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Autore: La lettrice insaziabile    09/05/2019    0 recensioni
ATTENZIONE SPOILER! Sconsigliato a chi non ha letto il manga e vuole farlo.
Cosa sarebbe successo dopo il capitolo 77 del manga? Dove sarà portato Yuichiro? Come reagiranno gli altri? E Krul? Ho immaginato un possibile continuo di questa bellissima storia.
Ci saranno principalmente 3 filoni: cosa succede a Mika, a Yu e Ashuramaru e alla squadra di Guren e Shinoa (+vampiri Ferid e Crowley).
Buona lettura!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 1 “Non piangere perché è finita. Sorridi perché è successo” Dr. Seuss (In un luogo indefinito) Mikaela Hyakuya aprì gli occhi, confuso e spaesato, per quanto la sua natura vampiresca lo permettesse. Si rese conto di essere legato molto stretto, a mo’ di salame, e che le catene erano state incantate con qualche incantesimo demoniaco perché bruciavano da morire (si fa per dire). Si trovava in quello che sembrava un camioncino che gli umani dell’esercito utilizzavano per i loro spostamenti. Era nero e verde, di ferro, con solo i due sedili anteriori e una gabbia (dove si trovava Mika). Il vampiro cercò di migliorare la sua posizione scomoda, voltando il capo verso il guidatore. - Dove mi state portando luridi umani! - urlò il biondo. Certamente non era il miglior modo di iniziare una conversazione pacifica, ma lo stato mentale del biondino era stato messo a dura prova negli ultimi tempi, non permettendogli di pensare lucidamente e di moderare le parole. O forse semplicemente Mika non voleva “sottomettersi” ad un essere umano. Fatto sta che la reazione dell’uomo a lato del guidatore fu prevedibile. Egli si voltò in direzione del vampiro, e con disgusto disse: - Chiudi quella cazzo di bocca, schifoso succhia-sangue assassino! Adesso avrai ciò che meriti – e continuando in tono sprezzante – ci aiuterai a sbarazzarci della tua disgustosa razza. E saranno gli umani a dominare sui vampiri - Mika fissò l’uomo, aspettandosi odio, repulsione e invece… niente. Prima, quando aveva rivolto la parola al conducente, si sentiva arrabbiato. No, non propriamente arrabbiato. Irritato. Già. E adesso era.. indifferente. I suoi sentimenti, i residui del suo cuore umano stavano scivolando via velocemente come l’acqua in un ruscello. E lui aveva paura. Era terrorizzato da ciò che sarebbe rimasto di Mikaela Hyakuya. Niente. Il vuoto. La noia. L’indifferenza verso la vita e le sue creature. Verso quegli umani che stava ormai cominciando ad accettare. Verso Yu, il suo migliore amico. Suo fratello. La sua famiglia. L’unica persona che, nonostante la sua orribile condizione, gli era rimasta in mente e, soprattutto, nel cuore. Mentre il biondo era immerso nei suoi pensieri, il compagno dell’uomo che aveva insultato Mika lo redarguì pesantemente: - Smettila Reiji! Non parlargli, non dirgli niente se no .. - - Se no cosa Toru? Lo andrà a dire a Kureto? Ah ah ah ma se è stato lui ad ordinarci di.. - - Reji, CHIUDI QUELLA FOGNA! Gli ordini sono stati chiari. NON parlare col vampiro, NON interagire col vampiro e soprattutto NON divulgare informazioni top-secret al vampiro! Dove diavolo eri con la testa? Su Marte? - gli urlò l’umano di nome Toru, che a quanto pareva era il capo dei due. - No, non così lontano. Stavo pensando alla bella Susanne, ecco cosa stavo facendo. Mica spreco il mio tempo a pensare a queste.. creature – gli rispose Reji. - Mah – fu la risposta mugugnata da Toru. E poi il silenzio. Il cervello di Mika cominciò a lavorare in tutta fretta per comprendere la situazione e magari trovare una via d’uscita. Era stato catturato, all’apparenza per ordine di Kureto Hiiragi. I suoi sentimenti ed emozioni rischiavano di svanire e lui di diventare un guscio vuoto. Lo stavano portando non si sa dove a fare bene non si sa cosa, ma qualcosa che avrebbe aiutato gli umani. “Esperimenti”pensò il ragazzo. La costatazione finale fu:“Cazzo, sono nella merda. E ora cosa faccio?”. (Shibuya- Quartier Generale dell’Impero Demoniaco della Luna) Era successo tutto molto velocemente che Yoichi stentava a crederci. Un attimo prima erano tutti “tranquilli” (come potevano essere tranquilli in quella situazione) e un attimo dopo la confusione più totale. Il castano aveva seguito Shiho mentre correva dalla sorellina Mirai disperato. Era preoccupato per i suoi amici, soprattutto per Yu, ma Shiho era beh.. il suo migliore amico ormai. L’urlo dell’amico lo risvegliò dai suoi pensieri e corse più veloce che poteva verso la camera della bambina, per trovarsi davanti un Shiho completamente distrutto. - Mirai! Mirai! MIRAI! DOVE E’? PERCHE’ NON E’ QUI? DOVE DIAVOLO E’ LA MIA SORELLINA? - Shiho cominciò ad urlare e sbraitare, fino a quando un’infermiera entrò nella stanza preoccupata dal trambusto che uno Shiho incazzato nero stava creando. Yoichi non sapeva cosa fare. Mai aveva visto perdere il controllo così al ragazzo. Neanche quando combattevano i vampiri. Neanche quando ha scoperto che sua sorella era stata usata come cavia per il “Serafino della Fine” da Kureto Hiiragi. Kureto Hiiragi. Sempre lui. Conoscendolo Yoichi non si sarebbe stupito se lui c’entrasse in qualche modo con la scomparsa della ragazzina. “Non devo divagare” pensò il castano. “Devo aiutare Shiho, devo portarlo via e calmarlo”. -Ehi voi due. Che cosa state facendo? - chiese la donna con fare scortese e sbrigativo. - Beh.. ecco.. noi – tentennò Yoichi non sapendo che pesci pigliare. “Cavolo, sono davvero inutile, non so neanche aiutare un amico”. - DOVE E? DOVE E’ MIA SORELLA? DOVE E’ MIRAI KIMIZUKI? - gli rispose “gentilmente” Shiho. La sua faccia era rossa dalla rabbia e dalle urla, ansimava velocemente e rumorosamente e fissava con occhi di fuoco la donna quarantenne che non aveva idea della situazione. “Oh Dio” pensò Yoichi Saotome, per niente sicuro che la faccenda si sarebbe risolta nel migliore dei modi. “Qui ci scappa il morto. Devo fare qualcosa”. Shiho Kimizuki era un ragazzo generalmente tranquillo ( a parte con Yu, perché quando c’era lui aveva sempre un irrefrenabile voglia di tirare un pugno sulla testa del moro per vedere se qualche neurone superstite si sarebbe messo “miracolosamente” in moto). Aveva un aspetto da “delinquente”, ma in realtà, in fondo, era gentile. Si era preso cura della sorella quando si era ammalata e, di conseguenza era un ottimo casalingo. Nonostante le situazioni difficili, pericolose e inquietanti a cui era andato in contro non aveva mai perso la calma, la compostezza o la lucidità. Non aveva mai avuto un crollo nervoso di queste dimensioni. “Possibile? Possibile che dopo tutto quello che è successo io abbia nuovamente perso mia sorella?”. - Shiho – gridò una voce familiare. Si voltò verso la sorgente delle urla e vide Yoichi. Il poveretto stava cercando di aiutarlo in tutti i modi e, nel suo intimo, Shiho gliene fu grato. “Yoichi.. grazie. Comunque è inquietante che dentro di me c’è una calma mortale mentre fuori una tempesta” notò il ragazzo guardandosi intorno. Era come se la sua mente, la sua coscienza, si fosse staccata dal corpo e guardasse la scena da spettatrice, senza essere direttamente coinvolta. Attirata da tutto il trambusto creato dai due ragazzi e dall’infermiera, una ragazza di circa diciotto anni si affacciò alla porta della stanza di Mirai. Era molto carina, con i capelli azzurri lunghi fino alle spalle e gli occhi verde mare. Era alta, quasi quanto Shiho Kimizuki, e indossava un camice bianco. Doveva essere una infermiera novizia. - Cosa succede? Perchè ci sono tutte queste urla? - chiese la giovane in modo professionale. Non sembrava colpita né della crisi di nervi e dalla disperazione di Shiho né dal fare sbrigativo e maleducato della donna più anziana, che gli stava dicendo di tutto e di più. Yoichi si avvicinò spiegando alla ragazza la situazione. - E questo è tutto. Il mio amico era molto stressato, come tutti, ed era sicuro che sua sorella si trovasse qui. Ora che non c’è è andato in panico - - Capisco – rispose l’infermiera più giovane. Poi si rivolse a Shiho e gli disse – Buongiorno signor Kimizuki. Mi chiamo Kyoko Miyazawa e sono un’infermiera. Per favore, si calmi. Adesso vado ad informarmi su dove sia sua sorella. E’ inutile che si comporta così, non è questo il modo di affrontare la situazione – detto ciò raccolse gli occhiali del ragazzo (che nel frattempo gli erano caduti) e glieli porse gentilmente. Yoichi e l’infermiera più vecchia guardarono la scena come in trance, ma poi quest’ultima si risvegliò e disse – Non c’è niente da dire. La paziente Mirai Kimizuki è stata spostata in un’altra struttura più adeguata sotto gli ordini diretti di Kureto Hiiragi -. “Lo sapevo” pensò Yoichi, mentre Shiho si rivolse alla donna e le chiese, ora con un tono più civile – Come sarebbe a dire “spostata in una struttura più adeguata”? Mi sta prendendo in giro? Nessuno mi ha detto niente! Quel Kureto Hiiragi! Come si è permesso di prendere mia sorella! - e detto questo si voltò e si diresse verso il Quartier Generale dove si trovavano precedentemente. Quando stava per lasciare la stanza si voltò e raggiunse Kyoko. Quando la guardò per poco non cadde per terra. Era davvero bellissima, un angelo sceso in terra. Prima, quando stava sbraitando come un ossesso e senza occhiali (“Oh mamma che figuraaaa!”) non l’aveva notato ma adesso, che era più calmo e padrone di sé, non pote fare a meno di fissarla con sguardo perso, della serie “Colpi di fulmine a ciel sereno”. Le guance del ragazzo divennero di un rosso acceso e cominciò a parlare, scusandosi con la giovane e ringraziandola. O meglio, cercò di mettere insieme qualche parola per poi lasciar perdere. Fortunatamente intervenne Yoichi che, nel frattempo, era stato in disparte, e lo salvò dalla totale figura imbarazzante con Kyoko. Quando i due amici uscirono dalla stanza Shiho disse a Yoichi – Grazie Yoichi, grazie per avermi aiutato. Io.. non so che mi è preso, ero arrabbiato, e lo sono ancora, ma non dovevo reagire così.. Che figura di merda - - Ma che dici Kimizuki! Io non ho fatto niente.. anzi.. sono stato totalmente inutile! Non sapevo che fare..- disse mestamente il più piccolo dei due. - Smettila! Non è vero per niente! Sei il mio migliore amico Yoichi, quindi certe stronzate non pensarle neanche. Sono io che mi devo scusare. Ho perso la testa senza neanche chiedere spiegazioni prima - - Sono sicuro che Kureto Hiiragi abbia avuto le sue ragioni. E il Colonnello è stato chiaro. Avremmo salvato tua sorella, quindi non preoccuparti. Comunque.. sono rimasto stupito - - Eh? - - Beh, dalla tua espressione! - Shiho lo guardò interrogativo. - Dalla mia espressione?- - Ma sì! Da pesce lesso!!! Ah ah ah – rise Yoichi. - Si era formata una pozzanghera di bava quando hai visto Kyoko – continuò il castano sghignazzando allegramente. Shiho, d’altro canto, arrossì fino alla punta delle orecchie e anche oltre. - Ma smettila – rispose in modo burbero accennando ad un sorriso. Intanto Kyoko ascoltò distrattamente l’infermiera più anziana lamentarsi dell’accaduto. Voltata dall’altra parte, la ragazza turchina fece un sorriso malvagio e eccitato al tempo stesso. Gli occhi brillavano come stelle in un modo quasi inquietante e sinistro. “Bene,.. anzi benissimo! Preda Shiho Kimizuki catturata. Ah questi giovani verginelli, basta un viso carino per farli capitolare. Ah ah ah. Che continui lo spettacolo! ”.
   
 
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