Anime & Manga > Death Note
Ricorda la storia  |      
Autore: meh_pandi    10/05/2019    3 recensioni
"Light rimase interdetto… possibile che questo era tutto quello che aveva da dire al proposito?
Si sarebbe aspettato come minimo un calcio in faccia, insomma, se le sono date di santa ragione per molto meno, in passato.
Il suo sguardo era un enigmatico punto di domanda, poteva scommetterci; stralunato era lì, fermo, senza sapere cosa fare né, tanto meno, come ribattere.
"
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

     ↝ Quartier Generale- Sala computer ↜

 

*plop*
*plop*


Corrugò leggermente la fronte.

“Rumore.
Più precisamente, un insistente gocciolio.
Registrato come: fastidioso”


Inspirò a fondo, stiracchiandosi in tutta la sua lunghezza tentando di distendere i muscoli della schiena e delle longilinee gambe, messi a dura prova dalle numerose ore passate seduto alla scrivania e scacciò rapidamente dalla testa il pensiero.

*plop*
*plop*

  
“Stesso gocciolio.
Fonte del suddetto: sconosciuta, ma molto vicino.
Livello di attenzione: leggermente calato.”


Le dita scattarono e scivolarono lentamente fra i sottili capelli ramati cercando, in questo modo, di ritrovare e di rivolgere maggiormente l’attenzione allo schermo davanti a sé.
Odiava perdere il filo della concentrazione quando era impegnato in un lavoro altamente importante.
E questo, decisamente, lo era.
Si ricompose e riprese a digitare freneticamente sui tasti del computer.

*plop*
*plop*
*plop*


Irritante. Davvero irritante.” pensò nuovamente strappato dal rapporto che stava compilando. “Probabilmente deve esserci qualche perdita in una delle tubature; forse l’impianto di condizionamento è rotto.”

Avrebbe dovuto parlarne con Ryuzaki, non era possibile lavorare in questa maniera.
Ma non ora… Ora doveva raccogliere le idee ed impegnarsi al massimo.
Il lavoro era tanto e non poteva perdere tempo in simili sciocchezze, avevano un assassino da catturare.
Sospirò, ricercò per l’ennesima volta la calma e riprese da dove si era interrotto.

*plop*
*plop*
*plop*

  
Chiuse gli occhi, stringendo al contempo i pugni.

"Ora basta!"

Mandò a monte tutti i suoi buoni propositi, ne aveva abbastanza.
   -
 Santo cielo, ma è mai poss...?!? -
Si girò di scatto verso il ragazzo accanto a lui pronto ad esternare tutta la sua frustrazione, bloccandosi a metà della rimostranza; Ryuzaki era, come al solito, appollaiato nella sua strana posizione scimmiesca, ma a stupirlo fu il sorprenderlo nell’atto di sbocconcellare una grossa fetta di anguria.

Quando si è alzato? Ma no, non può averlo fatto, stupido, siamo ammanettati, me ne sarei accorto. Allora deve essere stato per forza di cose Watari con il suo solito passo felpato, ma… da quando mangia quella roba??

Non l’aveva mai visto mangiare altro se non dolci… figuriamoci qualcosa di salutare come della frutta.
L’unica vera eccezione erano le fragole, rigorosamente intinte nella cioccolata o decorate con ciuffi di panna montata… andava matto per quelle.
Lo vide avvicinare la succosa fetta alla bocca e addentarne un grosso pezzo che iniziò subito a gustare con estremo piacere e soddisfazione.
Lo sguardo si soffermò inebriato su quelle labbra leggermente arrossate, scorse la lingua del detective guizzare e raccogliere una gocciolina di succo, prima che questa prendesse a scivolare lungo il mento diafano.
  
*plop*
*plop*

  
Destatosi momentaneamente da quella visione e ormai deciso a svelare l’arcano, si concentrò sul tormentoso gocciolio e non ci mise molto a trovarne l’origine.
Quella dannatissima fetta di anguria stava gocciolando su tutto il pavimento sulla cui superficie lucida si era ormai raccolta una piccola pozza, causando quel fastidiosissimo ticchettio.
Il nervosismo, però, durò il tempo di un respiro.
Come incantato, seguì a ritroso il percorso dell’ennesima gocciolina che si staccava dal gomito appuntito, subito seguita dalle gemelle che lentamente scorrevano lungo tutto il braccio di Ryuzaki, anch’esse designate allo stesso crudele destino.
Piccole gocce di dolcissimo succo che si rincorrevano su quel, ne era più che sicuro, fresco lembo di pelle reso lucido dagli umori zuccherini.
Si sorprese a pensare a come sarebbe stato far scivolare la propria lingua lungo tutta la “Via Lattea” che era il braccio di Ryuzaki ed assaporarne il gusto, la morbidezza, la delicatezza…

Ma che sciocchezze! Sto diventando matto.

La reclusione forzata dentro al quartier generale, che durava ormai da settimane, lo stava lentamente portando alla pazzia.
Era l’unica giustificazione plausibile a questa assurda osservazione.
Light Yagami non faceva di certo questo tipo di pensieri.
Non era uno che si lasciava travolgere facilmente da determinate fantasie, men che meno a fantasie riguardanti il detective più intelligente al mondo, colui che, instancabilmente, lo accusava di essere uno dei più spietati serial killer della storia.
Eppure…
Sentì le labbra farsi secche; cercò di deglutire un paio di volte ma la gola era riarsa.
Avrebbe tanto voluto assaggiare quella fetta di anguria che luccicava dei suoi succhi alla luce dei neon, ma ancora di più si ritrovò nuovamente con lo sguardo inchiodato al braccio umido del compagno…
Inconsciamente prese a spostarsi con la sedia e ad avvicinarsi lentamente all’altro.
Allungò la mano serrando il polso di Ryuzaki bloccandolo a metà fra il suo viso e la bocca dell’altro, già pronta ad azzannare un altro pezzetto di anguria.
Chiudendo gli occhi avvicinò la lingua al braccio del detective e lentamente prese a raccogliere e saggiare quei dolci rivoli rosati, seguendone il tracciato fino a raggiungere le lunghe dita affusolate che stringevano il frutto proibito in questione.
Come aveva immaginato, la pelle del moro era fresca e liscia ed estremamente gradevole al tatto.
Nella sua testa tutto urlava un’unica parola a chiare lettere cubitali: DOLCEZZA.
Le labbra esaminavano minuziosamente ogni centimetro di quella pelle nivea, soffermandosi con insistenza malcelata sulle sporgenti nocche, quasi stesse gustando un fresco ghiacciolo.
Il tutto colpì le sue papille gustative come una scarica elettrica; ne voleva ancora, non riusciva a farne a meno.
Era il suo personalissimo frutto del peccato che gli si presentava sotto forma della più rara e meravigliosa prelibatezza…
   - Light-kun? -
Si bloccò con la lingua a mezz’aria, interrotto nell’atto di dare l’ennesima e goduriosa lappata.
Riaperti gli occhi si ritrovò con lo sguardo dell’altro inchiodato al suo; gli enormi occhi scuri segnati da profonde occhiaie, lo stavano scrutando, come al solito, indagatori e... cos’era quel luccichio?
Curiosità? Malizia?
Si rese conto solo in quel momento della situazione folle in cui si era cacciato; una persona così ferma e razionale come lui aveva dato ampiamente prova di essere, che si lasciava travolgere dall’istinto più animalesco.
Sentì crescere nel petto, strisciante e velenosa, la vergogna.
   - Light-kun - riprese l’altro - Cosa stai facendo? -
Il giovane Yagami si schiarì la voce in cerca di una scusa plausibile per il suo comportamento che, intuiva, risultava alquanto bizzarro agli occhi dell’altro.

Agli occhi di chiunque…”

   - Mi stavi infastidendo, Ryuzaki - affermò celermente, zittendo il suo inconscio
   - Infastidendo? E in che modo? Nel qual caso chiedo scusa, non era mia intenzione disturbarti - asserì il detective con il suo solito tono flemmatico.
   - La tua fetta di anguria… stava gocciolando a terra e il rumore mi ha distratto -

Il moro spostò lentamente lo sguardo dagli occhi del giovane posandolo sul frutto che stringeva nella mano, fino alle dita che con delicata insistenza, artigliavano ancora il suo polso lievemente arrossato per via delle manette d’acciaio che ormai, da giorni, lo obbligavano ad una convivenza forzata con il suo principale sospettato.
   - Capisco. E così hai pensato di risolvere la situazione in questo modo. Mmh... - mugugnò, prendendo ad accarezzarsi il labbro inferiore con il pollice
   - Devo ammettere, Light-Kun, che hai una certa inventiva, tuttavia la cosa non mi sorprende più di tanto anzi, direi che la percentuale che tu sia Kira, è salita al 7% - inchiodò nuovamente lo sguardo al suo.

Light rimase interdetto… possibile che questo era tutto quello che aveva da dire al proposito? 
Si sarebbe aspettato come minimo un calcio in faccia, insomma, se le sono date di santa ragione per molto meno, in passato.
Il suo sguardo era un enigmatico punto di domanda, poteva scommetterci; stralunato era lì, fermo, senza sapere cosa fare né, tanto meno, come ribattere.
Fu l’altro a prendere l’iniziativa dopo un attimo di silenzio dove a farla da padrona era il leggero e costante ronzio delle ventole di aerazione.
   - Light-kun, gradiresti anche tu una fetta di anguria?-
   - N-no grazie, Ryuzaki, sono a posto così - rispose con meno risolutezza di quanto avrebbe in realtà voluto

Le pupille del detective saettarono, improvvisamente catturate da qualcosa di più importante, verso le labbra del giovane studente.
Sfiorandole con il suo tocco impalpabile, vi raccolse una goccia di succo che evidentemente l’altro si era lasciato sfuggire preso alla sprovvista dall’inaspettata interruzione.
Light avvampò, se possibile, ancora di più quando vide il dito del moro sparire nella bocca di quest’ultimo e venire carezzato dalla rosea lingua, che in modo attento e meticoloso, ne leccava via il nettare appena colto.
Dall’espressione dipinta sul muso di Ryuzaki, pareva ampiamente compiaciuto del suo bottino.
   - Dimmi, gradiresti assaporare altro?- riprese il detective con ancora il dito stretto fra le labbra e lo sguardo fisso su un punto indefinito sopra la spalla del giovane
Per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.
   - P-prego..?- balbettò
   - Mi chiedevo se avessi voglia di mangiare qualcosa di più appetitoso che una fetta di anguria. Ho come l’impressione che tu sia particolarmente affamato, oggi - e così dicendo tornò a fissarlo intensamente con un sorrisetto storto sulle labbra.

"Ci sta provando con me o… cosa? No, non è possibile. Devo aver capito male io. Ma sì. Non è proprio da lui. Ho decisamente bisogno di uscire da qui per qualche ora. Devo cambiare aria. Se non fosse per questa maledetta catena…”

   - 
Di… Di più appetitoso? Abbiamo fatto colazione solo qualche ora fa… -
   - Il braccio, Light-kun. Lo stai ancora stringendo fra le dita. Se non hai intenzione di degustare altro, gradirei riaverlo indietro -

Ritrasse velocemente la mano, come se la pelle dell’altro fosse diventata all’improvviso bollente.
Il detective continuava a guardarlo con quegli occhi grandi e luminosi, il ghigno un po’ più ampio gli conferiva un aspetto ancora più giovanile, quasi infantile.
Stava giocando con lui, si divertiva a metterlo in imbarazzo, non c’era altra spiegazione e la cosa lo infastidiva.
No.
Non era fastidio, non proprio.
In qualche maniera si sentiva quasi…

Lusingato?! Possibile che…?”

Sì, si rese conto che quel tipo di provocazioni gli facevano piacere.
Quel sottile confine tra il flirt e la presa in giro, gli provocava, suo malgrado, una certa soddisfazione, un calore febbricitante che volente o nolente non riusciva a placare
   - No, ti ringrazio Ryuzaki… ho del, sai... del lavoro di vitale importanza da terminare - concluse voltando lo sguardo verso lo sfarfallio dello schermo di fronte a lui, ma con la mente completamente da tutt’altra parte.
Un leggero fruscio al suo fianco gli fece intuire che il detective gli si era avvicinato ulteriormente, le labbra sottili a sfiorargli l’orecchio, i neri capelli corvini a solleticargli la mandibola; sentiva il suo caldo fiato dolciastro infrangersi contro lo zigomo
   - Un vero peccato Light-kun… avrei potuto offrirti una pausa pranzo, senza ombra di dubbio, soddisfacente sotto ogni punto di vista… - la voce improvvisamente arrochita
Pur non vedendolo, lo sentì sorridere sornione.
I sorrisi di Ryuzaki erano cosa rara, spuntavano su quel viso invariabilmente concentrato solo in casi davvero straordinari.
   - Si intende, non un pasto nel vero senso del termine, ma immagino che tu, questo, l’avessi già intuito -
E così dicendo, sbirciando di sottecchi, lo vide scivolare sulle rotelle della sedia e tornare al suo posto e alla sua anguria che terminò nel giro di altri due grandi bocconi.
Si sentiva ardere ovunque; se solo avesse potuto specchiarsi, avrebbe sicuramente notato il viso arrossato e il distinto fremito della giugulare che risaltava incontrollato attraverso la pelle tesa del collo.
   - … Soddisfacente… - si sorprese a mormorare, convinto di aver formulato il pensiero nella sua testa ma la risposta improvvisa di Ryuzaki lo fece sobbalzare lievemente dalla sedia quando il suono di quella voce, tendenzialmente senza alcuna inflessione, lo raggiunse nuovamente con una tonalità incredibilmente calda e profonda
   - Sì Light-kun, soddisfacente… Completamente e profondamente appagante, oserei dire - concluse il detective senza degnarlo di un ulteriore sguardo ma ripulendosi distrattamente le mani su un candido tovagliolo, prima di tornare a concentrarsi totalmente sui suoi innumerevoli grafici e documenti.

Light restò a fissarlo probabilmente per un tempo superiore al consentito dalle buone maniere, incapace di distogliere lo sguardo da quella figura così singolare ma allo stesso tempo enigmatica ed accattivante.
Ryuzaki aveva una certa attrattiva su di lui… voleva bene a sua sorella e in un certo qual modo anche ai suoi genitori o almeno così credeva; per suo padre nutriva un forte rispetto come uomo di giustizia e, durante gli anni delle scuole, aveva certamente avuto qualche compagno per il quale provare una discreta ammirazione, ma non aveva mai tenuto così tanto in considerazione un altro essere umano oltre a se stesso, prima d’ora.
Un essere umano che tra l’altro poteva facilmente rivaleggiare con lui ad armi pari, sia a livello mentale che fisico.
Era una continua partita a scacchi giocata sul filo del rasoio e nonostante lui cercasse in tutti i modi di convincerlo della sua innocenza, il detective non poteva far altro che restare fermo nelle sue convinzioni.
Lui era Kira, per il detective non esisteva altro mantra, ma nonostante questo gli aveva permesso di partecipare alle indagini, di entrare a far parte della task force, di collaborare e di discutere alla pari con lui e agli altri membri del quartier generale.
Sicuramente era tutta una tattica per dare prova delle sue ragione, ma tant’è…

“Amici-nemici… come conciliare le due cose?

Sarebbe stato sicuramente difficile conciliarle ora che Ryuzaki se ne era uscito con questo tipo di proposte e se erano arrivati a questo punto, lo si doveva solo ed unicamente a quell’infernale, sfiancante, detestabile stillicidio che gli aveva fatto perdere la concentrazione.
Quel dannatissimo Ryuzaki e la sua stramaledetta anguria.
Lui voleva solo lavorare.
Concentrarsi e lavorare sul caso Kira e farla finita una volta per tutte con questa stupida storia.
Ma ora, poteva starne certo, l’attenzione che tanto anelava e le buone intenzioni erano andate bellamente a farsi benedire una volta per tutte.
Senza tanti giri di parole, per il resto del pomeriggio non avrebbe fatto altro che star lì a rimuginare su cosa avrebbe potuto appoggiare le proprie labbra per far sì che quel “pasto” potesse trasformarsi, come promesso, in tutto e per tutto in un qualcosa di completamente e profondamente appagante.




N.d.A:
Innanzitutto ringrazio chiunque sia arrivato a leggere fino a qui, significa che in qualche modo avete apprezzato questo mio piccolo lavoro.
L'ispirazione mi è venuta trovando in rete questa carinissima fan art (https://www.deviantart.com/ericulf/art/Another-type-of-note-DN-4koma-9455960) in combo al rewatch selvaggio dell'anime perché sì, insomma, andrebbe fatto almeno una volta l'anno u.u
Sono consapevole di arrivare con anni e anni di ritardo, ma ho sempre avuto un po' di timore nel cimentarmi con qualcosa riguardante questo fandom, ma alla fine ho ceduto anche io.
Detto questo, non ho messo volutamente l'annotazione OOC perché penso e spero, di non essermi discostata poi così tanto dal carattere dei due personaggi originali.
Se così non dovesse essere o riscontraste errori/mancanze di qualche tipo, non trattenetevi dal segnalarmeli... il vostro parere è sempre importante!



 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: meh_pandi