua età, cosa che sì, riuscì a togliere il fiato alla studentessa più grande. Mentre le esclamazioni di sorpresa diventavano cori di incitamento, Yaz rideva e nascondeva il viso contro il lungo collo dell'altra. Non importava se erano soltanto delle ragazzine. Se davanti a loro stavano mille e una difficoltà. Sarebbero cresciute insieme e avrebbero sempre avuto il Loro Tempo, fatto di un istante racchiuso tra istanti infiniti.

 


Siamo arrivati alla fine. La Storia potrà essere apprezzata nelle sue sfumature da chi conosce bene entrambi i Mondi a cui appartiene.
E di questo mi scuso con chi magari ne conosce solamente uno o nessuno dei due. Grazie alla mia sestra, Petricor75 per averlo ricontrollato.

Il prompt (che mi ha subito ispirato):
Algabranchia: A ha perso un oggetto estremamente importante nei fondali del Lago Nero e B farà di tutto per recuperarlo. (Harry Potter!AU)

   
 
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