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Autore: Recchan8    08/05/2019    1 recensioni
Nessuno ha ricordato il primo dei quattro elementi fondamentali.
Nessuno si è mai accorto della sua costante presenza, della sua grinta e della sua passione.
Nessuno sapeva che il Maestro Eraqus aveva un quarto allievo.
Nessuno ha mai parlato di Ignis, la ragazza dai capelli rosso Tiziano che si è innamorata della persona giusta al momento sbagliato.
[Avvertenza: Le vicende narrate iniziano in Birth By Sleep e si sviluppano attraverso 358/2, KH2 e Dream Drop Distance, fino ad arrivare alla vigilia di KH3]
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
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Flashback: Meditations

 

 

 

Gli occhi di Ignis, rimasti chiusi per chissà quanto tempo, si aprirono esitanti su una piazza che conoscevano benissimo: la Piazza della Stazione di Crepuscopoli. La giovane, riversa a terra, si tirò su lentamente, portandosi una mano alla testa confusa e l'altra al petto dolorante: era come se a ogni respiro decine e decine di coltelli affilati le trafiggessero il cuore.
Il... coltello”.
Qualcosa dentro di lei gridò allarmato e la esortò a cercare un coltello. Perché avrebbe dovuto esserci un coltello lì nei dintorni? Ma, domanda ancor più importante, lei cosa ci faceva in quello strano posto che, per qualche misterioso motivo, sapeva di conoscere? La mente di Ignis era confusa, circondata da una fitta nebbia. Più la ragazza cercava di ricordare e di trovare risposte alle sue domande, più il dolore al petto aumentava.
Un soffocato rantolio si insinuò nelle sue orecchie, portandola a voltarsi di scatto alle sue spalle. La scena che le si parò dinnanzi gli occhi avrebbe sconvolto chiunque, ma Ignis, guardando il lago di sangue che, lentamente e fiacco, cercava di raggiungere i suoi piedi, non batté ciglio. Sapeva di dover inorridire, gridare, spaventarsi e disperarsi, ma non ci riuscì. Fissò negli occhi vitrei e strazianti i due giovani innamorati; il suo volto restò imperturbato, come una maschera di cera.
Le sue sopracciglia rosse si incresparono lievemente, confuse.
Non sento niente”.
Uno spettacolo raccapricciante si mostrava di fronte a lei ma Ignis non provava niente: cosa stava succedendo? I coltelli che attentavano al suo cuore decisero di sferrare il colpo finale. Ignis si accasciò a terra, stringendo i denti e portandosi le mani al petto, attanagliando la stoffa bianca e respirando a fatica. Sbarrò gli occhi e spalancò la bocca in un urlo silenzioso, ansimando ed espandendo a fatica i polmoni.
Il pugnale!”.
Non era un coltello ciò che una parte di lei stava cercando disperatamente ma un pugnale, la stessa arma affilata che, illuminata traversalmente dalla luce del tramonto, brillava a pochi passi da Ignis. La lama imbrattata di sangue le sorrideva mestamente.
Un lieve brusio proveniente dall'unica via che conduceva alla Stazione allarmò Ignis. Qualcuno stava arrivando. Guardò le due persone col collo massacrato e, rapida e istintiva come un felino, allungò una mano per appropriarsi del pugnale. Sentì il Legame di Fuoco materializzarsi nell'altra mano e, senza guardarlo, lo lanciò in aria e lasciò che il proprio corpo venisse avvolto dall'armatura. Saltò in groppa al Keyblade trasformato e si apprestò a lasciare Crepuscopoli, portandosi dietro interrogativi, scarsa memoria e un pugnale sporco di sangue.
I suoi piedi toccarono la morbida e umida erba del piccolo e irregolare giardino della Torre Misteriosa. Il suo cuore l'aveva condotta lì, anche se, dentro di sé, aveva come la certezza che la litania del vecchio Maestro non fosse più adatta a lei. Il Legame di Fuoco sparì avvolto da una luce più cupa del solito. Ignis si guardò la mano vuota e corrugò la fronte. Qualcosa non andava, e non si stava riferendo alla sua innaturale calma. Solo allora se ne rese conto: le punte dei suoi capelli erano azzurre. Quando se li era tinti? Prese una ciocca tra due dita e se la rigirò sotto gli occhi con estrema cura, scrutando intensamente ogni fibra del capello nella vana speranza di riuscire a ricordare qualcosa.
...Terra?”.
Ignis mollò la presa sui propri capelli e guardò il cielo stellato, dubbiosa. Quel nome, comparso nella sua mente all'improvviso, le era tremendamente familiare; eppure, il suo ricordo non le procurò alcuna emozione. Di nuovo.
-”Non capisco”- mormorò agli astri luminosi.
L'alta e storta torre del Maestro era lì, a una decina di metri da lei, ma Ignis, per qualche strano motivo, sentiva e sapeva che non era la benvenuta, non più. Aveva la quasi certezza che fosse successo qualcosa tra lei e Yen Sid, ma non riusciva a ricordare cosa. Il petto aveva smesso di farle male, si era come rassegnato; la testa, invece, era ancora insolitamente leggera e annebbiata, ostinata nel volerle nascondere ciò che sapeva.
Ignis lasciò la Torre Misteriosa, convinta che quello non fosse il luogo adatto a lei, e partì alla ricerca di se stessa. Viaggiò per molto tempo attraverso i Mondi, assistendo a eventi che lei stessa non credeva possibili, come l'apertura del portale per il Regno dell'Oscurità e l'apparizione degli Heartless. I Nesciens, gli unici esseri malvagi che conosceva, non si vedevano da tempo, spariti come il loro diabolico “padre”.
Un poco alla volta, Ignis riuscì a tornare padrona delle proprie memorie: ricordò Eraqus e Xehanort; ricordò la Terra di Partenza e i Mondi in cui era stata più di una volta; ricordò Yen Sid; ricordò tutto, eccetto un fondamentale elemento che avrebbe dovuto collegare tutti i frammenti di memoria che era riuscita a collezionare. Qualcosa continuava a sfuggirle, così come la ragione dei suoi capelli azzurri e della sua apatia.
La risposta arrivò fatalmente dieci anni dopo il suo risveglio a Crepuscopoli, quando Ignis, intenta a fare affari con un mercante di Agrabah, vide aprirsi in un vicolo della calda città un grande ovale oscuro. Da questo, evidentemente un portale, uscì una figura avvolta da un soprabito nero e col cappuccio calato sul volto. Nessuno dei cittadini di Agrabah parve farci caso, data la calca presente al bazar, ma Ignis intuì subito che quell'individuo fosse appena apparso da un altro Mondo.
La giovane iniziò a muoversi nei Mondi prestando particolare attenzione ai luoghi più nascosti e riservati: iniziò così a notare la presenza delle inquietanti figure incappucciate. La visione del volto di una di queste pose finalmente fine alla sua amnesia parziale: un giovane uomo dai capelli grigi e gli occhi ambrati. Per la prima volta dopo anni, Ignis avvertì una contrazione all'altezza del cuore, un disperato e incredulo spasimo. Il nome che timidamente aveva fatto capolino nella sua mente quando era tornata alla Torre Misteriosa si impose con prepotenza e gridò, riuscendo finalmente a farsi ascoltare dalla ragazza. Ignis ricordò tutto, dal rifiuto di Eraqus alla scoperta del triste destino del Trio della Terra di Partenza, dal lancio della sua potente magia che le aveva permesso di fermare lo scorrere del tempo sul proprio corpo all'omicidio avvenuto a Crepuscopoli.
Ignis aveva riacquistato i ricordi e, con essi, la consapevolezza di essere diventata un Nessuno.

 

   
 
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