Anime & Manga > Slam Dunk
Segui la storia  |       
Autore: biatris    08/05/2019    1 recensioni
Ne era rimasto folgorato. Ma come è possibile rimanere folgorati da qualcuno di cui non si conosce nemmeno il nome? Si chiese Sendoh...
Mito si guardò attorno. tutto aveva un'aria strana quest'anno. si chiese cosa ci fosse di strano, ma non si diede risposta. l'aria era strana...I suoi amici erano strani...
Hanamichi sapeva che qualcosa sarebbe cambiato. sperò cambiasse per il meglio...
Kaede sospirò. Le partite di allenamento prima del campionato erano sempre strane, ma questa lo era di più...Chissà cos'era tutta quell'elettricità nell'aria
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akira Sendoh, Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa, Yohei Mito
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
SAKURAGI POV
Si era lasciato trascinare su quel divanetto praticamente senza opporre resistenza. Non avrebbe potuto nemmeno volendo. Era ancora incredulo. Fissò negli occhi quello che, fino a poco tempo prima, considerava il suo peggior nemico.
-Perché l’hai fatto? – chiese quando, finalmente, riuscì a recuperare il dono della parola.
Rukawa sembrò valutare per bene la risposta, poi sospirò.
-A te non piaceva – disse.
Hanamichi sorrise. Era tipico della volpe girare attorno al problema. Si comportava nella vita esattamente come faceva nel basket: saltando gli avversari. Ma no, questa volta non gli avrebbe permesso di vincere.
-No, non mi piaceva – confermò -Ma avrei potuto liberarmene da solo –
L’altro sembrò pensarci, poi scosse le spalle.
-Come mai sei venuto stasera? – chiese poi ancora il rosso – Non mi sembri il tipo a cui piacciono le serate in discoteca o nei bar… -
Rukawa lo fissò.
-Non avevo di meglio da fare. E Akira mi ha chiesto di venire. – disse.
Hanamichi ne fu geloso. Akira, sempre lui. Se Sendoh gli chiedeva qualunque cosa a Rukawa sarebbe andata bene. È vero, probabilmente erano amici da molto, ma doveva sempre stargli così appiccicato?
-Dohao, non farti venire strane idee, io e Akira ci conosciamo da sempre, siamo amici d’infanzia, come te e Mito. E quando i nostri fratelli sono…Va beh, niente – si fermò.
Il rosso lo fissò. Rukawa non gli aveva mai parlato così a lungo, ma, soprattutto, Rukawa ora aveva un’espressione strana. E non aveva concluso la frase.
-Tutto bene Volpe? – chiese.
L’altro annuì, ma Hanamichi non fu molto convinto dalla sua espressione. Cosa nascondeva il suo bel morettino? E da quando si riferiva a lui con quell’appellativo? Poi pensò un attimo a quello che aveva detto Rukawa “Da quando i nostri fratelli sono”.
-Hai un fratello, volpe? – chiese impulsivamente.
L’altro sospirò.
-Lo avevo – disse -È morto anni fa, in un incidente d’auto. Era insieme al fratello di Akira. –
Hanamichi rimase impietrito. Non si sarebbe mai aspettato che la volpe nascondesse un lutto di quel tipo nel suo passato. In fondo non erano poi così diversi, si disse. E ora si spiegava la strana amicizia tra la Volpe e il Porcospino. In fondo anche Sendoh probabilmente usava il suo sorriso per nascondere i suoi veri sentimenti al mondo, esattamente come faceva lui, e come Rukawa invece faceva con la sua freddezza.
Allungò una mano e, lentamente, la portò a coprire quella dell’altro che, per tutto quel tempo, era rimasta intrecciata alla sua.
Avrebbe voluto baciare il moro, ma non sapeva se ne avrebbe avuto il coraggio. Si fissarono per un po’, poi, inaspettatamente, fu l’altro a fare la prima mossa. E fu così che si trovò semisdraiato sul divanetto, il corpo del moro sopra il suo e le labbra di Kaede, ora poteva anche chiamarlo per nome, si disse, incollate alle sue.
 
RUKAWA POV
Ok, lo aveva portato con sé su quel divanetto, ma ora cosa avrebbe dovuto fare? Si fissarono negli occhi per un tempo che a Kaede parve lunghissimo.
-Perché l’hai fatto? – chiese all’improvviso il rosso.
Cosa avrebbe dovuto fare altrimenti? Si chiese Kaede. Quel tipo stava per mangiarselo! Ma certo, non poteva dire così al Dohao. Avrebbe fatto come nel basket, avrebbe evitato di rispondere.
-A te non piaceva – disse quindi.
Il rosso sorrise e il cuore di Kaede perse un battito. Era rarissimo che Hanamichi gli sorridesse e, dentro di sé, Rukawa sperò che capitasse molte più volte. Era bellissimo.
-No, non mi piaceva – confermò poi -Ma avrei potuto liberarmene da solo –
Kaede dentro di sé sorrise. Sapeva che il Dohao non gli avrebbe dato ragione nemmeno tra mille anni. Quindi scosse le spalle.
-Come mai sei venuto stasera? – chiese poi ancora il rosso – Non mi sembri il tipo a cui piacciono le serate in discoteca o nei bar… -
Rukawa lo fissò. Quella era una domanda insidiosa. Mica poteva rivelargli di essere lì soltanto per lui…
-Non avevo di meglio da fare. E Akira mi ha chiesto di venire. – si limitò quindi a dire.
Il rosso sembrò infastidito. Kaede sapeva che Sendoh non sembrava stare molto simpatico al Dohao, anche se, probabilmente, era solo un’impressione. Nessuno poteva veramente stare antipatico ad Hanamichi. Eppure, voleva essere sicuro che il rosso non pensasse male.
-Dohao, non farti venire strane idee, io e Akira ci conosciamo da sempre, siamo amici d’infanzia, come te e Mito. E quando i nostri fratelli sono…Va beh, niente – si fermò.
Non voleva rivelare ad Hanamichi cosa fosse successo anni prima. Non voleva rivangare nel passato. E non voleva farlo soprattutto perché sapeva che anche il passato di Hanamichi non era roseo. Ma, come al solito, il rosso risultò più sveglio di quanto avrebbe dovuto.
-Hai un fratello, volpe? – chiese infatti.
Kaede sospirò. Sperava che l’altro non si fosse accorto della sua gaffe.
-Lo avevo – spiegò -È morto anni fa, in un incidente d’auto. Era insieme al fratello di Akira. –
Il rosso lo guardò spalancando gli occhi. E ora cosa sarebbe accaduto? Si chiese.
Aspettò che Hanamichi facesse la prima mossa, ma quello si limitò a prendergli la mano tra le sue. Era sempre stato un tipo impacciato dal punto di vista sentimentale, tanto che Kaede non era stupito dai suoi cinquanta rifiuti, ma non pensava che sarebbe stato così difficile avere a che fare con lui.
Decise infine, per il bene di entrambi, di prendere il controllo della situazione. Si avvicinò ad Hanamichi e, schiacciandolo contro il divanetto dove stava seduto, fece combaciare le labbra con le sue.
Lo baciò lentamente e a lungo, chiese accesso alle sue labbra e, quando gli fu concesso, intrecciò la lingua con quella del rosso. Sapeva di buono, si disse, di casa. Di sicuro non avrebbe più potuto farne a meno, gli fece notare una vocina all’interno della sua testa, che Kaede mise subito a tacere godendosi il momento.
Continuò a baciarlo finché non dovettero staccarsi per mancanza d’aria. Ed anche quando si divisero rimasero vicini. Mentre ancora stavano abbracciati Kaede infilò la sua mano sotto la maglia del rosso che lo fissò imbarazzato. Era incredibile quanto quel ragazzo grande e grosso fosse in realtà timido.
-Dohao, non ti farò nulla che non vuoi – gli sorrise.
L’altro sbuffò imbarazzato.
-Sei una volpe hentai – disse poi.
Kaede sorrise, poi se lo portò più vicino ancora.
-No, sono una volpe innamorata del suo Dohao – disse.
Hanamichi arrossì, poi nascose il viso nel collo di Kaede, che lo strinse di più a sé.  
 
SENDOH POV
Dove cavolo si era cacciato Kaede? Lo aveva visto andare dal rosso, ma poi erano entrambi scomparsi. Sperò per loro che tutto andasse bene, ma allo stesso tempo si intristì. In fondo se Kaede e Sakuragi avevano il diritto di essere felici insieme, perché non poteva essere la stessa cosa per lui e Mito?
Ah, già, si disse. La colpa era tutta sua. Si era comportato come l’idiota che era e lo aveva allontanato. Sbuffò.
Al suo fianco Koshino lo fissò.
-Non prendertela Akira, non potevi sapere che fosse lì – gli disse.
-Sono un cretino – rispose lui.
L’altro sorrise.
-No, solo uno che nega l’evidenza – rispose poi.
Akira sospirò. Probabilmente Kosh aveva ragione.
Vide arrivare Kaede. Lo fissò meglio. Sì, era proprio mano nella mano con Sakuragi, si disse. Finalmente quei due ce l’avevano fatta.
I due giocatori dello Shohoku si sedettero al suo fianco.
-Ehi Porcospino, tutti bene? – chiese Sakuragi.
Akira annuì con il suo solito sorriso.
-Sai per caso dov’è Yohei? – chiese poi l’altro.
L’espressione del moro vacillò. Cosa avrebbe dovuto dirgli?
-Credo sia andato a casa – disse poi.
Hanamichi lo fissò e, Akira avrebbe potuto giurarlo, anche Kaede era più attento ora.
-Porcospino, che cosa è successo con Yo? – chiese il rosso.
Akira sospirò. Forse era il caso di fidarsi di qualcuno e, finalmente, spiegare bene come stavano le cose. Si sedette meglio, per quanto potesse fare con la gamba a riposo su una sedia.
-Ho combinato un casino – ammise sospirando.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slam Dunk / Vai alla pagina dell'autore: biatris