Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: kamy    07/05/2019    0 recensioni
Seguito di La furia del cielo invernale.
Fa parte della serie 'Le note della vita'.
Il Nono Boss dei Vongola sta per tornare, niente sarà più come prima.
Scritta su Hokori Takaki Ikari; la song di Xanxus.
Genere: Fantasy, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio, Sorpresa, Xanxus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cap.1 Riflessi davanti al camino

 

 

Il rispettato, ammirato, venerato, adorato

La Fiamma dell'Ira, il furioso sparo, l'odiata ambizione

Sarò il vero regnante



La stanza era rischiara dalla luce rossastra emanata dalle braci del camino e dalle fiamme che la legna alimentava al suo interno.

Squalo le guardava, allungando la mano verso una di esse, corrugando la fronte.

Takeshi fece capolino dall'angolo della stanza.

"'Yo" salutò.

Avanzò verso il camino e allungò le mani verso le fiamme, riscaldandole.

Squalo rabbrividì, riscuotendosi.

"Takeshi..." disse con voce roca.

Takeshi lo guardò, con un sorriso sul volto.

"Sì, sensei?".

Squalo si strinse le spalle con il braccio sano e si voltò, appoggiandosi al muro candido, accanto all'immenso caminetto.

"Non ti aspettavo... Oggi non c'è allenamento.

Voooi, ero perso tra i miei dannati pensieri".

Si passò la lingua sui denti candidi e aguzzi. "... e le mie preoccupazioni".

Takeshi scrollò le spalle.

"Quando non ti vedo troppo tempo, mi preoccupo per te! Per questo ti vengo a cercare!".

Squalo ticchettò con il tallone contro la parete.

"Dannazione, moccioso. Ho parecchio su cui riflettere senza che ti ci metta anche tu" borbottò.

< Se non faccio il punto della situazione, mi dimentico che prove devo cercare e la situazione è già abbastanza incasinata > pensò.

Takeshi ridacchiò e si sedette davanti al camino.

"Posso aiutarti! Dimmi tutto!".

Squalo iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza, la schiena leggermente curva, giocherellava con la sua protesi, mentre le fiamme si riflettevano sulla sua lama.

“Vooooi! Pensavo al fatto che Byakuran viene da un’altra dimensione. Al contrario di Genkishi, di Kykio e di tutti quelli che conosce, viene da un altro mondo e mi chiedo chi sarà Byakuran nella nostra di dimensione. Non sono riuscito ancora a trovarlo.

Voih!

Mi chiedo cosa fare con la Yuni che si è infiltrata da quel futuro disastrato. Mi sembra così dannatamente inquietante e il nostro capo del Cedef si vede che ne ha paura, dovremmo intervenire. Inoltre mi chiedo come fermare la gemmazione di Aria e come mai nel nostro tempo Yuni sia una bambina vera. Perché qui Aria è incinta di Gamma?! La Yuni del futuro era la rinascita di Aria… Penso tu sappia la faccenda della dea che nasce dal chicco di caffè.

Dino ti ha ferito e la dovrà pagare per questo, ma dobbiamo anche liberarlo dall’ipnosi di Reborn. Quest’ultimo nega di esserne la vera causa e non capisco.

Inoltre… sono preoccupato per Tsuna. Per quanto quel tonno possa crescere, non diventerà mai uno squalo. Ha le pinne gialle e gli occhioni!

Quando si è riunito, dopo essersi triplicato, ha accettato solo due parti di sé, eppure era completo. Pochissimo tempo dopo si è ritrovato di nuovo il terzo incomodo dentro, ergo è una possessione. Chi lo dice al BakaBoss che dobbiamo liberare il moccioso da una possessione?!” rispose Squalo tutto d’un fiato.

< Per non parlare del controllo ai suoi poteri che si sta allentando, presto il suo vero Cielo esploderà. Inizierà a ricordare il suo vero passato. Quando la doll di sensei, con il teletrasportatore, tornava a casa da lavoro ogni sera per rivedere la sua amata Nana. Quando Sawada Timoteo lo chiamava nipote e gli faceva i complimenti.

Dannazione, mi sono sempre chiesto se il nostro Timoteo sia il gemello del Nono o peggio, conoscendo Iemitsu.

Vooooi! Mi domando se Sawada si ricorderà del fatto che ero io ad occuparmi di lui. Lo portavo al parco divertimenti prima del terremoto, lo salvavo dalle sue insensate paure anche degli animali, mi mostrava cosa imparava di nuovo dall’asilo o da scuola.

Il Nono ha legato il suo dimenticare a uno shock, quando gli ha bloccato i poteri: gli ha fatto dare fuoco al cagnolino dei vicini. Però questo non mi rassicura per niente > rifletté.

Takeshi lanciò un fischio.

"Beh, non so per Byakuran e la Yuni del futuro, ma per quanto riguarda Aria secondo me dovresti considerate che forse lei non è una gemma ma la figlia di Luce avuta con Reborn. E a proposito di Reborn, credo neghi perché non voleva Dino mi ferisse, d'altronde mi vuole bene. E per Tsuna ... beh, Xanxus dovrà saperlo se è posseduto, e sono certo che vorrà risolvere".

Squalo fece una risata gelida.

"Boss del cazzo sono convinto che vorrà risolvere. Vuole sempre risolvere tutto da quando si è rimesso in piedi...".

Digridnò i denti.

“Voooooooi!

Non finisce mica qui, sai?!

Il Boss mi sente sempre meno suo ed io mi sento come se stessi sprofondando. Quella testa di cazzo allora si lascia sempre più guidare dall’ira, come se dandomi fuoco riuscisse a risvegliarmi dal mio intorpidimento.

No! Ne ricava soltanto che litighiamo sempre di più, senza sosta. Odio come mi tratta, cazzo!” sbraitò Squalo. Si passò le mani sul volto, aveva il battito cardiaco accelerato e gli occhi lucidi. Raggiunse la parete con un calcio e urlò. “È arrivato a chiamarmi ‘puttana’, merda! Di quel baka che amavo non resta solo che l’ombra che si palesa ogni tanto. Gli sto sfuggendo perché non voglio accettare la realtà!” sbraitò.

< Lo so cosa pensa, che non sono suo, ma appartengo a questo stupido sonno gelido in cui cado. Ogni tanto si ricorda chi eravamo, parla di matrimonio, ma in queste condizioni sarebbe la parodia del nostro sogno > pensò.

“Non riconosco nemmeno me, sto diventando un cane obbediente come tutti gli altri Capitani dei Varia!”. Digrignò i denti ed ansimò, le fiamme nel camino crepitavano.

Takeshi incrociò le braccia.

"E se anche lui venisse posseduto? Si comporta così da dopo il congelamento, potrebbero averne approfittato per introdurre una presenza estranea! Secondo me dovremmo per prima cosa lavorare su Xanxus e impedire venga soggiogato dalle volontà del Nono, e solo poi potremmo fare il resto".

Squalo scivolò lungo il muro e cadde seduto a terra.

"Di-dici? Però perché anche io sono diverso?" esalò.

Takeshi agitò l'indice in aria.

"Se cambia il Cielo, i suoi Guardiani lo seguono. La tua anima dipende da Xanxus, se lui non è più se stesso allora anche tu torni quello che eri prima di lui".

Gattonò fino a Squalo e poggiò la mano su quella del maggiore.

"Vedrai che rimetteremo le cose a posto e vi sposerete come sognate".

< Potrebbe essere stato posseduto durante l'incoronazione che poi è saltata, quando si sono resi conto che ghiacciargli il cuore non bastava > rifletté Squalo.

"Voiiii, non sono mai stato così.

Penso siano i sensi di colpa..." brontolò.

Strinse la mano di Takeshi nella propria.

"Ti ricordi quando parlammo del fatto che volevo battere Xanxus?" lo interrogò.

Takeshi annuì.

"Certo. Vuoi sconfiggerlo per costringerlo a tirare fuori cos'è davvero".

Squalo gli posò la testa sulla spalla.

"Voooi, sono contento tu abbia capito, moccioso. In fondo sei idiota quanto me e capisci al volo i miei piani inutilmente macchiavellici.

Non sarebbe urgente per liberarlo provarci?

Ho paura che la sua ira lo distrugga" esalò.

Takeshi gli carezzò i capelli argentei con tocco leggero.

"Credo di sì. Forse dovresti trovare la forza di batterlo al più presto".

Squalo ridacchiò gelido.

"V-o-i... mi serve un miracolo" esalò.

Takeshi gli posò un bacio sulla fronte.

"Tu sei un piccolo miracolo. Hai già tutto quello che ti serve".

Suoerbi inspirò il forte odore del bagnoschiuma di Takeshi.

*Superbi

"Dici che la dea vuole possedere Yuni per sposare Sawada?" domandò.

Takeshi mugugnò.

"Vuole sposare la possessione di Tsuna, al massimo" disse.

Squalo si portò la mano di Takeshi al petto e borbottò: "Sawada dovrebbe sapere chi sono i guardiani delle sue varie fiamme, lo difenderebbero".

Takeshi sospirò, annuì e gli carezzò il petto.

"Sì, dovrebbe. Forse dovresti presentarglieli".

Squalo gli posò un bacio sulla fronte.

'Tu sei il suo mare, diciamo la sua pioggia divina, non ti metterà da parte" lo rassicurò.

Takeshi arrossì e sorrise.

"Lo so. Ma adesso pensiamo a te. Dobbiamo ideare una strategia per battere Xanxus".

< Dovrei ammetterlo, anche se è così piccolo e il mio vero migliore amico, quello che Dino non è mai stato > pensò Squalo.

"Voiii. Come convinciamo boss a combattermi? Non penso voglia farmi veramente del male". Rabbrividì sentendo lo scoppiettare del fuoco, il rossore delle fiamme creava dei giochi di luce sulla sua figura pallida.

Takeshi lo abbracciò.

"Gli diciamo che sei serio e vuoi sfidarlo davvero. Se gli dimostri la tua determinazione non potrà dirti di no".

Squalo gli strofinò il naso contro il suo e gli sorrise.

"Nah, per lui conta solo la sua gelosia" borbottò.

Takeshi gli carezzò una guancia.

"Allora fallo ingelosire al punto da accettare la sfida".

Squalo si staccò da lui e si mise in piedi, incrociando le braccia al petto, ricominciando a camminare.

"Vooi... Mi ci vedi? Io non sono tipo" brontolò.

Takeshi si morse il labbro, si alzò in piedi e gli si mise di fronte.

"E se mi baciassi? Dovrebbe andare".

Squalo sganciò la spada dalla protesi e utilizzò l'indice di questa per indicarlo.

"Non ci pensare neanche!

Se ti baciassi sarebbe solo per amore, tu ti meriti il meglio!" sbraitò.

Arrossì vistosamente. "Inoltre sei fidanzato!".

Takeshi sorrise diventando rosso.

"Grazie, ma sarebbe solo un bacio, e poi a me tu piaci".

Superbi chinò all'indietro il capo in una cascata di capelli argentei e avvertì il battito cardiaco accelerare.

"Ti meriti solo baci importanti" esalò.

Takeshi alzò le spalle.

"Da te sarebbe sempre importante".

Squalo si sfilò gli stivali, raggiunse la pila di legno e ne gettò uno nel camino.

"Voi... Tutto questo è imbarazzante" sussurrò.

< Inoltre non penso che Xanxus apparirebbe a un semplice bacio > rifletté.

Takeshi lo raggiunse, accennò un sorriso.

"Cosa vuoi fare?" lo interrogò.

Squalo giocherellò con una ciocca di capelli e le sue iridi color perla divennero liquide.

"N-non... so" ammise, abbassando lo sguardo.

Takeshi lo abbracciò, gli carezzò i capelli.

"Io sono qui per te, qualsiasi cosa tu scelga".

Squalo s'irrigidì quando gli accarezzò la ciocca più voluminosa.

La porta si aprì con un calcio, Takeshi scattò all'indietro e Xanxus avanzò.

"Quella è la mia ciocca, e la mia feccia".

Squalo si abbracciò a Takeshi e impallidì.

"Boss" esalò.

Xanxus lo raggiunse, lo strattonò e lo abbracciò, stringendolo al suo petto.

"Sei mio".

Superbi gli premette il viso contro il petto. "Non fare l'idiota".

Takeshi deglutì.

< Lo faccio per Squalo > si disse.

Avanzò, guardò Xanxus negli occhi.

"Se non lo sfidi, te lo porterò via" dichiarò.

Xanxus inarcò un sopracciglio.

Squalo rabbrividì e si staccò da Xanxus, mettendosi davanti al ragazzino.

"Guai a te se provi a minacciarlo" ringhiò.

Takeshi scrollò le spalle.

"Ti sta già perdendo, qualcuno dovrà pur farglielo notare".

Xanxus digrignò i denti.

"E sia. Ti sfido, feccia".

Squalo avvertì un brivido freddo percorrergli la schiena e il battito cardiaco gli decelerò bruscamente.

"Allora scendi. Ci vediamo in cortile per lo scontro" ordinò.

< Se è posseduto non posso fidarmi non faccia male ad uno dei suoi mocciosi. Ho sempre paura possa ferire i più piccoli come Sawada > rifletté.

Xanxus lo seguì in cortile, Takeshi gli corse dietro.

< Funzionerà. Sensei lo batterà e Xanxus scofiggerà la possessione per sconfiggerlo > si rassicurò.

Xanxus stava con le mani nelle tasche, un broncio sul volto delicato e gli occhi cremisi socchiusi.

Takeshi guardava lui e Squalo, seduto in terra poco lontano dai due.

"Taki, vammi a prendere la spada. Mi fido di te" disse Squalo a Yamamoto.

Takeshi corse in casa, Xanxus lo guardò sparire oltre l'uscio. Strinse le labbra, sfiorando le pistole.

< Spero non mi costringa a sparargli > pensò.

Takeshi tornò reggendo una spada.

Squalo si sganciò la protesi, lasciandola precipitare a terra e prese la spada che Yamamoto gli porgeva, facendola roteare.

< Da dove diamine l'ha tirata fuori la mia vecchia spada? Credevo di averla persa tra le cianfrusaglie in camera mia > pensò, puntandola verso Xanxus.

"Voooi! Guai a te se mi sottovaluti" lo minacciò.

Xanxus sfoderò le pistole, le roteò e sogghignò.

"Vuoi farti male, feccia?".

Squalo balzò, utilizzò come base il tronco di un albero e roteò in aria, facendo ondeggiare i lunghi capelli argentei, rise mostrando i denti aguzzi e tentò di tagliarlo in due con un fendente dall'alto.

Xanxus si spostò di lato, la spada gli tagliò un pezzo del cappotto. Xanxus sparò vicino alla spalla di Squalo.

Alcuni capelli di Squalo divennero cenere. Superbi si abbassò e cercò di spazzargli i piedi.

Xanxus saltò all'indietro, tentò di colpirlo con un calcio e poi con un pugno.

Squalo schivò saltando all'indietro, sulle punte dei piedi nudi. Dei quadratini di metallo si staccarono dalla sua lama, si conficcarono nel terreno e si crearono delle torri di fiamme della pioggia, acqua iniziò a invadere il giardino, fino a renderlo un basso laghetto.

Squalo scomparve dietro una di queste torri, ricomparve alle spalle di Xanxus.

Xanxus si girò di scatto tirando una gomitata, inciampò in avanti e rotolò in terra. Si rimise in piedi e gettò le pistole, accese le Fiamme dell'Ira.

Squalo saltò per evitare la gomitata, ma altre scaglie metalliche si staccarono dalla sua spada, colpirono Xanxus ed esplosero, creando una nuvola di veleno violetta.

Xanxus creò una barriera di Fiamme dell'Ira, ne uscì fuori con il cappotto strappato. Alzò lentamente il capo, gli occhi brillarono di cremisi.

"Quindi sei serio" disse, con voce profonda.

Le sue fiamme diradarono il gas.

Gli occhi di Squalo erano liquidi, mentre il Varia rabbrividiva.

"Lo sono sempre stato" esalò il Capitano.

Xanxus espirò a testa bassa. Ritirò le Fiamme, scattò in avanti e andò alle spalle di Squalo. Lo afferrò per le spalle e lo strinse contro di sé.

"Perché vuoi battermi, mia Regina?".

Takeshi sobbalzò.

< Sta funzionando! > pensò.

Squalo rischiò di perdere la presa sulla spada.

La riafferrò con forza e la conficcò nel terreno, creando un'onda d'urto che investì entrambi, sfruttò lo sbilanciamento per liberarsi.

"Regina di cosa?!

Voiii! Sono il tuo Capitano dei Varia, se mai mi andrà bene salirò a rango di braccio destro" sbraitò.

< Non devo perdere la motivazione, neanche se mi sento morire, neanche se mi sento un traditore, neanche se penso che potrei ferirlo >. Alcuni frammenti di terreno gli avevano graffiato la pelle pallida.

Xanxus si scrollò di dosso la terra, aveva alcuni graffi sul volto.

"Sei mia moglie, diventerai Regina quando io diventerò Re" dichiarò.

Avanzò a passo lento verso di lui.

"So perché lo fai. Ti conosco".

Dei segni si crearono intorno agli occhi di Superbi.

< Dio quanto era bello quando eravamo solo noi, centomila volte mi sono gettato sul tuo letto solo per trovare le tue braccia. Il tuo amore mi ha salvato, non riuscivo a difendermi dalla tua dolcezza, ma ci siamo persi nel vento > pensò Squalo.

"Tu vuoi fare il boss! Non hai mai chiesto altro, per far contento il vecchio!".

Digrignò i denti e scattò in avanti.

< Ho aspettato così tanto il tuo ritorno. Ho rinunciato a quello che volevo e poi un po' alle volte anche a me stesso, cedendo alle mie paure. Tornerei tra le tue braccia anche solo per dirti quanto mi manchi, ma... >.

Dalla sua spada si dipanarono fendenti di fiamme della tempesta.

Xanxus schivò i fendenti con movimenti rapidi, stringendogli il braccio e la spalla del moncherino, poggiandola fronte sulla sua.

"È vero, ho rinunciato a me stesso per il Nono, e peggio, ho rinunciato a noi. Ma ora ti vedo, amore mio. Vedo la tua decisione e la tua disperazione".

"Lasciami!" gridò Squalo con voce stridula e tono disperato. Fece vorticare la spada nella sua mano e investì entrambi con le fiamme della sua pioggia, rallentando i loro movimenti. Raggiunse Xanxus con una testata, arrossandogli la fronte abbronzata.

Lacrime copiose solcarono il viso affilato di Superbi.

Xanxus gli portò con un movimento lento il braccio ai fianchi.

"Ho finito per lasciarci sprofondare, lasciarci perdere. Ora sono qui".

Squalo gli graffiò la guancia con la spada.

"V-voi-i... Combatti! Perché dovrei credere che hai deciso di fare il re e non il boss?". Cercò di urlare, ma la sua voce era stridula. La sua intera figura in ombra, tranne gli occhi, che rilucevano vitrei a causa delle lacrime.

Xanxus sentì gocce di sangue scivolare sulla guancia, rallentate dalla Pioggia.

"Perché è quello per cui sono nato, e più importante quello che voglio fare. Voglio costruire e proteggere il nostro piccolo sogno, con i nostri figli e nipoti, e il nostro popolo".

Il petto si Squalo si alzava e abbassava in modo irregolare, facendo ondeggiare la catenella che portava al collo.

"Perché dovrei essere io la tua regina se neanche mi senti tuo?" esalò Superbi, le gambe rischiavano di cedergli.

Xanxus lo strinse contro di sé.

"Perché ti amo. Perché io appartengo a te e tu a me. È vero che ti sento lontano, ma sono io a distanziarmi da te. Non potrò mai sentirti mio se prima non sono me stesso".

Squalo lasciò cadere la spada e gli avvolse il collo con il braccio, chiuse gli occhi e lo baciò all'angolo della bocca.

Aveva le labbra umide di lacrime.

Xanxus spostò appena il capo per sentire le labbra di Squalo sulle sue, ricambiò il bacio sentendo il salato delle lacrime sulla lingua.

Takeshi sorrise, vedendoli baciarsi.

< Finalmente questo regno avrà un Re e una Regina > pensò.

 

  
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