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Autore: SuperCorpKL    10/05/2019    2 recensioni
"Giuro solennemente di svolgere fedelmente il ruolo di Presidente degli Stati Uniti d’America. Giuro che nel massimo delle mie capacità, io tutelerò, proteggerò e difenderò la Costituzione della Nazione."
Con il peso del mondo libero sulle spalle,Lena Luthor dovrà adattarsi alla sua nuova vita alla Casa Bianca, dove conoscerà il suo staff. In particolare una bionda dagli occhi magnetici, Kara Danvers, sin dall'inizio l'attrazione tra le due donne è palpabile. Tanti segreti ruotano attorno alle due donne, segreti in grado di...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Kara Danvers, Lena Luthor, Maggie Sawyer
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Si sentiva completamente a pezzi e a fatica si alzava dal letto, la nazione era in fermento e i giornalisti diventavano sempre più insistenti ma a lei poco importava. Dal giorno del suo compleanno era sparita dalle scene, il party era stato annullato e tutti si chiedevano il motivo. Un presidente non dovrebbe lasciarsi coinvolgere e non dovrebbe mettere avanti a tutto la sua vita privata ma quella volta Lena aveva bisogno di mettere se stessa al primo posto per ricostruire i cocci del suo cuore e non ci stava di certo riuscendo.
Qualcuno bussò alla porta del suo appartamento e lei fece finta di nulla fin quando i colpi di nocca divennero insistenti si alzò svogliata e aprì la porta. Maggie entrò velocemente, era molto arrabbiata e lo si leggeva in viso.

"Dove diavolo sei finita? Avevi una conferenza stampa circa mezz'ora fa." disse guardandola male.

"Mi sono svegliata tardi." fece spallucce.

"Tardi? Ma a chi prendi in giro? Non hai neanche dormito e si vede. Potevi inventare una scusa migliore, usavo questa scusa con mia madre quando non mi alzavo per andare a scuola."

"Almeno tu una madre a cui inventare una scusa l'hai avuta." disse lasciandosi cadere sul divano.

"Lena..." sospirò cercando di calmarsi. "Hai una nazione da portare avanti, tutti dipendono da te e tutti si chiedono dove sei finita! Non esci da questo appartamento da una settimana."

"Lo so! Ma ho bisogno di tempo, va bene?" 

"Sei il presidente degli Stati Uniti! E la donna più forte che conosca, non puoi farti trascinare a fondo per una storiella finita male."

Lena alzò lo sguardo e quasi la fulminò.

"Una storiella finita male? Con lei non era una storiella, io mi sono innamorata come mai prima d'ora. E' quell'amore che arriva di colpo, quello che ti colpisce in pieno e non ti sei spiegare il motivo, quello che ti entra dentro e ti cambia nel profondo. Penserai che sono pazza, in pochi mesi è impossibile e invece è successo e non riesco a perdonarmelo. Non mi sono mai fatta ridurre così, neanche da mia madre." le lacrime scorrevano nonostante lei cercasse di trattenerle.

"Mi dispiace." disse abbassando lo sguardo. "Ma devi andare avanti, Lena."

"Non è così facile." 

"Lo capisco però tu sei forte e devi riprendere in mano la tua vita, hai superato tanti momenti difficili." le disse abbracciandola.

"Sono stanca, Maggie. Sono stanca di fidarmi, sono stanca di essere delusa da chiunque." si strinse ancora di più tra le sue braccia.

"Lo so, tesoro, lo so. Mi dispiace di averti aggredita, se vuoi del tempo lo avrai, proverò a tergiversare e tranquillizzare tutti." 
Lena sentì il disagio della sua amica, le aveva lasciato tutto il peso addosso e questo le provocò un forte senso di colpa.

"Devi fare una cosa per me." disse staccandosi. "Organizza una conferenza per questo pomeriggio, mi presenterò e tranquillizzerò io stessa la gente."

"Ne sei sicura?"

"Sono il Presidente. Ho fatto un giuramento." disse asciugando le sue lacrime

"Riconosco la mia amica adesso." 
Lena sorrise debolmente e annuì.

"Vado a preparare tutto, tu renditi presentabile."

"Non lo sono?" chiese innarcando un sopracciglio.

"Lo sei sempre però è meglio rendersi ancora più presentabili."

Lena scosse la testa e annuì.

"Va bene, vado a farmi una doccia."

******

"Kara, va tutto bene! Lei sta bene, ha solo bisogno di tempo. " alzò gli occhi al cielo dopo averlo ripetuto per la millesima volta, spostò il telefono da un orecchio all'altro perchè le stava andando a fuoco.

"Vengo lì, le parlo e provo a risolvere qualcosa." 

"No, le peggiori le cose venendo qui. Appena ti vorrà parlare lo farà, risponderà alle tue chiamate o in qualche modo ti chiederà di venire." sospirò dopo l'ennesima proposta della sorella.

"Mi manca, Alex." disse con voce spezzata.

"Lo so, Kara...però non puoi continuare a star così, mamma mi ha detto che stai sempre a letto e se non prepara lei da mangiare tu non mangi, cosa vuoi fare? Devi riprenderti, non voglio vederti stare come stavi quando sei arrivata."

"E' difficile, mi sento debole." 

"Non lo sei!" esclamò prima di veder comparire Maggie dalla porta. "Kara, adesso devo andare...promettimi che proverai ad andare avanti."

"Non posso prometterlo."

"Invece devi."

"Va bene, ci proverò. Proteggila sempre, tu."

"Lo farò, a presto sorellina." mise giù e sbuffò.

"Sta ancora messa male?" chiese la bruna.

"Malissimo, sono due donne testarde e molto probabilmente continueranno a star male per non so quanto tempo."

"Hai ragione però oggi Lena ha dato un piccolo segnale di ripresa."

"Si?" chiese stupita.

"Devo organizzare una conferenza per questo pomeriggio."

"Allora io devo preparare il protocollo e distribuire le guardie. "

"Si, dobbiamo sbrigarci." le disse avvicinandosi. "Però prima ho bisogno di questo." le disse poggiandole un leggero bacio sulle labbra.
Alex sorrise.

"Adesso è meglio andare, devo essere più efficente che mai perchè se dovesse accaderle qualcosa mia sorella andrebbe su tutte le furie."

"Tranquilla, sei bravissima nel tuo lavoro."
Sorrisero entrambe.

****

Aveva finito di prepararsi e mancava davvero poco alla conferenza, si sentiva il cuore in gola e sentiva la necessità di prendere una boccata d'aria. Uscì fuori dalla portafinestra e si affacciò dal suo piccolo terrazino che per fortuna dava su una zona isolata. Prese il suo telefono e vide l'ennesimo messaggio da parte di Kara.

'Ho saputo della conferenza, sei una donna forte e sapevo che avresti reagito. Ti guarderò da casa, per punirmi e rendermi conto della persona stupenda che ho perso anche se lo so già. In bocca al lupo, TI AMO.'

Sospirò e asciugò la lacrima che rigava il suo volto, forse era stata davvero troppo dura con lei. L'aveva fatta cacciare e non aveva voluto sentire ragioni e adesso le mancava terribilmente, i suoi occhi blu e la sua voce, le sue mani, tutto. 

'Mi manchi, Kara...' digitò lentamente. "Ti amo anche se dov..." sentì un ronzio strano attorno a lei e si guardò intorno ma non vide nulla, poggiò un momento il telefono e guardò giù, un bagliore le colpì la vista e da bianco tutto divenne nero.
Si sentì sollevare, voleva muoversi ma non ci riusciva, voleva urlare ma anche in quel caso non riusciva, sentì le forze mancare e poi il nulla.


Ma che succede? Ops...qualcosa di bruttino. Eccomi qui con il nuovo capitolo, come sempre vi ringrazio per le recensioni e a voi tutti che leggete questa storia. Spero che questo capitolo vi piaccia, a presto.

   
 
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